RELAZIONE FINANZIARI ANNUALE 2023
2
LETTERA DEL PRESIDENTE
Il 2023 è stato un anno di transizione per il Gruppo che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino sia a
livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna attraverso
una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il frutto di
queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni.
Il Gruppo ha inaugurato il 2024 con il debutto della nuova direzione creativa del marchio Moschino affidato ad Adrian
Appiolaza, che siamo sicuri guiderà al meglio il brand in una nuova fase di crescita. Sicuramente in questo momento
operiamo in un contesto economico e politico instabile confrontandoci con un mercato sfidante; guardiamo al futuro con
grande positività e ottimismo, consapevoli di affrontare i mercati internazionali con brand dall’alto valore creativo e
qualitativo.
A sostegno dei progetti di riorganizzazione societaria, manageriale e stilistica conclusi nel 2023, degli investimenti fatti
negli ultimi anni e del contesto macroeconomico in continuo cambiamento, il Gruppo ha predisposto un nuovo Piano
Industriale 2024-2027, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 25 gennaio 2024, al fine di fissare i nuovi
obiettivi strategici.
Il Piano Industriale prevede un recupero costante di marginalità sia in valore assoluto sia in valore percentuale sui ricavi
consolidati, con conseguente miglioramento anche della posizione finanziaria netta di Gruppo.
Oltre alle dinamiche economico-finanziarie il piano industriale poggia le proprie basi su un processo di digitalizzazione
molto significativo oltre a numerosi progetti sulla sostenibilità.
L'OCSE ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest'anno al 2,9% mentre ha confermato
l'attesa sul 2025 al 3%.
Le elevate tensioni geopolitiche rappresentano un rischio significativo a breve termine per l’attività e l’inflazione, in
particolare se il conflitto in Medio Oriente dovesse sconvolgere i mercati energetici. Le persistenti pressioni sui prezzi dei
servizi potrebbero anche generare sorprese al rialzo sull’inflazione e innescare una rivalutazione dei mercati finanziari in
quanto le aspettative di allentamento della politica monetaria vengono rivalutate. La crescita potrebbe anche essere più
debole del previsto se gli effetti persistenti dei passati aumenti dei tassi di riferimento fossero più forti del previsto.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Massimo Ferretti
3
INDICE
ORGANI SOCIALI DELLA CAPOGRUPPO 4
STRUTTURA DEL GRUPPO AL 31 DICEMBRE 2023 5
BRAND PORTFOLIO 6
SEDI 7
SHOWROOM 7
PRINCIPALI LOCATION DEI PUNTI VENDITA A GESTIONE DIRETTA 8
PRINCIPALI DATI ED INDICI ECONOMICO FINANZIARI 9
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2023 10
RELAZIONE SULLA GESTIONE 11
PROSPETTI CONTABILI 29
RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE 33
NOTE ILLUSTRATIVE 40
ALLEGATI NOTE ILLUSTRATIVE 83
BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2023 89
RELAZIONE SULLA GESTIONE 90
PROSPETTI CONTABILI 103
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI 107
RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE 115
NOTE ILLUSTRATIVE 122
ALLEGATI NOTE ILLUSTRATIVE 168
4
Organi sociali della Capogruppo
Presidente
Massimo Ferretti - Membro del Comitato Esecutivo
Vice Presidente
Alberta Ferretti
Amministratore Delegato
Simone Badioli - Membro del Comitato Esecutivo
Consiglieri
Giancarlo Galeone - Membro del Comitato Esecutivo
Roberto Lugano
Bettina Campedelli
Francesca Pace
Marco Francesco Mazzù
Daniela Saitta
Francesco Ferretti
Presidente
Stefano Morri
Sindaci
Fernando Ciotti
Carla Trotti
Sindaci Supplenti
Nevio Dalla Valle
Daniela Elvira Bruno
Consiglio di Amministrazione
Collegio sindacale
Comitato per
la Remunerazione
Presidente
Daniela Saitta
Consiglieri
Roberto Lugano
Marco Francesco Mazzù
Presidente
Bettina Campedelli
Consiglieri
Daniela Saitta
Francesca Pace
Comitato Controllo
Rischi e Sostenibili
5
Struttura del Gruppo al 31 dicembre 2023
6
Brand portfolio
7
AEFFE
Via Delle Querce, 51
47842 - San Giovanni in Marignano
Italia
POLLINI
Via Erbosa I° tratto, 92
47030 - Gatteo
Italia
MILANO
FERRETTI PHILOSOPHY POLLINI
Via Donizetti, 48
20122 Milano
Italia
LONDRA
MOSCHINO FERRETTI PHILOSOPHY
28-29 Conduit Street
W1S 2YB Londra
Inghilterra
NEW YORK
GRUPPO
30 West 56
th
Street
10019 New York
Stati Uniti
MILANO
MOSCHINO
Via San Gregorio, 28
20124 Milano
Italia
PARIGI
GRUPPO
43, Rue du Faubourg Saint Honorè
75008 - Parigi
Francia
8
Principali location dei punti vendita a gestione diretta
ALBERTA FERRETTI
Milano
Roma
Parigi
POLLINI
Milano
Venezia
Bolzano
MOSCHINO
Milano
Roma
Venezia
Firenze
Parigi
Londra
New York
Seoul
Pusan
Daegu
Shanghai
Shenzen
Guangzhou
Beijing
9
Principali dati ed indici economico finanziari
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Totale ricavi
(Valori in milioni di Euro)
329,4
363,6
Margine operativo lordo (EBITDA) *
(Valori in milioni di Euro)
5,8
35,6
Margine operativo lordo (EBITDA ADJUSTED)
(Valori in milioni di Euro)
12,4
35,6
Risultato operativo (EBIT)
(Valori in milioni di Euro)
(27,1)
1,2
Risultato operativo (EBIT ADJUSTED)
(Valori in milioni di Euro)
(20,5)
1,2
Risultato ante imposte
(Valori in milioni di Euro)
(37,9)
(3,8)
Risultato d'esercizio per il gruppo
(Valori in milioni di Euro)
(32,1)
(9,0)
Risultato base per azione
(Valori in unità di Euro)
(0,327)
(0,092)
Cash Flow (Risultato d'esercizio + ammortamenti)
(Valori in milioni di Euro)
(1,1)
22,6
Cash Flow/Totale ricavi
(Valori in percentuale)
(0,3)
6,2
* L'EBITDA è rappresentata del risultato operativo al lordo degli accantonamenti ed ammortamenti. L'EBITDA così definita è una
misura utilizzata dal management del Gruppo per monitorare e valutare l'andamento operativo dello stesso e non è identificata come
misura contabile nell'ambito sia dei Principi Contabili Italiani sia degli IFRS e, pertanto, non deve essere considerata una misura
alternativa per la valutazione del risultato del Gruppo. Poiché la composizione dell'EBITDA non è regolamentata dai principi contabili
di riferimento, il criterio di determinazione applicato dal Gruppo potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri e
pertanto potrebbe non essere comparabile.
31 dicembre
31 dicembre
2023
2022
Capitale Investito Netto (Valori in milioni di Euro) 332,7
341,6
Indebitamento Finanziario Netto *
(Valori in milioni di Euro)
253,5
231,8
Patrimonio netto di Gruppo (Valori in milioni di Euro) 79,1
109,8
Patrimonio netto di gruppo per azione
(Valori in unità di Euro)
0,7
1,0
Attività a breve/Passività a breve
Quoziente
2,1
2,0
Attività a breve-magazzino/Passività a breve
Quoziente
1,0
1,0
Indebitamento finanz.netto/Patrimonio netto Quoziente 3,2
2,1
ROI: Risultato operativo/ Capitale investito netto
(Valori in percentuale)
(8,2)
0,4
* Relativamente all’indebitamento finanziario si segnala che il Gruppo Aeffe, nell’ultimo biennio, ha realizzato due investimenti
strategici di natura
straordinaria per un corrispettivo totale di 90 milioni di euro riferiti all’acquisto della partecipazione minoritaria
del 30% della Moschino S.p.A. e al cambio di distribuzione in Cina sul Brand Moschino.
10
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2023
11
Relazione sulla gestione
1. SCENARIO ECONOMICO
Signori azionisti,
riteniamo necessario soffermarci sulle principali variabili macroeconomiche nell’ambito delle quali il nostro Gruppo si è
trovato ad operare.
QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE
Nel quarto trimestre del 2023 l’attività economica mondiale ha rallentato. I fattori positivi che hanno favorito la spesa
per consumi, per effetto delle condizioni tese nei mercati del lavoro, iniziano ad affievolirsi, mentre il precedente
inasprimento della politica monetaria continua a trasmettersi all’economia. Nel quarto trimestre l’inflazione di fondo ha
continuato a scendere, ma ulteriori progressi potrebbero essere lenti, in quanto la crescita salariale rimane elevata e si
mantiene al di sopra delle medie di lungo periodo. I prezzi del petrolio sono aumentati nel periodo compreso tra la
riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo di dicembre e quella di gennaio, in presenza di una certa volatilità,
in quanto gli attacchi alle petroliere nel Mar Rosso hanno acuito le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, mentre in
Europa i prezzi del gas sono diminuiti a fronte di una domanda ancora bassa e di livelli di stoccaggio del gas elevati nella
UE.
Secondo le previsioni economiche d'inverno 2024” della Commissione europea pubblicate il 15 febbraio 2024,
l'economia dell'UE ha avviato il 2024 con ritmi meno sostenuti del previsto. Le previsioni intermedie d'inverno della
Commissione indicano per il 2023 una revisione al ribasso della crescita sia nell'UE sia nella zona euro, che dovrebbe
attestarsi allo 0,5% rispetto allo 0,6% indicato nelle previsioni d'autunno. La crescita è prevista al ribasso anche nel 2024:
sarà infatti rispettivamente dello 0,9% (rispetto all'1,3%) nell'UE e dello 0,8% (rispetto all'1,2%) nella zona euro. Per il
2025 si prevede un aumento dell'attività economica dell'1,7% nell'UE e dell'1,5% nella zona euro.
Nel 2023 la crescita è stata frenata dall'erosione del potere di acquisto delle famiglie, da una forte stretta monetaria, dal
ritiro parziale del sostegno di bilancio e dalla riduzione della domanda esterna. Benché sia stata evitata una recessione
tecnica nella seconda metà dello scorso anno, nel primo trimestre del 2024 le prospettive per l'economia dell'UE restano
deboli.
Una graduale accelerazione dell'attività economica è comunque prevista nel corso dell'anno. In un contesto di calo
dell'inflazione si prevede che la crescita reale dei salari e la resilienza del mercato del lavoro favoriranno un aumento dei
consumi. Nonostante l'erosione dei margini di profitto si prevede che gli investimenti beneficeranno di un graduale
allentamento delle condizioni di credito e della costante attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Si prevede
inoltre una normalizzazione degli scambi commerciali con i partner esteri, dopo i risultati mediocri registrati lo scorso
anno.
Il ritmo della crescita è previsto stabile a partire dalla seconda metà del 2024 e fino al termine del 2025.
Le previsioni sono tuttavia caratterizzate da un certo livello di incertezza a causa del protrarsi delle tensioni geopolitiche
e dei rischi di un ulteriore allargamento del conflitto in Medio Oriente. Ci si aspetta che l'aumento dei costi di trasporto
dovuto alle turbolenze nel Mar Rosso avrà un impatto solo marginale sull'inflazione. È vero, tuttavia, che ulteriori
turbolenze potrebbero causare nuove strozzature dell'approvvigionamento, riducendo la produzione e facendo lievitare
i prezzi.
A livello interno, i rischi per le proiezioni di riferimento sulla crescita e l'inflazione dipendono dall'andamento (superiore
o inferiore alle previsioni) dei consumi, della crescita dei salari e dei margini di profitto oltre che dal persistere di tassi di
interesse elevati. Altre minacce sono costituite inoltre dai rischi per il clima e dagli eventi atmosferici estremi.
SCENARIO MACROECONOMICO DELL’ABBIGLIAMENTO
L’incertezza e la volatilità macroeconomica internazionale - inflazione crescente, tassi di interesse elevati, tensioni
geopolitiche, incrementi di prezzi e calo del potere d’acquisto dei consumatori di fascia medio-alta - fanno stimare ad
Altagamma per il consensus 2024 una crescita moderata del mercato.
In Europa i turisti internazionali compenseranno la più debole domanda interna e avranno un impatto positivo sul
mercato, in crescita del 4%. I turisti cinesi, grazie allo sblocco dei visti e la ripresa completa dei viaggi, tornano nelle città
Europee. Rallentamento della crescita in USA a +2,5%, a causa degli effetti dell’inflazione e per le incertezze tradizionali
dell’Election Year.
12
Prosegue la crescita positiva del Giappone (+6%), sotto la spinta della domanda locale e dei cinesi. È il Paese che più sa
apprezzare i prodotti del lusso e beneficia della crescita del turismo. In Cina si stima una crescita dell’8%, più bassa rispetto
agli anni scorsi, per una minore domanda della classe medio-alta che è più cauta nelle spese. Si prevede un ottimo +7%
per il Middle East, nonostante le tensioni e l’instabilità politica dell’area.
Il 2023 ha visto una crescita delle vendite soprattutto a valore, dovuta ai rilevanti aumenti dei prezzi dei prodotti di lusso.
Nel 2024 l’aumento stimato delle vendite sarà principalmente a volume. Per quanto riguarda gli accessori, continuano
nel loro trend positivo: +6,5% per la pelletteria e +5% per le calzature. Per l’abbigliamento si stima una crescita del 4%
con la ripresa di un abbigliamento meno casual.
Il canale retail sia fisico che digitale continua ad essere in crescita ed è il canale d’elezione per i Personal Luxury Goods.
Penalizzato fortemente il canale wholesale e ridotto l’impatto dell’online. I negozi fisici prevedono un +7,5% e continuano
ad essere strategici per il comparto grazie ad approcci sempre più personalizzati e phygital, che migliorano il
coinvolgimento del consumatore.
Il retail digitale (previsione +4,5% per il 2024) continua la sua crescita, ma con performance meno brillanti rispetto agli
anni precedenti. Perde smalto il wholesale sia fisico che digitale: non si prevede crescita nel 2024 (-1%).
Nel 2023 le imprese hanno alzato i prezzi per compensare l’aumento dei costi, portando a marginalità più alte. Gli analisti
prevedono una crescita «normalizzata» nel 2024 - dovuta all’incertezza e alla volatilità del contesto economico. I ricavi
manterranno un andamento positivo, stimato in un low single digit del +5% / +6%. L’EBITDA per il 2024 è stimato crescere
in modo più contenuto intorno al +4%.
2. SINTESI DELLE PRINCIPALI ATTIVITA’ SVOLTE DAL GRUPPO
Il Gruppo Aeffe opera a livello internazionale nel settore della moda e del lusso ed è attivo nella creazione, nella
produzione e nella distribuzione di un’ampia gamma di prodotti che comprende prêt-à-porter e calzature e pelletteria. Il
Gruppo sviluppa, produce e distribuisce, in un’ottica di costante attenzione all’unicità ed esclusività, le proprie collezioni
sia con marchi di proprietà, tra i quali “Alberta Ferretti”,Philosophy di Lorenzo Serafini, “Moschino” e “Pollini”, sia con
marchi di cui è licenziataria. Il Gruppo, inoltre, ha concesso in licenza a primari partners la produzione e la distribuzione
di ulteriori accessori e prodotti, con i quali completa la propria offerta (profumi, occhiali e altro).
L’attività del Gruppo si suddivide, sulla base delle diverse linee di prodotti e marchi che ne compongono l’offerta, in due
segmenti: (i) prêt-à-porter (che include, le linee di prêt-à-porter e l’abbigliamento intimo e mare); e (ii) calzature e
pelletteria.
La divisione
prêt-porter
La divisione prêt-à-porter, che si compone principalmente della realtà aziendale di Aeffe, opera prevalentemente nella
creazione, realizzazione e distribuzione di collezioni di abbigliamento prêt-à-porter di lusso e di collezioni di lingerie,
beachwear e loungewear.
Per quanto riguarda le collezioni di abbigliamento prêt-à-porter, l’attività è svolta da Aeffe, sia per quanto attiene la
realizzazione dei prodotti con marchi di proprietà del Gruppo (“Alberta Ferretti”, “Philosophy di Lorenzo Serafini”,
“Moschino”, “Boutique Moschinoe “Love Moschino”) sia per i marchi concessi in licenza da altre maison esterne al
Gruppo. Aeffe gestisce inoltre la distribuzione di tutti i prodotti della divisione, che avviene sia attraverso il canale Retail
sia attraverso il canale wholesale.
Inoltre Aeffe realizza e distribuisce le collezioni di abbigliamento intimo e mare, e in particolare le collezioni di lingerie,
underwear, beachwear e loungewear sia per uomo che per donna. Le collezioni sono prodotte e distribuite sia con marchi
di proprietà del Gruppo, quali “Moschino”, sia con marchi in licenza da soggetti terzi.
La divisione prêt-à-porter si occupa inoltre della gestione dei contratti di licenza concessi a società esterne al Gruppo per
la realizzazione di linee di prodotto recanti marchi di proprietà di Aeffe e Moschino quali, in particolare, il contratto di
licenza del marchio “Moschino” relativo alla linea Love, ai profumi e agli occhiali delle linee Moschino.
Aeffe
L’attività di Aeffe trae origine dall’iniziativa della stilista Alberta Ferretti che inizia la propria attività come impresa
individuale nel 1972. La storia della Capogruppo si sviluppa così parallelamente a quella della sua fondatrice, la cui
personale attività nel campo della moda assume un rilievo significativo nell’evoluzione di Aeffe.
13
La crescita della Capogruppo quale realtà industriale e creativa è contraddistinta, sin dagli albori, da una vocazione
multibrand, che porta Aeffe a realizzare e distribuire le collezioni di prêt-à-porter di importanti maison anche grazie al
know how acquisito nella realizzazione di linee di prêt-à-porter di lusso.
In quest’ottica si inquadra la collaborazione di Aeffe con lo stilista Franco Moschino, per il quale produce e distribuisce,
su licenza esclusiva sin dal 1983, la linea a marchio “Moschino Couture!”.
La maison Moschino nasce nel 1983 e si sviluppa nel corso degli anni novanta, sino a divenire un marchio noto a livello
internazionale. A seguito della scomparsa, nel 1994, del fondatore Franco Moschino, i suoi familiari, i collaboratori e gli
amici raccolgono l’eredità dello stilista rispettandone l’identità creativa e la filosofia. Rossella Jardini, collaboratrice di
Franco Moschino sin dal 1981, succede a Franco Moschino nella direzione artistica e diventa la responsabile
dell’immagine e dello stile del marchio.
Dal 1995 al 2013 Aeffe collabora con lo stilista Jean Paul Gaultier producendo e distribuendo su licenza le collezioni prêt-
à-porter donna a marchio “Jean Paul Gaultier”.
Nel 2001, Aeffe acquista il controllo di Pollini, realtà industriale di lunga tradizione nel settore delle calzature e della
pelletteria. Tale acquisizione consente ad Aeffe di completare le collezioni realizzate dalle proprie maison con le rispettive
linee di accessori.
Nel 2002 Aeffe acquista il controllo di Velmar, società che già da qualche tempo collaborava con Aeffe, attiva nella
realizzazione e distribuzione di linee lingerie, beachwear, e loungewear.
Nel 2007 Aeffe viene quotata sul segmento Euronext STAR Milan del mercato Euronext Milan di Borsa Italiana.
Nel 2021 Aeffe SpA. ha rilevato da Sinv Holding S.p.A., Sinv Real Estate S.p.A. e Sinv Lab S.r.l., la partecipazione minoritaria
del 30% di Moschino S.p.A., venendo così a possederne l’intero capitale.
Nel 2022 la controllata al 100% Velmar S.p.A. viene fusa per incorporazione in Aeffe S.p.A..
Nel 2023 la controllate al 100% Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. vengono fuse per incorporazione in Aeffe S.p.A.. A
seguito delle fusioni delle società italiane si è perfezionato anche il processo di razionalizzazione e riorganizzazione delle
controllate estere in Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Aeffe Germany
Aeffe Germany è controllata al 100% da Aeffe S.p.A. e gestisce un outlet sito a Metzingen in Germania che commercializza
capi di abbigliamento e accessori per i marchi del Gruppo.
Aeffe Spagna
Aeffe Spagna è controllata al 100% da Aeffe S.p.A. e gestisce un outlet sito a Barcellona in Spagna che commercializza
capi di abbigliamento e accessori per i marchi del Gruppo.
Aeffe Netherland
Aeffe Netherland è controllata al 100% da Aeffe S.p.A. e gestisce un outlet sito a Roermond in Olandache commercializza
capi di abbigliamento e accessori per i marchi del Gruppo.
Moschino Korea
Moschino Korea è controllata al 100% da Aeffe S.p.A. e ha sede a Seoul. La società opera nel comparto retail tramite
negozi a gestione diretta e duty free che commercializzano le linee Moschino nel Paese.
Fashoff Uk
Fashoff Uk svolge, presso lo showroom sito in Londra, l’attività di agenzia per tutte le collezioni Moschino, Alberta Ferretti
e Philosophy di Lorenzo Serafini.
La società gestisce, inoltre, direttamente una boutique monomarca che commercializza le linee Moschino a Londra.
Moschino France
Moschino France svolge, presso lo showroom sito in Parigi, l’attività di agenzia per le collezioni Moschino”, Alberta
Ferretti” e “Philosophy di Lorenzo Serafini”. La società gestisce, inoltre, direttamente due boutique monomarca a Parigi,
una per la commercializzazione del marchio “Moschinoe una per il marchio “Alberta Ferretti”.
Aeffe Group Inc
14
Aeffe Group Inc è controllata al 100% da Aeffe S.p.A. ed è stata costituita nel 2014 con sede a New York.
La società opera nel comparto wholesale sul mercato nord americano (Stati Uniti e Canada) per la distribuzione di capi di
abbigliamento e accessori prodotti dalla Capogruppo, dalla consociata Pollini S.p.A. e da altri produttori terzi licenziatari,
per collezioni diverse, dei medesimi marchi prodotti dalla stessa Capogruppo. La società riveste anche la funzione di
agente per alcune di queste linee. L’attività della società è svolta presso lo showroom sito in midtown Manhattan.
La società gestisce una boutique monomarca per la commercializzazione delle linee Moschino a New York.
Moschino Asia Pacific
Moschino Asia Pacific, società fondata nel 2021 con sede a Hong Kong e controllata al 100% da Aeffe S.p.A., svolge servizi
commerciali per i mercati asiatici.
Moschino Kids
Moschino Kids, sita in Padernello di Paese (TV), società costituita nel 2022 e partecipata da Aeffe e Altana, rispettivamente
con una quota del 70% e del 30%, avente ad oggetto l’affidamento, a decorrere dalla stagione autunno/inverno 2023,
della produzione, commercializzazione, distribuzione e vendita di articoli di abbigliamento relativi alle collezioni Moschino
Baby, Kids e Teen (le Collezioni Bambino). La scelta di costituire Moschino Kids in società con Altana testimonia
l’apprezzamento di Moschino rispetto ad un player specifico del mercato e la volontà di raggiungere nuovi ed importanti
obiettivi di crescita.
Moschino Shanghai
Moschino Shanghai, sita in Shanghai, è una società controllata al 100% da Moschino Asia Pacific e gestisce direttamente
numerosi negozi in Cina.
La divisione calzature e pelletteria
La divisione calzature e pelletteria, che si compone della realtà aziendale di Pollini e delle società da essa controllate,
opera prevalentemente nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, piccola pelletteria, borse e accessori
coordinati, caratterizzati da materiali esclusivi.
L’attività operativa è svolta principalmente da Pollini, che cura direttamente l’ideazione, la produzione e la distribuzione
dei prodotti a marchio proprio, nonché la produzione e la distribuzione dei brand ricevuti in licenza da società del Gruppo.
La divisione calzature e pelletteria si occupa inoltre della gestione dei contratti di licenza concessi a società esterne al
Gruppo per la realizzazione di linee di prodotto a marchio Pollini”, quali i contratti di licenza per la realizzazione di
ombrelli, foulard e cravatte.
Pollini
L’attività di Pollini trae origine nel 1953 nel solco della tradizione artigiana della produzione pellettiera e calzaturiera
italiana, contribuendo a creare il distretto produttivo del settore calzaturiero di San Mauro Pascoli (FC). L’Italia
rappresenta il principale centro produttivo delle calzature: in ragione dell'elevato livello di professionalità richiesto dalla
realizzazione di tale tipologia di prodotto, la quasi totalità degli insediamenti produttivi è concentrata in aree con una
forte tradizione in tale settore, quali San Mauro Pascoli, Vigevano e Strà (PD). La filosofia aziendale è orientata verso una
diffusione internazionale del look Pollini, che rappresenta una sintesi tra qualità artigianale e stile italiano in una gamma
di prodotti che include calzature, borse e accessori coordinati.
Dal 1957 al 1961 Pollini produce le collezioni di calzature dello stilista Bruno Magli.
Tra gli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta Pollini inizia a produrre calzature con il proprio marchio, presentando
collezioni “a tema” (tra le quali la collezione di calzature sportiveDaytona” ispirata al mondo delle corse motociclistiche).
Già negli anni settanta l’attività di Pollini assume una connotazione internazionale: in quegli anni, le sue collezioni
vengono, infatti, presentate a Düsseldorf, Parigi, New York, oltre che a Milano e Bologna. Negli stessi anni vengono aperte
le prime boutique a Milano, Verona, Varese e Venezia.
Nel 1989 Pollini si trasferisce nella nuova sede di Gatteo (FC), avente un’estensione di 50.000 metri quadri, di cui 15.000
coperti e adibiti ad area produttiva e uno stabile adiacente di sette piani adibito a uffici e show room. Nella nuova sede
vengono così riunite le divisioni calzature, pelletteria, e gli uffici commerciali e amministrativi.
Nel 2001 Aeffe e Pollini raggiungono un accordo per l’acquisizione da parte di Aeffe del pacchetto di controllo di Pollini.
L’acquisizione costituisce la naturale evoluzione di un rapporto di collaborazione, resosi sempre più intenso, che ha
consentito la crescita delle linee di calzature e pelletteria disegnate dalla stilista Alberta Ferretti.
15
Sempre nel 2008 Pollini concede due nuove licenze per la produzione di ombrelli con Drops S.r.l. e per la produzione e
distribuzione di foulard, scialli donna, sciarpe donna e uomo e cravatte con Larioseta S.p.A..
Nel 2011 Aeffe S.p.A. ha acquistato il restante 28% della Pollini divenendone così l’unico azionista.
Pollini Retail
Pollini Retail opera nel comparto retail sul mercato italiano e gestisce direttamente 20 punti vendita, tra boutique e outlet,
site nelle principali città italiane, tra le quali Milano e Venezia.
Pollini Suisse
Pollini Suisse gestisce direttamente un punto vendita monomarca che commercializza le linee Pollini a Mendrisio.
Pollini Austria
Pollini Austria gestisce direttamente due punti vendita a Pandorf, di cui uno monomarca che commercializza le linee
Pollini e uno che commercializza capi di abbigliamento e accessori per i marchi del Gruppo.
16
3. ANDAMENTO DELLA GESTIONE DEL GRUPPO
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
(Valori in unità di Euro)
Esercizio
%
Esercizio
%
Variazioni
%
2023
sui ricavi
2022
sui ricavi
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
318.622.270
100,0%
352.005.965
100,0%
(33.383.695)
(9,5%)
Altri ricavi e proventi 10.739.468
3,4% 11.565.686
3,3% (826.218) (7,1%)
TOTALE RICAVI
329.361.738
103,4%
363.571.651
103,3%
(34.209.913)
(9,4%)
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem.
(843.975)
(0,3%)
24.644.721
7,0%
(25.488.696)
n.a.
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci (128.345.960) (40,3%) (159.819.614) (45,4%) 31.473.654
(19,7%)
Costi per servizi
(110.365.644)
(34,6%)
(110.818.790)
(31,5%)
453.146
(0,4%)
Costi per godimento beni di terzi
(6.031.801)
(1,9%)
(5.681.291)
(1,6%)
(350.510)
6,2%
Costi per il personale
(71.819.173)
(22,5%)
(69.862.250)
(19,8%)
(1.956.923)
2,8%
Altri oneri operativi (6.172.332) (1,9%) (6.478.084) (1,8%) 305.752
(4,7%)
Totale costi operativi
(323.578.885)
(101,6%)
(328.015.308)
(93,2%)
4.436.423
(1,4%)
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)
5.782.853
1,8%
35.556.343
10,1%
(29.773.490)
(83,7%)
Ammortamento immobilizzazioni immateriali (4.283.715) (1,3%) (4.217.596) (1,2%) (66.119) 1,6%
Ammortamento immobilizzazioni materiali
(5.506.213)
(1,7%)
(4.983.990)
(1,4%)
(522.223)
10,5%
Ammortamenti attività per diritti d'uso (21.094.629) (6,6%) (22.487.481) (6,4%) 1.392.852
(6,2%)
Rivalutazioni/Svalutazioni e accantonamenti
(2.017.114)
(0,6%)
(2.647.170)
(0,8%)
630.056
(23,8%)
Totale Ammortamenti e Svalutazioni (32.901.671) (10,3%) (34.336.237) (9,8%) 1.434.566
(4,2%)
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)
(27.118.818)
(8,5%)
1.220.106
0,3%
(28.338.924)
n.a.
Proventi finanziari
342.201
0,1%
322.068
0,1%
20.133
6,3%
Oneri finanziari (8.707.525) (2,7%) (3.129.780) (0,9%) (5.577.745) 178,2%
Oneri finanziari su attività per diritti d'uso
(2.415.584)
(0,8%)
(2.208.272)
(0,6%)
(207.312)
9,4%
Totale Proventi/(Oneri) finanziari
(10.780.908)
(3,4%)
(5.015.984)
(1,4%)
(5.764.924)
114,9%
RISULTATO ANTE IMPOSTE
(37.899.726)
(11,9%)
(3.795.878)
(1,1%)
(34.103.848)
898,4%
Imposte
5.909.492
1,9%
(5.260.142)
(1,5%)
11.169.634
n.a.
RISULTATO NETTO
(31.990.234)
(10,0%)
(9.056.020)
(2,6%)
(22.934.214)
253,2%
Perdita/(Utile) di competenza delle
min.azionarie
(153.713) (0,0%) 12.052
0,0% (165.765) n.a.
RISULTATO NETTO PER IL GRUPPO
(32.143.947)
(10,1%)
(9.043.968)
(2,6%)
(23.099.979)
255,4%
(*) Al netto dei costi non ricorrenti, nel 2023 l’EBITDA ADJUSTED ammonta a Euro +12.434 migliaia.
(**) Al netto dei costi non ricorrenti, nel 2023 l’EBIT ADJUSTED ammonta a Euro -20.468 migliaia.
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Nell’esercizio 2023 il gruppo ha raggiunto un fatturato di Euro 318.622 migliaia rispetto a Euro 352.006 migliaia
dell’esercizio 2022, con un decremento del 9,5% (-9,0% a tassi di cambio costanti).
I ricavi della divisione prêt-à-porter sono stati pari a Euro 212.377 migliaia, registrando un decremento dell’8,4% a cambi
correnti rispetto al 2022 (-7,6% a cambi costanti). I ricavi della divisione calzature e pelletteria hanno segnato un calo del
13,1%, sia a cambi costanti sia a cambi correnti, al lordo delle elisioni tra le due divisioni e sono ammontati a Euro 142.131
migliaia.
17
Ripartizione dei ricavi per marchio
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
%
2022
%
Variaz.
%
Alberta Ferretti
21.897
6,9%
21.218
6,0%
679
3,2%
Philosophy
17.532
5,5%
16.282
4,6%
1.250
7,7%
Moschino
240.753
75,6%
273.304
77,6%
(32.551)
(11,9%)
Pollini
34.510
10,8%
36.803
10,5%
(2.293)
(6,2%)
Altri
3.930
1,2%
4.399
1,3%
(469)
(10,7%)
Totale
318.622
100,0%
352.006
100,0%
(33.384)
(9,5%)
Nell’esercizio 2023, il marchio Alberta Ferretti ha registrato un incremento del 3,2% (+3,4% a cambi costanti), con
un’incidenza sul fatturato del 6,9%, mentre il marchio Philosophy di Lorenzo Serafini ha registrato un incremento del
7,7% (+7,9% a cambi costanti), con un’incidenza sul fatturato del 5,5%.
Nello stesso periodo il brand Moschino ha riportato un decremento dell’11,9% (-11,3% a cambi costanti), con
un’incidenza sul fatturato del 75,6%.
Il marchio Pollini ha registrato una decrescita del 6,2% (-6,3% a cambi costanti), con un’incidenza sul fatturato consolidato
pari al 10,8%, mentre il fatturato relativo agli altri brands in licenza ha registrato un decremento del 10,7% (-10,5% a
cambi costanti), con un’incidenza sul fatturato dell’1,2%.
Ripartizione dei ricavi per area geografica
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
%
2022
%
Variaz.
%
Italia 133.964
42,0% 144.569
41,1% (10.605) (7,3%)
Europa (Italia esclusa)
98.644
31,0%
117.826
33,4%
(19.182)
(16,3%)
Asia e Resto del mondo
66.679
20,9%
65.038
18,5%
1.641
2,5%
America
19.335
6,1%
24.573
7,0%
(5.238)
(21,3%)
Totale
318.622
100,0%
352.006
100,0%
(33.384)
(9,5%)
Le vendite sul mercato ITALIA, con un’incidenza del 42,0% sul fatturato, hanno riportato un decremento del 7,3% rispetto
al 2022 attestandosi a Euro 133.964 migliaia: positivi i risultati del canale retail che ha segnato un incremento del 3%,
mentre il canale wholesale ha registrato una contrazione dell'8%.
Le vendite in EUROPA, con un’incidenza sul fatturato del 31,0%, hanno riportato un decremento del 16,3% attestandosi
a Euro 98.644 migliaia. Il decremento è legato a specifici paesi e mercati sia a livello wholesale sia retail.
In ASIA e nel RESTO DEL MONDO il Gruppo ha conseguito ricavi per Euro 66.679 migliaia, con un’incidenza sul fatturato
del 20,9%, in aumento del 2,5% rispetto al 2022 (+4,9% a cambi costanti).
A tassi di cambio correnti, le vendite in AMERICA, con un’incidenza sul fatturato del 6,1%, hanno registrato un decremento
del 21,3% (-20,0% a cambi costanti). Il Gruppo non è riuscito nel corso del 2023 a confermare il picco di vendite registrato
nell’area.
18
Ripartizione dei ricavi per canale distributivo
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
%
2022
%
Variaz.
%
Wholesale
213.865
67,1%
248.588
70,6%
(34.723)
(14,0%)
Retail
94.876
29,8%
88.505
25,1%
6.371
7,2%
Royalties
9.881
3,1%
14.913
4,3%
(5.032)
(33,7%)
Totale
318.622
100,0%
352.006
100,0%
(33.384)
(9,5%)
Nel 2023 il Gruppo ha registrato un incremento delle vendite nel canale Retail non sufficiente a bilanciare il decremento
nel canale Wholesale.
I ricavi del CANALE WHOLESALE, che rappresenta il 67,1% del fatturato (Euro 213.865 migliaia), hanno registrato un
decremento del 14,0% (-13,9% a tassi di cambio costanti).
I ricavi del CANALE RETAIL, che rappresentano il 29,8% delle vendite del Gruppo (Euro 94.876 migliaia), hanno evidenziato
un incremento del 7,2% (+9,0% a tassi di cambio costanti) rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.
I ricavi per ROYALTIES, che rappresentano il 3,1% del fatturato consolidato (Euro 9.881 migliaia), si sono ridotti del 33,7%
rispetto al 2022 in seguito alla conclusione di alcune licenze sul Brand Moschino.
Costo per il personale
Il costo del personale passa da Euro 69.862 migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 71.819 migliaia dell’esercizio 2023,
registrando un incremento pari a Euro 1.957 migliaia, e con un'incidenza sulle vendite che passa dal 19,8% dell’esercizio
2022 al 22,5% dell’esercizio 2023.
La forza lavoro passa da una media di 1.387 unità dell’esercizio 2022 alle 1.342 unità dell’esercizio 2023.
Numero medio dipendenti ripartiti per qualifica
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Variaz.
%
Operai
246
231
15
6,5%
Impiegati-quadri
1.069
1.127
(58)
(5,1%)
Dirigenti
27
29
(2)
(6,9%)
Totale
1.342
1.387
(45)
(3,2%)
Nell’anno 2023 il Gruppo ha consolidato sui 12 mesi tutto il personale cinese a seguito del cambio del canale distributivo
nell’area (da Wholesale a Retail) che nel 2022 incideva per soli sei mesi.
Margine operativo lordo (EBITDA)
Nell’esercizio 2023, l’EBITDA ADJUSTED consolidato, è stato positivo per Euro 12.434 migliaia (con un’incidenza del 3,9%
sul fatturato), registrando un decremento di Euro 23.122 migliaia rispetto all’EBITDA del 2022 pari a Euro 35.556 migliaia
(con un’incidenza del 10,1% sul fatturato).
I costi non ricorrenti sostenuti nel periodo pari a circa Euro 6,6 milioni si riferiscono per circa Euro 4,1 milioni a incentivi
all’esodo e costi legali connessi alla riorganizzazione del Gruppo e per circa 2,5 milioni a eventi promozionali straordinari
come il 70° anniversario del brand Pollini e il 40° anniversario del brand Moschino.
La marginalità è diminuita sia a seguito del nuovo corso strategico del Brand Moschino con i connessi costi relativi al
cambio di modello distributivo in Cina (da 100% wholesale a retail) sia all’avvio del piano di riposizionamento delle diverse
collezioni Moschino con conseguenti effetti sia a livello di fatturato sia di royalties.
Per la divisione prêt-à-porter l’EBITDA ADJUSTED del 2023 è stato negativo per Euro 6.144 migliaia (pari al -2,9% del
fatturato), rispetto ad un valore positivo di Euro 14.990 migliaia del 2022 (pari al 6,5% delle vendite), registrando un
decremento di Euro 21.134 migliaia.
19
Per la divisione calzature e pelletteria, nel 2023 l’EBITDA ADJUSTED è stato di Euro 18.578 migliaia (pari al 13,1% delle
vendite), rispetto all’EBITDA di Euro 20.566 migliaia del 2022 (pari al 12,6% del fatturato), con un decremento di Euro
1.988 migliaia.
Risultato operativo (EBIT)
L’EBIT ADJUSTED consolidato è stato negativo per Euro 20.468 migliaia, registrando un decremento pari a Euro 21.688
migliaia, rispetto all’EBIT positivo del 2022 pari a Euro 1.220 migliaia.
Risultato ante imposte
Il risultato ante imposte passa da una perdita di Euro 3.796 migliaia nel 2022 ad una perdita di Euro 37.900 migliaia nel
2023, con un decremento in valore assoluto di Euro 34.104 migliaia.
Risultato netto
La perdita netta dopo le imposte è stata pari a Euro 31.990 migliaia rispetto alla perdita di Euro 9.056 miglia del 2022.
20
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(Valori in unità di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
2023
2022
Crediti commerciali 56.121.993
62.850.576
Rimanenze
112.249.596
116.709.745
Debiti commerciali (78.734.518) (88.596.138)
CCN operativo
89.637.071
90.964.183
Altri crediti correnti
26.200.359
33.118.597
Crediti tributari 12.165.895
12.987.118
Attività per derivati 63.229
-
Altri debiti correnti (16.511.021) (19.497.967)
Debiti tributari (3.232.628) (4.385.845)
Passività per derivati -
(173.473)
Capitale circolante netto
108.322.905
113.012.613
Immobilizzazioni materiali 60.437.231
61.250.620
Immobilizzazioni immateriali 62.911.753
66.021.140
Attività per diritti d'uso 102.226.024
110.566.821
Partecipazioni 41.196
39.197
Altre attività non correnti 93.927
199.911
Attivo immobilizzato
225.710.131
238.077.689
Fondi relativi al personale (3.205.866) (3.551.239)
Accantonamenti (2.179.554) (2.371.370)
Passività non finanziarie (1.397.873) (1.634.539)
Attività fiscali per imposte anticipate 16.991.324
13.894.621
Passività fiscali per imposte differite (11.527.794) (15.798.928)
CAPITALE INVESTITO NETTO
332.713.273
341.628.847
Capitale sociale 24.606.247
24.606.247
Altre riserve 89.606.998
93.516.643
Utili/(perdite) esercizi precedenti (2.973.651) 735.589
Risultato di periodo (32.143.947) (9.043.968)
Patrimonio Netto del Gruppo
79.095.647
109.814.511
Patrimonio Netto di Terzi 144.661
(9.052)
Totale Patrimonio Netto
79.240.308
109.805.459
Disponibilità liquide (14.625.807) (21.657.539)
Passività finanziarie non correnti 78.607.579
70.444.091
Passività finanziarie correnti 88.511.881
78.131.171
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA SENZA IFRS 16
152.493.653
126.917.723
Passività per leasing correnti
17.791.381
16.072.913
Passività per leasing non correnti 83.187.931
88.832.752
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
253.472.965
231.823.388
PATRIMONIO NETTO E INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
332.713.273
341.628.847
CAPITALE INVESTITO NETTO
Rispetto al 31 dicembre 2022, il capitale investito netto è diminuito del 2,6%.
21
Capitale circolante netto
Il capitale circolante netto risulta pari a Euro 108.323 migliaia (34,0% dei ricavi) rispetto a Euro 113.012 migliaia del 31
dicembre 2022 (32,1% dei ricavi).
L’analisi delle singole voci che compongono il capitale circolante netto evidenzia principalmente quanto segue:
il capitale circolante netto operativo diminuisce complessivamente dell’1,5% (Euro 1.327 migliaia), con
unincidenza sui ricavi che passa dal 25,8% del 2022 al 28,1% del 2023.
la somma degli altri crediti e degli altri debiti correnti diminuisce di complessivi Euro 3.931 migliaia rispetto al
periodo precedente principalmente per il decremento dei crediti per costi anticipati;
la somma dei crediti tributari e debiti tributari cresce di complessivi Euro 332 migliaia. Tale incremento è dovuto
principalmente al decremento degli altri debiti tributari.
Attivo immobilizzato
La variazione delle attività fisse di Euro 12.367 migliaia al 31 dicembre 2023 rispetto al 31 dicembre 2022, è dovuta
principalmente ai decrementi delle attività per diritti d’uso.
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
La situazione finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023 mostra un indebitamento di Euro 253.473 migliaia comprensivo
dell’effetto IFRS 16, rispetto all’indebitamento di Euro 231.823 migliaia del 31 dicembre 2022, con un peggioramento di
Euro 21.650 migliaia. L’indebitamento al 31 dicembre 2023 relativo all’IFRS 16 ammonta a Euro 100.979 migliaia di cui
Euro 17.791 migliaia correnti e Euro 83.188 migliaia non correnti. L’indebitamento al netto dell’effetto IFRS 16 di fine
dicembre 2023 ammonta a Euro 152.494 migliaia rispetto all’indebitamento di Euro 126.918 migliaia di fine dicembre
2022, registrando un peggioramento di Euro 25.576 migliaia. L’indebitamento del Gruppo è composto per la maggior
parte da finanziamenti a medio-lungo termine e nel corso del 2023 sono state effettuate nuove operazioni di
finanziamento significative che hanno allungato la duration del debito.
Relativamente all’indebitamento finanziario si segnala che il Gruppo Aeffe, nell’ultimo biennio, ha realizzato due
investimenti strategici di natura straordinaria per un corrispettivo totale di 90 milioni di euro riferiti all’acquisto della
partecipazione minoritaria del 30% della Moschino S.p.A. e al cambio di distribuzione in Cina sul brand Moschino.
PATRIMONIO NETTO
Il patrimonio netto complessivo decrementa di Euro 30.565 migliaia passando da Euro 109.805 migliaia al 31 dicembre
2022 a Euro 79.240 migliaia al 31 dicembre 2023. I motivi di questo decremento sono principalmente riferibili alla perdita
dell’esercizio. Il numero di azioni è di 107.362.504.
I detentori di azioni in misura superiore al 3% alla data della Relazione risultano essere:
Azionisti rilevanti
%
Fratelli Ferretti Holding S.r.l. 61,797%
Altri azionisti (*) 38,203%
(*) 8,325% di azioni proprie detenute da Aeffe S.p.A.
RACCORDO TRA IL PATRIMONIO NETTO ED IL RISULTATO DELL’ESERCIZIO DELLA CAPOGRUPPO CON
I CORRISPONDENTI VALORI CONSOLIDATI
Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006 si riporta il prospetto di raccordo fra il risultato dell'esercizio 2023
ed il patrimonio netto al 31 dicembre 2023 di Gruppo (Quota attribuibile al Gruppo) con gli analoghi valori della
Capogruppo Aeffe S.p.A.:
22
(Valori in migliaia di Euro)
Patrimonio netto al 31
dicembre 2023
Utile d'esercizio al
31 dicembre 2023
Valore di bilancio della Capogruppo Aeffe
47.557
(51.581)
Quota del patrimonio e dell'utile netto delle controllate consolidate attribuibile al Gruppo,
al netto del valore di carico delle relative partecipazioni
25.311
21.146
Effetto riapertura business combinations
17.862
(1.039)
Eliminazione dell'utile intersocietario incluso nelle giacenze di magazzino di controllate
consolidate, al netto del relativo effetto fiscale
(8.898) (693)
Adeguamento ai principi contabili della Capogruppo
669
Effetto netto di altre scritture di consolidamento
(2.592)
(492)
Totale rettifiche di consolidamento
31.683
19.591
Patrimonio Netto e Utile di Gruppo
79.095
(32.144)
Patrimonio Netto e Utile di Terzi
145
154
Patrimonio Netto e Utile Totale
79.240
(31.990)
4. ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO
L’attività di ricerca e sviluppo, considerata la particolarità delle nostre produzioni, si sostanzia nel continuo rinnovamento
tecnico/stilistico dei nostri modelli e nell’altrettanto costante miglioramento dei materiali di realizzazione dei prodotti.
Tali costi sono totalmente contabilizzati a Conto Economico.
5. OBIETTIVI E POLITICHE DEL GRUPPO IN MATERIA DI GESTIONE DEL RISCHIO FINANZIARIO
In riferimento agli obiettivi e alle politiche del Gruppo in materia di gestione del rischio finanziario si rinvia alle
informazioni già riportate nelle note al bilancio.
6. GOVERNO SOCIETARIO E ASSETTI PROPRIETARI
Aeffe S.p.A. ha adeguato il proprio sistema di corporate governance alle raccomandazioni di cui il Codice di Corporate
Governance delle società quotate (il “Codice”) approvato nel gennaio 2020 dal Comitato Corporate Governance di Borsa
Italiana.
Il Codice si rivolge a tutte le società con azioni quotate sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana e
costituisce un modello di riferimento di natura organizzativa e funzionale per le società quotate sui mercati organizzati e
gestititi da Borsa Italiana.
L’adeguamento del sistema di governo delle società quotate alle raccomandazioni contenute nel Codice non è
attualmente imposto da alcuna norma di legge: l’adesione agli standard e ai modelli organizzativi dallo stesso proposti è,
pertanto, volontaria e lasciata alla libera valutazione delle società quotate alle quali lo stesso è rivolto. Tuttavia, alcune
raccomandazioni del Codice sono riflesse in norme di legge e/o regolamentari e, più precisamente, nel codice civile, nel
D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (il “Testo Unico della Finanza”), come successivamente modificato, nel Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive integrazioni e modifiche (il “Regolamento Emittenti”), nonché nel
Regolamento dei Mercati Organizzati e Gestiti dalla Borsa Italiana (il “Regolamento di Borsa”) e nelle Istruzioni di Borsa
con riferimento specifico alle società ammesse alla negoziazione delle proprie azioni con la qualifica di STAR.
Le società adottano il Codice con prevalenza della sostanza sulla forma e applicano le sue raccomandazioni secondo il
criterio del “comply or explain.
In adempimento agli obblighi normativi, Aeffe redige annualmente la relazione sul governo societario e gli assetti societari
che le società sono tenute a redigere e pubblicare ai sensi dell’art. 123-bis TUF (la “Relazione), che contiene una
descrizione generale del sistema di governo societario adottato dalla Società e riporta le informazioni sugli assetti
proprietari e sull’adesione al Codice ed è disponibile sul sito internet www.aeffe.com
.
7. AZIONI PROPRIE
Al 31 dicembre 2023 la Capogruppo possiede 8.937.519 azioni proprie dal valore nominale di euro 0,25, ciascuna che
corrispondono all’8,325% del suo capitale sociale. Nel corso dell’esercizio 2023 non sono state acquistate azioni proprie.
23
Alla data della chiusura del Bilancio in esame, nel portafoglio della Capogruppo non risultano azioni di società controllanti,
né direttamente né indirettamente detenute.
8. RAPPORTI INFRAGRUPPO E CON PARTI CORRELATE
Per quanto concerne le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le
stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del
Gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e servizi
prestati.
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, ivi incluse quelle richieste dalla Comunicazione Consob del 28 luglio 2006,
sono presentate nella Nota “Operazioni con parti correlate”.
9. INFORMATIVA RELATIVA AL PERSONALE E ALL’AMBIENTE
Nel corso dell’anno, il gruppo Aeffe ha continuato il suo impegno sui temi ambientali e sociali, mantenendo la sostenibilità
al centro delle proprie strategie di business e affidando ad una nuova specifica funzione corporate un piano di sostenibilità
per l’individuazione e quindi il raggiungimento di obiettivi a medio-lungo termine fissati in base a priorità prestabilite.
A questo proposito, la strategia di sostenibilità della Società ha individuato i seguenti tre campi d’azione:
- Pianeta e Ambiente
- Prodotto e Catena di fornitura
- Persone e Comunità
Da un punto di vista ambientale, ci attendono sfide importanti, in particolare quella di monitorare e ridurre gli scarti di
produzione così come le emissioni di CO2, con l’obiettivo di migliorare costantemente il nostro impatto sull’ambiente.
Per quanto concerne il Prodotto e la Catena di fornitura, l’obiettivo che ci poniamo è quello di proseguire il lavoro di
mappatura e di valutazione dell’impatto sociale e ambientale di tutti i nostri fornitori, in un’ottica di crescente trasparenza
e soddisfazione di esigenze informative in capo ai nostri stakeholders.
Infine, sui temi sociali, l’impegno del Gruppo è certamente quello di continuare a diffondere una cultura interna ed
esterna affinché i valori della sostenibilità siano perseguiti non tanto perché imposti ma in quanto condivisi.
Per l’anno di rendicontazione 2023, il Gruppo Aeffe ha deciso di effettuare un aggiornamento dell’analisi di materialità
d’impatto e di compiere un ulteriore passo avanti svolgendo un primo esercizio di valutazione della materialità finanziaria
o “financial materiality”. L’analisi di materialità finanziaria si basa su una prospettiva di tipo “outside - in”, in quanto è
volta all’individuazione dei rischi e delle opportunità che possono derivare dalle questioni di sostenibilità e avere degli
impatti negativi o positivi, effettivi o potenziali, di breve o lungo periodo sulla performance economico-finanziaria di
un’organizzazione.
Aeffe ha ritenuto importante iniziare a cimentarsi nell’analisi di doppia materialità (ovvero l’unione della materialità
d’impatto e della materialità finanziaria) in previsione dell’obbligatorietà prevista dagli standard di rendicontazione
europei, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), emanati dall’European Financial Reporting Advisory
(EFRAG). L’impiego di tali standard nella rendicontazione ESG è obbligatorio per le aziende soggette alla normativa
europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) entrata in vigore il 5 gennaio 2023. In particolare, il Gruppo
Aeffe rientrerà nel perimetro di applicazione della CSRD a partire dall’anno fiscale 2024, ovvero con il Sustainability
Statement pubblicato nel 2025.
Di seguito si riporta una rappresentazione grafica dei temi materiali del Gruppo Aeffe per la DNF 2023, con i rispettivi
valori risultanti dalla valutazione effettuata dagli stakeholder.
24
L’aggiornamento della materialità d’impatto ha portato allinclusione di nuove tematiche, quali:
- Rispetto dei diritti umani e tutela dei lavoratori
- Qualità, sicurezza e affidabilità dei prodotti
- Diversità, inclusione e pari opportunità
- Formazione e sviluppo competenze
- Energia rinnovabile ed efficienza energetica
- Coinvolgimento e dialogo con gli stakeholder
- Innovazione tecnologica e digitalizzazione
Allo stesso tempo alcuni temi risultati materiali per l’esercizio 2022, quest’anno non hanno ottenuto una valutazione al
di sopra della soglia di materialità e pertanto sono stati
esclusi. Essi sono:
- Soddisfazione e gestione delle relazioni con i clienti
- Presenza territoriale e mercati serviti
- Anticorruzione e compliance
- Salute e sicurezza sul lavoro (tema con valutazione sopra la soglia, ma escluso per decisione delle figure apicali)
Dall’analisi emergono, inoltre, ulteriori temi che presentano un valore di materialità inferiore alla soglia di 2,43 e che
pertanto sono stati considerati non materiali. Essi sono:
- Salvaguardia della biodiversità
- Privacy e sicurezza dei dati e delle informazioni
- Supporto alla comunità e al territorio locale
- Generazione e distribuzione di valore economico e finanziario e internazionalizzazione
25
- Innovazione tecnologica e digitalizzazione (tema con valutazione sotto la soglia, ma incluso per decisione delle
figure apicali)
Aeffe ha deciso di includere tali temi, nonostante non superino la soglia di materialità, in quanto ritenuti di rilevante
importanza per il proprio modello di business e le attività che lo caratterizzano.
Come anticipato, il Gruppo Aeffe rientrerà nell’ambito di applicazione della CSRD a partire dall’anno fiscale 2024 con il
Sustainability Statement pubblicato nel 2025 e sarà dunque tenuta a svolgere un’analisi di doppia rilevanza,
comprendente l’analisi di materialità finanziaria o “financial materiality”. Per tale motivo AEFFE, già a partire dal corrente
fiscal year, ha effettuato una valutazione dei rischi e delle opportunità legati alle tematiche di sostenibilità che possono
influenzare la sua performance economico finanziaria, il posizionamento competitivo e l’enterprise value. Le
dipendenze da risorse naturali e sociali possono, infatti, essere fonti di rischi o di opportunità finanziarie, comportando
due possibili effetti:
possono influire sulla capacità dell'impresa di continuare a utilizzare o di ottenere le risorse necessarie nelle attività
aziendali, come pure sulla qualità e sui prezzi di tali risorse;
possono incidere sulla capacità dell'impresa di fare affidamento sui rapporti necessari nelle proprie attività aziendali a
condizioni accettabili.
Alla luce di queste considerazioni, la financial materiality è un valido strumento per identificare, e successivamente
presidiare, eventuali rischi derivanti dalla sfera ESG che possono rappresentare una minaccia per la resilienza e la
continuità operativa aziendale. Allo stesso modo, mediante questa analisi è possibile individuare le opportunità legate a
fattori ESG che possono avere degli impatti positivi sulle performance dell’Organizzazione.
Per svolgere l’analisi di materialità finanziaria la Società è partita dai risultati della materialità d’impatto, associando ai
temi individuati secondo l’approccio inside-out, i rischi e le opportunità più rilevanti per il proprio business. Per
determinare la materialità di quest’ultimi sono stati valutati gli effetti finanziari che tali rischi e opportunità possono avere
su ricavi e costi (conto economico), asset tangibili e intangibili (totale attivo), come da indicazione delle Linee Guida
ufficiali EFRAG relative alla Doppia materialità. L’approccio adottato ha trovato ulteriore solidità nelle raccomandazioni
della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), che suggerisce, come mostrato nel seguente schema, di
considerare i rischi e opportunità ESG alla luce del loro impatto finanziario su conto economico, rendiconto finanziario e
stato patrimoniale.
Al fine di rendere prospettica l’analisi effettuata, la Società con il supporto dell’area finanziaria e del CFO ha svolto un
ulteriore passaggio: è stato individuato un tasso di incidenza in termini percentuali sulle voci di Conto Economico e Stato
Patrimoniale basato sull’esposizione ai rischi e opportunità precedentemente calcolata. Tale esercizio ha permesso di
26
effettuare una valutazione dei possibili effetti finanziari positivi e negativi che le opportunità e i rischi legati a tematiche
ESG possono avere per l’Organizzazione.
Di seguito si riporta una rappresentazione dei risultati ottenuti mediante l’analisi di materialità finanziaria appena
illustrata.
Come visibile dai grafici, i risultati della financial materiality in gran parte confermano quelli dell’impact, in quanto la
maggior parte dei temi risultano materiali per entrambe le analisi.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto indicato nel Documento non finanziario consolidato 2023.
10. CONTESTO GEOPOLITICO
La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente sono significative fonti di rischio
geopolitico. Ciò potrebbe indurre, nelle imprese e nelle famiglie, una perdita di fiducia riguardo al futuro e interruzioni
negli scambi internazionali.
11. FATTI DI RILIEVO DELL’ESERCIZIO
In data 29 marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Aeffe S.p.A. ha approvato il progetto di fusione per
incorporazione in Aeffe della controllata al 100% Moschino S.p.A. (“Moschino”) e il progetto di fusione per incorporazione
in Aeffe della controllata al 100% Aeffe Retail S.p.A. (“Aeffe Retail”). Entrambe le operazioni si inquadrano nel processo
di razionalizzazione e riorganizzazione societaria, già iniziato con il perfezionamento della fusione per incorporazione, nel
2022, della controllata Velmar S.p.A, finalizzato ad una maggiore efficienza nella gestione delle attività del Gruppo e del
loro coordinamento, attraverso la riduzione dei livelli decisionali e la razionalizzazione delle sinergie del Gruppo stesso e
il conseguente risparmio dei costi relativi alla gestione societaria, contabile, fiscale ed amministrativa delle suddette
società controllate.
In data 18 settembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Moschino S.p.A.
per avere efficacia dal 1° ottobre 2023.
In data 21 novembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Aeffe Retail
S.p.A. per avere efficacia dal 1° dicembre 2023.
12. FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
In data 30 gennaio 2024 il Gruppo Aeffe ha annunciato la nomina di Adrian Appiolaza come nuovo direttore creativo del
Brand Moschino.
27
13. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il 2023 è stato un anno di transizione per il Gruppo che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino sia a
livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna attraverso
una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il frutto di
queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni.
Il Gruppo ha inaugurato il 2024 con il debutto della nuova direzione creativa del marchio Moschino affidato ad Adrian
Appiolaza, che siamo sicuri guiderà al meglio il brand in una nuova fase di crescita. Sicuramente in questo momento
operiamo in un contesto economico e politico instabile confrontandoci con un mercato sfidante; guardiamo al futuro con
grande positività e ottimismo, consapevoli di affrontare i mercati internazionali con brand dall’alto valore creativo e
qualitativo.
A sostegno dei progetti di riorganizzazione societaria, manageriale e stilistica conclusi nel 2023, degli investimenti fatti
negli ultimi anni e del contesto macroeconomico in continuo cambiamento, il Gruppo ha predisposto un nuovo Piano
Industriale 2024-2027, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 25 gennaio 2024, al fine di fissare i nuovi
obiettivi strategici.
Il Piano Industriale è stato predisposto sia a livello corporate sia a livello di singolo Brand.
A livello di Gruppo sono state identificate quattro aree di sviluppo:
Piena identificazione con il Made in Italy attraverso un’offerta di prodotti fashion riconoscibili e distinguibili
Aumento della redditività da attuare attraverso un aumento dei volumi dai canali wholesale e retail su tutti i
Brand
Processo di miglioramento continuo che abbia come obiettivo la digitalizzazione e la sostenibili
Organizzazione agile ed efficiente
Al fine del raggiungimento degli obiettivi, sono stati scadenzati in arco piano numerosi progetti tra cui:
Introduzione di un nuovo Enterprise Resource Planning
Supply Chain management
Integrazione dell’Artificial Intelligence in ciascuna fase del ciclo di vita dei prodotti
Nuova Business Intelligence per la gestione dei “big data”
Tracciabilità rispetto alla catena di approvigionamento
Nuovi design delle piattaforme E-Commerce
Sviluppo del CRM (Customer Relationship Management)
Su ogni Brand è stata identificata una strategia di medio-lungo periodo attraverso l’analisi di cinque aree. Precisamente:
Stile, collezioni e sostenibilità di prodotto
Distribuzione
Comunicazione e Marketing
Collaborazioni, Partnership e Business Combination
Risorse Umane/Team
Tali aree, integrate con la macro-strategia di Gruppo, hanno portato alla fissazione di specifici target per ogni Brand.
Brand Moschino:
Innalzamento del percepito del Brand (anche grazie all’avvenuto cambio del direttore creativo ed alla
conseguente differente offerta di prodotti)
Miglioramento progressivo della distribuzione
Aumento della numerosità dei Franchisee ed espansione dei canali digitali
Aumento progressivo della presenza Retail in Asia
Brand Pollini:
Consolidamento delle performance nelle aree geografiche consolidate
Penetrazione in nuovi paesi con potenziale di sviluppo rispetto al posizionamento del Brand
Incremento progressivo dei Franchisee in Europa (Italia inclusa) e in selezionati paesi esteri
Apertura di pop-up e shopping shop
Brand Alberta Ferretti:
28
Sviluppo su selezionate aree geografiche che valorizzino il prodotto
Espansione dei canali digitali
Collaborazioni e Partnership
Brand Philosophy di Lorenzo Serafini:
Nuova organizzazione commerciale in grado di coprire tutte le principali aree geografiche
Progressiva apertura di Boutique a gestione diretta per aumento presenza Retail
Introduzione di collaborazioni e partnership su specifici prodotti
Il Piano Industriale prevede un recupero costante di marginalità sia in valore assoluto sia in valore percentuale sui ricavi
consolidati, con conseguente miglioramento anche della posizione finanziaria netta di Gruppo.
29
Prospetti contabili
Stato Patrimoniale Consolidato (*)
(Valori in unità di Euro)
Note
31 dicembre
31 dicembre
Variazioni
2023
2022
Marchi
61.013.859
64.507.805
(3.493.946)
Altre attività immateriali
1.897.894
1.513.335
384.559
Immobilizzazioni immateriali
(1)
62.911.753
66.021.140
(3.109.387)
Terreni
17.123.494
17.123.494
-
Fabbricati
24.575.199
25.339.662
(764.463)
Opere su beni di terzi
11.728.767
11.208.330
520.437
Impianti e macchinari
3.155.045
3.564.074
(409.029)
Attrezzature
250.578
318.192
(67.614)
Altre attività materiali
3.604.148
3.696.868
(92.720)
Immobilizzazioni materiali
(2)
60.437.231
61.250.620
(813.389)
Attività per diritti d'uso
(3)
102.226.024
110.566.821
(8.340.797)
Partecipazioni
(4)
41.196
39.197
1.999
Altre attività (5) 93.927
199.911
(105.984)
Imposte anticipate
(6)
16.991.324
13.894.621
3.096.703
ATTIVITA' NON CORRENTI
242.701.455
251.972.310
(9.270.855)
Rimanenze (7) 112.249.596
116.709.745
(4.460.149)
Crediti commerciali
(8)
56.121.993
62.850.576
(6.728.583)
Crediti tributari (9) 12.165.895
12.987.118
(821.223)
Attività per derivati
(10)
63.229
-
63.229
Disponibilità liquide
(11)
14.625.807
21.657.539
(7.031.732)
Altri crediti
(12)
26.200.359
33.118.597
(6.918.238)
ATTIVITA' CORRENTI
221.426.879
247.323.575
(25.896.696)
TOTALE ATTIVITA'
464.128.334
499.295.885
(35.167.551)
Capitale sociale
24.606.247
24.606.247
-
Altre riserve 89.606.998
93.516.643
(4.696.011)
Utili/(perdite) esercizi precedenti
(2.973.651)
735.589
(3.709.240)
Risultato d'esercizio di gruppo (32.143.947) (9.043.968) (23.099.979)
Patrimonio netto del gruppo
79.095.647
109.814.511
(30.718.864)
Capitale e riserve di terzi (9.052) 3.000
(12.052)
Risultato d'esercizio di terzi
153.713
(12.052)
165.765
Patrimonio netto di terzi 144.661
(9.052) 153.713
PATRIMONIO NETTO
(13)
79.240.308
109.805.459
(30.565.151)
Accantonamenti
(14)
2.179.554
2.371.370
(191.816)
Imposte differite
(6)
11.527.794
15.798.928
(4.271.134)
Fondi relativi al personale
(15)
3.205.866
3.551.239
(345.373)
Passività finanziarie
(16)
161.795.510
159.276.843
2.518.667
Passività non finanziarie
(17)
1.397.873
1.634.539
(236.666)
PASSIVITA' NON CORRENTI
180.106.597
182.632.919
(2.526.322)
Debiti commerciali
(18)
78.734.518
88.596.138
(9.861.620)
Debiti tributari
(19)
3.232.628
4.385.845
(1.153.217)
Passività per derivati
(10)
-
173.473
(173.473)
Passività finanziarie (20) 106.303.262
94.204.084
12.099.178
Altri debiti
(21)
16.511.021
19.497.967
(2.986.946)
PASSIVITA' CORRENTI
204.781.429
206.857.507
(2.076.078)
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
464.128.334
499.295.885
(35.167.551)
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sullo Stato Patrimoniale Consolidato sono
evidenziati nell’apposito schema di Stato Patrimoniale Consolidato riportato nell’allegato I, oltre che nel commento alle singole voci di bilancio, nella
Nota “Operazioni con parti correlate”.
30
Conto Economico Consolidato (*)
(Valori in unità di Euro)
Note
Esercizio
Esercizio
2023
%
2022
%
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
(22)
318.622.270
100,0%
352.005.965
100,0%
Altri ricavi e proventi
(23)
10.739.468
3,4%
11.565.686
3,3%
TOTALE RICAVI
329.361.738
103,4%
363.571.651
103,3%
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem.
(843.975)
(0,3%)
24.644.721
7,0%
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci
(24)
(128.345.960)
(40,3%)
(159.819.614)
(45,4%)
Costi per servizi
(25)
(110.365.644)
(34,6%)
(110.818.790)
(31,5%)
Costi per godimento beni di terzi
(26)
(6.031.801)
(1,9%)
(5.681.291)
(1,6%)
Costi per il personale
(27)
(71.819.173)
(22,5%)
(69.862.250)
(19,8%)
Altri oneri operativi
(28)
(6.172.332)
(1,9%)
(6.478.084)
(1,8%)
Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti
(29)
(32.901.671)
(10,3%)
(34.336.237)
(9,8%)
Proventi/(Oneri) finanziari
(30)
(10.780.908)
(3,4%)
(5.015.984)
(1,4%)
RISULTATO ANTE IMPOSTE
(37.899.726)
(11,9%)
(3.795.878)
(1,1%)
Imposte
(31)
5.909.492
1,9%
(5.260.142)
(1,5%)
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO
(31.990.234)
(10,0%)
(9.056.020)
(2,6%)
Perdita/(Utile) di competenza delle min.azionarie
(153.713)
(0,0%)
12.052
0,0%
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO PER IL GRUPPO
(32.143.947)
(10,1%)
(9.043.968)
(2,6%)
Utile base per azione
(32)
(0,327)
(0,092)
Utile diluito per azione
(32)
(0,327)
(0,092)
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sul Conto Economico Consolidato sono
evidenziati nell’apposito schema di Conto Economico Consolidato riportato nell’allegato II, oltre che nel commento alle singole voci di bilancio, nella
Nota “Operazioni con parti correlate”.
Conto Economico Complessivo Consolidato
(Valori in unità di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Utile/(perdita) del periodo (A)
(31.990.234)
(9.056.020)
Rimisurazione sui piani a benefici definiti
(114.207)
241.057
Effetto fiscale relativo agli Altri utili/(perdite) che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) d'esercizio
-
-
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) d'esercizio, al netto dell'effetto fiscale (B1)
(114.207)
241.057
Utili/(perdite) su strumenti di cash flow hedge
171.182
(109.052)
Utili/perdite derivanti dalla conversione dei bilanci di imprese estere
582.786
602.328
Effetto fiscale relativo agli Altri utili/(perdite) che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) d'esercizio
-
-
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati nell'utile/(perdita)
d'esercizio, al netto dell'effetto fiscale (B2)
753.968
493.276
Totale Altri utili/(perdite) complessivi, al netto dell'effetto fiscale (B1)+(B2)=(B)
639.761
734.333
Totale Utile/(perdita) complessiva (A) + (B)
(31.350.473)
(8.321.687)
Totale Utile/(perdita) complessiva attribuibile a:
(31.350.473)
(8.321.687)
Soci della controllante
(31.504.186) (8.309.635)
Interessenze di pertinenza di terzi
153.713
(12.052)
31
Rendiconto Finanziario Consolidato (*)
(Valori in migliaia di Euro)
Note
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio
21.658
31.307
Risultato del periodo prima delle imposte
(37.900)
(3.796)
Ammortamenti / svalutazioni
32.902
34.336
Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR
(1.430)
(314)
Imposte sul reddito corrisposte
(2.612)
(2.199)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
10.781
5.016
Variazione nelle attività e passività operative
4.685
(34.584)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività operativa
(33)
6.426
(1.541)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali
(1.174)
(1.372)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali
(4.693)
(7.465)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso
(12.957)
(47.742)
Investimenti e svalutazioni (-) / Disinvestimenti e rivalutazioni (+)
(2)
(9)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività di investimento
(34)
(18.826)
(56.588)
Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto
1.425
(1.299)
Distribuzione dividendi della controllante
-
-
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari
18.544
21.283
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing
(3.926)
29.233
Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari
106
4.279
Proventi e oneri finanziari
(10.781)
(5.016)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività finanziaria
(35)
5.368
48.480
Disponibilità liquide nette a fine esercizio
14.626
21.658
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sul Rendiconto Finanziario Consolidato sono
evidenziati nell’apposito schema di Rendiconto Finanziario Consolidato riportato nell’allegato III, oltre che nel commento alle singole voci di bilancio,
nella Nota “Operazioni con parti correlate”.
32
Prospetti di Patrimonio Netto Consolidato
(Valori in migliaia di Euro)
Capitale sociale
Riserva sovrapprezzo azioni
Riserva da cash flow hedge
Altre riserve
Riserva Fair Value
Riserva IAS
Riserva da rimisurazione piani a
benefici definiti
Risserva da conversione
Utili/(perdite) esercizi precedenti
Risultato d'esercizio di Gruppo
Patrimonio netto del Gruppo
Patrimonio netto di Terzi
Totale Patrimonio netto
SALDI AL 31 DICEMBRE 2022
24.606
67.599
(125)
12.690
7.901
7.607
(1.225)
(930)
735
(9.044)
109.814
(9)
109.805
Destinazione utile/(perdita)
2022
- (5.335) - - - - - - (3.709) 9.044 - - -
Distribuzione dividendi della
Controllante
- - - - - - - - - - - - -
Acquisto azioni proprie
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale utile/(perdita)
complessiva al 2023
- - 171 - - - (114) 583 - (32.144) (31.504) 154 (31.350)
Altre variazioni
-
-
-
785
-
-
-
-
-
-
785
-
785
SALDI AL 31 DICEMBRE 2023
24.606
62.264
46
13.475
7.901
7.607
(1.339)
(347)
(2.974)
(32.144)
79.095
145
79.240
(Valori in migliaia di Euro)
Capitale sociale
Riserva sovrapprezzo azioni
Riserva da cash flow hedge
Altre riserve
Riserva Fair Value
Riserva IAS
Riserva da rimisurazione piani a
benefici definiti
Riserva da conversione
Utili/(perdite) esercizi precedenti
Risultato del periodo di Gruppo
Patrimonio netto del Gruppo
Patrimonio netto di Terzi
Totale Patrimonio netto
SALDI AL 31 DICEMBRE 2021
24.917
69.334
(16)
28.610
7.901
7.607
(1.466)
(1.532)
(27.321)
12.126
120.160
-
-
-
120.160
Destinazione utile/(perdita) 2021
-
-
-
(15.920)
-
-
-
-
28.046
(12.126)
-
-
-
Distribuzione dividendi della
Controllante
- - - - - - - - - - - - -
Acquisto azioni proprie
(311)
(1.735)
-
-
-
-
-
-
-
-
(2.046)
-
(2.046)
Totale utile/(perdita)
complessiva al 2022
- - (109) - - - 241 602 - (9.044) (8.310) (12) (8.322)
Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
10
-
10
3
13
SALDI AL 31 DICEMBRE 2022
24.606
67.599
(125)
12.690
7.901
7.607
(1.225)
(930)
735
(9.044)
109.814
(9)
109.805
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Grant Thornton refers to the brand under which the Grant Thornton member firms provide assurance, tax and advisory services to
their clients and/or refers to one or more member firms, as the context requires. Ria Grant Thornton spa is a member firm of Grant
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www.ria-grantthornton.it
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi degli artt. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e
10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014
Agli Azionisti della
Aeffe S.p.A.
Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Aeffe (il Gruppo), costituito
dalla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2023, dal conto economico, dal conto
economico complessivo, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario
per l’esercizio chiuso a tale data e dalle note al bilancio che includono le informazioni rilevanti sui
principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei
flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting
Standards adottati dall’Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del
D.Lgs. n. 38/05.
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le
nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità
della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione.
Siamo indipendenti rispetto alla società Aeffe S.p.A. (la Società) in conformità alle norme ai principi in
materia di etica e di indipendenza applicabili nell’ordinamento italiano alla revisione contabile del
bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro
giudizio.
Richiamo di informativa
Richiamiamo l’attenzione al paragrafo “Valutazione degli amministratori sul presupposto della
continuità aziendale” della nota integrativa, dove gli amministratori illustrano le motivazioni per le quali,
nonostante i risultati ampiamente negativi conseguiti dal Gruppo nell’esercizio 2023, hanno ritenuto
appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato
al 31 dicembre 2023. In particolare, gli amministratori evidenziano quanto segue. “Il 2023 è stato un
anno di transizione per il Gruppo Aeffe che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino
sia a livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria
struttura interna attraverso una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma
non positivi, sono chiaramente il frutto di queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni.
Il Gruppo ha registrato una perdita Euro 32,1 milioni, con una posizione finanziaria netta negativa di
Euro 253,5 milioni (comprendendo gli effetti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16), in
peggioramento rispetto al medesimo dato dell’anno precedente di Euro 21,6 milioni. Partendo da tali
risultati, gli amministratori hanno predisposto il bilancio al 31 dicembre 2023 secondo il principio della
continuità aziendale considerando le incertezze legate alla situazione del mercato di riferimento e
macroeconomica e sulla base delle strategie illustrate nel piano industriale 2024-2027 approvato dal
Consiglio di Amministrazione in data 25 gennaio 2024 che prevedono una serie di azioni volte a
mantenere il Gruppo in una situazione di equilibrio. Nello specifico, il piano industriale prevede
prevalentemente un rilancio strategico del brand Moschino, incentrato inizialmente sul cambio
dell’offerta dei prodotti con conseguente innalzamento della posizione del brand sul mercato. Questi
risultati verranno raggiunti grazie al contributo del nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza, nominato
in data 30 gennaio 2024. Inoltre, sempre nell’ottica dell’innalzamento del brand Moschino, in generale
per il canale wholesale in tutte le aree dove il brand è presente, il piano prevede un progressivo
miglioramento del canale distributivo ponendosi come obiettivo l’incremento del giro d’affari attraverso
nuovi modelli di vendita, costruendo forti relazioni con clienti selezionati. Per il canale retail, il piano
industriale prevede principalmente il mantenimento della presenza diretta in Cina, con il
consolidamento dei punti vendita già aperti ed un incremento graduale della rete di vendita mediante
l’apertura di nuovi negozi a gestione diretta nelle principali città. Nello specifico, il Gruppo ha rivisto le
proprie strategie di investimento relative ai punti vendita diretti di Moschino in Cina (tramite la società
controllata Moschino Shanghai) con il fine di contenere la posizione finanziaria di Gruppo; per questi
motivi le aperture di nuovi punti vendita nel Paese verranno portate a termine, a partire dal 2024, in un
arco temporale medio/lungo, superiore agli anni del piano industriale consolidato. L’esercizio 2024 per
il Gruppo sarà ancora un esercizio di avvicinamento al percorso auspicato di ripresa dei volumi e delle
performance di vendita dei prodotti soprattutto a brand Moschino, in considerazione delle difficoltà che
il mercato di riferimento continua a presentare e dei limitati effetti benché positivi, ancora da esprimere
a pieno, dell’impronta del nuovo direttore creativo, che ha debuttato con la collezione “main autunno-
inverno 2024” con la sfilata di febbraio 2024 e che curerà la sua prima collezione completa dedicata
alla stagione “primavera-estate 2025”. Già a partire dal 2025, con un trend di consolidamento proiettato
per il 2026 e per il 2027, è prevista una inversione di tendenza con una ripresa dei volumi di vendita di
tutti i brand del Gruppo, in particolare di quella del Brand Moschino (sia wholesale che retail), allorché
tutte le collezioni presentate porteranno l’impronta del nuovo direttore creativo e quando anche le
condizioni del mercato di riferimento dovrebbero tornare ad essere più favorevoli. A fronte della
riduzione dei volumi di vendita e di fatturato, nel piano sono previste diverse azioni di efficientamento
organizzativo e di contenimento dei costi, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi (di
consulenza, stilistiche e di comunicazione) e le prestazioni del personale. Queste azioni
permetteranno, nonostante le contrazioni del fatturato previste nel 2024, di conseguire un recupero
delle marginalità rispetto al 2023. Gli amministratori continueranno a monitorare con estrema
attenzione l’andamento e l’evoluzione dei mercati di riferimento, rispetto alle ipotesi e alle azioni
previste nel piano industriale 2024-2027, mantenendo al contempo un’attenzione proattiva e costante
all’efficientamento organizzativo e gestionale, al contenimento dei costi e all’individuazione di iniziative
che possano ulteriormente tutelare i flussi di cassa e reddituali attesi, anche attraverso eventuali
operazioni specifiche.
Il nostro giudizio non è espresso con rilievi con riferimento a tale aspetto.
Aspetti chiave della revisione contabile
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio
professionale, sono stati maggiormente significativi nell’ambito della revisione contabile del bilancio
consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell’ambito della revisione
contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto,
su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.
Valutazione dei marchi Alberta Ferretti, Moschino e Pollini
Descrizione dell’aspetto chiave
Procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 include
tra le attività non correnti, i marchi Alberta Ferretti,
Moschino e Pollini (di seguito anche i marchi)
per un valore pari a 61 milioni di euro, considerati
beni immateriali a vita utile definita, ammortizzati
sistematicamente a quote costanti lungo il periodo
di vita utile, stimato in 40 anni.
Il principio contabile IAS 36 prevede che i marchi
siano sottoposti ad una verifica del valore
recuperabile in presenza di indicazioni di possibile
perdita di valore. Gli amministratori hanno ritenuto
l’incremento dei tassi di interesse registrato dal
mercato finanziario, che a sua volta ha
condizionato il tasso di attualizzazione da
utilizzare nel calcolo del valore d’uso di un’attività,
un indicatore di possibile perdita di valore dei
marchi. Pertanto, i marchi sono stati sottoposti a
test di impairment, al fine di verificare il loro valore
recuperabile e confrontarlo con il valore contabile.
Per determinare il valore recuperabile dei marchi
oggetto di impairment test, il management ha
applicato il metodo dell’attualizzazione
dell’ipotetico valore delle royalties. Il metodo in
esame consiste nell’attualizzazione, per un
periodo ritenuto congruo, dei flussi di royalties che
il mercato sarebbe disposto a corrispondere al
proprietario di un asset intangibile per acquisirne
la licenza d’uso.
Lo svolgimento del test di impairment comporta
valutazioni complesse che richiedono un elevato
grado di giudizio soggettivo. Per tali ragioni
abbiamo considerato la valutazione dei marchi un
aspetto chiave dell'attività di revisione.
I paragrafi “Marchi” e “Perdite di valore
(Impairment) delle attività” della nota integrativa
riportano l’informativa sui test effettuati
relativamente ai marchi, ivi inclusa una “sensitivity
analysis”.
Le procedure di revisione svolte, anche con il
coinvolgimento di esperti del network Grant
Thornton, hanno incluso:
l’analisi della ragionevolezza dei criteri di
ammortamento adottati;
la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del test di
impairment sui marchi;
l’analisi della ragionevolezza delle
principali assunzioni, adottate nella
predisposizione del piano industriale
2024-2027 del Gruppo Aeffe, approvato
dal Consiglio di amministrazione della
Società in data 25 gennaio 2024, da cui si
desumono i flussi di cassa alla base dei
test di impairment;
la valutazione della ragionevolezza dei
criteri di calcolo delle ipotetiche royalties;
la verifica della correttezza metodologica
e della accuratezza matematica del
modello utilizzato per la determinazione
del valore d’uso dei marchi;
la valutazione della ragionevolezza del
tasso di attualizzazione (WACC) e di
crescita di lungo periodo (g-rate);
l’analisi di sensitività con riferimento alle
assunzioni chiave utilizzate per i test di
impairment, tra i quali il tasso di
attualizzazione (WACC) e il tasso di
crescita di lungo periodo (g-rate);
l’esame dell’appropriatezza
dell’informativa fornita dagli amministratori
nelle note illustrative, in relazione ai
marchi e ai test di impairment.
Valutazione delle rimanenze
Descrizione dell’aspetto chiave
Procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 include
tra le attività correnti, rimanenze nette pari a 112,2
milioni di euro.
La determinazione del valore contabile delle
rimanenze, quale minor valore tra il costo di
produzione o di acquisto ed il presunto valore
netto di realizzo, rappresenta una stima contabile
complessa che richiede un elevato grado di
giudizio, in quanto influenzata da molteplici fattori,
tra cui:
le caratteristiche del settore in cui il Gruppo
opera;
la stagionalità delle vendite;
le politiche di prezzo adottate e le capacità di
smaltimento nei canali di vendita.
Per tali ragioni abbiamo considerato la valutazione
delle rimanenze un aspetto chiave dell’attività di
revisione.
Il paragrafo “Rimanenze” e la nota 7 “Rimanenze”
della nota integrativa riportano l’informativa sulla
valorizzazione delle rimanenze.
Le procedure di revisione svolte hanno
incluso:
la comprensione dei processi aziendali,
del relativo ambiente informatico e dei
controlli rilevanti adottati dagli
amministratori al fine di determinare la
valutazione delle rimanenze e la messa in
atto di controlli e procedure per valutare
l’efficacia operativa dei controlli ritenuti
rilevanti;
l’analisi della movimentazione delle
giacenze di magazzino nell’esercizio,
tenuto conto del ciclo di vita atteso delle
rimanenze, in base allanzianità delle
stesse e l’analisi del trend storico delle
vendite, anche tramite il canale degli
stockisti;
la verifica, tramite analisi documentale e
discussione con le funzioni aziendali
coinvolte, dell’applicazione del principio di
valutazione contabile del minore tra il
costo di produzione o di acquisto ed il
presunto valore netto di realizzo, volta alla
comprensione delle assunzioni poste alla
base delle dinamiche attese di
smaltimento delle merci;
la verifica della completezza e
dell’accuratezza della base dati utilizzata
dagli amministratori per la valorizzazione
contabile del minore tra il costo di
produzione o di acquisto ed il presunto
valore netto di realizzo;
l’esame dell’appropriatezza
dell’informativa fornita dagli amministratori
nelle note illustrative, in relazione alle
rimanenze.
Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una
rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards
adottati dall’Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n.
38/05 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta
necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi
o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad
operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per
l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata
informativa in materia.
Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio
consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della
capogruppo Aeffe S.p.A. o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali
scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di
predisposizione dell’informativa finanziaria del Gruppo.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo
complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali,
e l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si
intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione
contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un
errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi
non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi,
singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli
utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA
Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale
per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:
abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a
comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in
risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il
nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato
rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non
intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni
intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile
allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un
giudizio sull’efficacia del controllo interno del Gruppo;
abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle
stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del
presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale
esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere
dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un’entità in
funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione
nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia
inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni
sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi
o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un’entità in
funzionamento;
abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo
complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi
sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle
imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio
sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento
dell’incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione
sul bilancio consolidato.
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato
come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione
contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno
identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che
abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili
nell’ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere
un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi
o le misure di salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che
sono stati più rilevanti nell’ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell’esercizio in
esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella
relazione di revisione.
Altre informazioni comunicate ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014
L’assemblea degli azionisti della Aeffe S.p.A. ci ha conferito in data 13 aprile 2016 l’incarico di
revisione legale del bilancio d’esercizio e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre
2016 al 31 dicembre 2024.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell’art. 5,
par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società
nell’esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con
quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di comitato
per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell’art. 11 del citato Regolamento.
Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari
Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815
Gli amministratori della Aeffe S.p.A. sono responsabili per l’applicazione delle disposizioni del
Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di
regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF
European Single Electronic Format) (nel seguito “Regolamento Delegato”) al bilancio consolidato al 31
dicembre 2023, da includere nella relazione finanziaria annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere
un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel formato XHTML
ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento
Delegato.
Alcune informazioni contenute nelle note illustrative al bilancio consolidato quando estratte dal formato
XHTML in un’istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riportate in maniera
identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato
XHTML.
Giudizio ai sensi dell’art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell’art. 123-bis, comma 4,
del D.Lgs. 58/98
Gli amministratori della Aeffe S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla
gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo Aeffe al 31
dicembre 2023, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle
norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere
un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute
nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell’art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs.
58/98, con il bilancio consolidato del Gruppo Aeffe al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse
alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione
sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato
del Gruppo Aeffe al 31 dicembre 2023 e sono redatte in conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all’art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla
base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite nel corso
dell’attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Dichiarazione ai sensi dell’art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del D.Lgs. n. 254 del 30
dicembre 2016
Gli amministratori della Aeffe S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione
consolidata non finanziaria ai sensi del D.Lgs. n. 254 del 30 dicembre 2016. Abbiamo verificato
l’avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione consolidata non finanziaria.
Ai sensi dell’art. 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254 del 30 dicembre 2016, tale dichiarazione è oggetto di
separata attestazione di conformità da parte nostra.
Bologna, 29 marzo 2024
Ria Grant Thornton S.p.A.
Marco Bassi
Socio
40
NOTE ILLUSTRATIVE
INFORMAZIONI GENERALI
Il Gruppo Aeffe è una delle principali realtà internazionali del settore del lusso, settore in cui opera attraverso la creazione,
la produzione e la distribuzione di prodotti di alta qualità e unicità stilistica.
Il Gruppo è caratterizzato da una strategia multimarca e annovera nel proprio portafoglio marchi noti a livello
internazionale, sia di proprie come “Alberta Ferretti”, Philosophy di Lorenzo Serafini”, “Moschino” e Pollini, sia in
licenza.
Il Gruppo ha, inoltre, concesso in licenza a primari partners, la produzione e la distribuzione di ulteriori accessori e
prodotti, con i quali completa la propria offerta (profumi, linee bimbo e junior, orologi, occhiali ed altro).
L’attività del Gruppo si suddivide, sulla base delle diverse linee di prodotti e marchi che ne compongono l’offerta, in due
segmenti: prêt-à-porter (che include le linee prêt-à-porter e l’abbigliamento intimo e mare) e calzature e pelletteria.
La Capogruppo Aeffe, costituita ai sensi del diritto italiano come socie per azioni e con sede sociale in Italia
a S. Giovanni in Marignano (RN), è attualmente quotata al segmento Euronext STAR Milan del mercato Euronext Milan
di Borsa Italiana.
La Società è sottoposta al controllo della società Fratelli Ferretti Holding S.r.l. della quale all’allegato IV si riportano i dati
dell’ultimo bilancio d’esercizio approvato. Si ricorda che la società Fratelli Ferretti Holding S.r.l. redige anche il bilancio
consolidato redatto secondo i principi contabili internazionali.
Il presente bilancio consolidato comprende i bilanci della Capogruppo Aeffe e delle sue controllate e la quota di
partecipazione del Gruppo in società collegate. È costituito dallo stato patrimoniale, conto economico, conto economico
complessivo, prospetto delle variazioni del patrimonio netto, rendiconto finanziario e dalla presente nota di commento.
Il presente bilancio è espresso in Euro in quanto questa è la valuta nella quale sono condotte la maggior parte delle
operazioni del Gruppo. Le attività estere sono incluse nel bilancio consolidato secondo i principi indicati nelle note che
seguono.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ E CRITERI DI REDAZIONE
In ottemperanza all’art. 3 del d.lgs. 38/2005 del 28 febbraio 2005 il presente bilancio consolidato è stato redatto in
conformità ai Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS). Le Note esplicative al bilancio consolidato sono state redatte in
conformità ai principi IAS/IFRS, e sono state integrate con le informazioni aggiuntive richieste dalla CONSOB e dai
provvedimenti da essa emanati in attuazione dell’art. 9 del d.lgs. 38/2005 (delibere 15519 e 15520 del 27 luglio 2006 e
comunicazione DEM/6064293 del 28 luglio 2006, ai sensi dell’art. 114 comma 5 del TUF), dall’art 78 del Regolamento
Emittenti, dal documento CE del novembre 2003 e, dove applicabili, dal Codice Civile. In coerenza con il documento di
bilancio del precedente esercizio, alcune informazioni sono contenute nella Relazione del Consiglio di Amministrazione
(Relazione sulla gestione).
Ove non diversamente indicato nei criteri di valutazione descritti di seguito, il presente bilancio consolidato è stato
redatto in conformità al principio del costo storico.
I criteri di valutazione sono stati applicati uniformemente da tutte le società del Gruppo.
PRINCIPI DI CONSOLIDAMENTO
L’area di consolidamento al 31 dicembre 2023 include il bilancio della Capogruppo Aeffe e quelli delle società italiane ed
estere nelle quali Aeffe possiede, direttamente o tramite proprie controllate e collegate, il controllo o comunque esercita
un’influenza dominante.
Qualora necessario, sono effettuate rettifiche ai bilanci delle imprese controllate per allineare i criteri contabili utilizzati
a quelli adottati dal Gruppo.
Il consolidamento viene effettuato con il metodo dell’integrazione globale. I criteri adottati per l’applicazione di tale
metodo sono principalmente i seguenti:
il valore contabile delle partecipazioni, detenute dalla Capogruppo o dalle altre società oggetto di
consolidamento, è stato eliminato contro il relativo patrimonio netto al 31 dicembre 2023 a fronte
dell’assunzione delle attività e delle passività delle società partecipate;
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la differenza tra il costo di acquisizione e il fair value del patrimonio netto delle società partecipate alla data di
acquisto della partecipazione viene distribuita, ove possibile, alle attività e passività delle partecipate e, per
l’eventuale parte residua, ad avviamento. In accordo con le disposizioni transitorie dell’IFRS 3, il Gruppo, nel caso
fosse presente, ha cessato di ammortizzare l’avviamento assoggettandolo invece a test di impairment;
vengono eliminate le operazioni significative avvenute tra società consolidate, così come le partite di credito e
debito e gli utili non ancora realizzati nei confronti dei terzi derivanti da operazioni compiute fra società del
Gruppo, al netto dell’eventuale effetto fiscale;
le quote di patrimonio netto e di utile o perdita dell’esercizio di competenza di terzi sono esposte in apposite
voci dello stato patrimoniale e del conto economico;
le Società acquisite nel corso dell’esercizio sono consolidate dalla data in cui è stata raggiunta la maggioranza.
Controllate
Le controllate sono le entisottoposte al controllo della Società. Il controllo è il potere di determinare, direttamente o
indirettamente, le politiche finanziarie e gestionali di un’entità al fine di ottenere i benefici derivanti dalle sue attività. I
bilanci delle controllate sono consolidati a partire dalla data in cui inizia il controllo fino alla data in cui il controllo
cessa.
L’acquisizione delle controllate viene contabilizzata secondo il metodo dell’acquisto. Il costo dell’acquisizione è
determinato quale somma del fair value delle attività cedute, delle azioni emesse e delle passività assunte alla data di
acquisizione, più i costi direttamente attribuibili all’acquisizione. L’eventuale eccedenza del costo dell’acquisizione,
rispetto alla quota d’interessenza dell’acquirente nel fair value netto delle attività, passività e passività potenziali
identificabili della controllata acquisita, viene contabilizzata come avviamento.
Nel caso in cui la quota d’interessenza dell’acquirente nel fair value netto delle attività, passività e passività potenziali
identificabili della controllata acquisita ecceda il costo dell’acquisizione, la differenza è rilevata immediatamente a conto
economico.
I saldi, le operazioni, i ricavi e i costi infragruppo non realizzati, vengono eliminati nel consolidamento.
Inoltre, le operazioni di aggregazione aziendale infragruppo sono state contabilizzate mantenendo il valore d’iscrizione
delle attività e passività pari a quello già registrato nel bilancio consolidato.
Collegate
Una collegata è un’impresa nella quale il Gruppo è in grado di esercitare un’influenza notevole, ma non il controllo né il
controllo congiunto, attraverso la partecipazione alle decisioni sulle politiche finanziarie e operative della partecipata.
I risultati economici e le attività e passività delle imprese collegate sono rilevati nel bilancio consolidato utilizzando il
metodo del patrimonio netto, ad eccezione dei casi in cui sono classificate come detenute per la vendita.
Secondo tale metodo, le partecipazioni nelle imprese sono rilevate nello stato patrimoniale al costo, rettificato per le
variazioni successive all’acquisizione nelle attività nette delle collegate, al netto di eventuali perdite di valore delle singole
partecipazioni. Le perdite delle collegate eccedenti la quota di interessenza del Gruppo nelle stesse (inclusive di crediti di
medio-lungo termine che, in sostanza fanno parte dell’investimento netto del Gruppo nella collegata), non sono rilevate,
a meno che il Gruppo non abbia assunto una obbligazione per la copertura delle stesse. L’eccedenza del costo di
acquisizione rispetto alla percentuale spettante alla Capogruppo del valore corrente delle attività, passività e passività
potenziali identificabili della collegata alla data di acquisizione è riconosciuto come avviamento. L’avviamento è incluso
nel valore di carico dell’investimento ed è assoggettato a test di impairment. Il minor valore del costo di acquisizione
rispetto alla percentuale di spettanza del Gruppo del fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili
delle collegate alla data di acquisizione è accreditata a conto economico nell’esercizio di acquisizione. Con riferimento
alle operazioni intercorse fra un’impresa del Gruppo e una collegata, gli utili e le perdite non realizzati sono eliminati in
misura pari alla percentuale di partecipazione del Gruppo nella collegata, ad accezione del caso in cui le perdite non
realizzate costituiscano l’evidenza di una riduzione nel valore dell’attività trasferita.
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AREA DI CONSOLIDAMENTO
Ai sensi della delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche (art. 126 del Regolamento) di seguito
viene fornito l'elenco integrato delle imprese e delle partecipazioni rilevanti facenti capo ad Aeffe al 31 dicembre 2023.
Socie Sede Valuta Cap. sociale Part.diretta Part.indiretta Società consolidate con il metodo dell'integrazione globale Società italiane Pollini S.p.A. Gatteo (FC) Italia EUR 6.000.000 100% Pollini Retail S.p.A. Gatteo (FC) Italia EUR 5.000.000 100% (i) Moschino Kids S.r.l. Padernello di Paese (TV) Italia EUR 10.000 70% Società estere Aeffe Group Inc. New York (USA) USD 10.000 100% Aeffe Germany G.m.b.h. Metzingen (DE) EUR 25.000 100% Aeffe Spagna S.l.u. Barcelona (E) EUR 320.000 100% Aeffe Netherlands B.V. Rotterdam (NL) EUR 25.000 100% Fashoff UK Ltd. Londra (GB) GBP 1.550.000 100% Moschino Korea Ltd. Seoul (ROK) KRW 6.192.940.000 100% Moschino France S.a.r.l. Parigi (FR) EUR 50.000 100% Moschino Asia Pacific Ltd. Hong Kong (HK) HKD 500.000 100% Pollini Suisse S.a.g.l. Chiasso (CH) CHF 20.000 100% (i) Pollini Austria G.m.b.h. Vienna (A) EUR 35.000 100% (i) Moschino Shanghai Ltd Shanghai (CN) CNY 41.639.960 100% (ii)
Note (dettaglio partecipazioni indirette):
(i) detenuta al 100% da Pollini S.p.A.;
(ii) detenuta al 100% da Moschino Asia Pacific Ltd.;
Nel corso del periodo sono state perfezionate le seguenti operazioni:
a) fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. in Aeffe S.p.A.;
b) fusione per incorporazione di Aeffe Retail S.p.A. in Aeffe S.p.A.;
c) fusione per incorporazione di Aeffe USA Inc, in Aeffe Grouro Inc. (ex Moschino USA);
d) fusione per incorporazione di Aeffe France Sarl in Moschino France Sarl;
e) trasferimento di attività e passività da Aeffe UK Ltd in Fashoff UK Ltd;
f) chiusura Bloody Mary Inc.;
g) ricapitalizzazione di Moschino Shanghai Ltd.
VALUTA ESTERA
Valuta funzionale e moneta di presentazione
Gli importi inclusi nel bilancio di ciascuna entità del Gruppo sono valutati utilizzando la valuta funzionale, ovvero la
valuta dell’area economica prevalente in cui l’entità opera. Il presente bilancio consolidato è redatto in Euro, valuta
funzionale e moneta di presentazione della Capogruppo.
Operazioni e saldi in valuta estera
Le operazioni in valuta estera sono convertite nella valuta funzionale applicando il tasso di cambio in vigore alla data
dell’operazione. Le attività e passivi monetarie in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio in vigore
alla data di chiusura. Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di tali operazioni o dalla conversione di attività e
passività monetarie sono rilevate nel conto economico. Le attività e passività non monetarie che sono valutate al fair
value in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value era stato determinato.
Bilanci delle società estere
I bilanci delle società estere la cui valuta funzionale è diversa dall’Euro sono convertiti in Euro utilizzando le seguenti
procedure:
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(i) attività e passività, inclusi l’avviamento e le rettifiche al fair value derivanti dal consolidamento, sono convertiti
al tasso di cambio in vigore alla data di chiusura del bilancio;
(ii) ricavi e costi sono convertiti al cambio medio di periodo che approssima il tasso di cambio alla data delle
operazioni;
(iii) le differenze di cambio sono rilevate in una componente separata di patrimonio netto. Alla dismissione di una
società estera, l’importo complessivo delle differenze di cambio accumulate relativo a tale società estera viene rilevato
nel conto economico.
I tassi di cambio utilizzati per la conversione in Euro delle situazioni economico-patrimoniali delle società incluse nell’area
di consolidamento sono riportati nella seguente tabella.
Descrizione delle valute Cambio puntuale Cambio medio Cambio puntuale Cambio medio 31 dicembre 2023 2023 31 dicembre 2022 2022 Dollaro di Hong Kong 8,6314 8,4650 8,3163 8,2451 Renminbi Cinese 7,8509 7,6600 7,3582 7,0788 Dollaro USA 1,1050 1,0813 1,0666 1,0530 Sterlina britannica 0,8691 0,8698 0,8869 0,8528 Won Sudcoreano 1.433,6600 1.412,8800 1.344,0900 1.358,0700 Franco Svizzero 0,9260 0,9718 0,9847 1,0047
SCHEMI DI BILANCIO
Nell’ambito delle scelte consentite dallo IAS 1 per la presentazione della propria situazione economica e patrimoniale, il
Gruppo ha optato per uno schema di stato patrimoniale che prevede la suddivisione tra attività e passività correnti e non
correnti e per uno schema di conto economico basato sulla classificazione dei costi per natura, ritenuto maggiormente
rappresentativo delle dinamiche aziendali. Per l’esposizione del rendiconto finanziario è utilizzato lo schema “indiretto”.
Si precisa, infine, che, con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di bilancio,
sono stati inseriti specifici schemi supplementari di Conto Economico, di Stato Patrimoniale e di Rendiconto Finanziario
con evidenza dei rapporti significativi con parti correlate al fine di non compromettere la leggibilità complessiva degli
schemi di bilancio.
CRITERI DI VALUTAZIONE
I principi contabili e i principi di consolidamento adottati nella redazione della presente relazione finanziaria sono coerenti
con quelli applicati per la redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, tenuto anche conto di quanto di seguito
esposto relativamente ai nuovi principi contabili, agli emendamenti e alle interpretazioni applicabili dal 1° gennaio 2023.
Valutazione degli amministratori sul presupposto della continuità aziendale
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un’entità
in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della
continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della
continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni
per la liquidazione della capogruppo Aeffe S.p.A. o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a
tali scelte.
Il 2023 è stato un anno di transizione per il Gruppo Aeffe che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino
sia a livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna
attraverso una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il
frutto di queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni. Il gruppo ha registrato una perdita a conto
economico pari a totali Euro 32,1 milioni ed una posizione finanziaria netta consolidata negativa che si è attestata a Euro
253,5 milioni (comprendendo gli effetti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16), in peggioramento rispetto al
medesimo dato dell’anno precedente di Euro 21,6 milioni.
Partendo da tali risultati, gli Amministratori hanno predisposto il bilancio al 31 dicembre 2023 secondo il principio della
continuità aziendale considerando le incertezze legate alla situazione del mercato di riferimento e macroeconomica e
sulla base delle strategie illustrate nel piano industriale 2024-2027 approvato dal consiglio di amministrazione in data 25
gennaio 2024 che prevedono una serie di azioni volte a mantenere il gruppo in una situazione di equilibrio.
Il Piano Industriale è stato predisposto sia a livello corporate sia a livello di singolo Brand.
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A livello di Gruppo sono state identificate quattro aree di sviluppo:
Piena identificazione con il Made in Italy attraverso un’offerta di prodotti fashion riconoscibili e distinguibili
Aumento della redditività da attuare attraverso un aumento dei volumi dai canali wholesale e retail su tutti i
Brand
Processo di miglioramento continuo che abbia come obiettivo la digitalizzazione e la sostenibili
Organizzazione agile ed efficiente
Al fine del raggiungimento degli obiettivi, sono stati scadenzati in arco piano numerosi progetti tra cui:
Introduzione di un nuovo Enterprise Resource Planning
Supply Chain management
Integrazione dell’Artificial Intelligence in ciascuna fase del ciclo di vita dei prodotti
Nuova Business Intelligence per la gestione dei “big data”
Tracciabilità rispetto alla catena di approvigionamento
Nuovi design delle piattaforme E-Commerce
Sviluppo del CRM (Customer Relationship Management)
Su ogni Brand è stata identificata una strategia di medio-lungo periodo attraverso l’analisi di cinque aree. Precisamente:
Stile, collezioni e sostenibilità di prodotto
Distribuzione
Comunicazione e Marketing
Collaborazioni, Partnership e Business Combination
Risorse Umane/Team
Tali aree, integrate con la macro-strategia di Gruppo, hanno portato alla fissazione di specifici target per ogni Brand.
Brand Moschino:
Innalzamento del percepito del Brand (anche grazie all’avvenuto cambio del direttore creativo ed alla
conseguente differente offerta di prodotti)
Miglioramento progressivo della distribuzione
Aumento della numerosità dei Franchisee ed espansione dei canali digitali
Aumento progressivo della presenza Retail in Asia
Brand Pollini:
Consolidamento delle performance nelle aree geografiche consolidate
Penetrazione in nuovi paesi con potenziale di sviluppo rispetto al posizionamento del Brand
Incremento progressivo dei Franchisee in Europa (Italia inclusa) e in selezionati paesi esteri
Apertura di pop-up e shopping shop
Brand Alberta Ferretti:
Sviluppo su selezionate aree geografiche che valorizzino il prodotto
Espansione dei canali digitali
Collaborazioni e Partnership
Brand Philosophy di Lorenzo Serafini:
Nuova organizzazione commerciale in grado di coprire tutte le principali aree geografiche
Progressiva apertura di Boutique a gestione diretta per aumento presenza Retail
Introduzione di collaborazioni e partnership su specifici prodotti
Nello specifico il piano industriale prevede prevalentemente un rilancio strategico del brand Moschino incentrato
inizialmente sul cambio dell’offerta dei prodotti con conseguente innalzamento della posizione del brand sul mercato.
Questi risultati verranno raggiunti grazie al contributo del nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza, nominato in data
30 gennaio 2024.
Inoltre, sempre nell’ottica dell’innalzamento del brand Moschino, in generale per il canale wholesale in tutte le aree dove
il brand è presente, il piano prevede un progressivo miglioramento del canale distributivo ponendosi come obiettivo
l’incremento del giro d’affari attraverso nuovi modelli di vendita, costruendo forti relazioni con clienti selezionati. Per il
canale retail, il piano industriale prevede principalmente il mantenimento della presenza diretta in Cina, con il
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consolidamento dei punti vendita già aperti ed un incremento graduale della rete di vendita mediante l’apertura di nuovi
negozi a gestione diretta nelle principali città.
Nello specifico, il Gruppo ha rivisto le proprie strategie di investimento relative ai punti vendita diretti di Moschino in Cina
(tramite la società controllata Moschino Shanghai) con il fine di contenere la posizione finanziaria di Gruppo; per questi
motivi le aperture di nuovi punti vendita nel Paese verranno portate a termine, a partire dal 2024, in un arco temporale
medio/lungo, superiore agli anni del piano industriale consolidato.
L’esercizio 2024 per il gruppo sarà ancora un esercizio di avvicinamento al percorso auspicato di ripresa dei volumi e delle
performance di vendita dei prodotti soprattutto a brand Moschino, in considerazione delle difficoltà che il mercato di
riferimento continua a presentare e dei limitati effetti benché positivi, ancora da esprimere a pieno, dell’impronta del
nuovo direttore creativo, che ha debuttato con la collezione “main autunno-inverno 2024” con la sfilata di febbraio 2024
e che curerà la sua prima collezione completa dedicata alla stagione “primavera-estate 2025”.
Già a partire dal 2025, con un trend di consolidamento proiettato per il 2026 e per il 2027, è prevista uninversione di
tendenza con una ripresa dei volumi di vendita di tutti i brand del gruppo, in particolare di quella del Brand Moschino (sia
wholesale che retail), allorché tutte le collezioni presentate porteranno l’impronta del nuovo direttore creativo e quando
anche le condizioni del mercato di riferimento dovrebbero tornare ad essere più favorevoli.
A fronte della riduzione dei volumi di vendita e di fatturato, nel piano sono previste diverse azioni di efficientamento
organizzativo e di contenimento dei costi, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi (di consulenza,
stilistiche e di comunicazione) e le prestazioni del personale. Queste azioni permetteranno, nonostante le contrazioni del
fatturato previste nel 2024, di conseguire un recupero delle marginalità rispetto al 2023.
Gli amministratori continueranno a monitorare con estrema attenzione l’andamento e l’evoluzione dei mercati di
riferimento, rispetto alle ipotesi e alle azioni previste nel piano industriale 2024-2027, mantenendo al contempo
un’attenzione proattiva e costante all’efficientamento organizzativo e gestionale, al contenimento dei costi e
all’individuazione di iniziative che possano ulteriormente tutelare i flussi di cassa e reddituali attesi, anche attraverso
eventuali operazioni specifiche.
Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni pubblicati dallo IASB omologati dalla Unione Europea, applicabili dal 1
gennaio 2023:
- amendments to IFRS 17 Insurance Contracts: Il nuovo standard stabilisce i principi per la rilevazione, la
valutazione, la presentazione e l’informativa dei contratti assicurativi nell’ambito dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS. L’obiettivo dell’IFRS 17 è garantire che un’entità fornisca informazioni rilevanti che rappresentino fedelmente
tali contratti. Queste informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio una base per valutare l’effetto che i contratti
assicurativi hanno sulla posizione finanziaria, sui risultati finanziari e sui flussi finanziari dell’entità. L’IFRS 17 è stato
emesso nel mese di maggio 2017 e si applica agli esercizi annuali che iniziano il o dopo il 1°gennaio 2023;
- amendments to IAS 8 Definition of Accounting Estimates: Le modifiche hanno lo scopo di chiarire come
distinguere tra cambiamenti nei princípi contabili e cambiamenti nelle stime contabili. Al fine di fornire una maggiore
guida, le modifiche chiariscono che gli effetti su una stima contabile del cambiamento di un input o di una tecnica di
valutazione sono cambiamenti nelle stime contabili, a meno che derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.
Inoltre, i cambiamenti nelle stime contabili risultanti da nuove informazioni non sono correzioni di errori. Le modifiche
entrano in vigore dal 1° gennaio 2023;
- amendments to IAS 1 and IFRS Practice Statement 2 Disclosure of Accounting Policies: Le modifiche hanno lo
scopo di supportare la decisione circa quali princípi contabili illustrare in bilancio. A tal riguardo: le modifiche allo “IAS 1
- Presentation of Financial Statements” richiedono di fornire informazioni sui princípi contabili “rilevanti” (ossia materiali),
piuttosto che su quelli “significativi”; le modifiche all’“IFRS Practice Statement 2 - Making Materiality Judgements” mirano
a fornire una guida su come applicare il concetto di rilevanza all’informativa sui princípi contabili.
L’informativa sui principi contabili, secondo quanto previsto dallo IAS 1, è rilevante se, considerata insieme ad altre
informazioni incluse nel bilancio, è ragionevole attendersi che influenzi le decisioni che i primary user del bilancio
prendano sulla base di tale bilancio.
-
amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single
Transaction.
Il documento chiarisce come devono essere contabilizzate le imposte differite su alcune operazioni che
possono generare attività e passività di pari ammontare, quali il leasing e gli obblighi di smantellamento. Le modifiche si
applicano dal 1° gennaio 2023 (è consentita un’applicazione anticipata).
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Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni pubblicati dallo IASB omologati dall’Unione Europea e non adottati
nella predisposizione del presente bilancio:
- amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback: il documento richiede al venditore-lessee
di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento
o una perdita che si riferiscano al diritto d’uso trattenuto. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2024, ma è
consentita un’applicazione anticipata;
- amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Noncurrent”.
Il documento ha l’obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Le modifiche
entrano in vigore dal 1° gennaio 2024 (è consentita un’applicazione anticipata).
Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio consolidato del Gruppo, dall’adozione di tali
emendamenti.
Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono attività non monetarie identificabili, prive di consistenza fisica, sottoposte al
controllo dell’impresa e in grado di far affluire al Gruppo benefici economici futuri. Le immobilizzazioni immateriali sono
inizialmente iscritte al costo d’acquisto (che nel caso di aggregazioni d’imprese corrisponde al fair value), pari al prezzo
pagato per l’acquisizione, inclusivo degli oneri direttamente attribuibili alla fase di preparazione o di produzione, nel caso
in cui esistano i presupposti per la capitalizzazione di spese sostenute per le attività internamente generate. Dopo la
rilevazione iniziale, le immobilizzazioni immateriali continuano a essere contabilizzate al costo, al netto degli
ammortamenti cumulati e delle svalutazioni per perdite di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Impairment). I
costi sostenuti per immobilizzazioni immateriali successivamente all’acquisto, sono capitalizzati solo qualora gli stessi
incrementino i benefici economici futuri dell’immobilizzazione immateriale cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono
imputati a conto economico nell’esercizio in cui sono sostenuti.
Tra le immobilizzazioni immateriali si distinguono: a) quelle a vita utile indefinita, quali gli avviamenti, che non sono
soggette al processo di ammortamento, ma vengono annualmente (ovvero ogni qual volta vi siano motivi per ritenere
che l'immobilizzazione possa aver subito una perdita di valore) sottoposte al test di impairment, sulla base di quanto
previsto nello IAS 36; b) quelle a vita utile definita ovvero le altre immobilizzazioni immateriali, i cui criteri di valutazione
vengono riportati nei successivi paragrafi.
Marchi
I marchi sono iscritti al valore di costo e vengono ammortizzati sistematicamente a quote costanti lungo il periodo della
vita utile stimata (40 anni), a decorrere dal momento in cui il bene è disponibile per l’utilizzo. L’applicazione dell’IFRS 3
ha permesso di rideterminare la contabilizzazione di tutte le aggregazioni aziendali intervenute successivamente alla data
del 31 dicembre 2001 facendo emergere, attraverso una perizia estimativa, il nuovo valore di una parte delle
immobilizzazioni immateriali che, al momento dell’acquisto delle partecipazioni, non risultava espresso in bilancio.
Il Gruppo ha ritenuto congruo assegnare ai marchi una vita definita pari a 40 anni in considerazione delle scelte effettuate
da altri operatori del settore e nell’ottica del tutto prudenziale, di applicare ai propri marchi una vita utile molto lunga (in
quanto espressione della prolungata utilità ricavabile da tali assets) ma non eterna, a scapito di una valorizzazione a vita
indefinita (quindi non identificabile). Tale scelta risulta, quindi, in linea con la tipologia di beni intangibili appartenenti al
settore della moda e confrontabile con l’esperienza già consolidata di altre aziende internazionali del settore (market
comparables).
Altre immobilizzazioni immateriali
In tale voce sono inclusi i costi sostenuti per l’acquisizione di software; tali immobilizzazioni sono ammortizzate in un
periodo non superiore a 3 anni.
Le principali aliquote di ammortamento applicate, sono le seguenti: Categoria % Diritti di brevetto e utilizzo opere dell'ingegno 33% Marchi 3%
I costi di ricerca sono imputati al conto economico nel periodo in cui sono sostenuti.
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Al 31 dicembre 2023, il Gruppo non ha iscritto in bilancio attività immateriali a vita utile indefinita.
Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni, esposte al netto dei rispettivi fondi ammortamento, sono iscritte al costo di acquisto o di produzione,
ad eccezione di quei cespiti il cui valore è stato rivalutato in base a disposizioni di legge. Nel costo sono compresi gli oneri
accessori e i costi direttamente imputabili al bene.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio a quote costanti sulla base di aliquote
economico-tecniche determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni; nel caso in cui,
indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene
corrispondentemente svalutata.
I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al conto economico. I costi di
manutenzione aventi natura incrementativa sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono e ammortizzati in relazione alla
residua possibilità di utilizzo degli stessi.
Le immobilizzazioni in corso e gli anticipi a fornitori sono iscritti nell’attivo sulla base del costo sostenuto, incluse le spese
direttamente imputabili.
Trovano deroga al principio generale le voci dei terreni e dei fabbricati per le quali il valore di iscrizione è stato allineato
al valore risultante dalle perizie effettuate da un perito esperto indipendente, anche al fine di poter scindere il valore dei
terreni precedentemente incluso nell’unica categoria “terreni e fabbricati” e, come tale, sottoposto ad ammortamento.
Le quote di ammortamento sono applicate costantemente sulla base della nuova vita utile stimata dei cespiti pari a 50
anni (2%).
Le aliquote di ammortamento applicate sono le seguenti:
Categoria % Fabbricati industriali 2% Macchinari e Impianti 12,5% Impianti fotovoltaici 9% Attrezzature industriali e commerciali 25% Macchine elettroniche 20% Mobili e arredi 12% Autoveicoli 20% Autovetture 25% I terreni non sono ammortizzati.
I costi per opere su beni di terzi, che comprendono i costi sostenuti per l’allestimento e l’ammodernamento della rete
dei punti vendita a gestione diretta e di tutti gli altri immobili posseduti a titolo diverso dalla proprietà (e, comunque,
strumentali all’attività del Gruppo) sono ammortizzati sulla base della durata prevista del contratto di locazione, inclusi
gli eventuali periodi di rinnovo, o della vita utile del bene, quando questa risulta inferiore.
Il costo relativo a manutenzioni straordinarie è incluso nel valore contabile di un cespite quando è probabile che i benefici
economici futuri eccedenti quelli originariamente determinati affluiranno al Gruppo. Tali manutenzioni sono
ammortizzate sulla base della vita utile residua del relativo cespite. Tutti gli altri costi di manutenzione sono rilevati nel
conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti.
Leasing IFRS 16
L’IFRS 16 introduce alcuni elementi di giudizio professionale che comportano la definizione di alcune policy contabili e
l’utilizzo di assunzioni. Le principali sono riassunte di seguito:
Lease term: l’identificazione della durata del contratto di affitto è una tematica molto rilevante dal momento che la forma,
la legislazione e le prassi commerciali sui contratti di affitto immobiliare variano significativamente da una giurisdizione
ad un'altra e la valutazione degli effetti delle opzioni di rinnovo al termine del periodo non cancellabile sulla stima di lease
term comporta l’utilizzo di assunzioni. Il Gruppo, infatti, per la definizione della durata del lease ha considerato la presenza
di opzioni di rinnovo e cancellazione rispettivamente in capo al locatario, al locatore o a entrambi. In presenza di opzioni
di rinnovo esercitabili da entrambe le parti contrattuali ha considerato l’esistenza o meno di significativi disincentivi
economici nel rifiutare la richiesta di rinnovo come richiesto dal paragrafo B34 dell’IFRS 16. In presenza di opzioni
esercitabili solo da una delle due parti ha considerato il paragrafo B35 dell’IFRS 16. L’applicazione di quanto sopra, tenuto
conto degli specifici fatti e circostanze nonché della stima sull’essere ragionevolmente certo l’esercizio dell’opzione, ha
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comportato che, per i contratti di durata annuale rinnovabili automaticamente salvo disdetta si è considerata una durata
media di dieci anni, basando tale scelta sull’evidenza storica mentre negli altri casi se è solo il Gruppo a poter esercitare
l’opzione si è considerata una durata fino al secondo rinnovo previsto dal contratto, basandosi sull’evidenza storica e sul
fatto di non poter considerare ragionevolmente certo il rinnovo oltre il secondo periodo.
Definizione del tasso di sconto: poiché nella maggior parte dei contratti di affitto stipulati dal Gruppo, non è presente un
tasso di interesse implicito, il Gruppo ha calcolato un tasso incrementale di indebitamento (Incremental Borrowing Rate-
IBR). Al fine di determinare l’IBR da utilizzare per l’attualizzazione dei pagamenti futuri dei canoni di affitto, il Gruppo ha
identificato ogni Paese come un portafoglio di contratti con caratteristiche simili e ha determinato il relativo IBR come il
tasso di uno strumento privo di rischio del rispettivo Paese in cui il contratto è stato stipulato, basato sulle diverse
scadenze contrattuali. L’IBR medio ponderato applicato in sede di transizione è stato il 2,22%, mentre l’IBR medio
ponderato al 31/12/23 ammonta al 2,44%.
Attività per diritto d’uso: il Gruppo rileva le attività per diritto d’uso alla data di inizio del contratto di locazione (cioè alla
data in cui il bene sottostante è disponibile per l’uso). Le attività per diritto d’uso che rientrano nella definizione di
investimenti in attività immobiliari sono classificate in tale voce di bilancio. Le attività per diritto d’uso sono misurate al
costo, al netto dell’ammortamento accumulato, delle perdite per riduzione di valore accumulate e modificate per
eventuali rimisurazione della passività per leasing. Il costo delle attività per diritto d’uso include il valore inizialmente
rilevato della passività per leasing, costi iniziali diretti sostenuti, i pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o
prima della data di decorrenza al netto degli incentivi al leasing ricevuti. A meno che il Gruppo non sia ragionevolmente
certo di acquistare il bene locato alla fine del contratto di locazione, le attività per diritto d’uso sono ammortizzate
linearmente nel periodo più breve tra la durata del contratto e la vita utile del bene locato.
L’ammortamento delle attività per diritto d’uso si applica sulla base delle previsioni dello IAS 16. Infine, le attività per
diritto d’uso sono sottoposte ad impairment test sulla base delle previsioni dello IAS 36. La voce attività per diritti d’uso
comprende quindi anche i key money versati dal Gruppo, in quanto classificati, in base al principio IFRS16, come costi
diretti iniziali del leasing. I “diritti d’uso” di ogni singola CGU vengono sottoposti ad impairment test in presenza di
triggering event (in capo alla singola CGU).
Il test d’impairment è svolto confrontando il valore contabile netto della CGU (inteso come Capitale Investito Netto Net
Invested Capital - nella CGU) con il valore recuperabile (inteso, come previsto dai paragrafi 18 e 74 del principio contabile
internazionale IAS 36, come il maggiore tra fair value dedotti i costi di vendita e value in use).
L’IFRS 13 riunisce la definizione di fair value stabilendo che è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attivi
ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla
data di valutazione. L’IFRS 13 stabilisce una gerarchia che classifica in livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate
per misurare il fair value. I livelli previsti, esposti in ordine gerarchico, sono i seguenti:
- input di livello 1: sono prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche a cui l’entità
può accedere alla data di valutazione;
- input di livello 2: sono variabili diverse dai prezzi quotati inclusi nel livello 1 osservabili direttamente o indirettamente
per le attività o per le passività;
- input di livello 3: sono variabili non osservabili per le attività o per le passività.
Per determinare il valore d’uso di un’attività si calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle
imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale
del denaro e dei rischi specifici dell’attività.
Il Gruppo Aeffe per la stima del “fair value” attualizza i canoni di locazione futuri a valore di mercato mentre per il “value
in use” attualizza i flussi di cassa futuri attesi (Discounted Cash Flow DCF) generati dalla CGU.
Passività per leasing: alla data di inizio del contratto di locazione, il Gruppo rileva la passività per leasing misurata come il
valore attuale dei pagamenti futuri residui fino alla fine del contratto. I pagamenti futuri includono i pagamenti fissi, al
netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili che dipendono da un indice o un tasso e gli importi
che si prevede il Gruppo dovrà pagare a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti futuri includono anche il prezzo
di esercizio dell'opzione di acquisto, se il Gruppo ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione e i pagamenti di penalità
di risoluzione del leasing, se il Gruppo ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione di risoluzione. I pagamenti variabili,
che non dipendono da un indice o tasso, ma che per il Gruppo dipendono principalmente dal volume delle vendite,
continuano ad essere contabilizzati come costi nel conto economico, tra i costi per servizi. Per calcolare il valore attuale
dei pagamenti futuri, il Gruppo utilizza l’Incrementale Borrowing rate (IBR) alla data di inizio del contratto.
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Successivamente, la passività per leasing è incrementata per gli interessi e decrementata per i pagamenti effettuati.
Inoltre, la passività per leasing è rimisurata per tenere conto di modifiche ai termini del contratto.
Short term lease e low value assets lease: il Gruppo si avvale dell’esenzione dall’applicazione dell’IFRS 16 per i contratti
di breve durata (inferiore a 12 mesi) e per i contratti in cui il singolo bene locato è di valore esiguo. I pagamenti dei canoni
di tali contratti sono contabilizzati linearmente come costi a conto economico, sulla base dei termini e delle condizioni
del contratto.
Perdite di valore (
Impairment
) delle attività
Il principio IAS 36, in presenza di indicatori, eventi o variazioni di circostanze che facciano presupporre l’esistenza di
perdite durevoli di valore, prevede di sottoporre a test di impairment le attività immateriali e materiali, al fine di assicurare
che non siano iscritte a bilancio attività a un valore superiore rispetto a quello recuperabile.
I marchi e le altre attività immateriali, unitamente alle immobilizzazioni materiali, attività per diritti d’uso e altre attività
non correnti, sono sottoposte a una verifica del valore recuperabile in presenza di indicazioni di possibile perdita di valore.
Una perdita per riduzione di valore (impairment) si verifica e viene contabilizzata quando il valore contabile di un’attività
o unità generatrice di flussi finanziari ecceda il valore recuperabile. Il valore contabile dell’attività viene adeguato al valore
recuperabile e la perdita per riduzione di valore viene rilevata a conto economico.
Il valore recuperabile delle attività corrisponde al maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d’uso.
Per la determinazione del valore d’uso, i futuri flussi finanziari stimati sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto al
netto delle imposte, che riflette la valutazione corrente di mercato del valore del denaro e dei rischi correlati all’attività
del Gruppo, nonché dei flussi di cassa derivanti dalla dismissione del bene al termine della sua vita utile. Qualora non
fosse possibile stimare per una singola attività un flusso finanziario autonomo, viene individuata l’unità operativa minima
(cash generating unit) alla quale il bene appartiene e a cui è possibile associare futuri flussi di cassa indipendenti.
L’incremento dei tassi di interesse di mercato, che nel corso dell'esercizio ha condizionato il tasso di attualizzazione
utilizzato nel calcolo del valore d'uso di un'attività riducendone il valore recuperabile dell'attività stessa, è da ritenere un
evento straordinario che quindi richiede valutazioni in relazione al rischio che i valori contabili delle attività sopra
menzionate possano aver subito perdite durevoli di valore.
Si precisa, inoltre, che, tenendo anche conto dell’incertezza del contesto di riferimento, la stima del valore d’uso e del
fair value sono stati affidati ad un esperto esterno indipendente.
Pertanto, si è proceduto innanzitutto a effettuare il test di impairment sulle due divisioni del Gruppo: “Pret-a-porter” e
“Pollini”. L’attività del Gruppo si suddivide, infatti, sulla base delle diverse linee di prodotti e marchi che ne compongono
l’offerta, in due segmenti: (i) Prêt-à-porter (CGU «Pret-a-porter»); e (ii) calzature e pelletteria (CGU «Pollini»). La divisione
«Prêt-à-porter», che si compone della realtà aziendale di Aeffe, opera prevalentemente nella creazione, realizzazione e
distribuzione di collezioni di abbigliamento prêt-à-porter di lusso e di collezioni di lingerie, beachwear e loungewear; la
divisione «Pollini», opera prevalentemente nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, piccola pelletteria,
borse e accessori coordinati, caratterizzati da materiali esclusivi.
L’impairment test è stato condotto testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount, ovvero del Capitale
Investito Netto, di ciascuna CGU tramite il valore d’uso (value in use), determinato mediante l’attualizzazione dei flussi di
risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero applicando la metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36: il metodo
finanziario del Discounted Cash Flow, nella formulazione asset side.
I flussi del periodo esplicito sono stati determinati partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun esercizio 2024 - 2027,
calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommando i
componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, al fine
di individuare il “flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario
“potenziale”; infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente
risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli
operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) variazioni di Capitale
Circolante Netto (CCN). Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione
sia i predetti delta CCN sia gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso c.d. CAPEX e le variazioni dei
fondi operativi. Per gli anni successivi al 2027, ovvero per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita e,
quindi, per la stima del Terminal Value , prudenzialmente si è ritenuto di identificare i flussi di cassa prospetticamente
mediamente producibili dalle due divisioni «Pret-a-porter» e «Pollini» con la media (normalizzata per flussi non ripetibili
e straordinari) degli EBIT degli ultimi due esercizi di pianificazione esplicita (2026 2027), opportunamente considerati al
netto delle imposte figurative ad aliquota piena e proiettati in perpetuity. Per il periodo post 2027, è stato inoltre
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considerato un tasso di crescita g annuo minimale (pari al 2,02%), pari all’inflazione attesa media nei Paesi di operatività
del Gruppo, ponderata in base all’EBITDA 2027 prodotto in tali Paesi.
I flussi sono stati attualizzati al costo medio ponderato del capitale WACC di Gruppo, pari al 9,40%, determinato sulla base
dei seguenti parametri:
Free Risk Rate di un Paese maturo (Germania), ovvero tasso di rendimento dei Bund 10Y relativi ai dodici mesi
precedenti il 31/12/2023 (Fonte: investing.com).
Coefficiente di volatilità Beta costruito quale media del β unlevered a 2Y di un campione di società comparabili
levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables (Fonte: Bloomberg).
Equity Risk Premium, premio per il rischio ideale come individuato dalle best practice.
Country Risk Premium, determinato quale media del rischio dei Paesi di operatività del Gruppo, ponderata per
la percentuale di produzione dell'EBIT 2027 in detti Paesi (Fonte: Aswath Damodaran).
Coefficiente α, che considera tra l’altro i premi di small cap e di aleatorietà di execution del piano.
Costo del debito netto di Gruppo, determinato considerando il tasso medio actual (al 31/12/2023) delle linee di
credito del Gruppo.
Struttura finanziaria, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del β (Fonte:
Bloomberg).
Per l’attualizzazione del Terminal Value è stato adottato un WACC pari al 10,08%, determinato considerando un premio
α aggiuntivo sul costo del capitale proprio.
Il valore d’uso delle due CGU, calcolato secondo la metodologia del DCF, è risultato superiore al valore contabile del
relativo Capitale Investito Netto.
Peraltro, il Gruppo ha comunque condotto le consuete analisi di sensitivity, previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli
effetti prodotti sul “valore d’uso” delle CGU da un aumento del tasso di attualizzazione WACC e un decremento del tasso
di crescita g.
Dall’analisi effettuata non sono emerse situazioni di impairment essendo il valore netto contabile delle due CGU inferiore
al relativo valore recuperabile.
Per la determinazione del valore recuperabile dei marchi iscritti a bilancio, si è proceduto alla stima del valore corrente
attualizzando l’ipotetico valore delle royalties derivanti dalla cessione in uso a terzi di tali beni immateriali, sulla base del
quale i flussi di cassa sono legati al riconoscimento di una percentuale di royalties applicata all’ammontare dei ricavi che
il marchio è in grado di generare in prospettiva, nel corso della propria vita utile. Quali tassi delle royalties sono stati
utilizzati quelli medi del settore (pari al 10%), da cui è stata dedotta la percentuale media di incidenza dei costi di
mantenimento di ciascun marchio sul fatturato (pari al 3,01% per Moschino, all’1,35% per Pollini e al 6,99% per Alberta
Ferretti). La percentuale di royalties presunta è stata altre determinata al netto dell’effetto fiscale.
Nella fattispecie, considerata la storicità dei marchi oggetto di valutazione, si è ritenuto corretto utilizzare un orizzonte
temporale (vita utile) di durata del segno distintivo illimitato, che corrisponde comunque ad un algoritmo pari a circa
25/30 anni.
Le royalties attese sono state determinate sulla base dei fatturati riconducibili a ciascuno specifico marchio ed estrapolati
dal Budget 2024 e per gli esercizi 2025-2027 dai piani economici di sviluppo attesi, approvati dalla Capogruppo.
Per il periodo successivo a quello di pianificazione esplicita (post 2027), nella determinazione dei fatturati attesi e, quindi,
delle royalties presunte, è stato considerato un tasso di crescita g annuo minimale (pari al 2,02%), pari all’inflazione attesa
media nei Paesi di operatività del Gruppo, ponderata in base all’EBITDA 2027 prodotto in tali Paesi. In linea rispetto a
quanto operato per le due CGU del Gruppo, come tasso di attualizzazione è stato utilizzato il costo medio del capitale
(WACC) pari al 9,40% (8,40% quello al 31/12/2022) per il periodo di pianificazione esplicita e pari al 10,08% (8,40% quello
al 31/12/2022) per il periodo successivo.
Peraltro, il Gruppo ha condotto le consuete analisi di sensitivity, previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli effetti
prodotti sul “valore d’uso” dei marchi da un aumento del tasso di attualizzazione WACC. In particolare, è stata individuata
la percentuale di incremento del WACC che porterebbe ad un azzeramento dell’headroom riscontrato fra il valore d’uso
e il carrying amount (percentuale di incremento del WACC per ciascun marchio: +32,67% Moschino; +2,86% Pollini;
+11,63% Alberta Ferretti).
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Dall’analisi effettuata non sono emerse situazioni di impairment essendo il valore netto contabile dei singoli marchi
inferiore al relativo valore recuperabile.
Infine, il Gruppo ha effettuato un’analisi volta a valutare la recuperabilità delle attività per diritto d’uso e delle attivi
immateriali e materiali attribuibili ai singoli punti vendita a gestione diretta (DOS) sostanzialmente riconducibili ai key
money corrisposti per il subentro che hanno evidenziato indicatori di impairment ricollegabili all’incremento dei tassi.
In particolare per i negozi (Cash Generating Unit - CGU) il valore recuperabile, è stato determinato come maggiore tra fair
value e valore d’uso della relativa CGU, e confrontato con il valore netto contabile (“carrying amount”).
Il test è stato condotto innanzitutto individuando il valore recuperabile dei negozi (per i quali il Gruppo risulta aver iscritto
un key money) nell’accezione di fair value. In particolare, il fair value è stato calcolato basandosi sui dati empirici correnti
del mercato immobiliare, quale differenza tra:
- il valore attuale dei canoni residui di locazione considerando i valori di mercato (Fonti: Main Streets across the
World - Cushman & Wakefield; Osservatorio del Mercato Immobiliare Agenzia delle Entrate) dei canoni di
locazione applicabili per immobili siti nelle medesime città e vie dei negozi oggetto di stima e la dimensione (mq)
specifica dei negozi oggetto di test;
- il valore attuale dei canoni residui di locazione considerando i valori contrattuali.
Anche in questo caso il tasso di attualizzazione è il WACC di Gruppo, rettificato per considerare gli specifici rischi Paese e
inflazione dello Stato di ubicazione del negozio. La vita utile della CGU è stata assunta pari alla durata del contratto di
locazione. Il fair value così determinato è stato confrontato con il net book value dei key money e degli allestimenti di
ciascun negozio. Nel caso in cui tale confronto abbia evidenziato una perdita di valore, considerato che il Principio
Contabile prevede che il valore recuperabile rappresenti il maggiore fra il fair value e il valore d’uso, si è proceduto a
determinare anche il valore d’uso dei negozi mediante la precedentemente esposta metodologia finanziaria del DCF.
Per la stima del valore d’uso dei negozi (CGU) sono stati considerati i flussi di cassa operativi desunti dai dati economici
actual al 31/12/2023, nonché di quelli prospettici 2024 2027, come approvati dalla Capogruppo. Per gli esercizi
successivi al 2027 e sino alla data di scadenza del contratto di affitto, i flussi di cassa sono stati stimati analiticamente,
esercizio per esercizio, sulla base dell’ultimo EBIT disponibile accresciuto per un tasso di crescita g - pari all’inflazione
attesa 2028 in Italia o in Francia, in base alla locazione geografica del negozio - nettizzato considerando le imposte ad
aliquota piena. Per l’attualizzazione dei flussi di cassa è stato adottato il medesimo tasso WACC determinato per le due
CGU «Pret-a-porter» e «Pollini», modificato solamente per considerare il solo rischio Paese Italia o Francia, e non la media
ponderata dei Paesi di operatività di tutto il Gruppo.
Dall’analisi effettuata è emersa una svalutazione per impairment di Euro 203 migliaia relative ad un negozio che, nel
contesto attuale, ha manifestato trigger events, evidenziando, sulla base delle previsioni economico finanziarie formulate
dal Management, la parziale non recuperabilità degli investimenti effettuati.
Per i negozi che, invece, hanno superato il test di impairment, sono state condotte le consuete analisi di sensitivity,
previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli effetti prodotti sul “fair value” o sul “valore d’uso” dei negozi a seguito di:
un’ipotetica riduzione del prezzo di affitto al metro quadro o di un ipotetico incremento del tasso di attualizzazione WACC.
Le analisi sulla variabilità dei risultati delle stime operate in merito ai negozi al mutare dei principali input valutativi assunti,
hanno ipotizzato alternativamente: per le valutazioni al fair value, la potenziale variazione in diminuzione delle quotazioni
di mercato al metro quadro e, per le valutazioni al value in use, la percentuale di incremento del tasso di attualizzazione
WACC, che portano rispettivamente all’azzeramento dei margini riscontrati nel test di impairment.
È stata dapprima svolta un’analisi di sensitività sulle quotazioni di mercato al metro quadro degli affitti di ciascun negozio
al fine di identificare la diminuzione delle stesse che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di ciascun negozio ad
essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all’azzeramento dell’headroom riscontrato). Tale diminuzione
risulta ricompresa fra il 28% e l’82%.
Nel caso in cui il confronto tra fair value e net book value abbia evidenziato una perdita di valore, considerato che il
Principio Contabile prevede che il valore recuperabile rappresenti il maggiore fra il fair value e il valore d’uso, si è
proceduto a determinare anche il valore d’uso dei negozi.
Sul valore d’uso di questi negozi è stata svolta un’analisi di sensitività sui tassi di sconto (WACC), al fine di identificare la
maggiorazione di tasso che porterebbe il valore recuperabile ad essere almeno pari al relativo carrying amount (ovvero
all’azzeramento dell’headroom riscontrato). L’incremento dei WACC risulta ricompreso tra il 2% e il 25%.
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Nella definizione del valore recuperabile di tutti gli assets assoggettati a impairment test, sono stati tenuti in
considerazione gli impatti finanziari stimati dal management per il raggiungimento dei propri obiettivi Environmental,
social, and corporate governance (ESG). Infatti, Il Gruppo AEFFE anche nel 2023 ha proseguito il percorso avviato in
precedenza in merito all’approfondimento della mappatura dei rischi ESG, anche con il supporto di professionisti esterni,
a partire dall’analisi di materialità, che porterà ad una progressiva integrazione dei fattori di sostenibilità all’interno del
proprio modello di gestione dei rischi aziendali. La società ha identificato i propri obiettivi di sostenibilità e definito un
piano prospettico di attuazione per il loro raggiungimento. Lo stesso è stato formalizzato in termini di impatti economici
in maniera puntuale per l’anno 2024, recepito nel budget aziendale. Aeffe ha altresì stimato, sulla base del budget 2024,
gli impatti economici in arco piano, inserendoli nel proprio Piano economico industriale, considerato ai fini
dell’impairment test.
Ripristini di valore
Il ripristino di valore di un’attività finanziaria iscritta al costo ammortizzato deve essere rilevato quando il successivo
incremento del valore recuperabile può essere attribuito oggettivamente a un evento che si è verificato dopo la
contabilizzazione di una perdita per riduzione di valore.
Nel caso delle altre attività non finanziarie, il ripristino di valore ha luogo se vi è un’indicazione che la perdita di valore
non esiste più e vi è stato un cambiamento nelle valutazioni utilizzate per determinare il valore recuperabile.
Un ripristino di valore deve essere rilevato immediatamente nel conto economico rettificando il valore contabile
dell’attività al proprio valore recuperabile. Quest’ultimo non deve essere superiore al valore contabile che si sarebbe
determinato, al netto degli ammortamenti, se, negli esercizi precedenti, non fosse stata rilevata alcuna perdita per
riduzione di valore dell’attività.
Viene comunque esclusa qualsiasi possibilità di ripristino di valore dell’avviamento.
Investimenti (Partecipazioni)
Le partecipazioni in società controllate non consolidate, collegate o sottoposte a controllo congiunto sono valutate con il
metodo del patrimonio netto. La quota di costo eccedente il patrimonio netto della partecipata alla data di acquisizione
viene trattata in maniera analoga a quanto descritto nei criteri di consolidamento. Le altre partecipazioni sono valutate
con il metodo del costo, che viene ridotto per perdite durevoli di valore. Il valore originario viene ripristinato negli esercizi
successivi se vengono meno i motivi della svalutazione effettuata.
Attività destinate alla dismissione (
held for sale
)
In questa voce vengono classificate le attività il cui valore contabile sarà recuperato principalmente con un’operazione di
vendita anziché con un uso continuativo. Perché ciò si verifichi, l’attività (o gruppo in dismissione) deve essere disponibile
per la vendita immediata nella sua condizione attuale, soggetta a condizioni, che sono d’uso e consuetudine, per la
vendita di tali attività (o gruppi in dismissione) e la vendita deve essere altamente probabile. L’attività classificata come
posseduta per la vendita viene valutata al minore tra il suo valore contabile e il fair value (valore equo) al netto dei costi
di vendita come disposto dall’IFRS 5.
Crediti commerciali e altri crediti
I crediti sono iscritti secondo il presumibile valore di realizzo, cioè al valore nominale al netto delle svalutazioni che
riflettono la stima delle perdite su crediti. Questi sono regolarmente esaminati in termini di scadenza e stagionalità al fine
di prevenire rettifiche per perdite inaspettate. Gli eventuali crediti a medio e lungo termine che includano una
componente implicita di interesse sono attualizzati impiegando un idoneo tasso di mercato. Tale voce include ratei e
risconti relativi a quote di costi e proventi comuni a due o più esercizi la cui entità varia in ragione del tempo, in
applicazione del principio della competenza economica. Viene effettua un’analisi specifica sia delle posizioni in
contenzioso sia delle posizioni che presentano qualche sintomo di ritardo negli incassi al fine della determinazione del
fondo svalutazione crediti. Inoltre, si effettua anche la valutazione dei crediti residuali considerando la perdita attesa
(Expected Loss) che viene calcolata sull’intera vita del credito commerciale. La valutazione del complessivo valore
realizzabile dei crediti commerciali richiede di elaborare delle stime circa la probabilità di recupero delle suddette
pratiche, nonché delle percentuali di svalutazione applicate ai crediti non in contenzioso. Si provvede ad effettuare lo
stanziamento a fondo svalutazione crediti coerentemente con la situazione dei propri crediti, considerando che in parte
tali crediti sono coperti da assicurazione.
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Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra costo di acquisto o di produzione e il presunto valore netto di realizzo. Il valore
netto di realizzo è il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dellattività al netto dei costi stimati di
completamento, nonché di quelli stimati necessari per realizzare la vendita.
Per i prodotti finiti il costo di produzione include i costi delle materie prime, dei materiali e delle lavorazioni esterne,
nonc tutti gli altri costi diretti e indiretti di produzione, per le quote ragionevolmente imputabili ai prodotti, con
esclusione degli oneri finanziari.
Le scorte obsolete e di "lento rigiro" sono valorizzate in relazione alla loro possibilità di utilizzo o di realizzo.
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Le disponibililiquide e i mezzi equivalenti includono i saldi di cassa e i depositi a vista e tutti gli investimenti ad alta
liquidi acquistati con una scadenza originale pari o inferiore a tre mesi. I titoli inclusi nelle disponibilità liquide e nei
mezzi equivalenti sono rilevati al fair value.
Accantonamenti
Gli accantonamenti a fondi per rischi e oneri sono stanziati per coprire perdite e debiti di esistenza certa o probabile, dei
quali tuttavia alla chiusura del periodo non erano determinabili l’ammontare o la data di sopravvenienza. Gli stanziamenti
sono rilevati nello stato patrimoniale solo quando esiste un’obbligazione legale o implicita che determini l’impiego di
risorse atte a produrre benefici economici per l’adempimento della stessa e se ne possa determinare una stima
attendibile dell’ammontare. Nel caso in cui l’effetto sia rilevante, gli accantonamenti sono calcolati attualizzando i flussi
finanziari futuri stimati ad un tasso di attualizzazione stimato al lordo delle imposte tale da riflettere le valutazioni correnti
di mercato del valore attuale del denaro e dei rischi specifici connessi alla passività.
Benefici ai dipendenti
Il trattamento di fine rapporto rientra nell’ambito dello IAS 19 ("Benefici ai dipendenti") in quanto assimilabile ai piani a
benefici definiti. I contributi del Gruppo ai programmi a contribuzione definita sono imputati a conto economico nel
periodo a cui si riferiscono i contributi.
L’obbligazione netta per il Gruppo derivante da piani a benefici definiti è calcolata su base attuariale utilizzando il metodo
della proiezione unitaria del credito. Tutti gli utili e le perdite attuariali al 1 gennaio 2005, data di transizione agli IFRS,
sono stati rilevati.
Debiti finanziari
Le passività finanziarie, ad eccezione dei derivati, sono rilevate al fair value al netto dei costi di transazione direttamente
attribuibili.
Scoperti bancari e finanziamenti
I finanziamenti sono valutati inizialmente al costo che approssima il loro fair value, al netto dei costi sostenuti per
l’operazione. Successivamente, sono iscritti al costo ammortizzato portando a conto economico l’eventuale differenza
tra il costo e il valore di rimborso lungo la durata del finanziamento utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
I finanziamenti sono classificati tra le passività correnti a meno che il Gruppo abbia il diritto incondizionato di differire
l’estinzione di tale passività di almeno dodici mesi dopo la data di riferimento.
Debiti commerciali e altri debiti
I debiti sono iscritti al valore nominale. La componente finanziaria inclusa nei debiti a medio e lungo termine viene
scorporata impiegando un tasso di mercato.
Azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte a decurtazione del capitale sociale per quanto attiene al valore nominale delle azioni
acquistate e in un’apposita riserva per la parte eccedente il valore nominale.
Contributi in conto capitale e in conto esercizio
Eventuali contributi pubblici sono rilevati in bilancio nel momento in cui vi è la ragionevole certezza che la società
rispetterà tutte le condizioni previste per il ricevimento dei contributi e che gli stessi saranno ricevuti. Il Gruppo ha optato
per la presentazione in bilancio di eventuali contributi in conto capitale come posta rettificativa del valore contabile dei
beni ai quali sono riferiti, e di eventuali contributi in conto esercizio a diretta deduzione del costo correlato.
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Strumenti finanziari derivati
Le caratteristiche fondamentali degli strumenti finanziari derivati sono esposte nel paragrafo Strumenti finanziari derivati
(Nota 11). Il Gruppo utilizza gli strumenti finanziari derivati per la copertura dei rischi legati all’esposizione in valuta
derivanti dalla propria attività operativa, senza alcuna finalità speculativa o di trading. La contabilizzazione delle
operazioni su derivati, essendo queste riferibili ad un rischio legato alla variabilità dei cash flow attesi (forecast
transaction), avviene secondo le regole del cash flow hedge. Le regole dell’hedge accounting prevedono la rilevazione
nello stato patrimoniale dei derivati al loro fair value;
la registrazione delle variazioni di fair value differisce a seconda della tipologia di copertura alla data di valutazione:
• per i derivati che risultano a copertura di operazioni attese (i.e. cash flow hedge), le variazioni del fair value sono
imputate direttamente alla apposita riserva di patrimonio netto, eccetto per la quota di variazione relativa alla parte
inefficace della copertura che viene imputata a conto economico, tra i proventi e oneri finanziari; le differenze di fair
value già rilevate direttamente nella apposita riserva di patrimonio netto sono interamente imputate a conto economico,
a rettifica dei margini operativi, al momento della rilevazione delle attività/passività relative alle poste coperte;
• per i derivati che risultano a copertura di attività e passività iscritte a bilancio (i.e. fair value hedge), le differenze di fair
value sono interamente imputate a conto economico, tra i proventi e oneri finanziari. In aggiunta, si provvede a rettificare
il valore della posta coperta (attività/passività) per la variazione di valore imputabile al rischio coperto, utilizzando come
contropartita la voce proventi e oneri finanziari.
Ricavi
I ricavi delle vendite e delle prestazioni derivano principalmente dalla vendita di beni con il riconoscimento dei ricavi "at
point in time" quando il controllo del bene è stato trasferito al cliente. Questo è previsto sia per la distribuzione Wholesale
(spedizione dei beni al cliente, sia per la distribuzione retail quando il bene viene venduto attraverso un negozio fisico.
Relativamente all'esportazioni di beni il controllo può essere trasferito in varie fasi a seconda della tipologia dell'Incoterm
applicato allo specifico cliente. Ciò premesso porta ad un limitato giudizio sull'identificazione del passaggio di controllo
del bene e del conseguente riconoscimento del ricavo.
Una parte dei ricavi del gruppo deriva dal riconoscimento delle Roylalties, convenute, in base ad una percentuale
prestabilita nel contratto con il cliente, sul fatturato netto. Le royalties maturano "at point in time", quindi nel momento
dell'emissione da parte della Licenziataria, delle fatture di vendita dei prodotti concessi.
La maggior parte dei ricavi del Gruppo deriva da prezzi di listino che possono variare a seconda della tipologia di prodotto,
marchio e regione geografica. Alcuni contratti con Società Retail del Gruppo prevedono il trasferimento del controllo con
diritto di reso. Essendo operazioni infragruppo non impattano sul bilancio consolidato in quanto elise.
Relativamente al riconoscimento delle Royalties queste sono calcolate in base ad una percentuale sul fatturato netto
della Licenziataria. La percentuale può variare in base alla tipologia di prodotto.
Costi
I costi e le spese sono contabilizzati secondo il principio della competenza.
I costi di progettazione e realizzazione del campionario sostenuti nel periodo sono correlati ai ricavi di vendita della
corrispondente collezione e, pertanto, iscritti a conto economico in proporzione ai ricavi realizzati. La quota restante da
spesare a conto economico nell’esercizio in cui si manifesteranno i ricavi correlati figura, pertanto, tra le altre attivi
correnti.
Proventi e oneri finanziari
Includono tutte le voci di natura finanziaria imputate a conto economico del periodo, inclusi gli interessi passivi maturati
sui debiti finanziari calcolati usando il metodo dell’interesse effettivo (principalmente scoperti di conto corrente,
finanziamenti a medio-lungo termine), gli utili e le perdite su cambi, i dividendi percepiti, la quota di interessi passivi
derivanti dal trattamento contabile dei beni in locazione finanziaria (IAS 17).
Proventi e oneri per interessi sono imputati al conto economico del periodo nel quale sono realizzati/sostenuti.
I dividendi sono rilevati nel periodo in cui il Gruppo matura il diritto alla percezione mediante delibera di approvazione.
La quota di interessi passivi dei canoni di leasing finanziari è imputata a conto economico usando il metodo dell’interesse
effettivo.
55
Imposte
Le imposte sul reddito del periodo comprendono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile. Le imposte sul reddito
dell’esercizio sono rilevate a Conto Economico.
Le altre imposte non correlate al reddito, come le imposte sugli immobili, sono incluse tra gli oneri operativi o, qualora
ne ricorrano i presupposti, sono capitalizzate nel relativo immobile.
Le imposte correnti sul reddito imponibile dell’esercizio rappresentano l’onere fiscale determinato utilizzando le aliquote
fiscali in vigore alla data di riferimento.
Le imposte differite e anticipate sono rilevate per tutte le differenze temporanee esistenti alla data di riferimento tra i
valori contabili delle attività e delle passività iscritte in bilancio ed i corrispondenti valori considerati per la determinazione
del reddito imponibile ai fini fiscali.
I debiti per imposte differite si riferiscono a:
(i) componenti positivi di reddito imputati nell'esercizio in esame la cui rilevanza fiscale o tassazione avverrà nei
successivi esercizi;
(ii) componenti negativi di reddito deducibili in misura superiore di quella iscritta nel conto economico per effetto
dell’applicazione dei Principi Contabili Internazionali.
I crediti per imposte anticipate sono iscritti in bilancio:
(i) per tutti i componenti negativi di reddito non deducibili nell’esercizio in esame ma che potranno essere dedotti negli
esercizi successivi;
(ii) per il riporto a nuovo delle perdite fiscali non utilizzate, se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a
fronte del quale potrà essere utilizzata la perdita fiscale.
I crediti per imposte anticipate e i debiti per imposte differite sono determinati sulla base delle aliquote d’imposta previste
per il calcolo delle imposte sui redditi degli esercizi in cui le differenze temporanee si riverseranno, sulla base delle
aliquote fiscali e della legislazione fiscale in vigore alla data di riferimento del bilancio.
L’effetto del cambiamento delle aliquote fiscali sulle predette imposte viene portato a Conto Economico nell’esercizio in
cui si manifesta tale cambiamento.
Utile per azione
L’utile base per azione è calcolato dividendo l’utile o la perdita attribuibile agli azionisti della Capogruppo per la media
ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. L’utile diluito per azione è calcolato dividendo l’utile o
la perdita attribuibile agli azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni in circolazione.
Principali stime adottate dalla Direzione
Di seguito sono riportate le principali stime ed assunzioni adottate dalla Direzione per la redazione del presente bilancio
consolidato, le cui variazioni, peraltro al momento non prevedibili, potrebbero avere effetti sulla situazione economica e
patrimoniale del Gruppo.
Benefici successivi al rapporto di lavoro
Stime adottate nel calcolo attuariale al fine della determinazione dei piani a benefici definiti nell’ambito dei
benefici successivi al rapporto di lavoro:
Il tasso d’inflazione previsto è pari al 2,00%;
Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al 3,08%;
Il tasso annuo di incremento del TFR è previsto pari al 3,00%;
E’ previsto un turn-over dei dipendenti del 6% per la Società Aeffe S.p.A., dell’8% per le Società Pollini Retail S.r.l.
e del 5% per la Società Pollini S.p.A..
Fondo indennità suppletiva di clientela
Stime adottate nel calcolo attuariale al fine della determinazione del fondo indennità suppletiva di clientela:
Il tasso di turn-over volontario previsto è pari allo 0,00%;
Il tasso di turn-over societario previsto è pari al 5,00% per tutte le società del Gruppo;
Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al 3,63%.
56
ALTRE INFORMAZIONI
Informativa per settore
All'interno di un gruppo possono essere distintamente identificabili diversi settori che forniscono un insieme di prodotti
e servizi omogenei (settore di attività) o che forniscono prodotti e servizi in una determinata area geografica (settore
geografico). In particolare, all’interno del Gruppo Aeffe sono state individuate due aree di attività:
(i) divisione prêt-à-porter;
(ii) divisione calzature e pelletteria.
In ottemperanza a quanto disposto dall’IFRS 8 le informazioni settoriali vengono fornite al paragrafo dedicato ai
“Commenti alle principali voci di conto economico e informativa di settore”.
Gestione del rischio finanziario
I rischi finanziari a cui è esposto il Gruppo nello svolgimento della sua attività sono i seguenti:
- rischio di liquidità;
- rischio di mercato (comprensivo del rischio di valuta, del rischio di tasso, del rischio di prezzo);
- rischio di credito.
Rischio di liquidità e di mercato
La gestione dei fabbisogni finanziari e dei relativi rischi (principalmente rischi di tasso e rischi di cambio) è svolta a livello
di tesoreria centralizzata. sulla base di linee guida definite dal Direttore Generale di Gruppo ed approvate
dall’Amministratore Delegato.
L’obiettivo principale di queste linee guida consiste nel:
(i)
Rischio di liquidità:
Il Gruppo gestisce il rischio di liquidità nell’ottica di garantire, a livello consolidato, la presenza di una struttura
del passivo in equilibrio con la composizione dell’attivo di bilancio, al fine di mantenere unelevata solidità
patrimoniale.
Le linee di credito, anche se negoziate a livello di Gruppo, vengono concesse a livello di singola società.
Alla data del presente bilancio, le società del Gruppo che presentano i principali finanziamenti a breve e medio
lungo termine verso istituti finanziatori terzi sono costituite dalla Capogruppo, da Pollini e da Moschino.
(ii)
Rischio di cambio:
Il Gruppo opera a livello internazionale ed è quindi esposto al rischio di cambio. Il rischio di cambio sorge quando
attività e passività rilevate sono espresse in valuta diversa da quelle funzionali dell’impresa.
La modalità di gestione di tale rischio consiste nel contenere e minimizzare il rischio connesso all’andamento dei
tassi di cambio utilizzando per le principali società del Gruppo esposte al rischio di cambio l’apertura di
finanziamenti in valuta e la sottoscrizione di contratti di acquisto di valuta a termine.
(iii)
Rischio di tasso:
Il rischio di tasso di interesse cui le società del Gruppo sono esposte è originato prevalentemente dai debiti
finanziari a medio/lungo termine in essere, che essendo per la quasi totalità a tasso variabile espongono il
Gruppo al rischio di variazione dei flussi di cassa al variare dei tassi di interesse stessi.
Il costo medio dell’indebitamento risulta tendenzialmente parametrato all’andamento del tasso EURIBOR a 3/6
mesi, più uno spread che dipende principalmente dalla tipologia di strumento di finanziamento utilizzato. In
generale i margini applicati sono in linea con i migliori standard di mercato. Al 31 dicembre 2023 un’ipotetica
variazione in aumento del 10% del tasso di interesse, a parità di tutte le altre variabili, avrebbe prodotto un
maggior onere ante imposte (e quindi una corrispondente diminuzione del patrimonio netto) di circa Euro 630
migliaia su base annua (Euro 182 migliaia al 31 dicembre 2022).
Il rischio di cash flow sui tassi di interesse non è mai stato gestito in passato mediante il ricorso a contratti derivati
interest rate swap che trasformassero il tasso variabile in tasso fisso. Alla data del 31 dicembre 2023 non
sono presenti strumenti di copertura del rischio di tasso di interesse.
(iv)
Rischio di prezzo
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Il Gruppo effettua acquisti e vendite a livello mondiale ed è pertanto esposto a normale rischio di oscillazione
dei prezzi tipici del settore.
Rischio di credito
Per quanto riguarda i crediti Italia il Gruppo tratta solo con clienti noti ed affidabili. È politica del Gruppo che i clienti che
richiedono condizioni di pagamento dilazionate siano soggetti a procedure di verifica della loro classe di merito. Inoltre,
il saldo dei crediti viene monitorato nel corso dell’esercizio in modo che l’importo delle posizioni in sofferenza non sia
significativo.
La qualità creditizia delle attività finanziarie non scadute e che non hanno subito perdite di valore può essere valutata
facendo riferimento alla procedura interna di gestione del credito.
L’attività di monitoraggio del cliente si articola principalmente in una fase preliminare, in cui si provvede alla raccolta dei
dati e delle informazioni sui nuovi clienti ed una fase successiva all’attivazione, in cui viene riconosciuto un fido e viene
supervisionata l’evoluzione della posizione creditizia.
La fase preliminare si sostanzia nel reperire i dati amministrativi/fiscali essenziali per poter permettere una valutazione
completa e corretta dei rischi che il nuovo cliente comporta. L’attivazione del cliente è subordinata alla completezza dei
dati sovra citati e all’approvazione, dopo eventuali approfondimenti, da parte dell’Ufficio Clienti.
Ad ogni nuovo cliente è riconosciuto un fido: la concessione è vincolata ad ulteriori informazioni integrative (anni di
attività, condizioni di pagamento, nomea del cliente) indispensabili per procedere ad una valutazione del livello di
solvibilità. Una volta predisposto il quadro di insieme, la documentazione sul potenziale cliente viene sottoposta
all’approvazione dei vari enti aziendali.
La gestione dello scaduto è differenziata in funzione all’anzianità dello stesso (fasce di scaduto).
Per le fasce di scaduto fino ai 60 giorni vengono attivate procedure di sollecito, tramite filiale o direttamente dall’Ufficio
Clienti; si evidenzia che, a partire da uno scaduto che supera i 15 giorni o dal superamento del fido concesso, viene
attivato il blocco delle anagrafiche, generando l’impossibilità di effettuare forniture al cliente inadempiente. Per i crediti
di fascia “superiore ai 90 giorni”, vengono attivati, ove necessario, interventi di tipo legale.
Per quanto riguarda la gestione dei crediti esteri il Gruppo procede come segue:
a) parte dei crediti esteri sono garantiti da primarie società di assicurazione dei crediti;
b) la residuale parte dei crediti non assicurati viene gestita:
a. buona parte mediante richiesta di lettera di credito ed anticipi del 30% entro due settimane dalla
conferma dell’ordine;
b. i rimanenti crediti non coperti da assicurazione, da lettera di credito da anticipo, vengono
specificamente autorizzati e trattati secondo la procedura dei crediti Italia.
La fascia dei crediti commerciali non scaduti, pari a complessivi Euro 40.788 migliaia al 31 dicembre 2023, rappresenta il
73% dei crediti iscritti a bilancio. Tale percentuale è in diminuzione rispetto al 77% dell’esercizio precedente.
Questa procedura permette di definire quelle regole e quei meccanismi operativi che consentono di generare un flusso
di pagamenti tali da garantire al Gruppo la solvibilità del cliente e la redditività del rapporto.
Alla data di riferimento del bilancio, l’esposizione massima al rischio di credito è uguale al valore di ciascuna categoria dei
crediti di seguito indicati: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Crediti commerciali 56.122 62.851 (6.729) (10,7%) Altri crediti correnti 26.200 33.119 (6.919) (20,9%) Altre attività 94 200 (106) (53,0%) Totale 82.416 96.170 (13.754) (14,3%)
Per quanto riguarda il commento alle categorie si rimanda alla nota 5 per le “Altre attività”, alla nota 8 per i “Crediti
commerciali” e alla nota 12 per gli “Altri crediti correnti”.
Il fair value delle categorie sopra esposte non viene esposto in quanto il valore contabile ne rappresenta
un’approssimazione ragionevole.
Al 31 dicembre 2023, i crediti commerciali scaduti ma non svalutati ammontano a 15.334 migliaia di Euro (14.322 migliaia
di Euro nel 2022). La composizione per scadenza è la seguente:
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(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Fino a 30 giorni 5.419 4.477 942 21,0% 31 - 60 giorni 2.902 2.668 234 8,8% 61 - 90 giorni 2.091 2.346 (255) (10,9%) Superiore a 90 giorni 4.922 4.831 91 1,9% Totale 15.334 14.322 1.012 7,1%
Non si evidenziano rischi di inesigibilità relativamente a tale crediti scaduti.
Rendiconto finanziario
Il rendiconto finanziario, predisposto dal Gruppo come previsto dallo IAS 7, è stato redatto applicando il metodo indiretto.
Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti inclusi nel rendiconto finanziario comprendono i saldi patrimoniali di tale voce
alla data di riferimento. Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad
alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa e che sono soggetti ad un irrilevante rischio di variazione
del loro valore. Pertanto, un impiego finanziario è solitamente classificato come disponibilità liquida equivalente quando
è a breve scadenza, ovvero a tre mesi o meno dalla data d’acquisto.
Gli scoperti di conto corrente, solitamente, rientrano nell’attività di finanziamento, salvo il caso in cui essi siano
rimborsabili a vista e formano parte integrante della gestione della liquidità o delle disponibilità liquide equivalenti di una
società, nel qual caso essi sono classificati a riduzione delle disponibilità liquide equivalenti.
I flussi finanziari in valuta estera sono stati convertiti al cambio medio del periodo. I proventi e i costi relativi a interessi,
dividendi ricevuti e imposte sul reddito sono inclusi nei flussi finanziari generati dalla gestione operativa.
Secondo lo IAS 7, il rendiconto finanziario deve evidenziare separatamente i flussi di cassa derivanti dall’attività operativa,
di investimento e di finanziamento:
(i) flusso monetario da attività operativa: i flussi di cassa derivanti dall’attività operativa sono connessi
principalmente all’attività di produzione del reddito e vengono rappresentati dal Gruppo utilizzando il metodo indiretto;
secondo tale metodo l’utile d’esercizio viene rettificato degli effetti delle poste che nell’esercizio non hanno comportato
esborsi, ovvero non hanno originato liquidità (operazioni di natura non monetaria);
(ii) flusso monetario da attività di investimento: l’attività di investimento è indicata separatamente perché essa è,
tra l’altro, indicativa di investimenti/disinvestimenti effettuati con l’obiettivo di ottenere in futuro ricavi e flussi di cassa
positivi;
(iii) flusso monetario da attività finanziaria: l’attività di finanziamento è costituita dai flussi che comportano la
modificazione dell’entità e della composizione del patrimonio netto e dei finanziamenti ottenuti.
59
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
ATTIVITA’ NON CORRENTI
1. Immobilizzazioni immateriali
La tabella seguente ne dettaglia la composizione e la movimentazione: (Valori in migliaia di Euro) Marchi Altre Totale Saldo al 31.12.21 68.001 865 68.866 Incrementi - 1.362 1.362 - incrementi per acquisti - 1.362 1.362 - incrementi per aggregazioni aziendali - - - Decrementi - 19 19 Diff. di traduzione / Altre variazioni - (8) (8) Ammortamenti del periodo (3.493) (725) (4.218) Saldo al 31.12.22 64.508 1.513 66.021 Incrementi - 1.203 1.203 - incrementi per acquisti - 1.203 1.203 - incrementi per aggregazioni aziendali - - - Decrementi - (13) (13) Diff. di traduzione / Altre variazioni - (15) (15) Ammortamenti del periodo (3.494) (790) (4.284) Saldo al 31.12.23 61.014 1.898 62.912
La movimentazione delle immobilizzazioni immateriali evidenzia le seguenti principali variazioni:
incrementi, pari a Euro 1.203 migliaia, principalmente relativi a software;
decrementi pari a Euro 13 migliaia;
decrementi per altre variazioni pari a Euro 15 migliaia;
ammortamenti dell’esercizio pari a Euro 4.284 migliaia.
Marchi
La voce include i valori dei marchi di proprietà del Gruppo (“Alberta Ferretti”, “Moschino” e Pollini”). Il valore è così
suddiviso tra i differenti marchi:
(Valori in migliaia di Euro) Vita residua del marchio 31 dicembre 31 dicembre espressa in anni 2023 2022 Alberta Ferretti 19 2.394 2.520 Moschino 21 34.132 36.060 Pollini 17 24.488 25.928 Totale 61.014 64.508
Altre
La voce altre si riferisce prevalentemente alle licenze d’uso software.
60
2. Immobilizzazioni materiali
La tabella seguente ne dettaglia la composizione e la movimentazione:
Terreni
Fabbricati
Opere su beni di terzi
Impianti e macchinari
Attrezzature
industriali e
commerciali
Altre immobilizzazioni
materiali
Totale
(Valori in migliaia di Euro) Saldo al 31.12.21 17.123 25.763 8.600 3.972 327 2.986 58.771 Incrementi - 334 5.290 434 97 1.831 7.986 Decrementi - - (166) (122) (10) (221) (519) Diff. di traduzione / Altre - - (7) - - 4 (3) variazioni Ammortamenti del periodo - (757) (2.508) (720) (96) (903) (4.984) Saldo al 31.12.22 17.123 25.340 11.209 3.564 318 3.697 61.251 Incrementi - - 3.579 411 61 958 5.009 Decrementi - (7) (191) (8) - (43) (249) Diff. di traduzione / Altre - - (177) - (7) 116 (68) variazioni Ammortamenti del periodo - (758) (2.691) (812) (121) (1.124) (5.506) Saldo al 31.12.23 17.123 24.575 11.729 3.155 251 3.604 60.437
La movimentazione delle immobilizzazioni materiali evidenzia le seguenti variazioni:
Incrementi per nuovi investimenti per Euro 5.009 migliaia. Essi si riferiscono principalmente a opere su beni di
terzi, all’acquisto di impianti ed apparecchiature specifiche ed acquisto macchine elettroniche.
Decrementi al netto del fondo ammortamento residuo per Euro 249 migliaia.
Decrementi per differenze di traduzione e altre variazioni per Euro 68 migliaia.
Ammortamenti per Euro 5.506 migliaia, distribuiti tra tutti i cespiti, eccezion fatta per i terreni, secondo aliquote
di ammortamento proprie di ciascuna categoria (per approfondimenti si veda la sezione Immobilizzazioni materiali
all’interno dei criteri di valutazione).
3. Attività per diritti d’uso
La tabella che segue riporta la movimentazione delle attività per diritto d’uso per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022: (Valori in migliaia di Euro) Fabbricati Auto Altro Totale Saldo al 31.12.21 84.780 244 938 85.962 Incrementi 49.396 1.377 428 51.201 Decrementi (3.736) - (20) (3.756) Diff. di traduzione / Altre variazioni (353) - - (353) Ammortamenti del periodo (21.507) (468) (512) (22.487) Saldo al 31.12.22 108.580 1.153 834 110.567 Incrementi 11.414 1.039 803 13.256 Decrementi (384) - - (384) Svalutazioni (203) - - (203) Diff. di traduzione / Altre variazioni 85 - - 85 Ammortamenti del periodo (19.904) (610) (581) (21.095) Saldo al 31.12.23 99.588 1.582 1.056 102.226
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La voce Fabbricati include Attività per diritto d’uso relativi principalmente a contratti di affitto di negozi e in misura
residuale relativi a contratti di affitto di uffici e altri spazi. Gli incrementi sono legati a nuovi contratti d’affitto relativi
all’apertura o alla relocation di negozi retail ed al rinnovo dei contratti di affitto esistenti, principalmente nel mercato
italiano, europeo e cinese. La riclassifica di attività immateriali attribuibili ai singoli punti vendita all'interno delle attività
d'uso, in sede di "transition" al 01/01/2019 è stata pari a 23,6 milioni di euro. Al 31 dicembre 2023 tale valore ammonta
a 10,4 milioni di euro.
Nel corso dell’esercizio il Gruppo ha formalizzato un impairment test con le modalità descritte in precedenza nel
paragrafo “Perdite di valore (impairment) delle attività. In particolare per le Cash Generating Unit (CGU) il valore
recuperabile, calcolato come maggiore tra fair value e valore d’uso della relativa Cash Generating Unit, è stato
confrontato con il valore netto contabile (“carrying amount”).
Dall’analisi effettuata è emersa una svalutazione per impairment di Euro 203 migliaia relative ad un negozio che, nel
contesto attuale, ha manifestato trigger events, evidenziando, sulla base delle previsioni economico finanziarie formulate
dal Management, la non recuperabilità degli investimenti effettuati.
4. Investimenti (Partecipazioni)
La voce comprende le partecipazioni valutate al costo.
5. Altre attività
La voce include crediti a lungo termine di natura non finanziaria.
6. Attivi e passività fiscali non correnti per imposte anticipate e differite
La tabella seguente illustra la composizione della voce al 31 dicembre 2023 ed al 31 dicembre 2022: (Valori in migliaia di Euro) Crediti Debiti 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 2023 2022 Beni materiali 4 5 (17) (17) Attività immateriali 3 3 (144) (144) Accantonamenti 2.974 3.997 - (6) Oneri deducibili in esercizi futuri 280 636 - (17) Proventi tassabili in esercizi futuri - - (69) (138) Perdite fiscali portate a nuovo 8.484 1.963 - - Altre 3.367 3.555 (9) (1.313) Imposte da passaggio IAS 1.879 3.736 (11.289) (14.164) Totale 16.991 13.895 (11.528) (15.799)
La movimentazione delle differenze temporanee nel corso dell’esercizio è illustrata nella tabella seguente:
62
(Valori in migliaia di Euro) Saldo iniziale Differenze di Rilevate a conto Altro Saldo finale traduzione economico Beni materiali (12) - - (1) (13) Attività immateriali (141) - - - (141) Accantonamenti 3.991 (7) (1.016) 6 2.974 Oneri deducibili in esercizi futuri 619 (1) (388) 50 280 Proventi tassabili in esercizi futuri (138) - 76 (7) (69) Perdite fiscali portate a nuovo 1.963 (87) 8.538 (1.930) 8.484 Altre 2.242 - 1.116 - 3.358 Imposte da passaggio IAS (10.428) (294) 608 704 (9.410) Totale (1.904) (389) 8.934 (1.178) 5.463
La variazione in diminuzione pari a Euro 1.178 migliaia della colonna “Altro” si riferisce sostanzialmente alla parziale
compensazione del debito per IRES dell’esercizio generatosi in Aeffe S.p.A. in conseguenza dell’adesione delle società
controllate al consolidato fiscale con il credito per imposte anticipate maturato in alcune società del Gruppo.
La determinazione per le attività delle imposte anticipate è stata effettuata valutando la ragionevole certezza della
recuperabilità sulla base del Piano Industriale 2024-2027 approvato in data 25 gennaio 2024.
ATTIVITA’ CORRENTI
7. Rimanenze
La voce è così composta: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Materie prime, sussidiarie e di consumo 8.870 10.956 (2.086) (19,0%) Prodotti in corso di lavorazione 5.373 7.169 (1.796) (25,1%) Prodotti finiti e merci 98.007 98.569 (562) (0,6%) Acconti - 16 (16) (100,0%) Totale 112.250 116.710 (4.460) (3,8%) Le giacenze di materie prime e prodotti in corso di lavorazione si riferiscono sostanzialmente alla realizzazione delle
collezioni primavera/estate 2024, mentre i prodotti finiti riguardano principalmente le collezioni autunno/inverno 2023,
primavera/estate 2024 e il campionario dell’autunno/inverno 2024.
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre Incrementi Decrementi / Altre 31 dicembre variazioni 2022 2023 Fondo svalutazione magazzino (20.392) (1.321) 10.440 (11.273) Totale (20.392) (1.321) 10.440 (11.273)
Il valore delle rimanenze è già indicato al netto del fondo obsolescenza pari a Euro 11.273 migliaia. La variazione del fondo
è determinata dal suo utilizzo a fronte di operazioni di vendite a stock di stagioni non correnti concretizzatesi nel 2023
principalmente in Europa e negli stati Uniti.
Il fondo obsolescenza riflette la miglior stima effettuata dal management sulla base della ripartizione per anno e stagione
delle giacenze di magazzino, sulle considerazioni desunte dall’esperienza passata delle vendite attraverso canali
alternativi e le prospettive future dei volumi di vendita.
63
8. Crediti commerciali
La voce in esame è dettagliata nella tabella che segue: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Crediti verso clienti 59.411 66.218 (6.807) (10,3%) Fondo svalutazione crediti (3.289) (3.367) 78 (2,3%) Totale 56.122 62.851 (6.729) (10,7%)
Al 31 dicembre 2023 i crediti commerciali sono pari a Euro 59.411 migliaia, con un decremento del 10,3% rispetto al loro
valore al 31 dicembre 2022. Si ritiene che il valore contabile dei crediti commerciali approssimi il loro fair value.
Il fondo svalutazione crediti commerciali è stato calcolato utilizzando criteri analitici sulla base dei dati disponibili e, in
generale, sulla base dell’andamento storico.
Il prospetto seguente riporta i movimenti dell’esercizio del fondo svalutazione crediti: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre Incrementi Decrementi / 31 dicembre Altre variazioni 2022 2023 Fondo svalutazione crediti (3.367) (389) 467 (3.289) Totale (3.367) (389) 467 (3.289)
9. Crediti tributari
La voce in esame è dettagliata nella tabella che segue: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % IVA 5.224 7.018 (1.794) (25,6%) IRES 3.183 2.731 452 16,6% IRAP 795 699 96 13,7% Erario c/ritenute 24 5 19 380,0% Altri crediti tributari 2.940 2.534 406 16,0% Totale 12.166 12.987 (821) (6,3%)
Al 31 dicembre 2023 i crediti vantati dal Gruppo nei confronti delle istituzioni tributarie ammontano a Euro 12.166
migliaia. La variazione principale rispetto al 31 dicembre 2022 è dovuta al decremento del credito IVA.
10. Attivi e Passività per derivati
Il Gruppo AEFFE, caratterizzato da una importante presenza nei mercati internazionali, è esposto al rischio di cambio
principalmente per gli acquisti della controllata Pollini in dollari americani (USD). Il Gruppo sottoscrive dei contratti
derivati di acquisto di valuta (USD) a termine (Forward) con primari istituti di credito a copertura del suddetto rischio.
Tali contratti sono posti in essere a copertura di una determinata percentuale di volumi di acquisti in USD attesi. Alla data
di chiusura del bilancio, l'ammontare nozionale dei contratti a termine di valuta stipulati è pari a USD 5.100 migliaia (USD
14.000 migliaia al 31/12/2022). Tutti i contratti aperti al 31/12/2023 scadranno nel corso dell'anno 2024.
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Di seguito si riepiloga la composizione degli strumenti finanziari derivati in essere al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre
2022 con indicazione dei rispettivi valori contabili, correnti e non correnti, riferiti al fair value e al fair value della riserva
Attività
di cash flow hedge, quest'ultima esposta al netto del relativo effetto fiscale differito: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Hedging Hedging Attività Passività Reserve Passività Reserve Contratti forward per rischio cambio cash flow - - - - - - hedge TOTALE NON CORRENTE - - - - - - Contratti forward per rischio cambio cash flow 63 - 46 - (173) (125) hedge TOTALE CORRENTE 63 - 46 - (173) (125)
La riserva di cash flow hedge relativa ai contratti forward a copertura del rischio di cambio sulle valute è positiva per Euro
46 migliaia al netto del relativo effetto fiscale (Euro -17 migliaia).
Il trasferimento nel conto economico 2023 dell'effetto delle operazioni di copertura sul rischio di cambio è stato pari a
Euro 179 migliaia portati a incremento dei costi.
11. Disponibilità liquide
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Depositi bancari e postali 14.140 21.131 (6.991) (33,1%) Assegni 21 27 (6) (22,2%) Denaro e valori in cassa 465 500 (35) (7,0%) Totale 14.626 21.658 (7.032) (32,5%)
La voce depositi bancari e postali rappresenta il valore nominale del saldo dei conti correnti attivi intrattenuti con gli
Istituti di credito, compresi gli interessi maturati alla data del bilancio. La voce denaro e valori in cassa rappresenta il
valore nominale del contante, presente in cassa alla data del bilancio.
Il decremento delle disponibilità liquide registrato nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 rispetto all’esercizio
precedente è di Euro 7.032 migliaia. Circa le ragioni di tale evoluzione si rimanda al rendiconto finanziario.
12. Altri crediti
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Crediti per costi anticipati 20.443 27.559 (7.116) (25,8%) Acconti per royalties e provvigioni 14 15 (1) (6,7%) Acconti da fornitori 584 130 454 349,2% Ratei e risconti attivi 1.917 1.716 201 11,7% Altri 3.242 3.699 (457) (12,4%) Totale 26.200 33.119 (6.919) (20,9%)
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Gli altri crediti a breve termine diminuiscono di Euro 6.919 migliaia principalmente per il decremento dei crediti per costi
anticipati.
I crediti per costi anticipati si riferiscono alla sospensione della quota dei costi di progettazione e realizzazione del
campionario relativi alle collezioni primavera/estate 2024 e autunno/inverno 2024 per le quali non sono ancora stati
realizzati i corrispondenti ricavi di vendita.
13. PATRIMONIO NETTO
Si commentano, di seguito, le principali classi componenti del patrimonio netto al 31 dicembre 2023, mentre le relative
variazioni sono illustrate nei prospetti di patrimonio netto.
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre Variazioni 2023 2022 Capitale sociale 24.606 24.606 - Riserva sovrapprezzo azioni 62.264 67.599 (5.335) Riserva da cash flow hedge 46 (125) 171 Altre riserve 13.475 12.690 785 Riserva Fair Value 7.901 7.901 - Riserva IAS 7.607 7.607 - Riserva da rimisurazione piani a benefici definiti (1.339) (1.225) (114) Riserva da conversione (347) (930) 583 Utili/(Perdite) esercizi precedenti (2.974) 735 (3.709) Risultato d'esercizio di Gruppo (32.144) (9.044) (23.100) Patrimonio netto di terzi 145 (9) 154 Totale 79.240 109.805 (30.565)
Capitale sociale
Il capitale sociale al 31 dicembre 2023, interamente sottoscritto e versato, (al lordo delle azioni proprie) risulta pari a Euro
26.841 migliaia, ed è costituito da 107.362.504 azioni da Euro 0,25 ciascuna. Al 31 dicembre 2023 la Capogruppo possiede
8.937.519 azioni proprie che corrispondono all’8,325% del suo capitale sociale.
Non esistono azioni con diritto di voto limitato, azioni prive del diritto di voto e azioni che garantiscono privilegi. Nel corso
dell’esercizio 2023 non sono state acquistate azioni proprie dalla Capogruppo.
Riserva sovrapprezzo azioni
La variazione della riserva sovrapprezzo azioni pari a Euro 5.335 migliaia è relativa alla copertura della perdita d’esercizio
2022 della Capogruppo.
Riserva da cash flow hedge
Per la variazione della riserva da cash flow hedge pari a Euro 171 migliaia si rimanda alla nota 10 delle attività e passività
per derivati.
Altre riserve
Nel corso dell’esercizio tale voce si è incrementata principalmente a seguito degli effetti fiscali derivanti dal passaggio agli
IAS/IFRS delle società controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. fuse in Aeffe S.p.A..
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Riserva fair value
La riserva fair value deriva dall’applicazione del principio contabile internazionale IAS 16, principio che prevede di valutare
a fair value i terreni e fabbricati del Gruppo, sulla base di perizie effettuate da un perito esperto indipendente.
Riserva IAS
La riserva IAS, costituita con la prima applicazione dei principi contabili internazionali, recepisce le differenze di valore
emerse con la conversione dai Principi Contabili Italiani ai Principi Contabili Internazionali. Le differenze imputate nella
riserva di patrimonio sono al netto dell’effetto fiscale, come richiesto dall’IFRS 1. Rileviamo che ogni differenza emersa è
stata imputata pro quota anche alla frazione di patrimonio netto di pertinenza di terzi.
Riserva da rimisurazione piani a benefici definiti
La riserva da rimisurazione piani a benefici definiti, costituita a seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2013 (in modo
retrospettivo) dell‘emendamento allo IAS 19, è variata rispetto al 31 dicembre 2022 di Euro 114 migliaia.
Riserva da conversione
La variazione pari a Euro 583 migliaia relativo a tale riserva è dovuto principalmente agli effetti derivanti dalla conversione
dei bilanci delle società in valuta diversa dall’Euro.
Utili/(Perdite) esercizi precedenti
La voce Utili/(Perdite) esercizi precedenti ha registrato una variazione negativa principalmente per effetto del risultato
dell’anno 2022.
Patrimonio netto di terzi
La variazione della voce patrimonio netto delle minoranze è da attribuire alla nuova società Moschino Kids.
PASSIVITA’ NON CORRENTI
14. Accantonamenti
La composizione e la movimentazione di tali fondi sono le seguenti: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre Incrementi Decrementi / 31 dicembre Altre variazioni 2022 2023 Trattamento di quiescenza 1.409 597 (130) 1.876 Altri 962 250 (908) 304 Totale 2.371 847 (1.038) 2.180
L’accantonamento per trattamento di quiescenza è determinato sulla base di una stima degli oneri da assolvere in
relazione all’interruzione dei contratti di agenzia, considerando le previsioni di legge ed ogni altro elemento utile a tale
stima come dati statistici, durata media dei contratti di agenzia e indice di rotazione degli stessi. L’importo della voce è
calcolato sulla base del valore attuale dell’esborso necessario per estinguere l’obbligazione.
Gli altri accantonamenti sono relativi principalmente a fondi per oneri e rischi futuri legati a cambiamenti organizzativi.
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Le passività fiscali potenziali per le quali non sono stati stanziati fondi, in quanto non è ritenuto probabile che daranno
origine a oneri a carico del Gruppo, sono descritte al paragrafo “Passività Potenziali”.
15. Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
Il trattamento di fine rapporto, istituto retributivo ad erogazione differita a favore di tutti i lavoratori, si configura come
programma a benefici definiti (IAS 19), in quanto l’obbligazione aziendale non termina con il versamento dei contributi
maturati sulle retribuzioni liquidate, ma si protrae fino al termine del rapporto di lavoro.
Per tali tipi di piani, il principio richiede che l’ammontare maturato debba essere proiettato nel futuro al fine di
determinare, con una valutazione attuariale che tenga conto del tasso di rotazione del personale, della prevedibile
evoluzione della dinamica retributiva e di eventuali altri fattori, l’ammontare da pagare al momento della cessazione del
rapporto di lavoro. Tale metodologia non trova applicazione per quella parte di dipendenti il cui trattamento di fine
rapporto confluisce in fondi pensionistici di categoria, configurandosi, in tale situazione, un piano pensionistico a
contribuzione definita.
La composizione e la movimentazione del fondo sono illustrate nella tabella seguente: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre Incrementi Decrementi / 31 dicembre Altre variazioni 2022 2023 Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro 3.551 12 (357) 3.206 Totale 3.551 12 (357) 3.206
Gli incrementi comprendono la quota di TRF maturata nell’anno e la relativa rivalutazione, mentre la voce
decrementi/altre variazioni comprende il decremento per la liquidazione del TFR e la perdita attuariale.
16. Passività finanziarie a lungo termine
La tabella seguente riporta la composizione dei finanziamenti a lungo termine:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Debiti verso banche 78.608 70.444 8.164 11,6% Debiti per leasing 83.188 88.833 (5.645) (6,4%) Totale 161.796 159.277 2.519 1,6%
La voce relativa ai debiti verso banche si riferisce alla quota esigibile oltre 12 mesi dei finanziamenti concessi da istituti di
credito. Si tratta di operazioni di mutui chirografari e finanziamenti bancari su cui non esistono forme di garanzie reali e
non sono presenti clausole diverse dalle clausole di rimborso anticipato generalmente previste dalla prassi commerciale.
Unica eccezione un finanziamento ipotecario sull’Immobile sito in Gatteo sede della controllata Pollina S.p.A. di Euro
13.222 migliaia.
Non esistono, inoltre, clausole che impongano il rispetto di determinate clausole finanziarie (covenants), o negative
pledge.
I debiti per leasing sono relativi all’applicazione dell’IFRS 16, di seguito la tabella con la movimentazione e la ripartizione
temporale del debito:
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(Valori in migliaia di Euro) Debiti per Entro 1 anno Da 2 a 5 anni oltre 5 anni leasing Saldo al 31.12.22 104.906 16.073 51.606 37.227 Incrementi 13.274 Decrementi (352) Lease repayment (19.340) Interessi 2.416 Diff. di traduzione / Altre variazioni 75 Saldo al 31.12.23 100.979 17.791 52.191 30.997
La tabella che segue riporta il dettaglio dei finanziamenti bancari in essere al 31 dicembre 2023 inclusivo della quota a
breve e della quota a medio-lungo termine:
(Valori in migliaia di Euro) Importo totale Quota a breve Quota a lungo Finanziamenti bancari 98.363 19.755 78.608 Totale 98.363 19.755 78.608
Si precisa che l’importo in scadenza oltre i cinque anni ammonta a Euro 10.828 migliaia.
17. Passività non finanziarie
La voce ammonta a Euro 1.398 migliaia al 31 dicembre 2023 e comprende principalmente il risconto pluriennale derivante
dal contributo riconosciuto dal landlord della nuova boutique di via Spiga a Milano.
PASSIVITA’ CORRENTI
18. Debiti commerciali
La voce è confrontata con il rispettivo saldo al 31 dicembre 2022: (Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Debiti commerciali 78.735 88.596 (9.861) (11,1%) Totale 78.735 88.596 (9.861) (11,1%)
I debiti commerciali sono esigibili entro l’esercizio e si riferiscono a debiti per forniture di beni e servizi.
19. Debiti tributari
I debiti tributari sono dettagliati nel prospetto che segue e confrontati con i rispettivi saldi al 31 dicembre 2022:
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(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Debiti per Irap 36 161 (125) (77,6%) Debiti per Ires 294 71 223 314,1% Debiti verso Erario per ritenute 2.384 2.439 (55) (2,3%) Debiti verso Erario per IVA 495 871 (376) (43,2%) Altri 24 844 (820) (97,2%) Totale 3.233 4.386 (1.153) (26,3%)
Al 31 dicembre 2023 i debiti del Gruppo nei confronti delle istituzioni tributarie ammontano a Euro 3.233 migliaia. La
riduzione principale si riferisce al versamento, avvenuto nell’anno, dell’ultima rata del debito per imposta sostitutiva
riferito alle operazioni effettuate come previsto dall’art. 110 del decreto Legge n. 104/2020 “Decreto Agosto”.
20. Passività finanziarie a breve termine
La tabella che segue ne dettaglia la composizione:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Debiti verso banche 88.512 78.131 10.381 13,3% Debiti per leasing 17.791 16.073 1.718 10,7% Totale 106.303 94.204 12.099 12,8%
I debiti verso banche a breve termine includono gli anticipi concessi da istituti di credito, i finanziamenti a breve termine
e la quota corrente dei finanziamenti a medio lungo termine. Gli anticipi rappresentano principalmente l’utilizzo di linee
di credito a breve termine per il finanziamento del capitale circolante.
I debiti per leasing sono relativi all’applicazione dell’IFRS 16.
21. Altri debiti
Le altre passività a breve sono dettagliate nel prospetto che segue e sono confrontate con i corrispondenti saldi al 31
dicembre 2022:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 Variaz. % Debiti verso Istituti previdenziali 3.665 3.628 37 1,0% Debiti verso dipendenti 4.543 5.274 (731) (13,9%) Debiti verso clienti 2.559 2.957 (398) (13,5%) Ratei e risconti passivi 2.132 3.702 (1.570) (42,4%) Altri 3.612 3.937 (325) (8,3%) Totale 16.511 19.498 (2.987) (15,3%)
Gli altri debiti a breve termine ammontano a Euro 16.511 migliaia al 31 dicembre 2023 e decrementano sostanzialmente
per i ratei e risconti passivi.
70
INFORMATIVA PER SETTORE IN MERITO A UTILI O PERDITE, ATTIVITA’ E PASSIVITA’
Ai fini dell’applicazione dell’IFRS 8 la società ha ritenuto di definire quali settori operativi quelli già individuati sulla base
dello IAS 14 Informativa di Settore: la Divisione prêt-à-porter e la Divisione calzature e pelletteria. Tale decisione è stata
presa in quanto gli stessi rappresentano quelle attività generatrici di ricavi e di costi, i cui risultati operativi sono
periodicamente rivisti dal più alto livello decisionale operativo al fine valutarne i risultati e decidere le risorse da allocare
a ciascun settore e per i quali sono disponibili informazioni separate di bilanci.
La divisione prêt-à-porter, che si compone principalmente della realtà aziendale di Aeffe, opera prevalentemente nella
creazione, realizzazione e distribuzione di collezioni di abbigliamento prêt-à-porter di lusso e di collezioni di lingerie,
beachwear e loungewear.
Per quanto riguarda le collezioni di abbigliamento prêt-à-porter, l’attività è svolta da Aeffe, sia per quanto attiene la
realizzazione dei prodotti con marchi di proprietà del Gruppo (“Alberta Ferretti”, “Philosophy di Lorenzo Serafini”,
“Moschino”, “Boutique Moschino” e “Love Moschino”) sia per i marchi concessi in licenza da altre maison esterne al
Gruppo. Aeffe gestisce inoltre la distribuzione di tutti i prodotti della divisione, che avviene sia attraverso il canale Retail
sia attraverso il canale wholesale.
Inoltre Aeffe realizza e distribuisce le collezioni di abbigliamento intimo e mare, e in particolare le collezioni di lingerie,
underwear, beachwear e loungewear sia per uomo che per donna. Le collezioni sono prodotte e distribuite sia con marchi
di proprietà del Gruppo, quali “Moschino”, sia con marchi in licenza da soggetti terzi.
La divisione prêt-à-porter si occupa inoltre della gestione dei contratti di licenza concessi a società esterne al Gruppo per
la realizzazione di linee di prodotto recanti marchi di proprietà di Aeffe e Moschino quali, in particolare, il contratto di
licenza del marchio “Moschino” relativo alla linea Love, ai profumi e agli occhiali delle linee Moschino.
La divisione calzature e pelletteria, che si compone della realtà aziendale di Pollini e delle società da essa controllate,
opera prevalentemente nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, piccola pelletteria, borse e accessori
coordinati, caratterizzati da materiali esclusivi. L’attività operativa è svolta principalmente da Pollini, che cura
direttamente l’ideazione, la produzione e la distribuzione dei prodotti a marchio proprio, nonché la produzione e la
distribuzione dei brand ricevuti in licenza da società del Gruppo.
La divisione calzature e pelletteria si occupa inoltre della gestione dei contratti di licenza concessi a società esterne al
Gruppo per la realizzazione di linee di prodotto a marchio “Pollini”, quali i contratti di licenza per la realizzazione di
ombrelli, foulard e cravatte.
Le tabelle che seguono indicano i dati economici degli esercizi 2023 e 2022 relativi alle divisioni prêt-à-porter e calzature
e pelletteria.
(Valori in migliaia di Euro) Div. prêt-à Div. calzature e Elisioni tra le Totale consolidato porter pelletteria divisioni 2023 Ricavi di settore 212.377 142.131 (35.886) 318.622 Ricavi infradivisione (13.515) (22.371) 35.886 - Ricavi da clienti terzi 198.862 119.760 - 318.622 Margine operativo lordo (EBITDA) (12.390) 18.173 - 5.783 Ammortamenti (24.909) (5.976) - (30.885) Altre voci non monetarie: Svalutazioni (1.711) (306) - (2.017) Margine operativo (EBIT) (39.010) 11.891 - (27.119) Proventi finanziari 94 248 - 342 Oneri finanziari (9.046) (2.077) - (11.123) Risultato ante imposte (47.962) 10.062 - (37.900) Imposte 8.832 (2.922) - 5.910 Risultato netto (39.130) 7.140 - (31.990)
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(Valori in migliaia di Euro) Div. prêt-à porter Div. calzature e Elisioni tra le Totale consolidato pelletteria divisioni 2022 Ricavi di settore 231.791 163.560 (43.345) 352.006 Ricavi infradivisione (17.156) (26.189) 43.345 - Ricavi da clienti terzi 214.635 137.371 - 352.006 Margine operativo lordo (EBITDA) 14.990 20.566 - 35.556 Ammortamenti (25.951) (5.738) - (31.689) Altre voci non monetarie: Svalutazioni (2.170) (477) - (2.647) Margine operativo (EBIT) (13.131) 14.351 - 1.220 Proventi finanziari 251 181 (110) 322 Oneri finanziari (4.372) (1.076) 110 (5.338) Risultato ante imposte (17.252) 13.456 - (3.796) Imposte (1.557) (3.703) - (5.260) Risultato netto (18.809) 9.753 - (9.056)
Le tabelle che seguono indicano i dati patrimoniali e finanziari al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 relativi alle
divisioni prêt-à-porter e calzature e pelletteria.
(Valori in migliaia di Euro) Div. prêt-à Div. calzature e Elisioni tra le Totale porter pelletteria divisioni consolidato 31 dicembre 2023 ATTIVITA' DI SETTORE 318.635 146.268 (29.932) 434.971 di cui attività non correnti (*) Attività immateriali 38.362 24.550 - 62.912 Attività materiali 53.199 7.238 - 60.437 Attività per diritti d'uso 92.467 9.759 - 102.226 Altre attività non correnti 116 19 - 135 ALTRE ATTIVITA' 25.884 3.273 - 29.157 TOTALE ATTIVITA' 344.519 149.541 (29.932) 464.128 PASSIVITA' DI SETTORE 324.358 75.702 (29.932) 370.128 ALTRE PASSIVITA' 9.363 5.397 - 14.760 TOTALE PASSIVITA' 333.721 81.099 (29.932) 384.888 (*) Attività non-correnti diverse da strumenti finanziari, attività fiscali differite, attività relative a benefici successivi al rapporto di
lavoro e diritti derivanti da contratti assicurativi
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(Valori in migliaia di Euro) Div. prêt-à Div. calzature e Elisioni tra le Totale porter pelletteria divisioni consolidato 31 dicembre 2022 ATTIVITA' DI SETTORE 360.176 154.968 (42.730) 472.414 di cui attività non correnti (*) Attività immateriali 39.996 26.025 - 66.021 Attività materiali 53.524 7.727 - 61.251 Attività per diritti d'uso 99.009 11.558 - 110.567 Altre attività non correnti 220 19 - 239 ALTRE ATTIVITA' 22.448 4.437 - 26.885 TOTALE ATTIVITA' 382.624 159.405 (42.730) 499.299 PASSIVITA' DI SETTORE 320.179 91.856 (42.730) 369.305 ALTRE PASSIVITA' 13.807 6.378 - 20.185 TOTALE PASSIVITA' 333.986 98.234 (42.730) 389.490 (*) Attività non-correnti diverse da strumenti finanziari, attività fiscali differite, attività relative a benefici successivi al rapporto di
lavoro e diritti derivanti da contratti assicurativi
Informativa per area geografica
La tabella che segue indica i ricavi netti al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 suddivisi per area geografica:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 % 2022 % Variaz. % Italia 133.964 42,0% 144.569 41,1% (10.605) (7,3%) Europa (Italia esclusa) 98.644 31,0% 117.826 33,4% (19.182) (16,3%) Asia e Resto del mondo 66.679 20,9% 65.038 18,5% 1.641 2,5% America 19.335 6,1% 24.573 7,0% (5.238) (21,3%) Totale 318.622 100,0% 352.006 100,0% (33.384) (9,5%)
73
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DI CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
22. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Accounting Policy:
I ricavi delle vendite e delle prestazioni derivano principalmente dalla vendita di beni con il riconoscimento dei ricavi "at
point in time" quando il controllo del bene è stato trasferito al cliente. Questo è previsto sia per la distribuzione Wholesale
(spedizione dei beni al cliente), sia per la distribuzione retail quando il bene viene venduto attraverso un negozio fisico.
Relativamente alle esportazioni di beni, il controllo può essere trasferito in varie fasi a seconda della tipologia
dell'Incoterm applicato allo specifico cliente. Ciò premesso porta ad un limitato giudizio sull'identificazione del passaggio
di controllo del bene e del conseguente riconoscimento del ricavo.
Una parte dei ricavi del gruppo deriva dal riconoscimento delle royalties, convenute, in base ad una percentuale
prestabilita nel contratto con il cliente, sul fatturato netto. Le royalties maturano "at point in time", quindi nel momento
dell'emissione da parte della Licenziataria, delle fatture di vendita dei prodotti concessi.
Determinazione del prezzo della transazione:
La maggior parte dei ricavi del Gruppo deriva da prezzi di listino che possono variare a seconda della tipologia di prodotto,
marchio e regione geografica. Alcuni contratti con Società Retail del Gruppo prevedono il trasferimento del controllo con
diritto di reso. Trattandosi di operazioni infragruppo non vi è impatto sul bilancio consolidato in quanto vengono elise.
Relativamente al riconoscimento delle royalties, queste sono calcolate in base ad una percentuale sul fatturato netto
della Licenziataria. La percentuale può variare in base alla tipologia di prodotto.
Disaggregazione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni (IFRS 15)
(Valori in migliaia di Euro) Div. prêt-à Div. calzature e Elisioni tra le Totale porter pelletteria divisioni Consolidato Esercizio 2023 Area Geografica 212.377 142.131 (35.886) 318.622 Italia 91.918 72.839 (30.793) 133.964 Europa (Italia esclusa) 48.687 52.360 (2.403) 98.644 Asia e Resto del mondo 53.716 14.098 (1.135) 66.679 America 18.056 2.834 (1.555) 19.335 Marchio 212.377 142.131 (35.886) 318.622 Alberta Ferretti 21.946 1.544 (1.593) 21.897 Philosophy 17.521 450 (439) 17.532 Moschino 170.929 103.091 (33.267) 240.753 Pollini 104 34.504 (98) 34.510 Altri 1.877 2.542 (489) 3.930 Contratti con le controparti 212.377 142.131 (35.886) 318.622 Wholesale 117.546 116.179 (19.860) 213.865 Retail 73.480 25.850 (4.454) 94.876 Royalties 21.351 102 (11.572) 9.881 Tempistica di trasferimento dei beni e servizi 212.377 142.131 (35.886) 318.622 POINT IN TIME (passaggio dei rischi e benefici 191.026 142.029 (24.314) 308.741 significativi connessi alla proprietà del bene) POINT IN TIME (Maturazione Royalties sul fatturato della 21.351 102 (11.572) 9.881 Licenziataria)
Nell’esercizio 2023 il gruppo ha raggiunto un fatturato di Euro 318.622 migliaia rispetto a Euro 352.006 migliaia
dell’esercizio 2022, con un decremento del 9,5% (-9,0% a tassi di cambio costanti).
I ricavi della divisione prêt-à-porter sono stati pari a Euro 212.377 migliaia, registrando un decremento dell’8,4% a cambi
correnti rispetto al 2022 (-7,6% a cambi costanti). I ricavi della divisione calzature e pelletteria hanno segnato un calo del
74
13,1%, sia a cambi costanti sia a cambi correnti, al lordo delle elisioni tra le due divisioni e sono ammontati a Euro 142.131
migliaia.
23. Altri ricavi e proventi
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Altri ricavi 10.739 11.566 (827) (7,1%) Totale 10.739 11.566 (827) (7,1%)
La voce Altri ricavi, che ha un valore di Euro 10.739 migliaia, è composta prevalentemente da recupero crediti
precedentemente stralciati, da attività di Co-branding, ricavi di competenza anni precedenti, utili su cambi di natura
commerciale, affitti attivi, vendite di materie prime ed imballaggi.
24. Materie prime e di consumo
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 128.346 159.820 (31.474) (19,7%) Totale 128.346 159.820 (31.474) (19,7%)
La voce Materie prime e di consumo diminuisce di Euro 31.474 migliaia.
Tale voce comprende prevalentemente i costi per acquisti di materie prime quali tessuti, filati, pellami ed accessori,
acquisti di prodotti finiti per la rivendita (prodotti commercializzati) ed imballaggi.
25. Costi per servizi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Lavorazioni esterne 25.566 25.873 (307) (1,2%) Consulenze 28.817 24.526 4.291 17,5% Pubblicità e promozione 13.891 17.135 (3.244) (18,9%) Premi e provvigioni 11.868 10.924 944 8,6% Trasporti 10.521 11.735 (1.214) (10,3%) Utenze 2.372 3.090 (718) (23,2%) Compensi amministratori e collegio sindacale 3.084 3.555 (471) (13,2%) Assicurazioni 780 875 (95) (10,9%) Commissioni bancarie 742 1.451 (709) (48,9%) Spese di viaggio 1.804 1.672 132 7,9% Altri servizi 10.921 9.983 938 9,4% Totale 110.366 110.819 (453) (0,4%)
I costi per servizi diminuiscono complessivamente dello 0,4% rispetto al periodo precedente passando da Euro 110.819
migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 110.366 migliaia dell’esercizio 2023.
75
26. Costi per godimento beni di terzi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Variaz.
%
Affitti passivi
4.410
3.567
843
23,6%
Royalties su licenze, brevetti e marchi
606
1.095
(489)
(44,7%)
Noleggi ed altri
1.016
1.019
(3)
(0,3%)
Totale
6.032
5.681
351
6,2%
La voce costi per godimento beni di terzi aumenta di Euro 351 migliaia passando da Euro 5.681 migliaia dell’esercizio
2022 a Euro 6.032 migliaia dell’esercizio 2023.
27. Costi per il personale
Il costo del personale passa da Euro 69.862 migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 71.819 migliaia dell’esercizio 2023,
registrando un incremento pari a Euro 1.957 migliaia, e con un'incidenza sulle vendite che passa dal 19,8% dell’esercizio
2022 al 22,5% dell’esercizio 2023.
Di seguito il confronto con l’anno precedente:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Costi del personale 71.819 69.862 1.957 2,8% Totale 71.819 69.862 1.957 2,8%
Nell’esercizio 2023, il numero medio dei dipendenti del Gruppo è il seguente:
Numero medio dipendenti ripartiti per qualifica Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Operai 246 231 15 6,5% Impiegati-quadri 1.069 1.127 (58) (5,1%) Dirigenti 27 29 (2) (6,9%) Totale 1.342 1.387 (45) (3,2%)
28. Altri oneri operativi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Imposte e tasse 1.235 1.115 120 10,8% Omaggi 610 281 329 117,1% Sopravvenienze passive 375 465 (90) (19,4%) Svalutazione crediti dell'attivo circolante 144 30 114 380,0% Perdite su cambi 3.179 3.854 (675) (17,5%) Altri oneri operativi 629 733 (104) (14,2%) Totale 6.172 6.478 (306) (4,7%)
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La voce Altri costi operativi passa da Euro 6.478 migliaia del 2022 a Euro 6.172 migliaia del 2023 con un decremento di
Euro 306 migliaia, principalmente per il decremento delle perdite su cambi.
29. Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti
La voce comprende: (Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Ammortamenti immobilizzazioni immateriali 4.284 4.218 66 1,6% Ammortamenti immobilizzazioni materiali 5.506 4.984 522 10,5% Ammortamenti attività per diritti d'uso 21.095 22.487 (1.392) (6,2%) Svalutazioni e accantonamenti 2.017 2.647 (630) (23,8%) Totale 32.902 34.336 (1.434) (4,2%)
La voce passa da Euro 34.336 migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 32.902 migliaia dell’esercizio 2023 principalmente per il
decremento degli ammortamenti di attività per diritti d’uso.
30. Proventi / oneri finanziari
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Interessi attivi 54 203 (149) (73,4%) Differenze cambio 166 7 159 2.271,4% Sconti finanziari 122 112 10 8,9% Proventi finanziari 342 322 20 6,3% Interessi passivi vs banche 6.813 1.815 4.998 275,4% Altri interessi passivi 514 224 290 129,5% Differenze cambio 95 369 (274) (74,3%) Altri oneri 1.285 722 563 78,0% Oneri finanziari 8.707 3.130 5.577 178,2% Interessi per leasing 2.416 2.208 208 9,4% Oneri finanziari su attività per diritti d'uso 2.416 2.208 208 9,4% Totale 10.781 5.016 5.765 114,9%
La variazione in aumento della voce proventi/oneri finanziari è di Euro 5.765 migliaia, legata principalmente
all’incremento degli interessi passivi generato dal rialzo dei tassi d’interesse e dall’aumento dell’indebitamento
finanziario.
31. Imposte sul reddito
La voce comprende:
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(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Variaz. % Imposte correnti 3.056 5.438 (2.382) (43,8%) Imposte anticipate/differite (8.934) (230) (8.704) 3.784,3% Imposte relative ad esercizi precedenti (31) 52 (83) n.a. Totale imposte (5.909) 5.260 (11.169) n.a.
La composizione e i movimenti delle attività e passività fiscali differite sono descritti nel paragrafo attività e passività
fiscali differite.
La riconciliazione tra l’imposizione fiscale effettiva e teorica per il 2023 e il 2022 è illustrata nella tabella seguente:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Risultato prima delle imposte (37.900) (3.796) Aliquota fiscale applicata 24,0% 24,0% Calcolo teorico delle imposte sul reddito (IRES) (9.096) (911) Effetto fiscale (2.015) 5.847 Effetto aliquote fiscali di altri paesi 4.869 (723) Totale imposte sul reddito iscritte in bilancio esclusa IRAP (correnti e differite) (6.242) 4.213 IRAP (corrente e differita) 333 1.047 Imposte sul reddito iscritte in bilancio (correnti e differite) (5.909) 5.260
Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione tra l’onere fiscale iscritto in bilancio e l’onere fiscale teorico, non
si tiene conto dell’IRAP perché, essendo questa un’imposta calcolata su una base imponibile diversa dall’utile ante
imposte, genererebbe degli effetti distorsivi tra un esercizio e l’altro.
32. Risultato per azione
Utile/(perdita) di riferimento
Il calcolo dell’utile/(perdita) per azione base e diluito è basato sui seguenti elementi:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio Da attività in funzionamento e attività cessate 2023 2022 Da attività in funzionamento Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione (32.144) (9.044) Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione (32.144) (9.044) Effetti di diluizione - - Utile/(perdita) per determinazione dell'utile diluito per azione (32.144) (9.044) Da attività in funzionamento e attività cessate Utile/(perdita) netto dell'esercizio (32.144) (9.044) Utili/(perdite) da attività cessate - - Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione (32.144) (9.044) Effetti di diluizione - - Utile/(perdita) per determinazione dell'utile diluito per azione (32.144) (9.044) Numero azioni di riferimento N° medio azioni per determinazione dell'utile/(perdita) base per azione 98.425 98.425 Opzioni su azioni - - N° medio azioni per determinazione dell'utile/(perdita) diluito per azione 98.425 98.425
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Utile/(perdita) base per azione
La perdita netta di Gruppo attribuibile ai possessori di azioni ordinarie della Capogruppo AEFFE S.p.A., è pari a Euro 32.144
migliaia di euro rispetto alla perdita di Euro 9.044 migliaia del 2022.
Utile/(perdita) diluito per azione
Il calcolo della perdita diluita per azione del periodo gennaio - dicembre 2023 coincide con il calcolo della perdita per
azione base, non essendovi strumenti aventi potenziali effetti diluitivi.
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COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL RENDICONTO FINANZIARIO
Il flusso di cassa impiegato nell’esercizio 2023 è stato pari a Euro 7.032 migliaia.
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Disponibilità liquide nette a inizio esercizio (A) 21.658 31.307 Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività operativa (B) 6.426 (1.541) Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività di investimento (C) (18.826) (56.588) Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività finanziaria (D) 5.368 48.480 Aumento (diminuzione) delle disponibilità liquide nette (E)=(B)+(C)+(D) (7.032) (9.649) Disponibilità liquide nette a fine esercizio (F)=(A)+(E) 14.626 21.658
33. Disponibilità liquide nette derivanti dall’attività operativa
La gestione operativa dell’esercizio 2023 ha generato flussi di cassa pari a Euro 6.426 migliaia.
Il flusso di cassa della gestione operativa è di seguito analizzato nelle sue componenti:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Risultato del periodo prima delle imposte (37.900) (3.796) Ammortamenti / svalutazioni 32.902 34.336 Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR (1.430) (314) Imposte sul reddito corrisposte (2.612) (2.199) Proventi (-) e oneri finanziari (+) 10.781 5.016 Variazione nelle attività e passività operative 4.685 (34.584) Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività operativa 6.426 (1.541)
34. Disponibili liquide nette derivanti dall’attività di investimento
Il flusso di cassa impiegato dall’attività di investimento nell’esercizio 2023 è di Euro 18.826 migliaia.
Le componenti che hanno determinato tale variazione sono di seguito analizzate:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali (1.174) (1.372) Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali (4.693) (7.465) Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso (12.957) (47.742) Investimenti e Svalutazioni (-) / Disinvestimenti e rivalutazioni (+) (2) (9) Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività di investimento (18.826) (56.588)
35. Disponibilità liquide nette impiegate nell’attività finanziaria
Il flusso di cassa generato dall’attività finanziaria dell’esercizio 2023 è di Euro 5.368 migliaia.
Le componenti che hanno determinato tale variazione sono di seguito analizzate:
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(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio 2023 2022 Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto 1.425 (1.299) Distribuzione dividendi della controllante - - Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari 18.544 21.283 Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing (3.926) 29.233 Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari 106 4.279 Proventi (+) e oneri finanziari (-) (10.781) (5.016) Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività finanziaria 5.368 48.480
ALTRE INFORMAZIONI
36. Piani di incentivazione
Relativamente ai piani di incentivazione sul lungo periodo riservati ad amministratori esecutivi di Aeffe S.p.A., si rimanda
a quanto indicato nella Relazione sulla Remunerazione disponibile sul sito internet www.aeffe.com
, sezione governance.
37. Dichiarazione sull’indebitamento
Secondo quanto richiesto dall’orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 Marzo 2021, in linea con il “Richiamo di attenzione
n. 5/21" del 29 aprile 2021 della Consob, si segnala che l’indebitamento del Gruppo Aeffe al 31 dicembre 2023 è il
seguente:
(Valori in migliaia di Euro) 31 dicembre 31 dicembre 2023 2022 A - Disponibilità liquide 14.626 21.658 B - Mezzi equivalenti a disponibilità liquide - - C - Altre attività finanziarie correnti - - D - Liquidità (A + B + C) 14.626 21.658 E - Debito finanziario corrente 68.757 58.998 F - Parte corrente del debito finanziario non corrente 37.546 35.206 G - Indebitamento finanziario corrente (E + F) 106.303 94.204 H - Indebitamento finanziario corrente netto (G - D) 91.677 72.546 I - Debito finanziario non corrente 161.796 159.277 J - Crediti finanziari non correnti - - K - Debiti commerciali e altri debiti non correnti - - L - Indebitamento finanziario non corrente (I + J + K) 161.796 159.277 M - Totale indebitamento finanziario (H + L) 253.473 231.823
La situazione finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023 mostra un indebitamento di Euro 253.473 migliaia comprensivo
dell’effetto IFRS 16, rispetto all’indebitamento di Euro 231.823 migliaia del 31 dicembre 2022, con un peggioramento di
Euro 21.650 migliaia. L’indebitamento al 31 dicembre 2023 relativo all’IFRS 16 ammonta a Euro 100.979 migliaia di cui
Euro 17.791 migliaia correnti e Euro 83.188 migliaia non correnti. L’indebitamento al netto dell’effetto IFRS 16 di fine
dicembre 2023 ammonta a Euro 152.494 migliaia rispetto all’indebitamento di Euro 126.918 migliaia di fine dicembre
2022, registrando un peggioramento di Euro 25.576 migliaia.
Relativamente all’indebitamento finanziario si segnala che il Gruppo Aeffe, nell’ultimo biennio, ha realizzato due
investimenti strategici di natura straordinaria per un corrispettivo totale di 90 milioni di euro riferiti all’acquisto della
partecipazione minoritaria del 30% della Moschino S.p.A. e al cambio di distribuzione in Cina sul brand Moschino.
81
38. Operazioni con parti correlate
Le operazioni e i saldi reciproci tra le società del Gruppo, incluse nell’area di consolidamento, sono stati eliminati nel
bilancio consolidato per cui non vengono descritti in questa sede. Le operazioni compiute dal Gruppo con società
correlate sono sostanzialmente relative allo scambio di beni, alla prestazione di servizi ed alla provvista di mezzi finanziari.
Tutte le transazioni si riferiscono alla ordinaria gestione e sono regolate a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che
sono o sarebbero applicate fra due parti indipendenti.
Si riepilogano nel seguente prospetto i rapporti intrattenuti dal Gruppo con i soggetti correlati: (Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio Natura 2023 2022 dell'operazione Azionista Alberta Ferretti con Società Aeffe S.p.a. Contratto cessione patrimonio artistico e collaborazione stilistica 1.000 1.000 Costo Società Commerciale Valconca con Società Aeffe S.p.a. Commerciale 121 141 Ricavo Affitto immobile 50 50 Costo Costi per servizi 75 75 Costo Commerciale 490 513 Credito Commerciale - 3 Debito Società Ferrim con Società Aeffe S.p.a. Affitto immobile 1.991 1.872 Costo Società Aeffe USA con Ferrim USA Proventi Proventi finanziari - 92 finanziari Commerciale 126 128 Credito Commerciale - 128 Debito
Nella seguente tabella si riportano le informazioni relative all’incidenza che le operazioni o posizioni con parti correlate
hanno sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023 ed al 31 dicembre 2022.
(Valori in migliaia di Euro) Bilancio Val. Ass. % Bilancio Val. Ass. % Correlate Correlate Esercizio 2023 Esercizio 2022 Incidenza operazioni con parti correlate sulle voci di conto economico Ricavi delle vendite 318.622 121 0,0% 352.006 141 0,0% Costi per servizi 110.366 1.075 1,0% 110.819 1.075 1,0% Proventi/oneri finanziari 10.781 - 0,0% 5.016 92 1,8% Incidenza operazioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale Crediti commerciali 56.122 616 1,1% 62.851 641 1,0% Debiti commerciale 78.735 - 0,0% 88.596 131 0,1% Incidenza operazioni con parti correlate sui flussi finanziari Disponibilità liquide nette dell'attività operativa 6.426 (1.060) n.a. (1.541) (163) 10,6% Disponibilità liquide nette dell'attività finanziaria 5.368 - 0,0% 48.480 2.914 6,0% Incidenza operazioni con parti correlate sull'indebitamento Indebitamento finanziario netto senza IFRS16 (152.494) (1.060) 0,7% (126.918) 2.751 n.a.
82
39. Transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali
Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2023 il Gruppo non
ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
40. Eventi ed operazioni significative non ricorrenti ai sensi della comunicazione Consob del 28 luglio
2006
Nel corso del 2023 non sono stati realizzati eventi o operazioni non ricorrenti.
41. Garanzie ed impegni
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo ha prestato fideiussioni a garanzia di impegni contrattuali verso terzi per Euro 5.030
migliaia (Euro 4.640 migliaia al 31 dicembre 2022).
42. Passività potenziali
Contenziosi fiscali
In considerazione del fatto che non ci sono contenziosi fiscali significativi non è stato accantonato alcun fondo.
43. Informazione ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob
Il seguente prospetto, redatto ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, evidenzia i
corrispettivi di competenza dell’esercizio 2023 per i servizi di revisione e per quelli diversi dalla revisione resi dalla
stessa Società di revisione. (Valori in migliaia di Euro) Soggetto che ha Corrispettivi di competenza erogato il servizio dell'esercizio 2023 Revisione contabile RIA GRANT THORNTON 165 Revisione contabile BDO ITALIA 21 Revisione contabile WARD DIVECHA 9 Revisione contabile ARI AUDIT 4 Revisione contabile GRANT THORNTON SHANGHAI 22 Revisione contabile GRANT THORNTON HONG KONG 9 Revisione contabile GRANT THORNTON ESPANA 3 Certificazione del credito di imposta R&S RIA GRANT THORNTON 9 Certificazione del credito di imposta R&S BDO ITALIA 9 Visto di conformità dichiarazione IVA RIA GRANT THORNTON 5 Dichiarazione di carattere non finanziario (DNF) BDO ITALIA 24 Revisione dichiarazione di carattere non finanziario (DNF) RIA GRANT THORNTON 15 Bilancio consolidato standard ESEF BDO ITALIA 8 Revisione bilancio consolidato standard ESEF RIA GRANT THORNTON 8 Totale 310
83
ALLEGATI NOTE ILLUSTRATIVE
ALLEGATO I : Stato Patrimoniale Consolidato con parti correlate
ALLEGATO II: Conto Economico Consolidato con parti correlate
ALLEGATO III: Rendiconto Finanziario Consolidato con parti correlate
ALLEGATO IV: Prospetto dei dati essenziali del bilancio d’esercizio della Fratelli Ferretti Holding al 31
dicembre 2022
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ALLEGATO I
Stato PatrimonialeConsolidato con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006
(Valori in unità di Euro)
Note
31 dicembre
di cui Parti
31 dicembre
di cui Parti
2023
correlate
2022
correlate
Marchi 61.013.859
64.507.805
Altre attività immateriali 1.897.894
1.513.335
Immobilizzazioni immateriali (1) 62.911.753
66.021.140
Terreni 17.123.494
17.123.494
Fabbricati 24.575.199
25.339.662
Opere su beni di terzi 11.728.767
11.208.330
Impianti e macchinari 3.155.045
3.564.074
Attrezzature 250.578
318.192
Altre attività materiali 3.604.148
3.696.868
Immobilizzazioni materiali (2) 60.437.231
61.250.620
Attività per diritti d'uso (3) 102.226.024
110.566.821
Partecipazioni (4) 41.196
39.197
Altre attività (5) 93.927
199.911
Imposte anticipate (6) 16.991.324
13.894.621
ATTIVITA' NON CORRENTI
242.701.455
251.972.310
Rimanenze (7) 112.249.596
116.709.745
Crediti commerciali (8) 56.121.993
615.460
62.850.576
640.464
Crediti tributari (9) 12.165.895
12.987.118
Attività per derivati (10) 63.229
-
Disponibilità liquide (11) 14.625.807
21.657.539
Altri crediti (12) 26.200.359
33.118.597
ATTIVITA' CORRENTI
221.426.879
247.323.575
TOTALE ATTIVITA'
464.128.334
499.295.885
Capitale sociale 24.606.247
24.606.247
Altre riserve 89.606.998
93.516.643
Utili/(perdite) esercizi precedenti (2.973.651) 735.589
Risultato d'esercizio di gruppo (32.143.947) (9.043.968)
Patrimonio netto del gruppo 79.095.647
109.814.511
Capitale e riserve di terzi (9.052) 3.000
Risultato d'esercizio di terzi 153.713
(12.052)
Patrimonio netto di terzi 144.661
(9.052)
PATRIMONIO NETTO
(13)
79.240.308
109.805.459
Accantonamenti (14) 2.179.554
2.371.370
Imposte differite (6) 11.527.794
15.798.928
Fondi relativi al personale (15) 3.205.866
3.551.239
Passività finanziarie (16) 161.795.510
159.276.843
Passività non finanziarie (17) 1.397.873
1.634.539
PASSIVITA' NON CORRENTI
180.106.597
182.632.919
Debiti commerciali (18) 78.734.518
88.596.138
131.362
Debiti tributari (19) 3.232.628
4.385.845
Passività per derivati (10) -
173.473
Passività finanziarie (20) 106.303.262
94.204.084
Altri debiti (21) 16.511.021
19.497.967
PASSIVITA' CORRENTI
204.781.429
206.857.507
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
464.128.334
499.295.885
85
ALLEGATO II
Conto Economico Consolidato con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006
(Valori in unità di Euro)
Note
Esercizio
di cui Parti correlate
Esercizio
di cui Parti
correlate
2023
2022
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
(22)
318.622.270
121.144
352.005.965
141.146
Altri ricavi e proventi (23) 10.739.468
11.565.686
TOTALE RICAVI
329.361.738
363.571.651
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem. (843.975) 24.644.721
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci (24) (128.345.960) (159.819.614)
Costi per servizi (25) (110.365.644) (1.075.330) (110.818.790) (1.075.383)
Costi per godimento beni di terzi (26) (6.031.801)
(5.681.291)
Costi per il personale (27) (71.819.173) (69.862.250)
Altri oneri operativi (28) (6.172.332) (6.478.084)
Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti (29) (32.901.671) (1.563.000) (34.336.237) (1.526.000)
Proventi/(Oneri) finanziari (30) (10.780.908) (276.000) (5.015.984) (171.683)
RISULTATO ANTE IMPOSTE
(37.899.726)
(3.795.878)
Imposte (31) 5.909.492
(5.260.142)
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO
(31.990.234)
(9.056.020)
Perdita/(Utile) di competenza delle min.azionarie (153.713) 12.052
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO PER IL GRUPPO
(32.143.947)
(9.043.968)
86
ALLEGATO III
Rendiconto Finanziario Consolidato con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n.15519 del 27 luglio 2006
(Valori in migliaia di Euro)
Note
Esercizio
di cui Parti
correlate
Esercizio
di cui Parti
correlate
2023
2022
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio
21.658
31.307
Risultato del periodo prima delle imposte
(37.900)
(954)
(3.796)
(842)
Ammortamenti / svalutazioni
32.902
34.336
Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR
(1.430)
(314)
Imposte sul reddito corrisposte
(2.612)
(2.199)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
10.781
5.016
Variazione nelle attività e passività operative 4.685
(106) (34.584) 679
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività operativa
(33)
6.426
(1.541)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali
(1.174)
(1.372)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali (4.693) (7.465)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso
(12.957)
(47.742)
Investimenti e svalutazioni (-) / Disinvestimenti e rivalutazioni (+)
(2)
(9)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività di investimento
(34)
(18.826)
(56.588)
Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto
1.425
(1.299)
Distribuzione dividendi della controllante
-
-
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari
18.544
21.283
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing
(3.926)
29.233
Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari
106
4.279
2.914
Proventi e oneri finanziari (10.781) (5.016)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività finanziaria
(35)
5.368
48.480
Disponibilità liquide nette a fine esercizio
14.626
21.658
87
ALLEGATO IV
Prospetto dei dati essenziali del bilancio d’esercizio della Fratelli Ferretti Holding al 31 dicembre
2022
(Valori in unità di euro)
Esercizio
Esercizio
2022
2021
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni immateriali
55.066 63.333
Immobilizzazioni materiali
1.235.226 1.427.949
Partecipazioni
54.554.986 54.543.586
Attività non correnti
55.845.278
56.034.868
Crediti commerciali
173.739 174.214
Crediti tributari
1.049.094 1.195.733
Disponibilità liquide
29.254 266.148
Altri crediti
3.374 2.959
Attività correnti
1.255.461
1.639.054
Totale attività
57.100.739
57.673.922
Capitale sociale
100.000 100.000
Riserva sovrapprezzo azioni
49.879.769 50.452.265
Riserva legale
20.000 15.038
Altre riserve
(1) -
Risultato d'esercizio
-705.665 (167.534)
Patrimonio netto
49.294.103
50.399.769
Accantonamenti
43.095 66.601
Passività finanziarie
-
Passività non correnti
43.095
66.601
Debiti commerciali
7.763.541 7.207.552
Passività correnti
7.763.541
7.207.552
Totale patrimonio netto e passività
57.100.739
57.673.922
CONTO ECONOMICO
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
480.953
498.265
Altri ricavi e proventi
- 4
Totale ricavi
480.953
498.269
Costi operativi
(695.463) (440.359)
Costi per godimento beni di terzi
- -
Ammortamenti e Svalutazioni
(275.479) (268.177)
Oneri diversi di gestione
(18.848) (15.470)
Proventi/(Oneri) finanziari
(73.696) 4.784
Risultato ante imposte
(582.533)
(220.953)
Imposte Dirette sul Reddito d'Esercizio
(123.132) 53.419
Risultato netto dell'esercizio
(705.665)
(167.534)
88
Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell’art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e
successive modifiche e integrazioni
I sottoscritti Simone Badioli in qualità di amministratore delegato e Matteo Scarpellini in qualità di dirigente preposto alla
redazione dei documenti contabili societari di Aeffe S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154
bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58:
- l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
- l’effettiva applicazione;
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato, nel corso dell’esercizio 2023.
Si attesta inoltre che il bilancio consolidato:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi
del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e
finanziaria dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
La relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della
situazione dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei
principali rischi e incertezze cui sono esposti.
14 marzo 2024
Amministratore Delegato Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari
Simone Badioli Matteo Scarpellini
89
BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2023
90
Relazione sulla gestione
1. SCENARIO ECONOMICO
Signori azionisti,
riteniamo necessario soffermarci sulle principali variabili macroeconomiche nell’ambito delle quali Aeffe S.p.A. si è trovata
ad operare.
QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE
Nel quarto trimestre del 2023 l’attività economica mondiale ha rallentato. I fattori positivi che hanno favorito la spesa
per consumi, per effetto delle condizioni tese nei mercati del lavoro, iniziano ad affievolirsi, mentre il precedente
inasprimento della politica monetaria continua a trasmettersi all’economia. Nel quarto trimestre l’inflazione di fondo ha
continuato a scendere, ma ulteriori progressi potrebbero essere lenti, in quanto la crescita salariale rimane elevata e si
mantiene al di sopra delle medie di lungo periodo. I prezzi del petrolio sono aumentati nel periodo compreso tra la
riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo di dicembre e quella di gennaio, in presenza di una certa volatilità,
in quanto gli attacchi alle petroliere nel Mar Rosso hanno acuito le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, mentre in
Europa i prezzi del gas sono diminuiti a fronte di una domanda ancora bassa e di livelli di stoccaggio del gas elevati nella
UE.
Secondo le “previsioni economiche d'inverno 2024” della Commissione europea pubblicate il 15 febbraio 2024,
l'economia dell'UE ha avviato il 2024 con ritmi meno sostenuti del previsto. Le previsioni intermedie d'inverno della
Commissione indicano per il 2023 una revisione al ribasso della crescita sia nell'UE sia nella zona euro, che dovrebbe
attestarsi allo 0,5% rispetto allo 0,6% indicato nelle previsioni d'autunno. La crescita è prevista al ribasso anche nel 2024:
sarà infatti rispettivamente dello 0,9% (rispetto all'1,3%) nell'UE e dello 0,8% (rispetto all'1,2%) nella zona euro. Per il
2025 si prevede un aumento dell'attività economica dell'1,7% nell'UE e dell'1,5% nella zona euro.
Nel 2023 la crescita è stata frenata dall'erosione del potere di acquisto delle famiglie, da una forte stretta monetaria, dal
ritiro parziale del sostegno di bilancio e dalla riduzione della domanda esterna. Benché sia stata evitata una recessione
tecnica nella seconda metà dello scorso anno, nel primo trimestre del 2024 le prospettive per l'economia dell'UE restano
deboli.
Una graduale accelerazione dell'attività economica è comunque prevista nel corso dell'anno. In un contesto di calo
dell'inflazione si prevede che la crescita reale dei salari e la resilienza del mercato del lavoro favoriranno un aumento dei
consumi. Nonostante l'erosione dei margini di profitto si prevede che gli investimenti beneficeranno di un graduale
allentamento delle condizioni di credito e della costante attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Si prevede
inoltre una normalizzazione degli scambi commerciali con i partner esteri, dopo i risultati mediocri registrati lo scorso
anno.
Il ritmo della crescita è previsto stabile a partire dalla seconda metà del 2024 e fino al termine del 2025.
Le previsioni sono tuttavia caratterizzate da un certo livello di incertezza a causa del protrarsi delle tensioni geopolitiche
e dei rischi di un ulteriore allargamento del conflitto in Medio Oriente. Ci si aspetta che l'aumento dei costi di trasporto
dovuto alle turbolenze nel Mar Rosso avrà un impatto solo marginale sull'inflazione. È vero, tuttavia, che ulteriori
turbolenze potrebbero causare nuove strozzature dell'approvvigionamento, riducendo la produzione e facendo lievitare
i prezzi.
A livello interno, i rischi per le proiezioni di riferimento sulla crescita e l'inflazione dipendono dall'andamento (superiore
o inferiore alle previsioni) dei consumi, della crescita dei salari e dei margini di profitto oltre che dal persistere di tassi di
interesse elevati. Altre minacce sono costituite inoltre dai rischi per il clima e dagli eventi atmosferici estremi.
SCENARIO MACROECONOMICO DELL’ABBIGLIAMENTO
L’incertezza e la volatilità macroeconomica internazionale - inflazione crescente, tassi di interesse elevati, tensioni
geopolitiche, incrementi di prezzi e calo del potere d’acquisto dei consumatori di fascia medio-alta - fanno stimare ad
Altagamma per il consensus 2024 una crescita moderata del mercato.
In Europa i turisti internazionali compenseranno la più debole domanda interna e avranno un impatto positivo sul
mercato, in crescita del 4%. I turisti cinesi, grazie allo sblocco dei visti e la ripresa completa dei viaggi, tornano nelle città
Europee. Rallentamento della crescita in USA a +2,5%, a causa degli effetti dell’inflazione e per le incertezze tradizionali
dell’Election Year.
91
Prosegue la crescita positiva del Giappone (+6%), sotto la spinta della domanda locale e dei cinesi. È il Paese che più sa
apprezzare i prodotti del lusso e beneficia della crescita del turismo. In Cina si stima una crescita dell’8%, più bassa rispetto
agli anni scorsi, per una minore domanda della classe medio-alta che è più cauta nelle spese. Si prevede un ottimo +7%
per il Middle East, nonostante le tensioni e l’instabilità politica dell’area.
Il 2023 ha visto una crescita delle vendite soprattutto a valore, dovuta ai rilevanti aumenti dei prezzi dei prodotti di lusso.
Nel 2024 l’aumento stimato delle vendite sarà principalmente a volume. Per quanto riguarda gli accessori, continuano
nel loro trend positivo: +6,5% per la pelletteria e +5% per le calzature. Per l’abbigliamento si stima una crescita del 4%
con la ripresa di un abbigliamento meno casual.
Il canale retail sia fisico che digitale continua ad essere in crescita ed è il canale d’elezione per i Personal Luxury Goods.
Penalizzato fortemente il canale wholesale e ridotto l’impatto dell’online. I negozi fisici prevedono un +7,5% e continuano
ad essere strategici per il comparto grazie ad approcci sempre più personalizzati e phygital, che migliorano il
coinvolgimento del consumatore.
Il retail digitale (previsione +4,5% per il 2024) continua la sua crescita, ma con performance meno brillanti rispetto agli
anni precedenti. Perde smalto il wholesale sia fisico che digitale: non si prevede crescita nel 2024 (-1%).
Nel 2023 le imprese hanno alzato i prezzi per compensare l’aumento dei costi, portando a marginalità più alte. Gli analisti
prevedono una crescita «normalizzata» nel 2024 - dovuta all’incertezza e alla volatilità del contesto economico. I ricavi
manterranno un andamento positivo, stimato in un low single digit del +5% / +6%. L’EBITDA per il 2024 è stimato crescere
in modo più contenuto intorno al +4%.
92
2. ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELLA SOCIETA’
CONTO ECONOMICO
(Valori in unità di Euro)
Esercizio
%
Esercizio
%
Variazioni
%
2023
sui ricavi
2022
sui ricavi
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
183.696.470
100,0%
164.666.380
100,0%
19.030.090
11,6%
Altri ricavi e proventi 12.591.914
6,9% 10.146.659
6,2% 2.445.255
24,1%
TOTALE RICAVI
196.288.384
106,9%
174.813.039
106,2%
21.475.345
12,3%
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem.
( 7.897.238)
(4,3%)
( 254.693)
(0,2%)
( 7.642.545)
3.000,7%
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci ( 60.916.487) (33,2%) ( 65.186.529) (39,6%) 4.270.042
(6,6%)
Costi per servizi
( 79.023.858)
(43,0%)
( 49.587.969)
(30,1%)
( 29.435.889)
59,4%
Costi per godimento beni di terzi
( 1.958.276)
(1,1%)
( 15.443.032)
(9,4%)
13.484.756
(87,3%)
Costi per il personale
( 46.562.744)
(25,3%)
( 30.287.818)
(18,4%)
( 16.274.926)
53,7%
Altri oneri operativi ( 3.387.023) (1,8%) ( 1.764.931) (1,1%) ( 1.622.092) 91,9%
Totale costi operativi
( 199.745.626)
(108,7%)
( 162.524.972)
(98,7%)
( 37.220.654)
22,9%
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)*
( 3.457.242)
(1,9%)
12.288.067
7,5%
( 15.745.309)
(128,1%)
Ammortamento immobilizzazioni immateriali ( 2.684.978) (1,5%) ( 566.542) (0,3%) ( 2.118.436) 373,9%
Ammortamento immobilizzazioni materiali
( 3.145.440)
(1,7%)
( 1.287.059)
(0,8%)
( 1.858.381)
144,4%
Ammortamenti attività per diritti d'uso ( 10.908.975) (5,9%) ( 2.268.274) (1,4%) ( 8.640.701) 380,9%
Rivalutazioni/Svalutazioni e accantonamenti
( 31.586.983)
(17,2%)
( 9.469.199)
(5,8%)
( 22.117.784)
233,6%
Totale Ammortamenti e Svalutazioni ( 48.326.376) (26,3%) ( 13.591.074) (8,3%) ( 34.735.302) 255,6%
RISULTATO OPERATIVO (EBIT)
( 51.783.618)
(28,2%)
( 1.303.007)
(0,8%)
( 50.480.611)
3.874,2%
Proventi finanziari
92.582
0,1%
263.806
0,2%
( 171.224)
(64,9%)
Oneri finanziari ( 6.162.284) (3,4%) ( 2.447.483) (1,5%) ( 3.714.801) 151,8%
Oneri finanziari su attività per diritti d'uso
( 1.490.146)
(0,8%)
( 288.018)
(0,2%)
( 1.202.128)
417,4%
Totale Proventi/(Oneri) finanziari
( 7.559.848)
(4,1%)
( 2.471.695)
(1,5%)
( 5.088.153)
205,9%
RISULTATO ANTE IMPOSTE
( 59.343.466)
(32,3%)
( 3.774.702)
(2,3%)
( 55.568.764)
1.472,1%
Imposte
7.762.559
4,2%
( 1.560.026)
(0,9%)
9.322.585
(597,6%)
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO
( 51.580.907)
(28,1%)
( 5.334.728)
(3,2%)
( 46.246.179)
866,9%
(*) Al netto dei costi non ricorrenti e dell’effetto delle fusioni, nel 2023 l’EBITDA ADJUSTED ammonta a Euro 930 migliaia.
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Nell’esercizio 2023 i ricavi passano da Euro 164.666 migliaia del 2022 a Euro 183.696 migliaia del 2023, con un incremento
del 11,6%. In valore assoluto l’incremento di Euro 19.030 migliaia è determinato dai seguenti fattori intervenuti nel corso
dell’anno 2023:
- riduzione dei ricavi del canale wholesale più che compensato dall’incremento dei ricavi del canale retail a seguito
delle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Aeffe Retail S.p.A. e Moschino S.p.A.
- incremento dei ricavi pari ad Euro 23.151 migliaia per royalties e provvigioni a seguito dell’operazione di fusione
per incorporazione della controllata Moschino S.p.A.
Le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Aeffe Retail S.p.A. e Moschino S.p.A. hanno determinato un
incremento totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari ad Euro 66.149 migliaia.
I ricavi sono stati conseguiti per il 50% sul mercato italiano e per il 50% sui mercati esteri.
Costo per il personale
I costi del personale passano da Euro 30.288 migliaia del 2022 a Euro 46.563 migliaia del 2023, con un incremento
dell’53,7% derivante principalmente dalle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A. e ai costi straordinari di ristrutturazione riorganizzativa intervenuti nel corso dell’esercizio 2023.
93
Margine operativo lordo (EBITDA)
Nell’esercizio 2023, l’EBITDA ADJUSTED è stato positivo per Euro 930 migliaia (con un’incidenza dello 0,5% sul fatturato),
registrando un decremento di Euro 11.358 migliaia rispetto all’EBITDA del 2022 pari a Euro 12.288 migliaia (con
un’incidenza del 7,5% sul fatturato).
I costi non ricorrenti sostenuti nel periodo, pari a circa Euro 5 milioni, si riferiscono per circa Euro 3,2 milioni a incentivi
all’esodo e costi legali connessi alla riorganizzazione della Società e per circa 1,8 milioni a eventi promozionali straordinari
come il 40° anniversario del brand Moschino.
Il decremento dell’EBITDA è conseguente alla riduzione dei ricavi wholesale e, per effetto delle fusioni, si è incrementato
di 0,5 milioni.
La marginalità è diminuita sia a seguito del nuovo corso strategico del Brand Moschino con i connessi costi relativi al
cambio di modello distributivo in Cina (da 100% wholesale a retail), sia all’avvio del piano di riposizionamento delle diverse
collezioni Moschino con conseguenti effetti sia a livello di fatturato sia di royalties.
Risultato operativo (EBIT)
L’EBIT è stato negativo per Euro 51.784 migliaia, registrando un decremento pari a Euro 50.480 migliaia, rispetto all’EBIT
negativo del 2022 pari a Euro 1.303 migliaia. La contrazione è principalmente collegata alle svalutazioni effettuate dalla
società verso le controllate. In particolare, verso la società cinese, Moschino Shangai L.t.d., controllata indirettamente
tramite la società Moschino Asia Pacific L.t.d., si è provveduto alla svalutazione dei crediti commerciali delle precedenti
stagioni e all’accantonamento del fondo rischi a copertura del patrimonio netto negativo.
Oneri finanziari netti
Gli oneri finanziari netti passano da Euro -2.472 migliaia del 2022 ad Euro -7.560 migliaia del 2023 con un aumento del
206% dovuto principalmente all’aumento dei tassi di interessi (Euribor).
Risultato ante imposte
Il risultato ante imposte passa da Euro -3.775 migliaia del 2022 a Euro -59.343 migliaia del 2023, con una variazione
negativa in valore assoluto di Euro -55.569 determinata dalle motivazioni sopra esposte.
Risultato netto dell’esercizio
Il risultato di esercizio passa da Euro -5.335 migliaia del 2022 ad Euro -51.581 migliaia del 2023, registrando una variazione
negativa di Euro 46.246 migliaia determinata dalle motivazioni sopra esposte.
94
STATO PATRIMONIALE
(Valori in unità di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
2023
2022
Crediti commerciali
56.855.903
78.010.726
Rimanenze 43.982.492
34.042.900
Debiti commerciali
( 63.026.805)
( 100.421.365)
CCN operativo
37.811.590
11.632.261
Altri crediti correnti 22.417.064
14.016.860
Crediti tributari 7.786.638
8.285.076
Altri debiti correnti ( 17.582.065) ( 7.497.022)
Debiti tributari ( 1.996.912) ( 1.498.398)
Capitale circolante netto
48.436.315
24.938.777
Immobilizzazioni materiali 48.912.965
40.897.123
Immobilizzazioni immateriali 38.086.686
3.376.633
Attività per diritti d'uso 56.660.267
7.998.552
Partecipazioni 50.616.053
187.236.420
Altre attività non correnti 3.855.714
558.843
Attivo immobilizzato
198.131.685
240.067.571
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ( 2.627.058) ( 2.570.092)
Accantonamenti ( 19.475.386) ( 4.281.467)
Altri debiti non correnti ( 1.397.873) ( 197.873)
Attività fiscali per imposte anticipate 7.549.454
1.749.688
Passività fiscali per imposte differite ( 6.757.376) ( 6.839.139)
CAPITALE INVESTITO NETTO
223.859.761
252.867.465
Capitale sociale 24.606.246
24.606.246
Altre riserve 72.156.450
103.599.155
Utili/(perdite) esercizi precedenti 2.374.995
2.374.995
Risultato di esercizio ( 51.580.907) ( 5.334.728)
Patrimonio netto
47.556.784
125.245.668
Disponibilità liquide ( 2.561.025) ( 5.761.692)
Passività finanziarie non correnti 58.660.277
76.167.068
Passività finanziarie correnti 66.014.442
47.589.917
POSIZIONE FINANZIARIA SENZA EFFETTO IFRS 16
122.113.694
117.995.293
Passività per leasing correnti 9.209.021
2.231.292
Passività per leasing non correnti 44.980.262
7.395.212
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
176.302.977
127.621.797
PATRIMONIO NETTO E INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
223.859.761
252.867.465
CAPITALE INVESTITO NETTO
Rispetto al 31 dicembre 2022, il capitale investito netto si è decrementato dell’11,5% pari a Euro 29.007 migliaia.
Capitale circolante netto
Il capitale circolante netto al 31 dicembre 2023 risulta pari a Euro 48.436 migliaia rispetto a Euro 24.938 migliaia del 31
dicembre 2022.
95
Di seguito vengono commentate le variazioni delle principali voci:
- il capitale circolante netto operativo aumenta complessivamente di Euro 26.179 migliaia. Tale variazione è correlabile
alla riduzione dei crediti e debiti commerciali e all’incremento delle rimanenze derivante dalle operazioni di fusioni
delle controllate Moschino S.p.A e Aeffe Retail S.p.A. Il decremento dei crediti commerciali è dettato principalmente
sia dalla svalutazione sui crediti verso la società Moschino Shanghai L.t.d. sia dalla contrazione delle vendite avvenuta
nel corso del 2023, soprattutto per il canale wholesale;
- la somma degli altri crediti e degli altri debiti correnti aumenta di complessivi Euro 18.485 migliaia rispetto al periodo
precedente principalmente per le operazioni di fusioni delle controllate Moschino S.p.A e Aeffe Retail S.p.A. (costi
anticipati e risconti per anticipo royalties);
- la variazione complessiva dei crediti e debiti tributari pari ad Euro 997 migliaia è riferibile principalmente alle
operazioni di fusioni delle controllate Moschino S.p.A e Aeffe Retail S.p.A.
Attivo immobilizzato
Le attività fisse al 31 dicembre 2023 diminuiscono di Euro 41.936 migliaia rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente
per effetto della svalutazione delle partecipazione nelle varie controllate e per effetto delle fusioni per incorporazione
delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
Di seguito vengono commentate le variazioni delle principali voci:
- le immobilizzazioni materiali aumentano complessivamente di Euro 8.016 migliaia per effetto delle seguenti
variazioni:
investimenti per Euro 2.442 migliaia in opere su beni di terzi, attrezzature informatiche ed impiantistica
generale e specifica, principalmente relativi al nuovo negozio in Via del Babuino 16 a Roma a marchio
Moschino;
incrementi per Euro 11.411 migliaia a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione delle
controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.;
decrementi per Euro 2.694 migliaia principalmente per la chiusura dei punti vendita di Capri e di Roma,
entrambi a marchio Moschino;
ammortamenti per Euro 3.145 migliaia.
- le immobilizzazioni immateriali aumentano complessivamente di Euro 34.710 migliaia per effetto delle seguenti
variazioni:
incrementi per Euro 36.400 migliaia a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione della
controllata Moschino S.p.A. relativi prevalentemente al relativo marchio;
investimenti per Euro 1.006 migliaia in software;
ammortamenti per Euro 2.685 migliaia.
- le partecipazioni si movimentano per Euro 136.620 migliaia a seguito delle operazioni di fusioni per incorporazione
delle società Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. e a seguito delle svalutazioni effettuate per la copertura delle
perdite conseguite dalla controllate estere. Per i dettagli si rimanda al punto 4 Partecipazioni della nota esplicativa.
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
L’indebitamento finanziario netto della Società si attesta a Euro 176.303 migliaia al 31 dicembre 2023 rispetto a Euro
127.622 migliaia al 31 dicembre 2022 con un peggioramento di Euro 48.681 migliaia.
Le disponibilità liquide di Aeffe S.p.A, per effetto delle fusioni, sono incrementate per Euro 2.731 migliaia.
L’indebitamento finanziario, al netto dell’effetto dell’applicazione del principio IFRS 16, è pari a Euro 122.113 migliaia al
31 dicembre 2023 rispetto a Euro 117.995 migliaia al 31 dicembre 2022.
Relativamente all’indebitamento finanziario si segnala che la Società, nell’ultimo biennio, ha realizzato due investimenti
strategici di natura straordinaria per un corrispettivo totale di 90 milioni di euro riferiti all’acquisto della partecipazione
minoritaria del 30% della Moschino S.p.A. e al cambio di distribuzione in Cina sul Brand Moschino.
96
PATRIMONIO NETTO
Il Patrimonio Netto complessivo si decrementa di Euro 77.689 migliaia per effetto delle operazioni di fusione per
incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. pari ad Euro 26.017 migliaia e per la perdita
dell’esercizio pari ad Euro 51.581 migliaia.
3. ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO
L’attività di ricerca e sviluppo, considerata la particolarità delle nostre produzioni, si sostanzia nel continuo rinnovamento
tecnico/stilistico dei nostri modelli e nell’altrettanto costante miglioramento dei materiali di realizzazione dei prodotti.
Tali costi sono contabilizzati a Conto Economico e per l’esercizio 2023 ammontano a Euro 26.500 migliaia.
4. INFORMAZIONI AI SENSI DELL’ART.2428, comma 3, al punto 6-bis, del Codice Civile
Ai sensi dell’art. 2428, comma 3, al punto 6-bis, del Codice Civile si evidenzia il fatto che l’azienda non utilizza strumenti
finanziari derivati.
La gestione dei fabbisogni finanziari e dei relativi rischi è svolta a livello accentrato dal dipartimento di tesoreria.
L’obiettivo principale di queste linee guida è quello di garantire la presenza di una struttura del passivo in equilibrio con
la composizione dell’attivo di bilancio, al fine di mantenere una elevata solidità patrimoniale.
Il costo medio dell’indebitamento risulta tendenzialmente parametrato all’andamento del tasso EURIBOR a 3/6 mesi, più
uno spread che dipende principalmente dalla tipologia di strumento di finanziamento utilizzato.
Il rischio di cambio per le transazioni commerciali in valuta diversa da quella di conto viene coperto mediante operazioni
di indebitamento in valuta nei rispettivi paesi.
In riferimento agli obiettivi e alle politiche della Società, in materia di gestione del rischio finanziario, si rinvia alle
informazioni già riportate nelle note al bilancio.
5. INFORMAZIONI SUL CAPITALE AZIONARIO
Relativamente alle informazioni sul capitale azionario si rimanda alla Relazione sul Governo Societario, redatta ai sensi
degli Artt. 124 bis TUF, 89 bis del Regolamento Emittenti Consob e dell’art. IA2.6 delle Istruzioni Regolamento di Borsa,
approvata dal Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2024, che è disponibile sul sito internet www.aeffe.com
, sezione
Governance.
I detentori di azioni in misura superiore al 3%, alla data della Relazione, risultano essere:
Azionisti rilevanti
%
Fratelli Ferretti Holding S.r.l. 61,797%
Altri azionisti (*) 38,203%
(*) 8,325% di azioni proprie detenute da Aeffe S.p.A.
6. AZIONI PROPRIE
Al 31 dicembre 2023 la Società possiede 8.937.519 azioni proprie dal valore nominale di euro 0,25, ciascuna che
corrispondono all’8,325% del suo capitale sociale. Nel corso dell’esercizio 2023 non sono state acquistate dalla Socie
azioni proprie.
Alla data della chiusura del Bilancio in esame, nel portafoglio della Società non risultano azioni di società controllanti, né
direttamente né indirettamente detenute.
7. RAPPORTI INFRAGRUPPO E CON PARTI CORRELATE
Per quanto concerne le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le
stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del
gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e servizi
prestati.
97
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, ivi incluse quelle richieste dalla Comunicazione Consob del 28 luglio 2006,
sono presentate nella Nota 37 e 38.
8. INFORMATIVA RELATIVA AL PERSONALE E ALL’AMBIENTE
Nel corso dell’anno, la Socieha continuato il suo impegno sui temi ambientali e sociali, mantenendo la sostenibilità al
centro delle proprie strategie di business e affidando ad una nuova specifica funzione corporate un piano di sostenibilità
per l’individuazione e quindi il raggiungimento di obiettivi a medio-lungo termine fissati in base a priorità prestabilite.
A questo proposito, la strategia di sostenibilità della Socie ha individuato i seguenti tre campi d’azione:
- Pianeta e Ambiente
- Prodotto e Catena di fornitura
- Persone e Comunità
Da un punto di vista ambientale, ci attendono sfide importanti, in particolare quella di monitorare e ridurre gli scarti di
produzione così come le emissioni di CO2, con l’obiettivo di migliorare costantemente il nostro impatto sull’ambiente.
Per quanto concerne il Prodotto e la Catena di fornitura, l’obiettivo che ci poniamo è quello di proseguire il lavoro di
mappatura e di valutazione dell’impatto sociale e ambientale di tutti i nostri fornitori, in un’ottica di crescente trasparenza
e soddisfazione di esigenze informative in capo ai nostri stakeholders.
Infine, sui temi sociali, l’impegno del Gruppo è certamente quello di continuare a diffondere una cultura interna ed
esterna affinché i valori della sostenibilità siano perseguiti non tanto perché imposti ma in quanto condivisi.
Per l’anno di rendicontazione 2023, il Gruppo Aeffe ha deciso di effettuare un aggiornamento dell’analisi di materialità
d’impatto e di compiere un ulteriore passo avanti svolgendo un primo esercizio di valutazione della materialità finanziaria
o “financial materiality”. L’analisi di materialità finanziaria si basa su una prospettiva di tipo “outside - in”, in quanto è
volta all’individuazione dei rischi e delle opportunità che possono derivare dalle questioni di sostenibilità e avere degli
impatti negativi o positivi, effettivi o potenziali, di breve o lungo periodo sulla performance economico-finanziaria di
un’organizzazione.
Aeffe ha ritenuto importante iniziare a cimentarsi nell’analisi di doppia materialità (ovvero l’unione della materialità
d’impatto e della materialità finanziaria) in previsione dell’obbligatorietà prevista dagli standard di rendicontazione
europei, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), emanati dall’European Financial Reporting Advisory
(EFRAG). L’impiego di tali standard nella rendicontazione ESG è obbligatorio per le aziende soggette alla normativa
europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) entrata in vigore il 5 gennaio 2023. In particolare, il Gruppo
Aeffe rientrerà nel perimetro di applicazione della CSRD a partire dall’anno fiscale 2024, ovvero con il Sustainability
Statement pubblicato nel 2025.
Di seguito si riporta una rappresentazione grafica dei temi materiali del Gruppo Aeffe per la DNF 2023, con i rispettivi
valori risultanti dalla valutazione effettuata dagli stakeholder.
98
L’aggiornamento della materialità d’impatto ha portato allinclusione di nuove tematiche, quali:
- Rispetto dei diritti umani e tutela dei lavoratori
- Qualità, sicurezza e affidabilità dei prodotti
- Diversità, inclusione e pari opportunità
- Formazione e sviluppo competenze
- Energia rinnovabile ed efficienza energetica
- Coinvolgimento e dialogo con gli stakeholder
- Innovazione tecnologica e digitalizzazione
Allo stesso tempo alcuni temi risultati materiali per l’esercizio 2022, quest’anno non hanno ottenuto una valutazione al
di sopra della soglia di materialità e pertanto sono stati
esclusi. Essi sono:
- Soddisfazione e gestione delle relazioni con i clienti
- Presenza territoriale e mercati serviti
- Anticorruzione e compliance
- Salute e sicurezza sul lavoro (tema con valutazione sopra la soglia, ma escluso per decisione delle figure apicali)
Dall’analisi emergono, inoltre, ulteriori temi che presentano un valore di materialità inferiore alla soglia di 2,43 e che
pertanto sono stati considerati non materiali. Essi sono:
- Salvaguardia della biodiversità
- Privacy e sicurezza dei dati e delle informazioni
- Supporto alla comunità e al territorio locale
99
- Generazione e distribuzione di valore economico e finanziario e internazionalizzazione
- Innovazione tecnologica e digitalizzazione (tema con valutazione sotto la soglia, ma incluso per decisione delle
figure apicali)
Aeffe ha deciso di includere tali temi, nonostante non superino la soglia di materialità, in quanto ritenuti di rilevante
importanza per il proprio modello di business e le attività che lo caratterizzano.
Come anticipato, il Gruppo Aeffe rientrerà nell’ambito di applicazione della CSRD a partire dall’anno fiscale 2024 con il
Sustainability Statement pubblicato nel 2025 e sarà dunque tenuta a svolgere un’analisi di doppia rilevanza,
comprendente l’analisi di materialità finanziaria o “financial materiality”. Per tale motivo AEFFE, già a partire dal corrente
fiscal year, ha effettuato una valutazione dei rischi e delle opportunità legati alle tematiche di sostenibilità che possono
influenzare la sua performance economico finanziaria, il posizionamento competitivo e l’enterprise value. Le
dipendenze da risorse naturali e sociali possono, infatti, essere fonti di rischi o di opportunità finanziarie, comportando
due possibili effetti:
possono influire sulla capacità dell'impresa di continuare a utilizzare o di ottenere le risorse necessarie nelle attività
aziendali, come pure sulla qualità e sui prezzi di tali risorse;
possono incidere sulla capacità dell'impresa di fare affidamento sui rapporti necessari nelle proprie attività aziendali a
condizioni accettabili.
Alla luce di queste considerazioni, la financial materiality è un valido strumento per identificare, e successivamente
presidiare, eventuali rischi derivanti dalla sfera ESG che possono rappresentare una minaccia per la resilienza e la
continuità operativa aziendale. Allo stesso modo, mediante questa analisi è possibile individuare le opportunità legate a
fattori ESG che possono avere degli impatti positivi sulle performance dell’Organizzazione.
Per svolgere l’analisi di materialità finanziaria la Socie è partita dai risultati della materialità d’impatto, associando ai
temi individuati secondo l’approccio inside-out, i rischi e le opportunità più rilevanti per il proprio business. Per
determinare la materialità di quest’ultimi sono stati valutati gli effetti finanziari che tali rischi e opportunità possono avere
su ricavi e costi (conto economico), asset tangibili e intangibili (totale attivo), come da indicazione delle Linee Guida
ufficiali EFRAG relative alla Doppia materialità. L’approccio adottato ha trovato ulteriore solidità nelle raccomandazioni
della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), che suggerisce, come mostrato nel seguente schema, di
considerare i rischi e opportunità ESG alla luce del loro impatto finanziario su conto economico, rendiconto finanziario e
stato patrimoniale.
100
Al fine di rendere prospettica l’analisi effettuata, la Socie con il supporto dell’area finanziaria e del CFO ha svolto un
ulteriore passaggio: è stato individuato un tasso di incidenza in termini percentuali sulle voci di Conto Economico e Stato
Patrimoniale basato sull’esposizione ai rischi e opportunità precedentemente calcolata. Tale esercizio ha permesso di
effettuare una valutazione dei possibili effetti finanziari positivi e negativi che le opportunità e i rischi legati a tematiche
ESG possono avere per l’Organizzazione.
Di seguito si riporta una rappresentazione dei risultati ottenuti mediante l’analisi di materialità finanziaria appena
illustrata.
Come visibile dai grafici, i risultati della financial materiality in gran parte confermano quelli dell’impact, in quanto la
maggior parte dei temi risultano materiali per entrambe le analisi.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto indicato nel Documento non finanziario consolidato 2023.
9. CONTESTO GEOPOLITICO
La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente sono significative fonti di rischio
geopolitico. Ciò potrebbe indurre, nelle imprese e nelle famiglie, una perdita di fiducia riguardo al futuro e interruzioni
negli scambi internazionali.
10. FATTI DI RILIEVO DELL’ESERCIZIO
In data 29 marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Aeffe S.p.A. ha approvato il progetto di fusione per
incorporazione in Aeffe della controllata al 100% Moschino S.p.A. e il progetto di fusione per incorporazione in Aeffe della
controllata al 100% Aeffe Retail S.p.A. Entrambe le operazioni si inquadrano nel processo di razionalizzazione e
riorganizzazione societaria, già iniziato con il perfezionamento della fusione per incorporazione, nel 2022, della
controllata Velmar S.p.A, finalizzato ad una maggiore efficienza nella gestione delle attività del Gruppo e del loro
coordinamento, attraverso la riduzione dei livelli decisionali e la razionalizzazione delle sinergie del Gruppo stesso e il
conseguente risparmio dei costi relativi alla gestione societaria, contabile, fiscale ed amministrativa delle suddette società
controllate.
In data 8 giugno 2023 le operazioni di fusioni per incorporazione in Aeffe delle controllate al 100% Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A. sono state approvate dall’Assemblea degli azionisti di Aeffe e dalle assemblee delle società incorporate.
In data 18 settembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Moschino S.p.A.
In data 21 novembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Aeffe Retail
S.p.A.
Gli effetti contabili e fiscali della fusione sono stati retrodatati al 1° gennaio 2023.
Gli atti di fusione sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet www.aeffe.com
e sul sito di
stoccaggio autorizzato www.emarketstorage.com.
101
11. FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DEL PERIODO
In data 30 gennaio 2024 il Gruppo Aeffe ha annunciato la nomina di Adrian Appiolaza come nuovo direttore creativo del
Brand Moschino.
12. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il 2023 è stato un anno di transizione per la Socie che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino sia a
livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna attraverso
una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il frutto di
queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni.
La Società ha inaugurato il 2024 con il debutto della nuova direzione creativa del marchio Moschino affidato ad Adrian
Appiolaza, che siamo sicuri guiderà al meglio il brand in una nuova fase di crescita. Sicuramente in questo momento
operiamo in un contesto economico e politico instabile confrontandoci con un mercato sfidante; guardiamo al futuro con
grande positività e ottimismo, consapevoli di affrontare i mercati internazionali con brand dall’alto valore creativo e
qualitativo.
A sostegno dei progetti di riorganizzazione societaria, manageriale e stilistica conclusi nel 2023, degli investimenti fatti
negli ultimi anni e del contesto macroeconomico in continuo cambiamento, la Socie ha predisposto un nuovo Piano
Industriale 2024-2027, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 25 gennaio 2024, al fine di fissare i nuovi
obiettivi strategici.
Il Piano Industriale è stato predisposto sia a livello corporate sia a livello di singolo Brand.
Sono state identificate quattro aree di sviluppo:
Piena identificazione con il Made in Italy attraverso un’offerta di prodotti fashion riconoscibili e distinguibili
Aumento della redditività da attuare attraverso un aumento dei volumi dai canali wholesale e retail su tutti i
Brand
Processo di miglioramento continuo che abbia come obiettivo la digitalizzazione e la sostenibili
Organizzazione agile ed efficiente
Al fine del raggiungimento degli obiettivi, sono stati scadenzati in arco piano numerosi progetti tra cui:
Introduzione di un nuovo Enterprise Resource Planning
Supply Chain management
Integrazione dell’Artificial Intelligence in ciascuna fase del ciclo di vita dei prodotti
Nuova Business Intelligence per la gestione dei “big data”
Tracciabilità rispetto alla catena di approvigionamento
Nuovi design delle piattaforme E-Commerce
Sviluppo del CRM (Customer Relationship Management)
Su ogni Brand è stata identificata una strategia di medio-lungo periodo attraverso l’analisi di cinque aree. Precisamente:
Stile, collezioni e sostenibilità di prodotto
Distribuzione
Comunicazione e Marketing
Collaborazioni, Partnership e Business Combination
Risorse Umane/Team
Tali aree, integrate con la macro-strategia di Gruppo, hanno portato alla fissazione di specifici target per ogni Brand.
Brand Moschino:
Innalzamento del percepito del Brand (anche grazie all’avvenuto cambio del direttore creativo ed alla
conseguente differente offerta di prodotti)
Miglioramento progressivo della distribuzione
Aumento della numerosità dei Franchisee ed espansione dei canali digitali
Aumento progressivo della presenza Retail in Asia
Brand Pollini:
Consolidamento delle performance nelle aree geografiche consolidate
102
Penetrazione in nuovi paesi con potenziale di sviluppo rispetto al posizionamento del Brand
Incremento progressivo dei Franchisee in Europa (Italia inclusa) e in selezionati paesi esteri
Apertura di pop-up e shopping shop
Brand Alberta Ferretti:
Sviluppo su selezionate aree geografiche che valorizzino il prodotto
Espansione dei canali digitali
Collaborazioni e Partnership
Brand Philosophy di Lorenzo Serafini:
Nuova organizzazione commerciale in grado di coprire tutte le principali aree geografiche
Progressiva apertura di Boutique a gestione diretta per aumento presenza Retail
Introduzione di collaborazioni e partnership su specifici prodotti
Il Piano Industriale prevede un recupero costante di marginalità sia in valore assoluto sia in valore percentuale sui ricavi
consolidati, con conseguente miglioramento anche della posizione finanziaria netta della Società.
13. PROPOSTA DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO E DESTINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO 2023
Signori Azionisti,
nel sottoporre alla Vostra approvazione il Bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, Vi proponiamo di coprire la
perdita dell’esercizio di Euro 51.580.907 mediante utilizzo della Riserva Sovrapprezzo Azioni.
14 Marzo 2024
Per Il Consiglio di Amministrazione
L’Amministratore Delegato
Simone Badioli
103
Prospetti Contabili
Stato Patrimoniale (*)
(Valori in unità di Euro)
Note
31 dicembre
31 dicembre
Variazioni
2023
2022
Marchi
36.526.209
2.519.864
34.006.345
Altre attività immateriali
1.560.477
856.769
703.708
Immobilizzazioni immateriali
(1)
38.086.686
3.376.633
34.710.053
Terreni
17.319.592
17.319.592
-
Fabbricati
20.628.544
21.239.681
( 611.137)
Opere su beni di terzi
7.199.410
601.517
6.597.893
Impianti e macchinari 1.224.869
1.107.261
117.608
Attrezzature
106.994
37.910
69.084
Altre attività materiali
2.433.556
591.162
1.842.394
Immobilizzazioni materiali
(2)
48.912.965
40.897.123
8.015.842
Attività per diritti d'uso
(3)
56.660.267
7.998.552
48.661.715
Partecipazioni
(4)
50.616.053
187.236.420
( 136.620.367)
Altre attività
(5)
3.855.714
558.843
3.296.871
Imposte anticipate
(6)
7.549.454
1.749.688
5.799.766
ATTIVITA' NON CORRENTI
205.681.139
241.817.259
( 36.136.120)
Rimanenze
(7)
43.982.492
34.042.900
9.939.592
Crediti commerciali
(8)
56.855.903
78.010.726
( 21.154.823)
Crediti tributari
(9)
7.786.638
8.285.076
( 498.438)
Disponibilità liquide
(10)
2.561.025
5.761.692
( 3.200.667)
Altri crediti
(11)
22.417.064
14.016.860
8.400.204
ATTIVITA' CORRENTI
133.603.122
140.117.254
( 6.514.132)
TOTALE ATTIVITA'
339.284.261
381.934.513
( 42.650.252)
Capitale sociale
24.606.246
24.606.246
-
Altre riserve
72.156.450
103.599.155
( 31.442.705)
Utili/(perdite) esercizi precedenti 2.374.995
2.374.995
-
Risultato di esercizio
( 51.580.907)
( 5.334.728)
( 46.246.179)
PATRIMONIO NETTO
(12)
47.556.784
125.245.668
( 77.688.884)
Accantonamenti
(13)
19.475.386
4.281.467
15.193.919
Imposte differite
(5)
6.757.376
6.839.139
( 81.763)
Fondi relativi al personale
(14)
2.627.058
2.570.092
56.966
Passività finanziarie (15) 103.640.539
83.562.280
20.078.259
Passività non finanziarie
(16)
1.397.873
197.873
1.200.000
PASSIVITA' NON CORRENTI
133.898.232
97.450.851
36.447.381
Debiti commerciali
(17)
63.026.805
100.421.365
( 37.394.560)
Debiti tributari
(18)
1.996.912
1.498.398
498.514
Passività finanziarie
(19)
75.223.463
49.821.209
25.402.254
Altri debiti (20) 17.582.065
7.497.022
10.085.043
PASSIVITA' CORRENTI
157.829.245
159.237.994
( 1.408.749)
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
339.284.261
381.934.513
( 42.650.252)
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sullo Stato
Patrimoniale della Aeffe S.p.A. sono evidenziati nell’apposito schema di Stato Patrimoniale riportato nell’allegato II e sono
ulteriormente descritti nella Nota 37 e 38.
104
Conto Economico (*)
(Valori in unità di Euro)
Note
Esercizio
Esercizio
2023
%
2022
%
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
(21)
183.696.470
100,0%
164.666.380
100,0%
Altri ricavi e proventi
(22)
12.591.914
6,9%
10.146.659
6,2%
TOTALE RICAVI
196.288.384
106,9%
174.813.039
106,2%
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem.
( 7.897.238)
(4,3%)
( 254.693)
(0,2%)
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci
(23)
( 60.916.487)
(33,2%)
( 65.186.529)
(39,6%)
Costi per servizi
(24)
( 79.023.858)
(43,0%)
( 49.587.969)
(30,1%)
Costi per godimento beni di terzi
(25)
( 1.958.276)
(1,1%)
( 15.443.032)
(9,4%)
Costi per il personale
(26)
( 46.562.744)
(25,3%)
( 30.287.818)
(18,4%)
Altri oneri operativi
(27)
( 3.387.023)
(1,8%)
( 1.764.931)
(1,1%)
Ammortamenti e svalutazioni
(28)
( 48.326.376)
(26,3%)
( 13.591.074)
(8,3%)
Proventi/(oneri) finanziari
(29)
( 7.559.848)
(4,1%)
( 2.471.695)
(1,5%)
RISULTATO ANTE IMPOSTE
( 59.343.466)
(32,3%)
( 3.774.702)
(2,3%)
Imposte
(30)
7.762.559
4,2%
( 1.560.026)
(0,9%)
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO
( 51.580.907)
(28,1%)
( 5.334.728)
(3,2%)
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sul Conto
Economico della Aeffe S.p.A. sono evidenziati nell’apposito schema di Conto Economico riportato nell’allegato III e sono
ulteriormente descritti nella Nota 37 e 38.
Conto Economico Complessivo
(Valori in unità di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Utile/(perdita) del periodo (A)
( 51.580.907)
( 5.334.728)
Rimisurazione sui piani a benefici definiti
91.776
172.551
Effetto fiscale relativo agli Altri utili/(perdite) che non saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) d'esercizio
-
-
Totale altri utili/(perdite) complessivi che non saranno successivamente riclassificati nell'utile/(perdita)
d'esercizio, al netto dell'effetto fiscale (B1)
91.776
172.551
Utili/(perdite) su strumenti di cash flow hedge
-
-
Utili/perdite derivanti dalla conversione dei bilanci di imprese estere
-
-
Effetto fiscale relativo agli Altri utili/(perdite) che saranno successivamente riclassificati
nell'utile/(perdita) d'esercizio
-
-
Totale altri utili/(perdite) complessivi che saranno successivamente riclassificati nell'utile/(perdita)
d'esercizio, al netto dell'effetto fiscale (B2)
-
-
Totale Altri utili/(perdite) complessivi, al netto dell'effetto fiscale (B1)+(B2)=(B)
91.776
172.551
Totale Utile/(perdita) complessiva (A) + (B)
( 51.489.131)
( 5.162.177)
105
Rendiconto Finanziario (*)
(Valori in migliaia di Euro)
Note
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Disponibilità liquide di Aeffe S.p.A.
5.762
Disponibilità liquide di Moschino S.p.A. fusa per incorporazione
1.963
Disponibilità liquidi di Aeffe Retail S.p.A. fusa per incorporazione
768
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio
8.493
3.992
Risultato del periodo prima delle imposte
( 59.343)
( 3.775)
Ammortamenti / svalutazioni
48.326
13.591
Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR
( 360)
( 2.945)
Imposte sul reddito corrisposte
1.163
( 458)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
7.560
2.472
Variazione nelle attività e passività operative
8.263
( 22.856)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività operativa
(32)
8.340
( 13.971)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali
( 992)
( 657)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali
( 2.204)
( 368)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso
( 8.263)
1.745
Investimenti e svalutazioni (-) / Disinvestimenti e rivalutazioni (+)
( 2)
8.257
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività di investimento
(33)
( 11.461)
8.977
Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto
13.997
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari
10.760
( 976)
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing
( 79)
( 4.204)
Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari
( 3.202)
419
Proventi e oneri finanziari
( 7.560)
( 2.472)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dell'attività finanziaria
(34)
( 80)
6.764
Disponibilità liquide nette a fine esercizio
2.561
5.762
(*) Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, gli effetti dei rapporti con parti correlate sul Rendiconto
Finanziario della Aeffe S.p.A. sono evidenziati nell’apposito schema di Rendiconto Finanziario riportato nell’allegato IV e
sono ulteriormente descritti nella Nota 37 e 38.
106
Prospetti di Patrimonio Netto
(Valori in migliaia di Euro)
Capitale sociale
Riserva sovrapprezzo
azioni
Altre riserve
Riserva Fair Value
Riserva IAS
Riserva legale
Riserva straordinaria da
riallineamento D.L.
104/2020
Riserva da rimisurazione
piani a benefici definiti
Utili/(perdite)
precedenti
Risultato di esercizio
Totale Patrimonio netto
SALDI AL 1 GENNAIO
2023
24.606 67.599 21.265 7.742 ( 90) 4.032 3.807 ( 755) 2.375 ( 5.335) 125.246
Copertura perdita 31/12/22 ( 5.335) 5.335 -
Perdita complessiva al 31/12/23 ( 51.581) ( 51.581)
Fusione Moschino S.p.A. ( 21.450) 5.578 ( 122) ( 15.994)
Fusione Aeffe Retail S.p.A. ( 15.724) 5.765 ( 64) ( 10.023)
Altre variazioni ( 92) ( 92)
SALDI AL 31 DICEMBRE
2023
24.606 62.264 ( 15.909) 7.742 11.253 4.032 3.807 ( 1.033) 2.375 ( 51.581) 47.556
(Valori in migliaia di Euro)
Capitale sociale
Riserva sovrapprezzo
azioni
Altre riserve
Riserva Fair Value
Riserva IAS
Riserva legale
Riserva straordinaria da
riallineamento D.L.
104/2020
Riserva da rimisurazione
piani a benefici definiti
Utili/(perdite)
precedenti
Risultato di esercizio
Totale Patrimonio netto
SALDI AL 1 GENNAIO
2022
24.917 69.334 21.303 7.742 ( 116) 4.032 3.807 ( 864) 2.348 ( 15.920) 116.583
Copertura perdita 31/12/21 ( 15.920) 15.920 -
Perdita al 31/12/22 ( 5.335) ( 5.335)
Fusione Velmar S.p.A. 15.882 26 ( 64) 27 15.871
Altre variazioni ( 311) ( 1.735) 173 ( 1.873)
SALDI AL 31 DICEMBRE
2022
24.606 67.599 21.265 7.742 ( 90) 4.032 3.807 ( 755) 2.375 ( 5.335) 125.246
107
Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea degli Azionisti
di “AEFFE S.p.A.”
convocata per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2023
(art 153, D. Lgs. 58/98 ar. 2429 Codice Civile)
Signori Azionisti,
il Collegio Sindacale, ai sensi dell’art 153 del D.Lgs. n. 58/1998, Testo Unico della Finanza (TUF) e dell’art. 2429, comma
2, Codice Civile, ha l’incarico di riferire all'Assemblea degli Azionisti, circa i risultati dell'esercizio sociale, l'attività di
vigilanza svolta nell'adempimento dei propri doveri, formulando osservazioni in ordine al Bilancio e alla sua approvazione,
per le materie di sua competenza.
Nel corso dell’esercizio il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti di vigilanza nei termini previsti dalla vigente
normativa, tenendo conto delle norme di comportamento emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e
degli Esperti Contabili, delle disposizioni Consob in materia di controlli societari e di attività del Collegio Sindacale, nonc
delle indicazioni contenute nel Codice Corporate Governance delle società quotate, approvato nel gennaio 2020 dal
Comitato appositamente istituito e promosso da Borsa Italiana S.p.A. (il
“Codice”) a cui AEFFE S.p.A. (in seguito anche
“AEFFE” o “Società” o Emittente)) aderisce.
Inoltre, avendo AEFFE adottato il modello di governance tradizionale, il Collegio Sindacale si identifica con il “Comitato
per il controllo interno e la revisione contabile” e, quindi, nella presente relazione si terrà altresì conto delle specifiche
funzioni di controllo e monitoraggio in tema di informativa finanziaria e revisione legale, previste dall’articolo 19 del D.Lgs.
27 gennaio 2010 n. 39, così come modificato dal D.Lgs. 17 luglio 2016 n. 135.
A tale fine il Collegio Sindacale, oltreché partecipare alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo
e dei Comitati endoconsiliari, ha avuto un costante scambio di informazioni con le preposte funzioni amministrative e di
audit, con l’Organo incaricato della vigilanza sull’efficacia, l’osservanza e l’aggiornamento del Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo ai fini del D.Lgs. n. 231/01 della Società (
“O.d.V.”), nonché con la società di revisione RGT “RIA GRANT
THORNTON S.p.A.” (in seguito anche
“RGT”), incaricata della revisione legale dei conti e della verifica di conformità della
Dichiarazione di carattere non finanziario, ex D.Lgs. 254/2016 (la
“Dichiarazione di carattere non finanziario”, o “DNF”) e
del rilascio della relativa attestazione.
Il Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale in carica alla data della presente relazione è stato nominato dall’Assemblea ordinaria degli Azionisti
del 27 aprile 2023 ed è costituito da:
Dott. Avv. Stefano Morri (Presidente)
Dott.ssa Carla Trotti (Sindaco Effettivo)
Dott. Fernando Ciotti (Sindaco Effettivo)
Sono Sindaci supplenti la Dott.ssa Daniela Elvira Bruno ed il Dott. Nevio Dalla Valle.
108
Il Collegio Sindacale dichiara che tutti i propri componenti rispettano le disposizioni regolamentari emanate da Consob in
materia di limite al cumulo degli incarichi.
* * * * * * * * *
Vi rappresentiamo che il Bilancio della Società al 31 dicembre 2023 è stato redatto facendo riferimento ai principi contabili
internazionali IAS/IFRS emessi dall’International Accounting Standards Board (IASB) e omologati dall’Unione Europea, in
vigore al 31 dicembre 2023.
Nel Bilancio separato e nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 di AEFFE sono riportate le previste dichiarazioni di
conformità da parte del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, ex Legge 262/2005.
Operazioni significative non ricorrenti
Nell’ambito di un processo di razionalizzazione e riorganizzazione societaria, finalizzato ad una maggiore efficienza nella
gestione delle attività del Gruppo e del loro coordinamento, il Consiglio di Amministrazione di AEFFE ha approvato in data
29 marzo 2023 la fusione per incorporazione nella Società delle controllate al 100% Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
In data 8 giugno 2023 le suddette operazioni di fusioni per incorporazione sono state approvate dall’Assemblea degli
Azionisti di Aeffe e dalle Assemblee delle società incorporate.
In data 18 settembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata Moschino S.p.A., mentre
in data 21 novembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata Aeffe Retail S.p.A.
Gli effetti contabili e fiscali di entrambe le fusioni sono stati retrodatati al 1° gennaio 2023.
Essendosi avvalsa della facoltà di deroga prevista dall’articolo 70, comma 8, del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14
maggio 1999 e successive modifiche, relativamente alle operazioni di fusione, AEFFE non ha dato corso alla pubblicazione
del documento informativo di cui all’articolo 70, comma 6, del menzionato Regolamento CONSOB.
Nel corso dell’esercizio non sono state rilevate altre operazioni non ricorrenti da segnalare.
Procedura di Impairment Test
In linea con quanto previsto dal documento congiunto di Banca d’Italia/Consob/ISVAP, del 3 marzo 2010, il Consiglio di
Amministrazione, in data 14 marzo 2024, ha provveduto ad approvare la rispondenza della metodologia di impairment
test alle prescrizioni del principio contabile internazionale IAS 36.
Nelle Note illustrative al Bilancio sono riportate le informazioni e gli esiti del processo valutativo condotto. Si segnala che,
ad esito dei test svolti, non sono emerse situazioni di impairment.
Per i dettagli del processo di impairment, si rinvia alle Note Illustrative al Bilancio d’esercizio e del Bilancio consolidato.
Operazioni atipiche o inusuali
Non risulta che la Società abbia posto in essere operazioni atipiche o inusuali così come definite dalla comunicazione
Consob DEM/6064293 del 28 luglio 2006.
Operazioni infragruppo o con Parti Correlate
109
Ai sensi dell’articolo 2391-bis del Codice Civile e della delibera Consob 17221 del 12 marzo 2010 recante “Regolamento
operazioni con parti correlate”, successivamente modificato con delibere n. 17389 del 23 giugno 2010, n. 19925 del 22
marzo 2017, n. 19974 del 27 aprile 2017, n. 21396 del 10 giugno 2020, n. 21624 del 10 dicembre 2020 e n. 22144 del 22
dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la “Procedura per le operazioni con parti correlate” (la
Procedura”).
Segnaliamo che la Procedura adottata dalla Società per le operazioni effettuate nel corso dell’esercizio 2023 è coerente
con i principi contenuti nel Regolamento Consob, come aggiornato con delibera del 22 dicembre 2021 n. 22144 e risulta
pubblicata sul sito internet della Società (www.AEFFE.com
).
Le operazioni con Parti Correlate sono indicate nelle Note Illustrative al Bilancio d’esercizio e al Bilancio consolidato della
Società e del Gruppo, nelle quali sono riportati anche i conseguenti effetti economici e patrimoniali.
Il Collegio ha vigilato sull’osservanza del Regolamento e sulla correttezza del processo seguito dal Consiglio di
Amministrazione in tema di qualificazione delle Parti Correlate e non ha nulla da segnalare.
Attività di vigilanza svolta dal Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio 2023
Nell’espletamento della sua attività il Collegio Sindacale:
ha vigilato sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo;
ha vigilato sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;
ha partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo e, tramite il Presidente del
Collegio Sindacale o Sindaco all’uopo delegato, alle riunioni del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, del
Comitato per la Remunerazione, ottenendo dagli Amministratori periodiche informazioni, con cadenza almeno
trimestrale, sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di
maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate da AEFFE e dal Gruppo di Società che ad essa
fanno capo (il “
Gruppo”), assicurandosi che le delibere assunte e poste in essere non fossero manifestamente
imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assembleari o tali da
compromettere l’integrità del patrimonio sociale;
ha vigilato sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, tramite osservazioni dirette, raccolta di informazioni dai
Responsabili delle Funzioni aziendali e la partecipazione ai Comitati endoconsiliari;
ha vigilato sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi,
mediante la partecipazione alle riunioni del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, mediante l’ottenimento di
informazioni dall’Amministratore Delegato, dai Responsabili delle Funzioni Aziendali, dai Rappresentanti della
Società di Revisione e dall’Organismo di Vigilanza, del quale fa parte anche un componente del Collegio. Ha
inoltre avuto incontri con la Responsabile dell’Internal Audit della Società, dalla quale ha ottenuto informazioni
sullo stato di attuazione del Piano di Audit per l’esercizio;
ha vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo-contabile tramite incontri con il Dirigente preposto alla
redazione dei documenti contabili societari (Legge 262/2005) e con la società di revisione RGT, anche al fine
dello scambio di dati ed informazioni;
ha vigilato sulle modalità di attuazione delle regole di Governo Societario adottate dalla Società, anche in
aderenza ai principi contenuti nel Codice. In particolare:
110
- ha verificato la corretta applicazione dei criteri di accertamento adottati dal Consiglio di
Amministrazione per valutare l’indipendenza dei propri membri;
- ha verificato l’indipendenza della società di revisione;
- ha valutato l’indipendenza dei componenti l’Organo di Controllo;
ha vigilato sull’adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate, ai sensi dell’art. 114, comma 2,
del TUF, finalizzate ad ottenere tempestivamente da queste ultime le notizie necessarie per adempiere agli
obblighi di comunicazione previsti dalla legge;
ha vigilato sulla corretta attuazione degli adempimenti posti a carico della Società dalle normative sugli abusi di
mercato (Market Abuse Regulation”), inclusi quelli afferenti alle c.d. operazioni di “internal dealing”, e sulla
“tutela del risparmio”, nonché in materia di informativa societaria;
ha vigilato sul rispetto, da parte degli amministratori, degli adempimenti prescritti dall'articolo 123-ter del TUF.
Alla luce di tutto quanto sopra, e tenuto conto della natura evolutiva del Sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi, dalle analisi svolte e sulla base degli elementi informativi acquisiti, non sono emersi elementi che possano indurre
questo Collegio a ritenere non adeguato, nel suo complesso, il sistema di controllo interno e gestione dei rischi della
Società.
L’Internal Audit e l’O.d.V., in occasione degli incontri periodici, non hanno segnalato criticità nell’ambito delle rispettive
competenze.
La relazione annuale del Consiglio di Amministrazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari non ha evidenziato
problematiche tali da essere portate alla Vostra attenzione.
Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria
Il Collegio ha verificato l’esistenza di una adeguata organizzazione a presidio del processo di raccolta, formazione e
diffusione delle informazioni finanziarie.
Ha, inoltre, preso atto che il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha confermato:
l’adeguatezza e idoneità dei poteri e dei mezzi conferitigli dal Consiglio di Amministrazione;
di aver avuto accesso diretto a tutte le informazioni necessarie per la produzione dei dati contabili, senza
necessità di autorizzazione alcuna;
di aver partecipato ai flussi informativi interni ai fini contabili e di aver approvato tutti i relativi processi
aziendali.
Pertanto, il Collegio esprime una valutazione di adeguatezza del processo di formazione dell’informativa finanziaria e
ritiene non sussistano rilievi da sottoporre all’Assemblea.
Attività di vigilanza sul processo di informativa non finanziaria (DNF)
AEFFE, in qualità di ente di interesse pubblico (EIP) e Gruppo di grandi dimensioni, è tenuta a comunicare al pubblico le
informazioni di carattere non finanziario, in conformità alle disposizioni del D.Lgs. 254/2016 emanato in attuazione della
Direttiva 2014/95/UE ed entrato in vigore il 25 gennaio 2017.
111
In ottemperanza alle sopra richiamate normative, la DNF consolidata del Gruppo AEFFE per l'esercizio chiuso al 31
dicembre 2023, approvata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2024 ed inserita nella Relazione
Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2023, è stata redatta nella misura necessaria ad assicurare la comprensione
dell'attività del Gruppo, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dallo stesso prodotto, coprendo i temi ritenuti
rilevanti e previsti dall'art. 3, commi 3 e 4, del D. Lgs 254/2016, in conformità ai "Global Reporting Initiative Sustainability
Standard”, come definiti dal GRI - Global Reporting Initiative.
Il Collegio ha vigilato sull’osservanza delle disposizioni stabilite nel D.Lgs. n. 254/2016 e nel Regolamento Consob n.
20267/2018 in merito alla DNF che è stata predisposta dalla Società e descrive i) gli ambiti maggiormente impattati dalle
attività del Gruppo, ii) i principali impatti, positivi e negativi, effettivi e potenziali, generati dalle attività aziendali
sull’economia, l’ambiente e le persone, inclusi gli impatti sui loro diritti umani e iii) i principali strumenti adottati da Aeffe
per presidiare la tematica e prevenire o mitigare gli impatti negativi ad essa associati.
Nel corso del 2023 la Società ha proseguito l’implementazione di un programma di adeguamento agli standard di settore
in punto di sostenibilità con riferimento ai c.d. tre noti pilastri:
- planet & environment;
- product & supply chain;
- people & community.
La Società di Revisione RGT, cui è stato conferito l'incarico di effettuare l'esame della DNF ai sensi dell'articolo 3, comma
10 del D.Lgs. 254/2016, nella relazione emessa in data odierna, evidenzia che non sono pervenuti alla sua attenzione
elementi tali da far ritenere che la DNF del Gruppo AEFFE relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, non sia stata
redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4, del D.Lgs. 254/2016, dai Global
Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards ed in linea con le indicazioni fornite dal principio ISAE 3000
(Revised) - Assurance Engagements Other than Audits or Reviews of Historical Financial lnformation.
Il Collegio Sindacale esprime, pertanto, una valutazione di adeguatezza del processo di formazione dell’informativa non
finanziaria, in funzione degli obiettivi strategici del Gruppo in ambito socio-ambientale, e ritiene non sussistano rilievi da
sottoporre all’Assemblea.
Esposti, denunce ai sensi dell’art. 2408 del Codice Civile. Eventuali omissioni, fatti censurabili o irregolarità rilevate
Nel corso dell’esercizio 2023 non sono pervenuti al Collegio Sindacale esposti e/o denunce, ai sensi dell’articolo 2408 del
Codice Civile, né sono stati rilevati fatti censurabili, omissioni, o irregolarità.
Remunerazione degli amministratori, del direttore generale e dei dirigenti aventi responsabilità strategica
Nel corso dell’anno 2023 il Collegio Sindacale ha rilasciato il proprio parere favorevole, in relazione alla determinazione
di compensi attribuiti agli amministratori esecutivi e suddivisione tra gli amministratori non esecutivi del compenso totale
deliberato dall’Assemblea degli azionisti, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2389, comma 3 del Codice Civile.
Ulteriori pareri espressi dal Collegio Sindacale
112
Il Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio 2023 ha espresso pareri favorevoli, come previsto dall’art. 154 bis comma 1
del T.U.F., alle risoluzioni consensuali dei rapporti di lavoro con il Direttore Generale della società controllata Moschino
S.p.a. e con il Direttore Generale Beachwear e Underwear del Gruppo.
Nel corso delle Assemblee degli Azionisti non sono stati rilasciati ulteriori pareri da parte del Collegio Sindacale.
Vigilanza ai sensi del D.Lgs. n. 39/2010 verifica dell’indipendenza della società di revisione
Il Collegio ha vigilato sulla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati, sull’indipendenza della società di
revisione, con particolare attenzione agli eventuali servizi diversi dalla revisione prestati e sull'esito della revisione legale.
Nell’ambito degli incontri con la società di revisione RGT, il Collegio Sindacale, tenuto anche conto delle interpretazioni
fornite dai più autorevoli organismi rappresentativi delle professioni contabili e delle imprese quotate, ha adempiuto al
dovere di vigilanza di cui all'articolo 19 del D.Lgs. 39/2010, richiedendo alla Società di Revisione RGT, di illustrare, tra
l'altro, l’impianto metodologico, l'approccio di revisione adottato per le diverse aree significative di bilancio, i
fondamentali aspetti del piano di lavoro e le principali evidenze riscontrate nelle verifiche svolte.
Con riferimento all’indipendenza della società di revisione RGT, il Collegio Sindacale ha valutato la compatibilità degli
incarichi diversi dalla revisione legale, con i divieti di cui all’art. 5 del Regolamento UE 537/2014 e l’assenza di potenziali
rischi per l’indipendenza del revisore, derivanti dallo svolgimento dei servizi medesimi.
Il Collegio ha altresì esaminato la relazione di trasparenza di RGT, prodotta dalla Società nel mese di gennaio 2023, come
previsto dall’articolo 18 del D.Lgs. 39/2010 e pubblicata sul sito internet della medesima Società di Revisione
(https://www.ria-grantthornton.it/chi-siamo/transparency-report/).
Nell’esercizio 2023 la Società di Revisione ha svolto nei confronti del Gruppo le attività riportate nelle Note illustrative al
Bilancio consolidato. Il Collegio Sindacale dichiara che i corrispettivi relativi a tali attività sono adeguati alla dimensione,
alla complessità e alle caratteristiche dei lavori svolti e che gli incarichi per servizi diversi dalla revisione, non sono tali da
minarne l’indipendenza.
Osservazioni sulla relazione della Società di Revisione
Si rappresenta che la società di revisione RIA GRANT THORNTON S.p.A., in data 29 marzo 2024, ha rilasciato:
in qualità di Revisore Incaricato, le relazioni previste dagli artt. 14 del D.Lgs. 39/2010 e 10 del Regolamento UE
537/2014, redatte in conformità alle disposizioni contenute nel citato decreto, come modificato dal D.Lgs.
135/2016;
dette relazioni riportano, con riferimento al bilancio di esercizio di AEFFE S.p.A e al bilancio consolidato del
Gruppo, un richiamo di informativa riguardo all’utilizzo, da parte degli Amministratori, del presupposto di
continuità aziendale pur in presenza di risultati negativi e, con riferimento al solo bilancio di esercizio di AEFFE,
un richiamo di informativa relativo alle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino
S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.;
i Revisori hanno espresso un giudizio senza rilievi sul Bilancio d’esercizio e consolidato, anche con riferimento
agli oggetti di “Richiamo di informativa”, e l’attestazione che essi forniscono una rappresentazione veritiera e
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corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società e del Gruppo al 31 dicembre 2023, del risultato
economico e dei flussi di cassa, in conformità ai principi contabili applicabili;
la relazione aggiuntiva prevista dall’art. 11 del Regolamento UE 537/2014, dalla quale non risultano carenze
significative nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in relazione al processo di informativa
finanziaria, con allegata la dichiarazione di cui all’art. 6 del Regolamento UE 537/2014, dalla quale non emergono
situazioni che possano comprometterne l’indipendenza.
Autovalutazione del Collegio Sindacale
In ottemperanza alle previsioni di cui alle “Norme di Comportamento del Collegio Sindacale di società quotate” del
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che prevedono che il Collegio Sindacale sia tenuto
ad effettuare, dopo la nomina e successivamente con cadenza annuale, una valutazione sul proprio operato in relazione
alla concertata pianificazione della propria attività, sull’idoneità dei componenti, sull’adeguata composizione dell’Organo
con riferimento ai requisiti di professionalità, competenza, onorabilità e indipendenza, nonché sull’adeguatezza della
disponibilità di tempo e di risorse, rispetto alla complessità dell’incarico (la
“Autovalutazione”), si informa che il Collegio
Sindacale ha svolto l’Autovalutazione per l’esercizio 2023, i cui esiti sono oggetto di specifica esposizione nell’ambito della
“Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2023” ex art. 123-bis del TUF della Società, messa a disposizione
del pubblico nei termini di legge sul sito internet di AEFFE (
www.AEFFE.com) e con le altre modalità previste dalla
normativa vigente.
Riunioni del Collegio Sindacale, del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari
Nel corso dell’esercizio 2023:
si sono tenute numero 13 riunioni del Collegio Sindacale, della durata media di circa 2 ore e 15 minuti ciascuna;
il Collegio Sindacale ha avuto periodici incontri e scambi di informazioni, con i Rappresentanti della società di
revisione RGT;
si sono tenute numero 7 riunioni del Consiglio di Amministrazione. A tal riguardo si evidenzia che il Consiglio di
Amministrazione è composto da dieci membri, di cui cinque indipendenti; quattro amministratori su dieci sono
di genere femminile;
il Comitato Esecutivo si è riunito 4 volte;
il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità si è riunito 8 volte; il Comitato per la Remunerazione 4 volte.
Il Collegio Sindacale ha assistito a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo e, tramite la
partecipazione del Presidente o di un Sindaco delegato, alle riunioni dei Comitati endoconsiliari.
Infine, il Collegio dà atto di aver assistito alle Assemblee degli azionisti tenutesi in data 27 aprile 2023 e 8 giugno 2023.
* * * * * * * * *
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione e il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
hanno rilasciato, in data 14 marzo 2024, le dichiarazioni ex art. 154-bis del TUF, attestando che:
114
il Bilancio d’esercizio e il Bilancio consolidato sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali
applicabili riconosciuti nella Comunità Europea, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1606/2002, del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002;
i citati documenti corrispondono alle risultanze dei libri e delle scritture contabili e sono idonei a fornire una
rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente e del
Gruppo.
Il Collegio Sindacale ha monitorato ai sensi di legge il processo di informativa finanziaria.
* * * * * * * * *
Conclusioni
Sulla base dell'attività di vigilanza svolta nel corso dell’esercizio e considerando anche le risultanze dell'attività svolta dal
soggetto incaricato dalla revisione legale dei conti, RIA GRANT THORNTON S.p.A., contenute nella Relazione di revisione
del Bilancio redatto ai sensi degli articoli 14 e 16 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, numero 39, rilasciata in data odierna - in cui
si esprime un giudizio finale senza rilievi il Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 153, comma 2, D.Lgs. 24.2.1998, n. 58,
ritiene, per quanto di sua competenza, che il Bilancio di esercizio fornisca una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale e finanziaria della Società AEFFE S.p.A. al 31 dicembre 2023 e rappresenti in modo compiuto la
realtà aziendale della Società AEFFE S.p.A., al 31 dicembre 2023 e non ha obiezioni da formulare in merito alle proposte
deliberative del Consiglio di Amministrazione di:
- approvare il Bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023;
- coprire la perdita d’esercizio di Euro 51.580.907 mediante utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni.
Infine, il Collegio Sindacale rende noto che, in ossequio al dettato dell'articolo 19, comma 1, del D.Lgs. 39/2010,
provvederà ad informare l'Organo Amministrativo della Società, circa gli esiti della revisione legale dei conti effettuato
dal Soggetto Incaricato e trasmetterà, allo stesso, la Relazione aggiuntiva del Revisore corredata dalle proprie
osservazioni.
San Giovanni in Marignano, 29 Marzo 2024
Il Collegio Sindacale
Stefano MORRI - Presidente
Carla TROTTI- Sindaco Effettivo
Fernando CIOTTI- Sindaco Effettivo
Ria Grant Thornton S.p.A.
Via San Donato, 197
40127 Bologna
T +39 051 6045911
Società di revisione ed organizzazione contabile Sede Legale: Via Melchiorre Gioia n .8 20124 Milano - Iscrizione al registro delle
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Grant Thornton refers to the brand under which the Grant Thornton member firms provide assurance, tax and advisory services to
their clients and/or refers to one or more member firms, as the context requires. Ria Grant Thornton spa is a member firm of Grant
Thornton International Ltd (GTIL). GTIL and the member firms are not a worldwide partnership. GTIL and each member firm is a
separate legal entity. Services are delivered by the member firms. GTIL does not provide services to clients. GTIL and its member
firms are not agents of, and do not obligate one another and are not liable for one another’s acts or omission
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Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi degli artt. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e
10 del Regolamento (UE) n. 537 del 16 aprile 2014
Agli Azionisti della
Aeffe S.p.A.
Relazione sulla revisione contabile del bilancio d’esercizio
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d’esercizio della Società Aeffe S.p.A. (la Società),
costituito dalla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2023, dal conto economico, dal conto
economico complessivo, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per
l’esercizio chiuso a tale data e dalle note al bilancio che includono le informazioni rilevanti sui principi
contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione
patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei flussi di cassa
per l’esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati
dall’Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n. 38/05.
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le
nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della
società di revisione per la revisione contabile del bilancio d’esercizio della presente relazione. Siamo
indipendenti rispetto alla Società in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza
applicabili nell’ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito
elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Richiami di informativa
Richiamiamo l’attenzione al paragrafo “Valutazione degli amministratori sul presupposto della continuità
aziendale” della nota integrativa, dove gli amministratori illustrano le motivazioni per le quali, nonostante i
risultati ampiamente negativi conseguiti dalla Società nell’esercizio 2023, hanno ritenuto appropriato
l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre
2023. In particolare, gli amministratori evidenziano quanto segue. “Il 2023 è stato un anno di transizione
per la Società, che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino sia a livello creativo, di
collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna attraverso una
serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il
frutto di queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni. La Società ha registrato una perdita
di Euro 51,6 milioni, con una posizione finanziaria netta negativa di Euro 176,3 milioni (comprendendo gli
effetti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16), in peggioramento rispetto al medesimo dato
dell’anno precedente di Euro 48,7 milioni. Partendo da tali risultati, gli amministratori hanno predisposto il
bilancio al 31 dicembre 2023 secondo il principio della continuità aziendale, considerando le incertezze
legate alla situazione del mercato di riferimento e macroeconomica e sulla base delle strategie illustrate
nel piano industriale 2024-2027 approvato dal consiglio di amministrazione in data 25 gennaio 2024, che
prevedono una serie di azioni volte a mantenere la Società in una situazione di equilibrio. Nello specifico, il
piano industriale prevede prevalentemente un rilancio strategico del brand Moschino incentrato
inizialmente sul cambio dell’offerta dei prodotti con conseguente innalzamento della posizione del brand
sul mercato. Questi risultati verranno raggiunti grazie al contributo del nuovo direttore creativo Adrian
Appiolaza, nominato in data 30 gennaio 2024. Inoltre, sempre nell’ottica dell’innalzamento del brand
Moschino, in generale per il canale wholesale in tutte le aree dove il brand è presente, il piano prevede un
progressivo miglioramento del canale distributivo ponendosi come obiettivo l’incremento del giro d’affari
attraverso nuovi modelli di vendita, costruendo forti relazioni con clienti selezionati. Per il canale retail, il
piano industriale prevede principalmente il mantenimento della presenza diretta in Cina, con il
consolidamento dei punti vendita già aperti ed un incremento graduale della rete di vendita mediante
l’apertura di nuovi negozi a gestione diretta nelle principali città. Nello specifico, la Società ha rivisto le
proprie strategie di investimento relative ai punti vendita diretti di Moschino in Cina (tramite la società
controllata Moschino Shanghai) con il fine di contenere la posizione finanziaria della Società; per questi
motivi le aperture di nuovi punti vendita nel Paese verranno portate a termine, a partire dal 2024, in un
arco temporale medio/lungo, superiore agli anni del piano industriale. L’esercizio 2024 per la Società sarà
ancora un esercizio di avvicinamento al percorso auspicato di ripresa dei volumi e delle performance di
vendita dei prodotti soprattutto a brand Moschino, in considerazione delle difficoltà che il mercato di
riferimento continua a presentare e dei limitati effetti benché positivi, ancora da esprimere a pieno,
dell’impronta del nuovo direttore creativo, che ha debuttato con la collezione “main autunno-inverno 2024”
con la sfilata di febbraio 2024 e che curerà la sua prima collezione completa dedicata alla stagione
“primavera-estate 2025”. Già a partire dal 2025, con un trend di consolidamento proiettato per il 2026 e per
il 2027, è prevista una inversione di tendenza con una ripresa dei volumi di vendita di tutti i brand della
Società, in particolare di quella del Brand Moschino (sia wholesale che retail), allorché tutte le collezioni
presentate porteranno l’impronta del nuovo direttore creativo e quando anche le condizioni del mercato di
riferimento dovrebbero tornate ad essere più favorevoli. A fronte della riduzione dei volumi di vendita e di
fatturato, nel piano sono previste diverse azioni di efficientamento organizzativo e di contenimento dei
costi, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi (di consulenza, stilistiche e di
comunicazione) e le prestazioni del personale. Queste azioni permetteranno, nonostante le contrazioni del
fatturato previste nel 2024, di conseguire un recupero delle marginalità rispetto al 2023. Gli amministratori
continueranno a monitorare con estrema attenzione l’andamento e l’evoluzione dei mercati di riferimento,
rispetto alle ipotesi e alle azioni previste nel piano industriale 2024-2027, mantenendo al contempo
un’attenzione proattiva e costante all’efficientamento organizzativo e gestionale, al contenimento dei costi
e all’individuazione di iniziative che possano ulteriormente tutelare i flussi di cassa e reddituali attesi,
anche attraverso eventuali operazioni specifiche.”
Richiamiamo inoltre l’attenzione su quanto indicato dagli amministratori, riguardo al perfezionamento delle
operazioni di fusione per incorporazione delle società controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.,
con effetti contabili e fiscali decorrenti dal 1° gennaio 2023. Come indicato nel paragrafo “Fusione per
incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. nella controllante Aeffe S.p.A.”, gli effetti di tali
operazioni sulla comparabilità dei dati del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 con quelli
dell’esercizio precedente sono stati esplicitati, ove di importo non irrilevante, nelle note esplicative ai
prospetti contabili.
Il nostro giudizio non è espresso con rilievi con riferimento a tali aspetti.
Aspetti chiave della revisione contabile
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio
professionale, sono stati maggiormente significativi nell’ambito della revisione contabile del bilancio
dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell’ambito della revisione contabile e nella
formazione del nostro giudizio sul bilancio d’esercizio nel suo complesso; pertanto, su tali aspetti non
esprimiamo un giudizio separato.
Valutazione dei marchi Alberta Ferretti e Moschino
Descrizione dell’aspetto chiave
Procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave
Il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023 include
tra le attività non correnti, i marchi Alberta Ferretti e
Moschino (di seguito anche i “marchi”) per un valore
pari a 36,5 milioni di euro, considerati beni
immateriali a vita utile definita, ammortizzati
sistematicamente a quote costanti lungo il periodo
di vita utile, stimato in 40 anni.
Il principio contabile IAS 36 prevede che i marchi
siano sottoposti ad una verifica del valore
recuperabile in presenza di indicazioni di possibile
perdita di valore. Gli amministratori hanno ritenuto
l’incremento dei tassi di interesse registrato dal
mercato finanziario, che a sua volta ha condizionato
il tasso di attualizzazione da utilizzare nel calcolo
del valore d’uso di un’attività, un indicatore di
possibile perdita di valore dei marchi. Pertanto, i
marchi sono stati sottoposti a test di impairment, al
fine di verificare il loro valore recuperabile e
confrontarlo con il valore contabile.
Per determinare il valore recuperabile dei marchi
oggetto di impairment test, il management ha
applicato il metodo dell’attualizzazione dell’ipotetico
valore delle royalties. Il metodo in esame consiste
nell’attualizzazione, per un periodo ritenuto congruo,
dei flussi di royalties che il mercato sarebbe
disposto a corrispondere al proprietario di un asset
intangibile per acquisirne la licenza d’uso.
Lo svolgimento del test di impairment comporta
valutazioni complesse che richiedono un elevato
grado di giudizio soggettivo. Per tali ragioni abbiamo
considerato la valutazione dei marchi un aspetto
chiave dell'attività di revisione.
I paragrafi Marchie “Perdite di valore (Impairment)
delle attività” della nota integrativa riportano
l’informativa sui test effettuati relativamente ai
marchi, ivi inclusa una “sensitivity analysis”.
Le procedure di revisione svolte, anche con il
coinvolgimento di esperti del network Grant
Thornton, hanno incluso:
l’analisi della ragionevolezza dei criteri di
ammortamento adottati;
la comprensione del processo adottato
nella predisposizione del test di impairment
sui marchi;
l’analisi della ragionevolezza delle principali
assunzioni adottate nella predisposizione
del piano industriale 2024 - 2027 del
Gruppo Aeffe, approvato dal Consiglio di
amministrazione della Società in data 25
gennaio 2024, da cui si desumono i flussi di
cassa alla base dei test di impairment;
valutazione della ragionevolezza dei criteri
di calcolo delle ipotetiche royalties;
verifica della correttezza metodologica e
della accuratezza matematica del modello
utilizzato per la determinazione del valore
d’uso dei marchi;
valutazione della ragionevolezza del tasso
di attualizzazione (WACC) e di crescita di
lungo periodo (g-rate);
analisi di sensitività con riferimento alle
assunzioni chiave utilizzate per i test di
impairment, tra i quali il tasso di
attualizzazione (WACC) e il tasso di
crescita di lungo periodo (g-rate);
l’esame dell’appropriatezza dell’informativa
fornita dagli amministratori nelle note
illustrative, in relazione ai marchi e ai test di
impairment.
Valutazione delle rimanenze
Descrizione dell’aspetto chiave
Procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave
Il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023 include
tra le attività correnti, rimanenze nette pari a 44
milioni di euro.
La determinazione del valore contabile delle
rimanenze, quale minor valore tra il costo di
produzione o di acquisto ed il presunto valore netto
di realizzo, rappresenta una stima contabile
complessa che richiede un elevato grado di giudizio,
in quanto influenzata da molteplici fattori, tra cui:
le caratteristiche del settore in cui la Società
opera;
la stagionalità delle vendite;
le politiche di prezzo adottate e le capacità di
smaltimento nei canali di vendita.
Per tali ragioni abbiamo considerato la valutazione
delle rimanenze un aspetto chiave dell’attività di
revisione.
Il paragrafo “Rimanenze” e la nota 7 “Rimanenze”
della nota integrativa riportano l’informativa sulla
valorizzazione delle rimanenze.
Le procedure di revisione svolte hanno incluso:
la comprensione dei processi aziendali, del
relativo ambiente informatico e dei controlli
adottati dagli amministratori al fine di
determinare la valutazione delle rimanenze
e la messa in atto di controlli e procedure
per valutare l’efficacia operativa dei controlli
ritenuti rilevanti;
l’analisi della movimentazione delle
giacenze di magazzino nell’esercizio,
tenuto conto del ciclo di vita atteso delle
rimanenze in base allanzianità delle stesse
e l’analisi del trend storico delle vendite,
anche tramite il canale degli stockisti;
la verifica, tramite analisi documentale e
discussione con le funzioni aziendali
coinvolte, dell’applicazione del principio di
valutazione contabile del minore tra il costo
di produzione o di acquisto ed il presunto
valore netto di realizzo, volta alla
comprensione delle assunzioni poste alla
base delle dinamiche attese di smaltimento
delle merci;
la verifica della completezza e
dell’accuratezza della base dati utilizzata
dagli amministratori per la valorizzazione
contabile del minore tra il costo di
produzione o di acquisto ed il presunto
valore netto di realizzo;
l’esame dell’appropriatezza dell’informativa
fornita dagli amministratori nelle note
illustrative, in relazione alle rimanenze.
Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d’esercizio
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d’esercizio che fornisca una
rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati
dall’Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e, nei
termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per
consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti
o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare ad
operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d’esercizio, per l’appropriatezza
dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia.
Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio
d’esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o
per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di
predisposizione dell’informativa finanziaria della Società.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d’esercizio
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d’esercizio nel suo
complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e
l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende
un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in
conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora
esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono
considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro
insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del
bilancio d’esercizio.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia),
abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la
durata della revisione contabile. Inoltre:
abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d’esercizio, dovuti a frodi o a
comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a
tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non
individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode
può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o
forzature del controllo interno;
abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo
scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio
sull’efficacia del controllo interno della Società;
abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime
contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del
presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale
esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi
significativi sulla capacità della Società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. In
presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di
revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a
riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli
elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze
successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un’entità in funzionamento;
abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d’esercizio nel suo
complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d’esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi
sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come
richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e
i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel
corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo
rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell’ordinamento italiano e
abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra
indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di
salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono
stati più rilevanti nell’ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno
costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
Altre informazioni comunicate ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014
L’assemblea degli azionisti della Aeffe S.p.A. ci ha conferito in data 13 aprile 2016 l’incarico di revisione
legale del bilancio d’esercizio e consolidato della Società per gli esercizi dal 31 dicembre 2016 al 31
dicembre 2024.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell’art. 5,
par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società
nell’esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio d’esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto
indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di comitato per il
controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell’art. 11 del citato Regolamento.
Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari
Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815
Gli amministratori della Aeffe S.p.A. sono responsabili per l’applicazione delle disposizioni del
Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di
regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF
European Single Electronic Format) (nel seguito “Regolamento Delegato”) al bilancio d’esercizio al 31
dicembre 2023, da includere nella relazione finanziaria annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un
giudizio sulla conformità del bilancio d’esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.
A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel formato XHTML in
conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.
Giudizio ai sensi dell’art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell’art. 123-bis, comma 4, del
D.Lgs. 58/98
Gli amministratori della Aeffe S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione
e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Aeffe S.p.A. al 31 dicembre 2023,
incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d’esercizio e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un
giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella
relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell’art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98,
con il bilancio d’esercizio della Aeffe S.p.A. al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse alle norme
di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul
governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d’esercizio della
Aeffe S.p.A. al 31 dicembre 2023 e sono redatte in conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all’art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base
delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell’attività
di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Bologna, 29 marzo 2024
Ria Grant Thornton S.p.A.
Marco Bassi
Socio
122
NOTE ILLUSTRATIVE
INFORMAZIONI GENERALI
Aeffe S.p.A. (“Società”) è un ente organizzato secondo l’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana ed è la Società
Capogruppo che detiene direttamente o indirettamente tramite altre società le quote di partecipazione al capitale nelle
società a capo dei settori di attività in cui opera Aeffe Group.
La Società ha sede in San Giovanni in Marignano in provincia di Rimini ed è attualmente quotata sull’MTA Segmento
Star di Borsa Italiana.
La Società dispone ad oggi delle seguenti sedi secondarie ed unità locali:
1) Uffici e sala di esposizione in Via Donizetti 47 e 48 Milano (MI);
2) Uffici e sala di esposizione in Via San Gregorio 28 e 32 Milano (MI);
3) Uffici e sala di esposizione in Via Napo Torriani 1 e 1aMilano (MI);
4) Deposito in Via Felice Casati 32 Milano (MI);
5) Deposito in Via Tavollo snc - San Giovanni in Marignano (RN);
6) Negozio sito in Via Case Nuove sn San Giovanni in Marignano (RN);
7) Boutique Moschino Via della Spiga 26 Milano;
8) Boutique Moschino Via del Babuino 16 Roma;
9) Boutique Alberta Ferretti Via Montenapoleone 18 Milano;
10) Boutique Alberta Ferretti Via Condotti 34 Roma;
11) Boutique Philosophy di Lorenzo Serafini Via Belsiana 70 Roma;
12) Spazio A Via Porta Rossa 107 Firenze;
13) Spazio A S.re San Marco 295/296 – Venezia;
14) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Via della Moda 1 Serravalle Scrivia (AL);
15) Outlet Alberta Ferretti-Moschino SP 126 Km. 1,6 Aiello (UD);
16) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Via Ponte di Piscina Cupa Castel Romano (RM);
17) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Strada Provinciale Sannitica, 336 Marcianise (CE);
18) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Via Aretina 61 Leccio di Reggello (FI);
19) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Via Marco Polo 1 Noventa di Piave (VE);
20) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Via Armea 43 Sanremo (IM);
21) Outlet Alberta Ferretti-Moschino Contrada Mandre Bianche Agira (EN).
Inoltre, la Società dispone dei seguenti depositi presso terzi:
1) Deposito in Via Rivoltana 2/D Segrate Milano (MI);
2) Deposito in Via delle industrie 6 Località Montaletto Cervia (RA)
3) Deposito in Via degli Olmi 15 San Giovanni in Marignano (RN);
4) Deposito in Via Erbosa I tratto n.92 Gatteo (FC);
5) Deposito in Via delle Tamerici 9 San Giovanni in Marignano (RN).
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Il presente bilancio è stato redatto in Euro che è la moneta corrente dell’economia in cui opera la Società.
Il bilancio di esercizio include le relative note esplicative in grado di illustrare la situazione economico patrimoniale al 31
dicembre 2023 della Società e viene comparato con il bilancio dell’esercizio precedente redatto in omogeneità di criteri.
Tutti i valori sono indicati, salvo diversa espressa indicazione, in migliaia di Euro, previo arrotondamento.
Il bilancio di esercizio è costituito dallo Stato Patrimoniale, Conto Economico, Conto Economico Complessivo, prospetto
delle variazioni del Patrimonio Netto, Rendiconto Finanziario e dalla presente nota di commento.
Ove non diversamente indicato nei criteri di valutazione descritti di seguito, il presente bilancio è stato redatto in
conformità al principio del costo storico.
Il bilancio di esercizio è stato sottoposto alla revisione contabile della società Ria Grant Thornton S.p.A.
La Società è sottoposta al controllo della società Fratelli Ferretti Holding S.r.l. della quale all’allegato V si riportano i dati
dell’ultimo bilancio d’esercizio approvato. Si ricorda che la società Fratelli Ferretti Holding S.r.l. redige anche il bilancio
consolidato redatto secondo i principi contabili internazionali.
FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI MOSCHINO SPA E AEFFE RETAIL SPA NELLA CONTROLLANTE
AEFFE SPA
In data 29 marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Aeffe S.p.A. ha approvato il progetto di fusione per
incorporazione in Aeffe della controllata al 100% Moschino S.p.A. e il progetto di fusione per incorporazione in Aeffe della
controllata al 100% Aeffe Retail S.p.A. Entrambe le operazioni si inquadrano nel processo di razionalizzazione e
riorganizzazione societaria, già iniziato con il perfezionamento della fusione per incorporazione, nel 2022, della
controllata Velmar S.p.A, finalizzato ad una maggiore efficienza nella gestione delle attività del Gruppo e del loro
coordinamento, attraverso la riduzione dei livelli decisionali e la razionalizzazione delle sinergie del Gruppo stesso e il
conseguente risparmio dei costi relativi alla gestione societaria, contabile, fiscale ed amministrativa delle suddette società
controllate.
In data 8 giugno 2023 le operazioni di fusioni per incorporazione in Aeffe delle controllate al 100% Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A. sono state approvate dall’Assemblea degli azionisti di Aeffe e dalle assemblee delle società incorporate.
In data 18 settembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Moschino S.p.A.
In data 21 novembre 2023 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Aeffe Retail
S.p.A.
Gli effetti contabili e fiscali della fusione sono stati retrodatati al 1° gennaio 2023.
Gli atti di fusione sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet www.aeffe.com
e sul sito di
stoccaggio autorizzato www.emarketstorage.com.
Alle operazioni di fusioni sopra descritte sono state applicate le semplificazioni di cui all’art.2505 del Codice Civile. Inoltre,
trattandosi di fusioni per incorporazione di società interamente possedute dalla società incorporante, quest’ultima non
ha aumentato il proprio capitale sociale e, pertanto, non sono state apportate modifiche allo statuto di Aeffe e non ci
sono stati impatti sulla composizione dell’azionariato della Società.
Il procedimento di fusione ha annullato le partecipazioni di Aeffe S.p.A. in Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. pari
all’intero capitale sociale di queste ultime con l’assunzione da parte della Società del patrimonio di Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A.
Le operazioni si configurano come “operazione tra parti correlate” ai sensi del Regolamento Consob 17221/2010, come
successivamente modificato (il “Regolamento OPC”) e della Procedura in materia di operazioni con parti correlate
adottata da Aeffe (la “Procedura OPC”), essendo Moschino e Aeffe Retail società interamente controllata da Aeffe. Le
operazioni sono tuttavia esenti dall’applicazione della Procedura OPC, ai sensi dell’art. 3.3 lettera d) della medesima,
poiché posta in essere dalla Società con due proprie società controllate nelle quali non sono presenti interessi significativi
di altre parti correlate della Società, nel rispetto di quanto previsto dall’art.14 del regolamento OPC.
La società nel presente bilancio separato ha adottato gli Orientamenti preliminari Assirevi in tema di IFRS di cui al
documento OPI n.2 (Revised). Secondo tale orientamento le fusioni proprie rientrano nel campo di applicazione dell’IFRS
3 Aggregazioni aziendali. Le operazioni di fusione per incorporazione madre-figlia non sono, invece, inquadrabili come
business combination in quanto non comportano alcun scambio con economie terze con riferimento alle attività che si
aggregano, né un’acquisizione in senso economico. Per i motivi sopra indicati, le fusioni per incorporazione madre-figlia
124
sono qualificate come aggregazione di imprese under common control e sono escluse dall’ambito di applicazione IFRS 3.
Le operazioni di fusione delle due società non hanno comportato la rilevazione di differenze allocabili ai valori dell’attivo
ma hanno generato l’iscrizione di una riserva di disavanzo di fusione nel patrimonio netto dell’incorporante Aeffe S.p.A.
Si segnala che nei prospetti di bilancio i dati comparativi fanno riferimento alla situazione di Aeffe S.p.A. al 31 dicembre
2022, situazione ante fusione. Ai fini di una migliore comprensione delle Note esplicative, ai prospetti contabili e, ove di
importo non irrilevante, nei dati patrimoniali sono stati esplicitati i saldi delle società incorporate Moschino S.p.A. e Aeffe
Retail S.p.A. al 1° gennaio 2023 e nei dati economici evidenziato il contributo di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. nel
corso dell’esercizio.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ E CRITERI DI REDAZIONE
In ottemperanza all’art. 3 del d.lgs. 38/2005 del 28 febbraio 2005 il presente bilancio è stato redatto in conformità ai
Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS). Le Note esplicative al bilancio sono state redatte in conformità ai principi
IAS/IFRS, e sono state integrate con le informazioni aggiuntive richieste dalla CONSOB e dai provvedimenti da essa
emanati in attuazione dell’art. 9 del d.lgs. 38/2005 (delibere 15519 e 15520 del 27 luglio 2006 e comunicazione
DEM/6064293 del 28 luglio 2006, ai sensi dell’art. 114 comma 5 del TUF), dall’art 78 del Regolamento Emittenti, dal
documento CE del novembre 2003 e, dove applicabili, dal Codice Civile. In coerenza con il documento di bilancio del
precedente esercizio, alcune informazioni sono contenute nella Relazione del Consiglio di Amministrazione (Relazione
sulla gestione).
SCHEMI DI BILANCIO
Nell’ambito delle scelte consentite dallo IAS 1 per la presentazione della propria situazione economica e patrimoniale, il
Gruppo ha optato per uno schema di stato patrimoniale che prevede la suddivisione tra attività e passività correnti e non
correnti e per uno schema di conto economico basato sulla classificazione dei costi per natura, ritenuto maggiormente
rappresentativo delle dinamiche aziendali. Per l’esposizione del rendiconto finanziario è utilizzato lo schema “indiretto”.
Si precisa, infine, che, con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di bilancio,
sono stati inseriti specifici schemi supplementari di Conto Economico, di Stato Patrimoniale e di Rendiconto Finanziario
con evidenza dei rapporti significativi con parti correlate al fine di non compromettere la leggibilità complessiva degli
schemi di bilancio.
CRITERI DI VALUTAZIONE
I principi contabili e i principi di consolidamento adottati nella redazione della presente relazione finanziaria sono coerenti
con quelli applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2022, tenuto anche conto di quanto di seguito esposto
relativamente ai nuovi principi contabili, agli emendamenti e alle interpretazioni applicabili dal 1° gennaio 2023.
Valutazione degli amministratori sul presupposto della continuità aziendale
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare ad operare come
un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della
continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della
continuità aziendale nella redazione del bilancio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la
liquidazione della Socie o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il 2023 è stato un anno di transizione per la Socie che ha visto una riorganizzazione radicale del brand Moschino sia a
livello creativo, di collezioni che distributivo, e al contempo una trasformazione della propria struttura interna attraverso
una serie di fusioni e incorporazioni societarie. I risultati del 2023, attesi ma non positivi, sono chiaramente il frutto di
queste trasformazioni e dei forti investimenti degli ultimi anni. La Società ha registrato una perdita a conto economico
pari a totali Euro 51,6 milioni ed una posizione finanziaria netta negativa che si è attestata a totali Euro 176,3 milioni
(comprendendo gli effetti derivanti dall’applicazione del principio IFRS16), in peggioramento rispetto al medesimo dato
dell’anno precedente di Euro 48,7 milioni.
Partendo da tali risultati, gli Amministratori hanno predisposto il bilancio al 31 dicembre 2023 secondo il principio della
continuità aziendale considerando le incertezze legate alla situazione del mercato di riferimento e macroeconomica e
sulla base delle strategie illustrate nel piano industriale 2024-2027 approvato dal consiglio di amministrazione in data 25
gennaio 2024 che prevedono una serie di azioni volte a mantenere la Società in una situazione di equilibrio.
Il Piano Industriale è stato predisposto sia a livello corporate sia a livello di singolo Brand.
Sono state identificate quattro aree di sviluppo:
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Piena identificazione con il Made in Italy attraverso un’offerta di prodotti fashion riconoscibili e distinguibili
Aumento della redditività da attuare attraverso un aumento dei volumi dai canali wholesale e retail su tutti i
Brand
Processo di miglioramento continuo che abbia come obiettivo la digitalizzazione e la sostenibili
Organizzazione agile ed efficiente
Al fine del raggiungimento degli obiettivi, sono stati scadenzati in arco piano numerosi progetti tra cui:
Introduzione di un nuovo Enterprise Resource Planning
Supply Chain management
Integrazione dell’Artificial Intelligence in ciascuna fase del ciclo di vita dei prodotti
Nuova Business Intelligence per la gestione dei “big data”
Tracciabilità rispetto alla catena di approvigionamento
Nuovi design delle piattaforme E-Commerce
Sviluppo del CRM (Customer Relationship Management)
Su ogni Brand è stata identificata una strategia di medio-lungo periodo attraverso l’analisi di cinque aree. Precisamente:
Stile, collezioni e sostenibilità di prodotto
Distribuzione
Comunicazione e Marketing
Collaborazioni, Partnership e Business Combination
Risorse Umane/Team
Tali aree, integrate con la macro-strategia di Gruppo, hanno portato alla fissazione di specifici target per ogni Brand.
Brand Moschino:
Innalzamento del percepito del Brand (anche grazie all’avvenuto cambio del direttore creativo ed alla
conseguente differente offerta di prodotti)
Miglioramento progressivo della distribuzione
Aumento della numerosità dei Franchisee ed espansione dei canali digitali
Aumento progressivo della presenza Retail in Asia
Brand Pollini:
Consolidamento delle performance nelle aree geografiche consolidate
Penetrazione in nuovi paesi con potenziale di sviluppo rispetto al posizionamento del Brand
Incremento progressivo dei Franchisee in Europa (Italia inclusa) e in selezionati paesi esteri
Apertura di pop-up e shopping shop
Brand Alberta Ferretti:
Sviluppo su selezionate aree geografiche che valorizzino il prodotto
Espansione dei canali digitali
Collaborazioni e Partnership
Brand Philosophy di Lorenzo Serafini:
Nuova organizzazione commerciale in grado di coprire tutte le principali aree geografiche
Progressiva apertura di Boutique a gestione diretta per aumento presenza Retail
Introduzione di collaborazioni e partnership su specifici prodotti
Nello specifico il piano industriale prevede prevalentemente un rilancio strategico del brand Moschino incentrato
inizialmente sul cambio dell’offerta dei prodotti con conseguente innalzamento della posizione del brand sul mercato.
Questi risultati verranno raggiunti grazie al contributo del nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza, nominato in data
30 gennaio 2024.
Inoltre, sempre nell’ottica dell’innalzamento del brand Moschino, in generale per il canale wholesale in tutte le aree dove
il brand è presente, il piano prevede un progressivo miglioramento del canale distributivo ponendosi come obiettivo
l’incremento del giro d’affari attraverso nuovi modelli di vendita, costruendo forti relazioni con clienti selezionati. Per il
canale retail, il piano industriale prevede principalmente il mantenimento della presenza diretta in Cina, con il
consolidamento dei punti vendita già aperti ed un incremento graduale della rete di vendita mediante l’apertura di nuovi
negozi a gestione diretta nelle principali città.
126
Nello specifico, la Società ha rivisto le proprie strategie di investimento relative ai punti vendita diretti di Moschino in
Cina (tramite la società controllata Moschino Shanghai) con il fine di contenere la posizione finanziaria della Società; per
questi motivi le aperture di nuovi punti vendita nel Paese verranno portate a termine, a partire dal 2024, in un arco
temporale medio/lungo, superiore agli anni del piano industriale.
L’esercizio 2024 per la Società sarà ancora un esercizio di avvicinamento al percorso auspicato di ripresa dei volumi e
delle performance di vendita dei prodotti soprattutto a brand Moschino, in considerazione delle difficoltà che il mercato
di riferimento continua a presentare e dei limitati effetti benché positivi, ancora da esprimere a pieno, dell’impronta del
nuovo direttore creativo, che ha debuttato con la collezione “main autunno-inverno 2024” con la sfilata di febbraio 2024
e che curerà la sua prima collezione completa dedicata alla stagione “primavera-estate 2025”.
Già a partire dal 2025, con un trend di consolidamento proiettato per il 2026 e per il 2027, è prevista una inversione di
tendenza con una ripresa dei volumi di vendita di tutti i brand della Società, in particolare di quella del Brand Moschino
(sia wholesale che retail), allorché tutte le collezioni presentate porteranno l’impronta del nuovo direttore creativo e
quando anche le condizioni del mercato di riferimento dovrebbero tornare ad essere più favorevoli.
A fronte della riduzione dei volumi di vendita e di fatturato, nel piano sono previste diverse azioni di efficientamento
organizzativo e di contenimento dei costi, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi (di consulenza,
stilistiche e di comunicazione) e le prestazioni del personale. Queste azioni permetteranno, nonostante le contrazioni del
fatturato previste nel 2024, di conseguire un recupero delle marginalità rispetto al 2023.
Gli amministratori continueranno a monitorare con estrema attenzione l’andamento e l’evoluzione dei mercati di
riferimento, rispetto alle ipotesi e alle azioni previste nel piano industriale 2024-2027, mantenendo al contempo
un’attenzione proattiva e costante all’efficientamento organizzativo e gestionale, al contenimento dei costi e
all’individuazione di iniziative che possano ulteriormente tutelare i flussi di cassa e reddituali attesi, anche attraverso
eventuali operazioni specifiche.
Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni pubblicati dallo IASB omologati dalla Unione Europea, applicabili dal
gennaio 2023:
- amendments to IFRS 17 Insurance Contracts: Il nuovo standard stabilisce i principi per la rilevazione, la
valutazione, la presentazione e l’informativa dei contratti assicurativi nell’ambito dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS. L’obiettivo dell’IFRS 17 è garantire che un’entità fornisca informazioni rilevanti che rappresentino fedelmente
tali contratti. Queste informazioni forniscono agli utilizzatori del bilancio una base per valutare l’effetto che i contratti
assicurativi hanno sulla posizione finanziaria, sui risultati finanziari e sui flussi finanziari dell’entità. L’IFRS 17 è stato
emesso nel mese di maggio 2017 e si applica agli esercizi annuali che iniziano il o dopo il 1° gennaio 2023;
- amendments to IAS 8 Definition of Accounting Estimates: Le modifiche hanno lo scopo di chiarire come
distinguere tra cambiamenti nei princípi contabili e cambiamenti nelle stime contabili. Al fine di fornire una maggiore
guida, le modifiche chiariscono che gli effetti su una stima contabile del cambiamento di un input o di una tecnica di
valutazione sono cambiamenti nelle stime contabili, a meno che derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.
Inoltre, i cambiamenti nelle stime contabili risultanti da nuove informazioni non sono correzioni di errori. Le modifiche
entrano in vigore dal 1° gennaio 2023;
- amendments to IAS 1 and IFRS Practice Statement 2 Disclosure of Accounting Policies: Le modifiche hanno lo
scopo di supportare la decisione circa quali princípi contabili illustrare in bilancio. A tal riguardo: le modifiche allo “IAS 1
- Presentation of Financial Statements” richiedono di fornire informazioni sui princípi contabili “rilevanti” (ossia materiali),
piuttosto che su quelli “significativi”; le modifiche all’“IFRS Practice Statement 2 - Making Materiality Judgements” mirano
a fornire una guida su come applicare il concetto di rilevanza all’informativa sui princípi contabili.
L’informativa sui princípi contabili, secondo quanto previsto dallo IAS 1, è rilevante se, considerata insieme ad altre
informazioni incluse nel bilancio, è ragionevole attendersi che influenzi le decisioni che i primary user del bilancio
prendano sulla base di tale bilancio.
- amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single
Transaction. Il documento chiarisce come devono essere contabilizzate le imposte differite su alcune operazioni che
possono generare attività e passività di pari ammontare, quali il leasing e gli obblighi di smantellamento. Le modifiche si
applicheranno dal 1° gennaio 2023, ma è consentita un’applicazione anticipata.
Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni pubblicati dallo IASB omologati dall’Unione Europea e non adottati
nella predisposizione del presente bilancio:
127
- amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: i documenti hanno l’obiettivo di chiarire come
classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Le modifiche entrano in vigore dal 1° gennaio 2024; è
comunque consentita un’applicazione anticipata;
- amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback: il documento richiede al venditore-leasee
di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento
o una perdita che si riferiscano al diritto d’uso trattenuto. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2024, ma è
consentita un’applicazione anticipata.
Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono attività non monetarie identificabili, prive di consistenza fisica, sottoposte al
controllo dell’impresa ed in grado di far affluire alla Società benefici economici futuri. Le immobilizzazioni immateriali
sono inizialmente iscritte al costo d’acquisto (che nel caso di aggregazioni d’imprese corrisponde al fair value), pari al
prezzo pagato per l’acquisizione, inclusivo degli oneri direttamente attribuibili alla fase di preparazione o di produzione,
nel caso in cui esistano i presupposti per la capitalizzazione di spese sostenute per le attività internamente generate.
Dopo la rilevazione iniziale le immobilizzazioni immateriali continuano ad essere contabilizzate al costo, al netto degli
ammortamenti cumulati e delle svalutazioni per perdite di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Impairment). I
costi sostenuti per le immobilizzazioni immateriali successivamente all’acquisto, sono capitalizzati solo qualora gli stessi
incrementino i benefici economici futuri dell’immobilizzazione immateriale cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono
imputati a Conto Economico nell’esercizio in cui sono sostenuti.
Tra le immobilizzazioni immateriali si distinguono: a) quelle a vita utile indefinita, quali gli avviamenti, che non sono
soggette al processo di ammortamento, ma vengono annualmente (ovvero ogni qual volta vi siano motivi per ritenere
che l'immobilizzazione possa aver subito una perdita di valore) sottoposte al test di impairment, sulla base di quanto
previsto nello IAS 36; b) quelle a vita utile definita ovvero le altre immobilizzazioni immateriali, i cui criteri di valutazione
vengono riportati nei successivi paragrafi.
Marchi
I marchi sono iscritti al valore di costo e vengono ammortizzati sistematicamente a quote costanti lungo il periodo della
vita utile stimata (40 anni), a decorrere dal momento in cui il bene è disponibile per l’utilizzo.
La Società ha ritenuto congruo assegnare ai marchi una vita definita pari a 40 anni in considerazione delle scelte effettuate
da altri operatori del settore e nell’ottica del tutto prudenziale, di applicare ai propri marchi una vita utile molto lunga (in
quanto espressione della prolungata utilità ricavabile da tali assets) ma non eterna, a scapito di una valorizzazione a vita
indefinita (quindi non identificabile). Tale scelta risulta, quindi, in linea con la tipologia di beni intangibili appartenenti al
settore della moda e confrontabile con l’esperienza già consolidata di altre aziende internazionali del settore (market
comparables).
In ottemperanza al principio IAS 36, i marchi sono sottoposti a una verifica del valore recuperabile in presenza di
indicazioni di possibile perdita di valore.
L’incremento dei tassi è da ritenere un evento straordinario che richiede valutazioni in relazione al rischio che i valori
contabili dei marchi possano aver subito perdite durevoli di valore.
Per la determinazione del valore recuperabile dei marchi iscritti a bilancio, si è proceduto alla stima del valore corrente
attualizzando l’ipotetico valore delle royalties derivanti dalla cessione in uso a terzi di tali beni immateriali, sulla base del
quale i flussi di cassa sono legati al riconoscimento di una percentuale di royalties applicata all’ammontare dei ricavi che
il marchio è in grado di generare in prospettiva, nel corso della propria vita utile. Quali tassi delle royalties sono stati
utilizzati quelli medi del settore (pari al 10%), da cui è stata dedotta la percentuale media di incidenza dei costi di
mantenimento di ciascun marchio sul fatturato (pari al 3,01% per Moschino e al 6,99% per Alberta Ferretti). La
percentuale di royalties presunta è stata altresì determinata al netto dell’effetto fiscale.
Nella fattispecie, considerata la storicità dei marchi oggetto di valutazione, si è ritenuto corretto utilizzare un orizzonte
temporale (vita utile) di durata del segno distintivo illimitato, che corrisponde comunque ad un algoritmo pari a circa
25/30 anni.
Le royalties attese sono state determinate sulla base dei fatturati riconducibili a ciascuno specifico marchio ed estrapolati
dal Budget 2024 e per gli esercizi 2025-2027 dai piani economici di sviluppo attesi, approvati dalla Società.
Per il periodo successivo a quello di pianificazione esplicita (post 2027), nella determinazione dei fatturati attesi e, quindi,
delle royalties presunte, è stato considerato un tasso di crescita g annuo minimale (pari al 2,02%), pari all’inflazione attesa
128
media nei Paesi di operatività della Socie, ponderata in base all’EBITDA 2027 prodotto in tali Paesi. Come tasso di
attualizzazione è stato utilizzato il costo medio del capitale (WACC) pari al 9,40% (8,40% quello al 31/12/2022) per il
periodo di pianificazione esplicita e pari al 10,08% (8,40% quello al 31/12/2022) per il periodo successivo.
Peraltro, la Società ha condotto le consuete analisi di sensitivity, previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli effetti
prodotti sul “valore d’uso” dei marchi da un aumento del tasso di attualizzazione WACC. In particolare, è stata individuata
la percentuale di incremento del WACC che porterebbe ad un azzeramento dell’headroom riscontrato fra il valore d’uso
e il carrying amount (percentuale di incremento del WACC per ciascun marchio: +32,67% Moschino; +11,63% Alberta
Ferretti).
Dall’analisi effettuata non sono emerse situazioni di impairment essendo il valore netto contabile dei singoli marchi
inferiore al relativo valore recuperabile.
Altre immobilizzazioni immateriali
In tale voce sono inclusi i costi sostenuti per l’acquisizione di software; tali immobilizzazioni sono ammortizzate in un
periodo non superiore a 3 anni.
Le principali aliquote di ammortamento applicate, sono le seguenti:
Categoria
%
Diritti di brevetto e utilizzo opere dell'ingegno
33%
Marchi 3%
I costi di ricerca sono imputati al Conto Economico nel periodo in cui sono sostenuti.
Al 31 dicembre 2023, la Società non ha iscritto in bilancio attività immateriali a vita utile indefinita.
Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali, esposte al netto dei rispettivi fondi ammortamento, sono iscritte al costo di acquisto o di
produzione, ad eccezione di quei cespiti il cui valore è stato rivalutato in base a disposizioni di legge. Nel costo sono
compresi gli oneri accessori e i costi direttamente imputabili al bene.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio a quote costanti sulla base di aliquote
economico-tecniche determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni; nel caso in cui,
indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene
corrispondentemente svalutata.
I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente al Conto Economico. I costi di
manutenzione aventi natura incrementativa sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alla
residua possibilità di utilizzo degli stessi.
Le immobilizzazioni in corso e gli anticipi a fornitori sono iscritti nell’attivo sulla base del costo sostenuto, incluse le spese
direttamente imputabili.
Trovano deroga al principio generale le voci dei terreni e dei fabbricati per le quali il valore di iscrizione è stato allineato
al valore risultante dalle perizie effettuate da un perito esperto indipendente, anche al fine di poter scindere il valore dei
terreni precedentemente incluso nell’unica categoria “terreni e fabbricati” e, come tale, sottoposto ad ammortamento.
Le quote di ammortamento sono applicate costantemente sulla base della nuova vita utile stimata dei cespiti pari a 50
anni (2%).
Le aliquote di ammortamento applicate sono le seguenti:
Categoria
%
Fabbricati industriali
2%
Macchinari e Impianti
12,5%
Impianti fotovoltaici 9%
Attrezzature industriali e commerciali 25%
Macchine elettroniche
20%
Mobili e arredi
12%
Autoveicoli 20%
Autovetture
25%
I terreni non sono ammortizzati.
129
I costi per opere su beni di terzi, che comprendono i costi sostenuti per l’allestimento e l’ammodernamento della rete
dei punti vendita a gestione diretta e di tutti gli altri immobili posseduti a titolo diverso dalla proprietà (e, comunque,
strumentali all’attività della Società) sono ammortizzati sulla base della durata prevista del contratto di locazione, inclusi
gli eventuali periodi di rinnovo, o della vita utile del bene, quando questa risulta inferiore.
Il costo relativo a manutenzioni straordinarie è incluso nel valore contabile di un cespite quando è probabile che i benefici
economici futuri eccedenti quelli originariamente determinati affluiranno alla Società. Tali manutenzioni sono
ammortizzate sulla base della vita utile residua del relativo cespite. Tutti gli altri costi di manutenzione sono rilevati nel
Conto Economico dell’esercizio in cui sono sostenuti.
Leasing IFRS 16
L’IFRS 16 introduce alcuni elementi di giudizio professionale che comportano la definizione di alcune policy contabili e
l’utilizzo di assunzioni. Le principali sono riassunte di seguito:
Lease term: l’identificazione della durata del contratto di affitto è una tematica molto rilevante dal momento che la forma,
la legislazione e le prassi commerciali sui contratti di affitto immobiliare variano significativamente da una giurisdizione
ad un'altra e la valutazione degli effetti delle opzioni di rinnovo al termine del periodo non cancellabile sulla stima di lease
term comporta l’utilizzo di assunzioni. Il Gruppo, infatti, per la definizione della durata del lease ha considerato la presenza
di opzioni di rinnovo e cancellazione rispettivamente in capo al locatario, al locatore o a entrambi. In presenza di opzioni
di rinnovo esercitabili da entrambe le parti contrattuali ha considerato l’esistenza o meno di significativi disincentivi
economici nel rifiutare la richiesta di rinnovo come richiesto dal paragrafo B34 dell’IFRS 16. In presenza di opzioni
esercitabili solo da una delle due parti ha considerato il paragrafo B35 dell’IFRS 16. L’applicazione di quanto sopra, tenuto
conto degli specifici fatti e circostanze nonché della stima sull’essere ragionevolmente certo l’esercizio dell’opzione, ha
comportato che, per i contratti di durata annuale rinnovabili automaticamente salvo disdetta si è considerata una durata
media di dieci anni, basando tale scelta sull’evidenza storica mentre negli altri casi se è solo il Gruppo a poter esercitare
l’opzione si è considerata una durata fino al secondo rinnovo previsto dal contratto, basandosi sull’evidenza storica e sul
fatto di non poter considerare ragionevolmente certo il rinnovo oltre il secondo periodo.
Definizione del tasso di sconto: poiché nella maggior parte dei contratti di affitto stipulati dal Gruppo, non è presente un
tasso di interesse implicito, il Gruppo ha calcolato un tasso incrementale di indebitamento (Incremental Borrowing Rate-
IBR). Al fine di determinare l’IBR da utilizzare per l’attualizzazione dei pagamenti futuri dei canoni di affitto, il Gruppo ha
identificato ogni Paese come un portafoglio di contratti con caratteristiche simili e ha determinato il relativo IBR come il
tasso di uno strumento privo di rischio del rispettivo Paese in cui il contratto è stato stipulato, basato sulle diverse
scadenze contrattuali. L’IBR medio ponderato applicato in sede di transizione è stato il 2,22%, mentre l’IBR medio
ponderato al 31/12/23 ammonta al 2,44%.
Attività per diritto d’uso: il Gruppo rileva le attività per diritto d’uso alla data di inizio del contratto di locazione (cioè alla
data in cui il bene sottostante è disponibile per l’uso). Le attività per diritto d’uso che rientrano nella definizione di
investimenti in attività immobiliari sono classificate in tale voce di bilancio. Le attività per diritto d’uso sono misurate al
costo, al netto dell’ammortamento accumulato, delle perdite per riduzione di valore accumulate e modificate per
eventuali rimisurazione della passività per leasing. Il costo delle attività per diritto d’uso include il valore inizialmente
rilevato della passività per leasing, costi iniziali diretti sostenuti, i pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o
prima della data di decorrenza al netto degli incentivi al leasing ricevuti. A meno che il Gruppo non sia ragionevolmente
certo di acquistare il bene locato alla fine del contratto di locazione, le attività per diritto d’uso sono ammortizzate
linearmente nel periodo più breve tra la durata del contratto e la vita utile del bene locato.
L’ammortamento delle attività per diritto d’uso si applica sulla base delle previsioni dello IAS 16. Infine, le attività per
diritto d’uso sono sottoposte ad impairment test sulla base delle previsioni dello IAS 36. La voce attività per diritti d’uso
comprende quindi anche i key money versati dal Gruppo, in quanto classificati, in base al principio IFRS16, come costi
diretti iniziali del leasing. I “diritti d’uso” di ogni singola CGU vengono sottoposti ad impairment test in presenza di
triggering event (in capo alla singola CGU).
Il test d’impairment è svolto confrontando il valore contabile netto della CGU (inteso come Capitale Investito Netto Net
Invested Capital - nella CGU) con il valore recuperabile (inteso, come previsto dai paragrafi 18 e 74 del principio contabile
internazionale IAS 36, come il maggiore tra fair value dedotti i costi di vendita e value in use).
L’IFRS 13 riunisce la definizione di fair value stabilendo che è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attivi
ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla
data di valutazione. L’IFRS 13 stabilisce una gerarchia che classifica in livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate
per misurare il fair value. I livelli previsti, esposti in ordine gerarchico, sono i seguenti:
130
- input di livello 1: sono prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche a cui l’entità
può accedere alla data di valutazione;
- input di livello 2: sono variabili diverse dai prezzi quotati inclusi nel livello 1 osservabili direttamente o indirettamente
per le attività o per le passività;
- input di livello 3: sono variabili non osservabili per le attività o per le passività.
Per determinare il valore d’uso di un’attività si calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle
imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale
del denaro e dei rischi specifici dell’attività.
Il Gruppo Aeffe per la stima del “fair value” attualizza i canoni di locazione futuri a valore di mercato mentre per il “value
in use” attualizza i flussi di cassa futuri attesi (Discounted Cash Flow DCF) generati dalla CGU.
Passività per leasing: alla data di inizio del contratto di locazione, il Gruppo rileva la passività per leasing misurata come il
valore attuale dei pagamenti futuri residui fino alla fine del contratto. I pagamenti futuri includono i pagamenti fissi, al
netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili che dipendono da un indice o un tasso e gli importi
che si prevede il Gruppo dovrà pagare a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti futuri includono anche il prezzo
di esercizio dell'opzione di acquisto, se il Gruppo ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione e i pagamenti di penalità
di risoluzione del leasing, se il Gruppo ha la ragionevole certezza di esercitare l'opzione di risoluzione. I pagamenti variabili,
che non dipendono da un indice o tasso, ma che per il Gruppo dipendono principalmente dal volume delle vendite,
continuano ad essere contabilizzati come costi nel conto economico, tra i costi per servizi. Per calcolare il valore attuale
dei pagamenti futuri, il Gruppo utilizza l’Incrementale Borrowing rate (IBR) alla data di inizio del contratto.
Successivamente, la passività per leasing è incrementata per gli interessi e decrementata per i pagamenti effettuati.
Inoltre, la passività per leasing è rimisurata per tenere conto di modifiche ai termini del contratto.
Short term lease e low value assets lease: il Gruppo si avvale dell’esenzione dall’applicazione dell’IFRS 16 per i contratti
di breve durata (inferiore a 12 mesi) e per i contratti in cui il singolo bene locato è di valore esiguo. I pagamenti dei canoni
di tali contratti sono contabilizzati linearmente come costi a conto economico, sulla base dei termini e delle condizioni
del contratto.
Perdite di valore (
Impairment
) delle attività
Il principio IAS 36, in presenza di indicatori, eventi o variazioni di circostanze che facciano presupporre l’esistenza di
perdite durevoli di valore, prevede di sottoporre a test di impairment le attività immateriali e materiali, al fine di assicurare
che non siano iscritte a bilancio attività a un valore superiore rispetto a quello recuperabile.
I marchi e le altre attività immateriali, unitamente alle immobilizzazioni materiali, attività per diritti d’uso e altre attività
non correnti, sono sottoposte a una verifica del valore recuperabile in presenza di indicazioni di possibile perdita di valore.
Una perdita per riduzione di valore (impairment) si verifica e viene contabilizzata quando il valore contabile di un’attività
o unità generatrice di flussi finanziari ecceda il valore recuperabile. Il valore contabile dell’attività viene adeguato al valore
recuperabile e la perdita per riduzione di valore viene rilevata a conto economico.
Il valore recuperabile delle attività corrisponde al maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d’uso.
Per la determinazione del valore d’uso, i futuri flussi finanziari stimati sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto al
netto delle imposte, che riflette la valutazione corrente di mercato del valore del denaro e dei rischi correlati all’attività
del Gruppo, nonché dei flussi di cassa derivanti dalla dismissione del bene al termine della sua vita utile. Qualora non
fosse possibile stimare per una singola attività un flusso finanziario autonomo, viene individuata l’unità operativa minima
(cash generating unit) alla quale il bene appartiene e a cui è possibile associare futuri flussi di cassa indipendenti.
L’incremento dei tassi di interesse di mercato, che nel corso dell'esercizio ha condizionato il tasso di attualizzazione
utilizzato nel calcolo del valore d'uso di un'attività riducendone il valore recuperabile dell'attività stessa, è da ritenere un
evento straordinario che quindi richiede valutazioni in relazione al rischio che i valori contabili delle attività sopra
menzionate possano aver subito perdite durevoli di valore.
Si precisa, inoltre, che, tenendo anche conto dell’incertezza del contesto di riferimento, la stima del valore d’uso e del
fair value sono stati affidati ad un esperto esterno indipendente.
Pertanto, si è proceduto innanzitutto a effettuare il test di impairment sulla divisione Pret-a-porter”. La divisione «Prêt-
à-porter», che si compone della realtà aziendale di Aeffe, opera prevalentemente nella creazione, realizzazione e
distribuzione di collezioni di abbigliamento prêt-à-porter di lusso e di collezioni di lingerie, beachwear e loungewear.
131
L’impairment test è stato condotto testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount, ovvero del Capitale
Investito Netto, di ciascuna CGU tramite il valore d’uso (value in use), determinato mediante l’attualizzazione dei flussi di
risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero applicando la metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36: il metodo
finanziario del Discounted Cash Flow, nella formulazione asset side.
I flussi del periodo esplicito sono stati determinati partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun esercizio 2024 - 2027,
calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommando i
componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, al fine
di individuare il “flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario
“potenziale”; infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente
risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli
operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) variazioni di Capitale
Circolante Netto (CCN). Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione
sia i predetti delta CCN sia gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso c.d. CAPEX e le variazioni dei
fondi operativi. Per gli anni successivi al 2027, ovvero per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita e,
quindi, per la stima del Terminal Value , prudenzialmente si è ritenuto di identificare i flussi di cassa prospetticamente
mediamente producibili dalla divisione «Pret-a-porter» con la media (normalizzata per flussi non ripetibili e straordinari)
degli EBIT degli ultimi due esercizi di pianificazione esplicita (2026 2027), opportunamente considerati al netto delle
imposte figurative ad aliquota piena e proiettati in perpetuity. Per il periodo post 2027, è stato inoltre considerato un
tasso di crescita g annuo minimale (pari al 2,02%), pari all’inflazione attesa media nei Paesi di operatività della Società,
ponderata in base all’EBITDA 2027 prodotto in tali Paesi.
I flussi sono stati attualizzati al costo medio ponderato del capitale WACC di Gruppo, pari al 9,40%, determinato sulla base
dei seguenti parametri:
Free Risk Rate di un Paese maturo (Germania), ovvero tasso di rendimento dei Bund 10Y relativi ai dodici mesi
precedenti il 31/12/2023 (Fonte: investing.com)
Coefficiente di volatilità Beta costruito quale media del β unlevered a 2Y di un campione di società comparabili
levereggiato in funzione del rapporto D/E medio dei medesimi comparables (Fonte: Bloomberg)
Equity Risk Premium, premio per il rischio ideale come individuato dalle best practice
Country Risk Premium, determinato quale media del rischio dei Paesi di operatività del Gruppo, ponderata per
la percentuale di produzione dell'EBIT 2027 in detti Paesi (Fonte: Aswath Damodaran)
Coefficiente α, che considera tra l’altro i premi di small cap e di aleatorietà di execution del piano
Costo del debito netto di Gruppo, determinato considerando il tasso medio actual (al 31/12/2023) delle linee di
credito del Gruppo
Struttura finanziaria, determinata quale media dei comparables già considerati per la definizione del β (Fonte:
Bloomberg).
Per l’attualizzazione del Terminal Value è stato adottato un WACC pari al 10,08%, determinato considerando un premio
α aggiuntivo sul costo del capitale proprio.
Il valore d’uso delle due CGU, calcolato secondo la metodologia del DCF, è risultato superiore al valore contabile del
relativo Capitale Investito Netto.
Peraltro, la Società ha comunque condotto le consuete analisi di sensitivity, previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli
effetti prodotti sul “valore d’uso” delle CGU da un aumento del tasso di attualizzazione WACC e un decremento del tasso
di crescita g.
Dall’analisi effettuata non sono emerse situazioni di impairment essendo il valore netto contabile delle due CGU inferiore
al relativo valore recuperabile.
Per la determinazione del valore recuperabile dei marchi iscritti a bilancio, si è proceduto alla stima del valore corrente
attualizzando l’ipotetico valore delle royalties derivanti dalla cessione in uso a terzi di tali beni immateriali, sulla base del
quale i flussi di cassa sono legati al riconoscimento di una percentuale di royalties applicata all’ammontare dei ricavi che
il marchio è in grado di generare in prospettiva, nel corso della propria vita utile. Quali tassi delle royalties sono stati
utilizzati quelli medi del settore (pari al 10%), a cui è stata dedotta la percentuale media di incidenza dei costi di
mantenimento di ciascun marchio sul fatturato (pari al 3,01% per Moschino e al 6,99% per Alberta Ferretti). La
percentuale di royalties presunta è stata altresì determinata al netto dell’effetto fiscale.
132
Nella fattispecie, considerata la storicità dei marchi oggetto di valutazione, si è ritenuto corretto utilizzare un orizzonte
temporale (vita utile) di durata del segno distintivo illimitato, che corrisponde comunque ad un algoritmo pari a circa
25/30 anni.
Le royalties attese sono state determinate sulla base dei fatturati riconducibili a ciascuno specifico marchio ed estrapolati
dal Budget 2024 e per gli esercizi 2025-2027 dai piani economici di sviluppo attesi, approvati dalla Società.
Per il periodo successivo a quello di pianificazione esplicita (post 2027), nella determinazione dei fatturati attesi e, quindi,
delle royalties presunte, è stato considerato un tasso di crescita g annuo minimale (pari al 2,02%), pari all’inflazione attesa
media nei Paesi di operatività della Socie, ponderata in base all’EBITDA 2027 prodotto in tali Paesi. Come tasso di
attualizzazione è stato utilizzato il costo medio del capitale (WACC) pari al 9,40% (8,40% quello al 31/12/2022) per il
periodo di pianificazione esplicita e pari al 10,08% (8,40% quello al 31/12/2022) per il periodo successivo.
Peraltro, la Società ha condotto le consuete analisi di sensitivity, previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli effetti
prodotti sul “valore d’uso” dei marchi da un aumento del tasso di attualizzazione WACC. In particolare, è stata individuata
la percentuale di incremento del WACC che porterebbe ad un azzeramento dell’headroom riscontrato fra il valore d’uso
e il carrying amount.
Dall’analisi effettuata non sono emerse situazioni di impairment essendo il valore netto contabile dei singoli marchi
inferiore al relativo valore recuperabile.
Infine, la Socie ha effettuato un’analisi volta a valutare la recuperabilità delle attività per diritto d’uso e delle attività
immateriali e materiali attribuibili ai singoli punti vendita a gestione diretta (DOS) sostanzialmente riconducibili ai key
money corrisposti per il subentro che hanno evidenziato indicatori di impairment ricollegabili all’incremento dei tassi.
In particolare, per i negozi (Cash Generating Unit - CGU) il valore recuperabile, è stato determinato come maggiore tra
fair value e valore d’uso della relativa CGU, e confrontato con il valore netto contabile (“carrying amount”).
Il test è stato condotto innanzitutto individuando il valore recuperabile dei negozi (per i quali la Socie risulta aver iscritto
un key money) nell’accezione di fair value. In particolare, il fair value è stato calcolato basandosi sui dati empirici correnti
del mercato immobiliare, quale differenza tra:
- il valore attuale dei canoni residui di locazione considerando i valori di mercato (Fonti: Main Streets across the
World - Cushman & Wakefield; Osservatorio del Mercato Immobiliare Agenzia delle Entrate) dei canoni di
locazione applicabili per immobili siti nelle medesime città e vie dei negozi oggetto di stima e la dimensione (mq)
specifica dei negozi oggetto di test;
- il valore attuale dei canoni residui di locazione considerando i valori contrattuali.
Anche in questo caso il tasso di attualizzazione è il WACC di Gruppo, rettificato per considerare gli specifici rischi Paese e
inflazione dello Stato di ubicazione del negozio. La vita utile della CGU è stata assunta pari alla durata del contratto di
locazione. Il fair value così determinato è stato confrontato con il net book value dei key money e degli allestimenti di
ciascun negozio. Nel caso in cui tale confronto abbia evidenziato una perdita di valore, considerato che il Principio
Contabile prevede che il valore recuperabile rappresenti il maggiore fra il fair value e il valore d’uso, si è proceduto a
determinare anche il valore d’uso dei negozi mediante la precedentemente esposta metodologia finanziaria del DCF.
Per la stima del valore d’uso dei negozi (CGU) sono stati considerati i flussi di cassa operativi desunti dai dati economici
actual al 31/12/2023, nonché di quelli prospettici 2024 2027, come approvati dalla Società. Per gli esercizi successivi al
2027 e sino alla data di scadenza del contratto di affitto, i flussi di cassa sono stati stimati analiticamente, esercizio per
esercizio, sulla base dell’ultimo EBIT disponibile accresciuto per un tasso di crescita g - pari all’inflazione attesa 2028 in
Italia o in Francia, in base alla locazione geografica del negozio - nettizzato considerando le imposte ad aliquota piena.
Per l’attualizzazione dei flussi di cassa è stato adottato il medesimo tasso WACC determinato per la CGU «Pret-a-porter»,
modificato solamente per considerare il solo rischio Paese Italia o Francia, e non la media ponderata dei Paesi di
operatività di tutto la Società.
Dall’analisi effettuata è emersa una svalutazione per impairment di Euro 203 migliaia relative ad un negozio che, nel
contesto attuale, ha manifestato trigger events, evidenziando, sulla base delle previsioni economico finanziarie formulate
dal Management, la parziale non recuperabilità degli investimenti effettuati.
Per i negozi che, invece, hanno superato il test di impairment, sono state condotte le consuete analisi di sensitivity,
previste dallo IAS 36, al fine di evidenziare gli effetti prodotti sul “fair value” o sul “valore d’uso” dei negozi a seguito di:
un’ipotetica riduzione del prezzo di affitto al metro quadro o di un ipotetico incremento del tasso di attualizzazione WACC.
133
Le analisi sulla variabilità dei risultati delle stime operate in merito ai negozi al mutare dei principali input valutativi assunti,
hanno ipotizzato alternativamente: per le valutazioni al fair value, la potenziale variazione in diminuzione delle quotazioni
di mercato al metro quadro e, per le valutazioni al value in use, la percentuale di incremento del tasso di attualizzazione
WACC, che portano rispettivamente all’azzeramento dei margini riscontrati nel test di impairment.
È stata svolta un’analisi di sensitività sulle quotazioni di mercato al metro quadro degli affitti di ciascun negozio al fine di
identificare la diminuzione delle stesse che porterebbe il valore recuperabile degli attivi di ciascun negozio ad essere
almeno pari al relativo carrying amount (ovvero all’azzeramento dell’headroom riscontrato). Tale diminuzione risulta
ricompresa fra il 28% e l’66%.
Nella definizione del valore recuperabile di tutti gli assets assoggettati a impairment test, sono stati tenuti in
considerazione gli impatti finanziari stimati dal management per il raggiungimento dei propri obiettivi Environmental,
social, and corporate governance (ESG). Infatti, la Socieanche nel 2023 ha proseguito il percorso avviato in precedenza
in merito all’approfondimento della mappatura dei rischi ESG, anche con il supporto di professionisti esterni, a partire
dall’analisi di materialità, che porterà ad una progressiva integrazione dei fattori di sostenibilità all’interno del proprio
modello di gestione dei rischi aziendali. La società ha identificato i propri obiettivi di sostenibilità e definito un piano
prospettico di attuazione per il loro raggiungimento. Lo stesso è stato formalizzato in termini di impatti economici in
maniera puntuale per l’anno 2024, recepito nel budget aziendale. Aeffe ha altresì stimato, sulla base del budget 2024, gli
impatti economici in arco piano, inserendoli nel proprio Piano economico industriale, considerato ai fini dell’impairment
test.
Ripristini di valore
Il ripristino di valore di un’attività finanziaria iscritta al costo ammortizzato deve essere rilevato quando il successivo
incremento del valore recuperabile può essere attribuito oggettivamente ad un evento che si è verificato dopo la
contabilizzazione di una perdita per riduzione di valore.
Nel caso delle altre attività non finanziarie, il ripristino di valore ha luogo se vi è un’indicazione che la perdita di valore
non esiste più e vi è stato un cambiamento nelle valutazioni utilizzate per determinare il valore recuperabile.
Un ripristino di valore deve essere rilevato immediatamente nel Conto Economico rettificando il valore contabile
dell’attività al proprio valore recuperabile. Quest’ultimo non deve essere superiore al valore contabile che si sarebbe
determinato, al netto degli ammortamenti, se, negli esercizi precedenti, non fosse stata rilevata alcuna perdita per
riduzione di valore dell’attività.
Viene comunque esclusa qualsiasi possibilità di ripristino di valore dell’avviamento.
Investimenti (Partecipazioni)
Le partecipazioni in Società controllate, collegate o sottoposte a controllo congiunto sono contabilizzate al costo storico,
che viene ridotto per perdite durevoli di valore come previsto dallo IAS 36. Il valore originario viene ripristinato negli
esercizi successivi se vengono meno i motivi della svalutazione effettuata.
Crediti commerciali e altri crediti
I crediti sono iscritti secondo il presumibile valore di realizzo, cioè al valore nominale al netto delle svalutazioni che
riflettono la stima delle perdite su crediti. Questi sono regolarmente esaminati in termini di scadenza e stagionalità al fine
di prevenire rettifiche per perdite inaspettate. Gli eventuali crediti a medio e lungo termine che includano una
componente implicita di interesse sono attualizzati impiegando un idoneo tasso di mercato. Tale voce include ratei e
risconti relativi a quote di costi e proventi comuni a due o più esercizi la cui entità varia in ragione del tempo, in
applicazione del principio della competenza economica. La società effettua un’analisi specifica sia delle posizioni in
contenzioso sia delle posizioni che presentano qualche sintomo di ritardo negli incassi al fine della determinazione del
fondo svalutazione crediti. Inoltre, viene effettuata anche la valutazione dei crediti residuali considerando la perdita
attesa (Expected Loss) che viene calcolata sull’intera vita del credito commerciale. La valutazione del complessivo valore
realizzabile dei crediti commerciali richiede di elaborare delle stime circa la probabilità di recupero delle suddette
pratiche, nonché delle percentuali di svalutazione applicate ai crediti non in contenzioso. La Società provvede ad
effettuare lo stanziamento a fondo svalutazione crediti coerentemente con la situazione dei propri crediti, considerando
che in parte tali crediti sono coperti da assicurazione.
Rimanenze
Le rimanenze sono iscritte al minore tra costo di acquisto o di produzione ed il presunto valore netto di realizzo. Il
valore netto di realizzo è il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dellattività al netto dei costi stimati di
completamento, nonché di quelli stimati necessari per realizzare la vendita.
134
Per i prodotti finiti il costo di produzione include i costi delle materie prime, dei materiali e delle lavorazioni esterne,
nonc tutti gli altri costi diretti ed indiretti di produzione, per le quote ragionevolmente imputabili ai prodotti, con
esclusione degli oneri finanziari.
Le scorte obsolete e di "lento rigiro" sono valorizzate in relazione alla loro possibilità di utilizzo o di realizzo.
In particolare, la Società, relativamente ai prodotti finiti relativi a stagioni precedenti presenti nelle giacenze al 31
dicembre 2023, adegua il valore di tali rimanenze al valore di realizzo ottenuto dalla vendita tramite il canale degli
stockisti.
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Le disponibililiquide e i mezzi equivalenti includono i saldi di cassa e i depositi a vista e tutti gli investimenti ad alta
liquidi acquistati con una scadenza originale pari o inferiore a tre mesi. I titoli inclusi nelle disponibilità liquide e nei
mezzi equivalenti sono rilevati al fair value.
Accantonamenti
Gli accantonamenti a fondi per rischi ed oneri sono stanziati per coprire perdite e debiti di esistenza certa o probabile,
dei quali tuttavia alla chiusura del periodo non erano determinabili l’ammontare o la data di sopravvenienza. Gli
stanziamenti sono rilevati nello Stato Patrimoniale solo quando esiste una obbligazione legale o implicita che determini
l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per l’adempimento della stessa e se ne possa determinare una
stima attendibile dell’ammontare. Nel caso in cui l’effetto sia rilevante, gli accantonamenti sono calcolati attualizzando i
flussi finanziari futuri stimati ad un tasso di attualizzazione stimato al lordo delle imposte tale da riflettere le valutazioni
correnti di mercato del valore attuale del denaro e dei rischi specifici connessi alla passività.
Benefici ai dipendenti
Il trattamento di fine rapporto rientra nell’ambito dello IAS 19 ("Benefici ai dipendenti") in quanto assimilabile ai piani a
benefici definiti. I contributi della Società ai programmi a contribuzione definita sono imputati a Conto Economico nel
periodo a cui si riferiscono i contributi.
L’obbligazione netta per la Società derivante da piani a benefici definiti è calcolata su base attuariale utilizzando il metodo
della proiezione unitaria del credito. Tutti gli utili e le perdite attuariali al 1° gennaio 2005, data di transizione agli IFRS,
sono stati rilevati.
Debiti finanziari
Le passività finanziarie, ad eccezione dei derivati, sono rilevate al fair value al netto dei costi di transazione direttamente
attribuibili.
Scoperti bancari e finanziamenti
I finanziamenti sono valutati inizialmente al costo che approssima il loro fair value, al netto dei costi sostenuti per
l’operazione. Successivamente, sono iscritti al costo ammortizzato portando a Conto Economico l’eventuale differenza
tra il costo e il valore di rimborso lungo la durata del finanziamento utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
I finanziamenti sono classificati tra le passività correnti a meno che la Società abbia il diritto incondizionato di differire
l’estinzione di tale passività di almeno dodici mesi dopo la data di riferimento.
Debiti commerciali e altri debiti
I debiti sono iscritti al valore nominale. La componente finanziaria inclusa nei debiti a medio e lungo termine viene
scorporata impiegando un tasso di mercato.
Azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte a decurtazione del capitale sociale per quanto attiene al valore nominale delle azioni
acquistate e in un’apposita riserva per la parte eccedente il valore nominale.
Contributi in conto capitale e in conto esercizio
Eventuali contributi pubblici sono rilevati in bilancio nel momento in cui vi è la ragionevole certezza che la Società
rispetterà tutte le condizioni previste per il ricevimento dei contributi e che gli stessi saranno ricevuti. La Società ha optato
per la presentazione in bilancio di eventuali contributi in conto capitale come posta rettificativa del valore contabile dei
beni ai quali sono riferiti, e di eventuali contributi in conto esercizio a diretta deduzione del costo correlato.
Ricavi
135
I ricavi delle vendite e delle prestazioni derivano principalmente dalla vendita di beni con il riconoscimento dei ricavi "at
point in time" quando il controllo del bene è stato trasferito al cliente. Relativamente all'esportazioni di beni il controllo
può essere trasferito in varie fasi a seconda della tipologia dell'Incoterm applicato allo specifico cliente. Ciò premesso
porta ad un limitato giudizio sull'identificazione del passaggio di controllo del bene e del conseguente riconoscimento del
ricavo.
Una parte dei ricavi del gruppo deriva dal riconoscimento delle Royalties, convenute, in base ad una percentuale
prestabilita nel contratto con il licenziatario, sul fatturato netto. Le royalties maturano "at point in time", quindi nel
momento dell'emissione da parte della Licenziataria, delle fatture di vendita dei prodotti concessi in licenza.
La maggior parte dei ricavi del Gruppo deriva da prezzi di listino che possono variare a seconda della tipologia di prodotto,
marchio e regione geografica. Alcuni contratti con Società Retail del Gruppo prevedono il trasferimento del controllo con
diritto di reso. Essendo operazioni infragruppo non impattano sul bilancio consolidato in quanto elise.
Relativamente al riconoscimento delle Royalties queste sono calcolate in base ad una percentuale sul fatturato netto
della Licenziataria rispetto ai prodotti concessi in licenza. La percentuale può variare in base alla tipologia di prodotto.
Costi
I costi e le spese sono contabilizzati secondo il principio della competenza.
I costi di progettazione e realizzazione del campionario sostenuti nel periodo sono correlati ai ricavi di vendita della
corrispondente collezione e, pertanto, iscritti a Conto Economico in proporzione ai ricavi realizzati. La quota restante da
spesare a Conto Economico nell’esercizio in cui si manifesteranno i ricavi correlati figura, pertanto, tra le altre attività
correnti.
Proventi e oneri finanziari
Includono tutte le voci di natura finanziaria imputate a Conto Economico del periodo, inclusi gli interessi passivi maturati
sui debiti finanziari calcolati usando il metodo dell’interesse effettivo (principalmente scoperti di conto corrente,
finanziamenti a medio-lungo termine), gli utili e le perdite su cambi, i dividendi percepiti, la quota di interessi passivi
derivanti dal trattamento contabile dei beni in locazione finanziaria (IAS 17).
Proventi e oneri per interessi sono imputati al Conto Economico del periodo nel quale sono realizzati/sostenuti.
I dividendi sono rilevati nel periodo in cui la Società matura il diritto alla percezione mediante delibera di approvazione.
La quota di interessi passivi dei canoni di leasing finanziari è imputata a Conto Economico usando il metodo dell’interesse
effettivo.
Imposte
Le imposte sul reddito del periodo comprendono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile. Le imposte sul reddito
dell’esercizio sono rilevate a Conto Economico.
Le altre imposte non correlate al reddito, come le imposte sugli immobili, sono incluse tra gli oneri operativi o, qualora
ne ricorrano i presupposti, sono capitalizzate nel relativo immobile.
Le imposte correnti sul reddito imponibile dell’esercizio rappresentano l’onere fiscale determinato utilizzando le aliquote
fiscali in vigore alla data di riferimento.
Le imposte differite e anticipate sono rilevate per tutte le differenze temporanee esistenti alla data di riferimento tra i
valori contabili delle attività e delle passività iscritte in bilancio ed i corrispondenti valori considerati per la determinazione
del reddito imponibile ai fini fiscali.
I debiti per imposte differite si riferiscono a:
(i) componenti positivi di reddito imputati nell'esercizio in esame la cui rilevanza fiscale o tassazione avverrà nei
successivi esercizi;
(ii) componenti negativi di reddito deducibili in misura superiore di quella iscritta nel conto economico per effetto
dell’applicazione dei Principi Contabili Internazionali.
I crediti per imposte anticipate sono iscritti in bilancio:
(i) per tutti i componenti negativi di reddito non deducibili nell’esercizio in esame ma che potranno essere dedotti
negli esercizi successivi;
(ii) per il riporto a nuovo delle perdite fiscali non utilizzate, se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile
a fronte del quale potrà essere utilizzata la perdita fiscale.
136
I crediti per imposte anticipate e i debiti per imposte differite sono determinati sulla base delle aliquote d’imposta previste
per il calcolo delle imposte sui redditi degli esercizi in cui le differenze temporanee si riverseranno, sulla base delle
aliquote fiscali e della legislazione fiscale in vigore alla data di riferimento del bilancio.
L’effetto del cambiamento delle aliquote fiscali sulle predette imposte viene portato a Conto Economico nell’esercizio in
cui si manifesta tale cambiamento.
Utile per azione
L’utile base per azione è calcolato dividendo l’utile o la perdita attribuibile agli azionisti della Società per la media
ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. L’utile diluito per azione è calcolato dividendo l’utile o
la perdita attribuibile agli azionisti della Società per la media ponderata delle azioni in circolazione.
Principali stime adottate dalla Direzione
Di seguito sono riportate le principali stime ed assunzioni adottate dalla Direzione per la redazione del presente bilancio,
le cui variazioni, peraltro al momento non prevedibili, potrebbero avere effetti sulla situazione economica e patrimoniale
della Società.
Stime adottate nel calcolo attuariale al fine della determinazione dei piani a benefici definiti nell’ambito dei
benefici successivi al rapporto di lavoro:
Il tasso di inflazione previsto è pari al 2,0%;
Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al 3,08%;
Il tasso annuo di incremento del TFR è previsto pari al 3,0%;
E’ previsto un turn-over dei dipendenti del 6% per la Società.
Stime adottate nel calcolo attuariale al fine della determinazione del fondo indennità suppletiva di clientela:
Il tasso di turn-over volontario previsto è pari al 0,00%;
Il tasso di turn-over societario previsto è pari al 5,00%;
Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al 3,63%.
ALTRE INFORMAZIONI
Gestione del rischio finanziario
I rischi finanziari a cui è esposta la Società nello svolgimento della sua attività sono i seguenti:
- rischio di liquidità;
- rischio di mercato (comprensivo del rischio di valuta, del rischio di tasso, del rischio di prezzo);
- rischio di credito.
Rischio di liquidità e di mercato
La gestione dei fabbisogni finanziari e dei relativi rischi (principalmente rischi di tasso e rischi di cambio) è svolta a livello
di tesoreria centralizzata sulla base di linee guida definite dal Direttore Generale ed approvate dall’Amministratore
Delegato.
L’obiettivo principale di queste linee guida consiste nel:
(i)
Rischio di liquidità:
La Società gestisce il rischio di liquidità nell’ottica di garantire la presenza di una struttura del passivo in equilibrio
con la composizione dell’attivo di bilancio, al fine di mantenere una elevata solidità patrimoniale.
(ii)
Rischio di cambio:
La Società opera a livello internazionale ed è quindi esposta al rischio di cambio. Il rischio di cambio sorge quando
attività e passività rilevate sono espresse in valuta diversa da quelle funzionali dell’impresa.
La modalità di gestione di tale rischio consiste nel contenere e minimizzare il rischio connesso all’andamento dei
tassi di cambio utilizzando coperture di tipo operativo. In alternativa la Società se esposta al rischio di cambio si
copre mediante l’apertura di finanziamenti in valuta.
(iii)
Rischio di tasso:
137
Il rischio di tasso di interesse cui la Società è esposta è originato dai debiti finanziari a breve e a medio/lungo
termine in essere, che essendo per la totalità a tasso variabile espongono la Società al rischio di variazione dei
flussi di cassa al variare dei tassi di interesse stessi.
Il costo medio dell’indebitamento risulta tendenzialmente parametrato all’andamento del tasso EURIBOR a 3/6
mesi, più uno spread che dipende principalmente dalla tipologia di strumento di finanziamento utilizzato.
Il rischio di cash flow sui tassi di interesse non è mai stato gestito in passato mediante il ricorso a contratti derivati
interest rate swapche trasformassero il tasso variabile in tasso fisso. Alla data del 31 dicembre 2023 non sono
presenti strumenti di copertura del rischio di tasso di interesse.
(iv)
Rischio di prezzo:
La Società effettua acquisti e vendite a livello mondiale ed è pertanto esposta a normale rischio di oscillazione dei
prezzi tipici del settore.
Rischio di credito
Per quanto riguarda i crediti Italia la Società tratta solo con clienti noti ed affidabili. È politica della Società che i clienti
che richiedono condizioni di pagamento dilazionate siano soggetti a procedure di verifica della loro classe di merito.
Inoltre, il saldo dei crediti viene monitorato nel corso dell’esercizio in modo che l’importo delle posizioni in sofferenza
non sia significativo.
La qualità creditizia delle attività finanziarie non scadute e che non hanno subito perdite di valore può essere valutata
facendo riferimento alla procedura interna di gestione del credito.
L’attività di monitoraggio del cliente si articola principalmente in una fase preliminare, in cui si provvede alla raccolta dei
dati e delle informazioni sui nuovi clienti ed una fase successiva all’attivazione, in cui viene riconosciuto un fido e viene
supervisionata l’evoluzione della posizione creditizia.
La fase preliminare si sostanzia nel reperire i dati amministrativi/fiscali essenziali per poter permettere una valutazione
completa e corretta dei rischi che il nuovo cliente comporta. L’attivazione del cliente è subordinata alla completezza dei
dati sovra citati e all’approvazione, dopo eventuali approfondimenti, da parte dell’Ufficio Clienti.
Ad ogni nuovo cliente è riconosciuto un fido: la concessione è vincolata ad ulteriori informazioni integrative (anni di
attività, condizioni di pagamento, nomea del cliente) indispensabili per procedere ad una valutazione del livello di
solvibilità. Una volta predisposto il quadro di insieme, la documentazione sul potenziale cliente viene sottoposta
all’approvazione dei vari enti aziendali.
La gestione dello scaduto è differenziata in funzione all’anzianità dello stesso (fasce di scaduto).
Per le fasce di scaduto fino ai 60 giorni vengono attivate procedure di sollecito, tramite filiale o direttamente dall’Ufficio
Clienti; si evidenzia che, a partire da uno scaduto che supera i 15 giorni o dal superamento del fido concesso, viene
attivato il blocco delle anagrafiche, generando l’impossibilità di effettuare forniture al cliente inadempiente. Per i crediti
di fascia “superiore ai 90 giorni”, vengono attivati, ove necessario, interventi di tipo legale.
Per quanto riguarda la gestione dei crediti esteri la Società procede come segue:
a) Parte dei crediti esteri sono garantiti da primarie società di assicurazione dei crediti;
b) La residuale parte dei crediti non assicurati viene gestita:
a. Buona parte mediante richiesta di lettera di credito ed anticipi del 30% entro due settimane dalla
conferma dell’ordine;
b. I rimanenti crediti non coperti da assicurazione, da lettera di credito né da anticipo, vengono
specificamente autorizzati e trattati secondo la procedura dei crediti Italia.
Questa procedura permette di definire quelle regole e quei meccanismi operativi che consentono di generare un flusso
di pagamenti tali da garantire alla Società la solvibilità del cliente e la redditività del rapporto.
Alla data di riferimento del bilancio, l’esposizione massima al rischio di credito è uguale al valore di ciascuna categoria dei
crediti di seguito indicati:
138
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023 2022
%
Crediti commerciali
56.856
78.011
( 21.155)
(27,1%)
Altre voci attive correnti
22.417
14.017
8.400
59,9%
Totale
79.273
92.028
( 12.755)
(13,9%)
Per quanto riguarda il commento alle categorie si rimanda alla nota 8 per i “Crediti commerciali” e alla nota 11 “Altre voci
attive correnti”.
Il fair value delle categorie sopra riportate non viene esposto in quanto il valore contabile ne rappresenta
un’approssimazione ragionevole.
Al 31 dicembre 2023, i crediti commerciali scaduti ammontano a Euro 45.527 migliaia (42.241 migliaia di Euro nel 2022).
La composizione per scadenza è la seguente:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
variazioni
2023
2022
%
Fino a 30 giorni
2.460
4.115
( 1.655)
(40,2%)
31 - 60 giorni
4.514
3.940
574
14,6%
61 - 90 giorni
2.917
5.554
( 2.637)
(47,5%)
Superiore a 90 giorni
35.636
28.632
7.004
24,5%
Totale
45.527
42.241
3.286
7,8%
La variazione dei crediti scaduti di Euro 3.286 migliaia è determinato dalle fusioni per incorporazioni delle controllate
Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
Si evidenzia che nella quota dei crediti commerciali scaduti oltre 90 giorni soni inclusi i crediti verso la controllata cinese
pari ad Euro 24.871 migliaia di cui Euro 13.091 migliaia svalutati mediante stanziamento a fondo svalutazione.
Non si evidenziano ulteriori rischi di inesigibilità relativamente ai crediti scaduti.
Rendiconto Finanziario
Il Rendiconto Finanziario, predisposto dalla Società come previsto dallo IAS 7, è stato redatto applicando il metodo
indiretto. Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti inclusi nel Rendiconto Finanziario comprendono i saldi patrimoniali
di tale voce alla data di riferimento. Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve
termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa e che sono soggetti ad un irrilevante rischio
di variazione del loro valore. Pertanto, un impiego finanziario è solitamente classificato come disponibilità liquida
equivalente quando è a breve scadenza, ovvero a tre mesi o meno dalla data d’acquisto.
Gli scoperti di conto corrente, solitamente, rientrano nell’attività di finanziamento, salvo il caso in cui essi siano
rimborsabili a vista e formino parte integrante della gestione della liquidità o delle disponibilità liquide equivalenti di una
Società, nel qual caso essi sono classificati a riduzione delle disponibilità liquide equivalenti.
I flussi finanziari in valuta estera sono stati convertiti al cambio medio del periodo. I proventi e i costi relativi a interessi,
dividendi ricevuti e imposte sul reddito sono inclusi nei flussi finanziari generati dalla gestione operativa.
Secondo lo IAS 7, il Rendiconto Finanziario deve evidenziare separatamente i flussi di cassa derivanti dall’attività
operativa, di investimento e di finanziamento:
(i) flusso monetario da attività operativa: i flussi di cassa derivanti dall’attività operativa sono connessi
principalmente all’attività di produzione del reddito e vengono rappresentati dalla Società utilizzando il metodo indiretto;
secondo tale metodo l’utile d’esercizio viene rettificato degli effetti delle poste che nell’esercizio non hanno comportato
esborsi, ovvero non hanno originato liquidità (operazioni di natura non monetaria);
(ii) flusso monetario da attività di investimento: l’attività di investimento è indicata separatamente perché essa è,
tra l’altro, indicativa di investimenti/disinvestimenti effettuati con l’obiettivo di ottenere in futuro ricavi e flussi di cassa
positivi;
(iii) flusso monetario da attività finanziaria: l’attività di finanziamento è costituita dai flussi che comportano la
modificazione dell’entità e della composizione del Patrimonio Netto e dei finanziamenti ottenuti.
139
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
1. Immobilizzazioni immateriali
La tabella seguente ne dettaglia la composizione e la movimentazione:
(Valori in migliaia di Euro)
Marchi
Altre
Totale
Saldo al 01.01.22
2.645
641
3.286
Incrementi per acquisti
-
569
569
incrementi per fusione
-
89
89
Decrementi
-
-
-
Ammortamenti del periodo
( 125)
( 442)
( 567)
Saldo al 31.12.22
2.520
857
3.377
Incrementi per acquisti
-
1.006
1.006
incrementi per fusione Moschino S.p.A.
36.059
341
36.400
Decrementi
-
( 11)
( 11)
Ammortamenti del periodo
( 2.053)
( 632)
( 2.685)
Saldo al 31.12.23
36.526
1.561
38.087
Marchi
La voce è relativa ai marchi di proprietà della Società.
Marchio “Alberta Ferretti” pari ad Euro 2.395 migliaia il cui periodo di ammortamento residuo è pari a 19 anni.
Marchio “Moschino” pari ad Euro 34.131 migliaia il cui periodo di ammortamento residuo è 21 anni.
Altre
La voce “Altre” si riferisce alle licenze d’uso software.
Key money
A seguito delle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A,
contestualmente all’applicazione dell’IFRS 16, la Società ha incluso i piani di ammortamento dei Key Money facendoli
rientrare nei diritti d’uso.
2. Immobilizzazioni materiali
La tabella seguente ne dettaglia la composizione e la movimentazione:
140
(Valori in migliaia di Euro)
Terreni
Fabbricati
Opere su beni di terzi
Impianti e macchinari
Attrezzature industriali
e commerciali
Altre immobilizzazioni
materiali
Totale
Saldo al 01.01.22
17.320
21.848
685
1.285
50
629
41.817
Incrementi
-
3
31
124
12
132
302
incrementi per fusione
-
-
35
-
2
59
96
Decrementi
-
-
( 1)
-
( 1)
( 29)
( 31)
Ammortamenti del periodo
-
( 611)
( 148)
( 302)
( 26)
( 200)
( 1.287)
Saldo al 31.12.22
17.320
21.240
602
1.107
37
591
40.897
Incrementi
1.554
179
58
651
2.442
incrementi per fusione Moschino
7.944
243
166
2.067
10.420
incrementi per fusione Aeffe
Retail
330
107
8
546
991
Decrementi
( 1.793)
( 25)
( 102)
( 774)
( 2.694)
Ammortamenti del periodo
( 611)
( 1.438)
( 387)
( 61)
( 648)
( 3.145)
Saldo al 31.12.23
17.320
20.629
7.199
1.224
106
2.433
48.911
La movimentazione delle immobilizzazioni materiali evidenzia le seguenti principali variazioni:
investimenti per Euro 2.442 migliaia in opere su beni di terzi, attrezzature informatiche ed impiantistica
generale e specifica, principalmente relativi al nuovo negozio in Via del Babuino 16 a Roma a marchio
Moschino;
incrementi per Euro 11.411 migliaia a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione delle
controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.;
decrementi per Euro 2.694 migliaia principalmente per la chiusura del punti vendita di Capri e di Roma,
entrambi a marchio Moschino;
ammortamenti per Euro 3.145 migliaia.
3. Attività per diritti d’uso
La tabella seguente ne dettaglia la composizione e la movimentazione:
(Valori in migliaia di Euro)
Fabbricati
Auto
Altro
Totale
Saldo al 01.01.22
10.830
245
938
12.013
Incrementi
515
846
-
1.361
Decrementi
( 3.087)
-
( 20)
( 3.107)
Altre variazioni
-
-
-
-
Ammortamenti del periodo
( 1.516)
( 368)
( 385)
( 2.269)
Saldo al 31.12.22
6.743
723
533
7.999
Incrementi per fusione Moschino
19.895
132
101
20.127
Incrementi per fusione Aeffe Retail
31.383
31.383
Incrementi
7.032
827
788
8.648
Decrementi
( 384)
( 384)
Svalutazioni
( 203)
( 203)
Ammortamenti del periodo
( 9.921)
( 502)
( 486)
( 10.909)
Saldo al 31.12.23
54.544
1.181
936
56.661
La voce Fabbricati include Attività per diritto d’uso relativi principalmente a contratti di affitto di negozi e in misura
residuale relativi a contratti di affitto di uffici, e altri spazi. Gli incrementi sono legati a nuovi contratti di affitto relativi
141
all’apertura o alla relocation di negozi retail ed al rinnovo dei contratti di affitto esistenti. I decrementi sono legati alla
chiusura di due punti vendita, Capri e Roma, a marchio Moschino.
Nel corso dell’esercizio la Società ha formalizzato un impairment test con le modalità descritte in precedenza nel
paragrafo “IFRS 16”. In particolare, per le Cash Generating Unit (CGU) il valore recuperabile è stato calcolato come
maggiore tra fair value e valore d’uso della relativa Cash Generating Unit con il valore contabile del suo capitale investito
netto (“carrying amount”).
Dall’analisi effettuata è emersa una svalutazione per impairment di Euro 203 migliaia relativo al negozio di Firenze che,
nel contesto attuale, ha manifestato trigger events, evidenziando, sulla base delle previsioni economico finanziarie
formulate dal Management, la non recuperabilità degli investimenti effettuati.
4. Partecipazioni
4.1 Partecipazioni in imprese controllate
La composizione della voce Partecipazioni in imprese controllate al 31 dicembre 2023 e 2022 è evidenziata nel prospetto
seguente:
(Valori in migliaia di Euro)
Valore di
carico
Fondo
svalutazione
Valore netto
Svalutazioni
Riclassifica
da fondo
Decrementi
per Fusioni
Pollini SpA
100,0%
41.945 - 41.945
Aeffe Retail SpA
100,0% 19.787
-
( 19.787) -
Moschino SpA
100,0% 113.949 -
( 113.949) -
Moschino Kids Srl
70,0% 7 7 7
Aeffe Germany Gbmh
100,0% 525 -
( 525) -
Aeffe Spagna Slu
100,0% 320 -
320
Aeffe Netherlands Bv
100,0%
25 -
( 25) -
Aeffe Group Inc. (ex Aeffe
Usa ed ex Moschino Usa)
100,0% 10.665 3.297 ( 12.060)
( 8.763) ( 1.463) 440
Fashoff UK Ltd
100,0% 2.342 2.342
2.342
Moschino France Sarl
100,0%
8.400 ( 2.452) 5.948 ( 9) ( 399)
5.539
Moschino Asia Pacific Ltd
100,0%
54 54 ( 54) -
Moschino Korea Ltd
100,0% 4
4 ( 4) -
Moschino Shangai Ltd
(controllata tramite
Moschino Asia Pacific Ltd)
100,0% -
Totale
187.216 14.105 ( 14.512) ( 408) ( 2.080)
( 399) ( 133.736) 50.594
Valore al
31/12/2023
Società
Quota di
Possesso %
Valore al
31/12/2022
Apporti da fusione Moschino S.p.A.
Variazioni 2023
Le variazioni registrate nel corso del 2023 si riferiscono agli effetti derivanti dalle fusioni per incorporazione di Moschino
S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. e alle svalutazioni effettuate dalla Società a copertura delle perdite riportate dalle controllate
sopra indicate. Dalle analisi effettuate in base a quanto previsto dallo IAS 36 non si rilevano altri indicatori di impairment
test, pertanto, la Società non ha provveduto ad effettuare i test di impairment test.
Si evidenzia che il fondo svalutazione inerente la partecipazione di Aeffe Group Inc., apportato dalla fusione della
controllata Moschino S.p.A., è determinato dalla somma del fondo svalutazione partecipazione (Euro 3.297 migliaia), del
fondo svalutazione crediti (Euro 1.803 migliaia) e dal fondo rischi oneri futuri (Euro 6.960 migliaia) relativi alla società
Moschino Usa Inc.
Nella tabella che segue si riporta la movimentazione del Fondo Eccedenza Svalutazioni Partecipazioni, che riporta nella
voce accantonamenti l’ammontare ritenuto congruo per coprire le perdite (per la quota percentuale di pertinenza) che
residuano dopo l’azzeramento del valore contabile della partecipazione:
(valori in migliaia di Euro)
142
Società
Quota di
Possesso
%
Valore al
31/12/202
2
Accantonament
i 2023
Riclassifica a
svalutazione
partecipazioni
Rilascio
2023
Valore al
31/12/2023
Aeffe Germany Gbmh
100,0%
( 401)
( 401)
Aeffe Netherlands Bv
100,0%
( 140)
( 140)
Aeffe UK Ltd (società inattiva)
( 2.848)
2.848
-
Moschino France Sarl
100,0%
( 399)
399
-
Moschino Asia Pacific Ltd
100,0%
( 3.073)
( 3.073)
Moschino Korea Ltd
100,0%
( 2.613)
( 2.613)
Moschino Shangai Ltd
(controllata tramite Moschino
Asia Pacific Ltd)
100,0% ( 11.515) ( 11.515)
Totale
( 3.248)
( 17.743)
399
2.848
( 17.743)
Nel prospetto che segue si riportano i dati principali dei bilanci ias delle società controllate al 31 dicembre 2023
unitamente al costo storico delle partecipazioni e, se presenti, al Fondo Svalutazione e Fondo Eccedenza Svalutazioni
Partecipazioni al 31 dicembre 2023:
(valori in migliaia di Euro)
Pollini SpA
Gatteo (FC)
Italia
6.000 1.670 62.865 100,0% 6.000.000 41.945 41.945
Moschino Kids Srl
Padernello (TV)
Italia
10 512 482
70,0%
n.d. 7 7
Aeffe Germany
Gmbh
Metzingen
(Germany)
25 ( 394) ( 401) 100,0% n.d. 525 ( 525) ( 401) ( 401)
Aeffe Spagna Slu
Barcellona
(Spain)
320 ( 58) 396
100,0% n.d. 320 320
Aeffe
Netherlnads Bv
Rotterdam
(Netherlands)
25 ( 228) ( 140) 100,0% n.d. 25 ( 25) ( 140) ( 140)
Aeffe Group Inc.
New York
(USA)
9 ( 3.162) 463
100,0%
n.d. 13.962 ( 13.523) 440
Fashoff UK Ltd London (GB)
1.800 ( 492) 5.081 100,0% n.d. 2.342 2.342
Moschino France
Sarl
Paris (France)
50 ( 197) 5.539
100,0% n.d. 8.400 ( 2.861) 5.539
Moschino Asia
Pacific Ltd
Hong Kong
(H.K.)
58 ( 3.138) ( 3.073) 100,0% n.d. 54 ( 54) ( 3.073) ( 3.073)
Moschino Korea
L.t.d.
Seoul (KR)
4.320 ( 3.495) ( 2.613)
100,0%
n.d. 4 ( 4) ( 2.613) ( 2.613)
Moschino
Shangai Ltd
Huangpu
(Shanghai)
5.304 ( 9.033) ( 11.515) 100,0% n.d. ( 11.515) ( 11.515)
Totale
67.585
( 16.991) ( 17.743)
32.851
Quota di
Possesso
%
Società
Sede
Capitale
sociale
Risultato
ultimo
esercizio
Patrimonio
netto
Numero
azioni
Costo storico
partecipazione
Fondo
svalutazione
partecipazione
Fondo rischi
Valore
partecipazione
al netto fondi
svalutazione e
rischi
4.2 Partecipazioni in altre imprese
La composizione della voce Partecipazioni in altre imprese al 31 dicembre 2023 è evidenziata nel prospetto seguente:
(valori in migliaia di Euro)
143
Società Sede
Capitale
sociale
Risultato
ultimo
esercizio
Patrimonio
netto
Quota di
Possesso
%
Numero
azioni
Costo
storico
Conai
0,19
Caaf Emilia Romagna
0,688%
5.000
3
Assoform
1,670%
2
Consorzio Assoenergia Rimini
2,100%
1
Fondazione MadeinItaly circolare-sostenibile
9
Consorzio RE.CREA
2
Effegidi
6
Totale partecipazioni in altre imprese:
22
5. Altre Attività
Tale voce include in via principale crediti verso imprese controllate.
La voce altre attività registra un incremento di Euro 3.297 migliaia con un saldo a fine esercizio pari a Euro 3.856 migliaia.
Tale incremento deriva dall’accensione del finanziamento concesso alla società controllata Moschino Asia Pacific Ltd di
Euro 3.761 migliaia per la ricapitalizzazione della società Moschino Shanghai Ltd, detenuta al 100% da Moschino Asia
Pacific e dal decremento di Euro 559 migliaia per la chiusura ed il giroconto di poste del precedente esercizio.
6. Attività e passività fiscali non correnti per imposte anticipate e differite
La tabella seguente illustra la composizione della voce al 31 dicembre 2023 ed al 31 dicembre 2022:
(Valori in migliaia di Euro)
Crediti
Debiti
31-dic-2023
31-dic-2022
31-dic-2023
31-dic-2022
Beni materiali
0
0
-17
-17
Attività immateriali
3
3
( 130)
( 130)
Accantonamenti
717
362
( 6)
Oneri deducibili in esercizi futuri
262
399
-
Proventi tassabili in esercizi futuri
-
69
( 137)
Perdite fiscali portate a nuovo
6.547
-
-
Imposte da passaggio IAS
20
986
( 6.679)
( 6.549)
Totale
7.549
1.750
( 6.757)
( 6.839)
La movimentazione delle differenze temporanee nel corso dell’esercizio è illustrata nella tabella seguente:
(Valori in migliaia di Euro)
Saldo iniziale
Fusione per
incorporazione
Moschino S.p.A.
e Aeffe Retail
S.p.A.
Rilevate a conto
economico
Altro
Saldo finale
Beni materiali
( 17)
( 17)
Attività immateriali
( 127)
( 127)
Accantonamenti
356
306
48
7
717
Oneri deducibili in esercizi futuri
399
218
( 388)
33
262
Proventi tassabili in esercizi futuri
( 137)
136
76
( 6)
69
Perdite fiscali portate a nuovo
-
8.008
( 1.461)
6.547
Imposte da passaggio IAS
( 5.563)
( 1.766)
( 3)
673
( 6.659)
Imposte esercizi precedenti
21
( 21)
-
Totale
( 5.089)
( 1.106)
7.762
( 775)
792
144
La variazione in diminuzione non transitata a conto economico pari a Euro 775 migliaia è principalmente riferibile
all’utilizzo della fiscalità differita attiva sulle perdite d’esercizio.
Al 31 dicembre 2023 sono state rilevate imposte anticipate pari ad Euro 6.547 migliaia calcolate sulle perdite fiscali
dell’esercizio 2023. L’iscrizione è legata alla valutazione della ragionevole certezza della recuperabili sulla base del Piano
Industriale 2024-2027 approvato in data 25 gennaio 2024.
ATTIVITA’ CORRENTI
7. Rimanenze
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Materie prime, sussidiarie e di consumo
5.290
6.671
( 1.381)
(20,7%)
Prodotti in corso di lavorazione
4.533
5.762
( 1.229)
(21,3%)
Prodotti finiti e merci
34.159
21.594
12.565
58,2%
Acconti
16
( 16)
(100,0%)
Totale
43.982
34.043
9.939
29,2%
Il valore delle rimanenze prodotti finiti e merci registra un incremento di Euro 12.565 migliaia rispetto al valore dell’anno
precedente prevalentemente a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A.
e Aeffe Retail S.p.A
Le giacenze di materie prime e prodotti in corso di lavorazione si riferiscono sostanzialmente alla realizzazione delle
collezioni primavera/estate 2024, mentre i prodotti finiti riguardano principalmente le collezioni autunno/inverno 2023,
primavera/estate 2024 e il campionario dell’autunno/inverno 2024.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra costo e valore netto di realizzo.
Per i prodotti finiti il costo di produzione include i costi delle materie prime, dei materiali e delle lavorazioni esterne,
nonc tutti gli altri costi diretti ed indiretti di produzione, per le quote ragionevolmente imputabili ai prodotti, con
esclusione degli oneri finanziari.
Nel corso dell’esercizio 2023, a seguito di alcune vendite a stock, è stato utilizzato il fondo svalutazione magazzino pari
ad Euro 1.917 migliaia come esposto nella tabella sottostante:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
Decrementi
Accantonamenti
31 dicembre
2022
2023
Fondo svalutazione magazzino
1.917
( 1.917)
-
Totale
1.917
( 1.917)
-
Le scorte obsolete e di "lento rigiro" sono valorizzate in relazione alla loro possibilità di utilizzo o di realizzo. In particolare,
la Società, relativamente ai prodotti finiti relativi a stagioni precedenti presenti nelle giacenze al 31 dicembre 2023, ha
adeguato il valore di tali rimanenze al valore di realizzo ottenuto dalla vendita tramite il canale degli stockisti.
8. Crediti commerciali
La voce in esame è dettagliata nella tabella che segue:
145
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023 2022
%
Crediti verso clienti
21.752
17.595
4.157
23,6%
Crediti verso imprese controllate
50.513
61.899
( 11.386)
(18,4%)
Crediti verso controllanti
5
3
2
66,7%
(Fondo svalutazione crediti verso controllate)
( 13.091)
( 13.091)
n.a.
(Fondo svalutazione crediti verso terzi)
( 2.323)
( 1.486)
( 837)
56,3%
Totale
56.856
78.011
( 21.155)
(27,1%)
Al 31 dicembre 2023 i crediti commerciali sono pari a Euro 56.856 migliaia, con un decremento del 27,1% rispetto al loro
valore al 31 dicembre 2022, per effetto prevalentemente delle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate
Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
I crediti verso le imprese controllate mostrano un saldo a fine esercizio pari a 50.513 contro i 61.899 del precedente
esercizio, con una riduzione del 18,4%. Tale decremento è riconducibile sia alle operazioni di fusione avvenute nel corso
dell’esercizio sia alla svalutazione pari a Euro 13.091 migliaia verso la società Moschino Shanghai Ltd. con riferimento ai
crediti sorti nell’esercizio 2022.
Il fondo svalutazione crediti commerciali è stato calcolato utilizzando criteri analitici sulla base dei dati disponibili e, in
generale, sulla base dell’andamento storico.
Il prospetto seguente riporta i movimenti dell’esercizio del fondo svalutazione crediti:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
Incrementi per
fusione
incorporazione
Incrementi
Decrementi / Altre
variazioni
31 dicembre
2022
Moschino S.p.A.
2023
Fondo svalutazione crediti verso terzi
1.484
766
500
( 427)
2.323
Totale
1.484
766
500
( 427)
2.323
9. Crediti tributari
La voce in esame è dettagliata nella tabella che segue:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
IVA
1.355
4.193
( 2.838)
(67,7%)
IRES
3.162
2.659
503
18,9%
IRAP
686
334
352
105,4%
Altri crediti tributari
2.583
1.099
1.484
135,0%
Totale
7.786
8.285
( 499)
(6,0%)
La variazione dei crediti tributari è riferibile principalmente al decremento del credito iva di gruppo mentre la variazione
della voce “altri crediti tributari” è imputabile all’incremento del credito R&S di Euro 1.223 migliaia apportato dalla fusione
per incorporazione della controllata Moschino S.p.A.
10. Disponibilità liquide
La voce comprende:
146
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023 2022
%
Depositi bancari e postali
2.346
5.749
( 3.403)
(59,2%)
Denaro e valori in cassa
215
13
202
1.553,8%
Totale
2.561
5.762
( 3.200)
(55,5%)
La voce “Depositi bancari e postali” rappresenta il valore nominale del saldo dei conti correnti attivi intrattenuti con gli
Istituti di credito, compresi gli interessi maturati alla data del bilancio. La voce “Denaro e valori in cassa” rappresenta il
valore nominale del contante, presente in cassa alla data del bilancio.
Le disponibilità liquide di Aeffe S.p.A., per effetto delle fusioni, si sono incrementate di Euro 957 migliaia.
11. Altri crediti
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Crediti per costi anticipati realizzazione collezioni
18.160
12.644
5.516
43,6%
Acconti e note di accredito da ricevere
1.023
164
859
523,8%
Ratei e risconti attivi
1.021
477
544
114,0%
Altri
1.667
732
935
127,7%
Firr
547
547
n.a.
Totale
22.418
14.017
7.854
56,0%
I crediti per costi anticipati si riferiscono alla sospensione della quota dei costi di progettazione e realizzazione del
campionario relativi alle collezioni primavera/estate 2024 e autunno inverno 2024 per le quali non sono ancora stati
realizzati i corrispondenti ricavi di vendita.
L’incremento di Euro 5.516 migliaia è determinato principalmente dall’operazione di fusione per incorporazione della
controllata Moschino S.p.A.
I ratei e risconti si riferiscono principalmente ad affitti passivi, premi assicurativi e canoni periodici di manutenzione e/o
abbonamento e l’incremento è determinato principalmente dalle operazioni di fusione per incorporazione della
controllata Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
Il credito verso il Firr sorge a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione della controllata Moschino S.p.A. che
svolge attività di agenzia.
La voce “Altri” si riferisce principalmente a crediti verso fornitori per note credito relativi a resi di materie/prodotti finiti
e sconti su acquisti, crediti vs. Istituti previdenziali, crediti verso dipendenti, crediti per pagamenti anticipati e depositi
cauzionali di breve periodo.
12. PATRIMONIO NETTO
Si commentano, di seguito, le principali classi componenti il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2023.
147
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazioni
2023 2022
Capitale sociale
24.606
24.606
-
Riserva sovrapprezzo azioni
62.264
67.599
( 5.335)
Altre riserve
4.979
4.979
-
Riserva Fair value
7.742
7.742
-
Riserva legale
4.032
4.032
-
Riserva Ias
11.253
( 90)
11.343
Riserva da rimisurazione piani a benefici definiti
( 1.033)
( 755)
( 278)
Riserva straordinaria da riallineamento D.L. 104/2020
3.807
3.807
-
Utili/(Perdite) esercizi precedenti
2.375
2.375
-
Risultato di esercizio
( 51.581)
( 5.335)
( 46.246)
Riserva da fusioni per incorporazione ( 20.888) 16.286
( 37.174)
Totale
47.556
125.246
( 77.690)
Capitale sociale
Il capitale sociale al 31 dicembre 2023, interamente sottoscritto e versato, (al lordo delle azioni proprie) risulta pari a Euro
26.841 migliaia, ed è costituito da 107.362.504 azioni da Euro 0,25 ciascuna. Al 31 dicembre 2023 la Società possiede
8.937.519 azioni proprie che corrispondono al 8,325% del suo capitale sociale.
Non esistono azioni con diritto di voto limitato, azioni prive del diritto di voto e azioni che garantiscono privilegi. Nel corso
dell’esercizio 2023 non sono state acquistate dalla Società azioni proprie.
Riserva sovrapprezzo azioni
La variazione della riserva sovrapprezzo azioni pari a Euro 5.335 migliaia è relativa alla copertura della perdita
dell’esercizio 2022.
Altre riserve
La riserva legale al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro 4.979 migliaia e non ha subito variazioni rispetto all’esercizio 2022.
Si specifica che le riserve non si sono movimentate per proventi o oneri imputati direttamente a patrimonio netto.
Riserva fair value
La riserva fair value deriva dall’applicazione del principio contabile internazionale IAS 16, principio che prevede di valutare
a fair value i terreni e fabbricati della Società sulla base di perizie effettuate da un perito esperto indipendente.
Riserva Legale
La riserva legale al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro 4.032 migliaia e non ha subito variazioni rispetto all’esercizio 2022
Riserva IAS
La riserva IAS, costituita con la prima applicazione dei principi contabili internazionali, recepisce le differenze di valore
emerse con la conversione dai Principi Contabili Italiani ai Principi Contabili Internazionali. Le differenze imputate nella
riserva di patrimonio sono al netto dell’effetto fiscale, come richiesto dal IFRS 1.
La voce si è movimentata per effetto delle fusioni per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. pari ad Euro 5.578
migliaia e Aeffe Retail S.p.A. pari ad Euro 5.765 migliaia.
148
Riserva da rimisurazione piani a benefici definiti
La riserva da rimisurazione piani a benefici definiti, costituita a seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2014 (in modo
retrospettivo) dell‘emendamento allo IAS 19, è variata rispetto al 31 dicembre 2022 di Euro 278 migliaia di cui Euro 186
migliaia a seguito delle fusioni per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
Riserva straordinaria da riallineamento D.L. 104/2020
La riserva straordinaria da riallineamento D.L. 104/2020 al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro 3.807 migliaia e non ha
subito variazioni rispetto all’esercizio 2022.
Tale riserva si è costituita nell’anno 2021 anno in cui la Società si è avvalsa della facoltà di riallineare i valori civilistici e
fiscali relativi ai beni di impresa, così come previsto dall’art.110, c.8 del D.L. 14 agosto 2020 n.104 (il cosiddetto Decreto
Agosto), convertito nella Legge 13 ottobre 2020 n. 126, con riferimento al fabbricato della sede.
Utili/perdite esercizi precedenti
La voce al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro 2.375 migliaia e non ha subito variazioni rispetto al 31 dicembre 2022.
Risultato di esercizio
La voce evidenzia una perdita di esercizio pari a Euro 51.581 migliaia.
Riserva da fusione per incorporazione
La voce si è movimentata per effetto delle fusioni per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. pari ad Euro
21.450 migliaia e Aeffe Retail S.p.A. pari ad Euro 15.724 migliaia.
Informazioni sulle riserve distribuibili
Nel prospetto sottostante sono riportate, per ogni specifica posta del Patrimonio Netto, le informazioni concernenti la
sua possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché quelle relative ad un eventuale suo avvenuto utilizzo nei precedenti
tre esercizi.
149
(Valori in migliaia di Euro)
Importo
Possibilità
di utilizzo
Quota
disponibile
Utilizzi
precedenti
esercizi
per:
copertura
perdite
aumento
capitale
sociale
distribuzione
ai soci
Capitale sociale
24.606
Riserva legale
4.032
B
Riserva sovrapprezzo azioni:
- di cui
61.375
A,B,C
61.375
5.335
- di cui
889
B
Altre riserve:
- di cui riserva straordinaria
4.979
A,B,C
4.979
36.949
Riserva Ias (art.6 D.Lgs. 38/2005)
11.253
B
Riserva Fair value (art. 6 D.Lgs. 38/2005)
7.742
B
Riserva da rimisurazione piani a benefici definiti
( 1.033)
Riserva da fusioni
( 20.888)
Utili/(Perdite) esercizi precedenti
2.375
A,B,C
2.375
Riserva straordinaria da riallineamento D.L. 104/2020
3.807
A,B,C
3.807
Totale
99.137
72.536
42.284
-
-
LEGENDA: A (per aumenti di capitale sociale); B (per copertura perdite); C (per distribuzione soci)
Vincolo Patrimoniale
In rispetto all’art. 109, comma 4, lett. b) del Testo Unico delle imposte sui redditi approvato con DPR 22/12/86 N. 917,
come modificato con il D. LGS 12/12/03 n. 344, il vincolo patrimoniale alla data del 31 Dicembre 2022 ammonta ad Euro
1.302 migliaia.
Inoltre, la Società si è avvalsa della facoltà di riallineare i valori civilistici e fiscali relativi ai beni di impresa, così come
previsto dall’art.110, c.8 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 (il cosiddetto Decreto di Agosto), convertito nella Legge 13 ottobre
2020 n. 126, con riferimento al fabbricato della sede legale ed è stata vincolata una riserva in sospensione d’imposta
(utilizzando parte della riserva straordinaria) per Euro 3.807 migliaia.
Tali vincoli, in caso di incapienza di riserve ed utili distribuibili, comporta l’assoggettamento a tassazione in caso di
distribuzione.
PASSIVITA’ NON CORRENTI
13. Accantonamenti
La composizione e la movimentazione di tali fondi sono le seguenti:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
2022
Incrementi
Decrementi e
altre variazioni
31 dicembre
2023
Trattamento di quiescenza
1.034
582
( 133)
1.483
Altri
3.247
17.993
( 3.247)
17.993
Totale
4.281
18.575
( 3.380)
19.476
150
Il fondo per trattamento di quiescenza è determinato sulla base di una stima degli oneri da assolvere in relazione
all’interruzione dei contratti di agenzia, considerando le previsioni di legge ed ogni altro elemento utile a tale stima come
dati statistici, durata media dei contratti di agenzia e indice di rotazione degli stessi. L’importo della voce è calcolato sulla
base del valore attuale dell’esborso necessario per estinguere l’obbligazione.
La fusione per incorporazione della controllata Moschino S.p.A. ha determinato un incremento del Fondo per trattamento
di quiescenza di euro 5 migliaia.
Le passività fiscali potenziali per le quali non sono stati stanziati fondi, in quanto non è ritenuto probabile che daranno
origine a oneri a carico della Società, sono descritte al paragrafo “Passività Potenziali”.
Gli “Altri” accantonamenti si riferiscono principalmente alle svalutazioni delle seguenti partecipazioni per la parte
eccedente il costo storico:
- Moschino Shangai Ltd pari ad Euro 11.515 migliaia;
- Moschino Korea Ldt pari ad Euro 2.613 migliaia;
- Moschino Asia Pacific pari ad Euro 3.073 migliaia;
- Aeffe Germany pari ad Euro 401 migliaia;
- Aeffe Netherlands BV pari ad Euro 140 migliaia.
Gli “Altri” decrementi si riferiscono al rilascio di quanto accantonato nell’anno 2022 e precedenti per le seguenti
controllate:
- Aeffe Uk Ltd pari ad Euro 2.848 migliaia, società divenuta inattiva nel corso dell’anno 2023 a seguito della
cessione degli assets alla controllata Fashoff UK;
- Aeffe France Sarl pari ad Euro 399 migliaia, società incorporata in Moschino France Sarl.
14. Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro
Il trattamento di fine rapporto, istituto retributivo ad erogazione differita a favore di tutti i lavoratori, si configura come
programma a benefici definiti (IAS 19), in quanto l’obbligazione aziendale non termina con il versamento dei contributi
maturati sulle retribuzioni liquidate, ma si protrae fino al termine del rapporto di lavoro.
Per tali tipi di piani, il principio richiede che l’ammontare maturato debba essere proiettato nel futuro al fine di
determinare, con una valutazione attuariale che tenga conto del tasso di rotazione del personale, della prevedibile
evoluzione della dinamica retributiva e di eventuali altri fattori, l’ammontare da pagare al momento della cessazione del
rapporto di lavoro. Tale metodologia non trova applicazione per quella parte di dipendenti il cui trattamento di fine
rapporto confluisce in fondi pensionistici di categoria, configurandosi, in tale situazione, un piano pensionistico a
contribuzione definita.
La composizione e la movimentazione del fondo è la seguente:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
2022
Fusione Moschino
S.p.A. e Aeffe Retail
S.p.A.
Incrementi
Decrementi e
altre
variazioni
31 dicembre
2023
TFR 2.570
332
78
( 353) 2.627
Totale
2.570
332
78
( 353)
2.627
Gli incrementi comprendono la quota di TFR maturata nell’anno e la relativa rivalutazione, mentre la voce
decrementi/altre variazioni comprende il decremento per la liquidazione del TFR e il delta attuariale.
15. Passività finanziarie a lungo termine
La tabella seguente riporta la composizione dei finanziamenti a lungo termine:
151
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023 2022
%
Debiti verso banche
58.660
56.362
2.298
4,1%
Debiti per leasing
44.980
7.395
37.585
508,2%
Debiti verso altri finanziatori
19.805
( 19.805)
(100,0%)
Totale
103.640
83.562
20.078
24,0%
La voce relativa ai debiti verso banche si riferisce alla quota esigibile oltre 12 mesi dei finanziamenti concessi da istituti di
credito. Tutte le altre operazioni sono mutui chirografari e finanziamenti bancari su cui non esistono forme di garanzie
reali e non sono presenti clausole diverse dalle clausole di rimborso anticipato generalmente previste dalla prassi
commerciale. Unica eccezione un finanziamento ipotecario sull’Immobile sito in Gatteo sede della controllata Pollini
S.p.A. di Euro 13.222 migliaia.
Non esistono, inoltre, clausole che impongano il rispetto di determinate clausole finanziarie (covenant), o negative
pledge.
Le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.a. e Aeffe Retail S.p.A. hanno determinato un
incremento della voce debiti verso banche pari ad Euro 4.750 migliaia.
I debiti per leasing sono relativi all’applicazione dell’IFRS 16 e l’incremento è determinato dalle operazioni di fusione per
incorporazione delle controllate Moschino S.p.a. e Aeffe Retail S.p.A. di seguito la tabella con la movimentazione e la
ripartizione temporale del debito:
(Valori in migliaia di Euro)
Debiti per leasing
Entro 1 anno
Da 2 a 5 anni
oltre 5 anni
Saldo 31.12.2022
9.627
2.231
5.125
2.270
Fusione Moschino
22.427
1.855
8.437
12.136
Fusione Aeffe Retail
22.215
3.749
14.205
4.262
Incrementi
8.668
Decrementi
( 352)
Lease repayment
( 9.886)
Interessi
1.490
Saldo 31.12.2023
54.189
9.209
29.849
15.131
La riduzione della voce “Debiti verso altri finanziatori” si riferisce ai finanziamenti fruttiferi concessi dalle controllate
Moschino S.p.A. e Aeffe Usa Inc. estinti nel corso dell’anno 2023.
La tabella che segue riporta il dettaglio dei finanziamenti bancari in essere al 31 dicembre 2023 inclusivo della quota a
breve e della quota a medio-lungo termine:
(Valori in migliaia di Euro)
Importo totale
Quota a breve
Quota a lungo
Finanziamenti bancari
76.562
17.902
58.660
Totale
76.562
17.902
58.660
Si precisa che le scadenze oltre i cinque anni ammontano ad Euro 10.828 migliaia.
152
16. Passività non finanziarie
Le passività non finanziarie si incrementano di Euro 1.327 per effetto delle operazioni di fusione per incorporazione delle
controllata Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. e sono relativi a contributi concessi dai locatori, in fase di apertura del
punto vendita, per opere di ristrutturazione e allestimento e imputati a conto economico sulla base della durata del
contratto di locazione.
PASSIVITA’ CORRENTI
17. Debiti commerciali
La voce è confrontata con il rispettivo saldo al 31 dicembre 2022:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Debiti per acconti da clienti
2.058
3.292
( 1.234)
(37,5%)
Debiti verso imprese controllate 22.579
62.724
( 40.145) (64,0%)
Debiti verso fornitori
38.390
34.406
3.984
11,6%
Totale
63.027
100.422
( 37.395)
(37,2%)
I debiti commerciali sono esigibili entro l’esercizio e si riferiscono a debiti per forniture di beni e servizi.
L’incremento dei debiti verso fornitori e il decremento dei debiti verso controllate sono determinati prevalentemente
dalle operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
18. Debiti tributari
I debiti tributari sono dettagliati nel prospetto che segue e confrontati con i rispettivi saldi al 31 dicembre 2022:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Debiti verso Erario per ritenute
1.997
1.328
669
50,4%
Altri
170
( 170)
(100,0%)
Totale
1.997
1.498
499
33,3%
19. Passività finanziarie a breve termine
La tabella che segue ne dettaglia la composizione:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Debiti verso banche 66.014
47.590
18.424
38,7%
Debiti per leasing 9.209
2.231
6.978
312,8%
Totale
75.223
49.821
25.402
51,0%
I debiti verso banche a breve termine includono gli anticipi concessi da istituti di credito, i finanziamenti a breve termine
e la quota corrente dei finanziamenti a medio lungo termine. Gli anticipi rappresentano principalmente l’utilizzo di linee
di credito a breve termine per il finanziamento del capitale circolante.
153
Le operazioni di fusioni per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail hanno determinato un
incremento della voce debiti verso banche pari ad Euro 2.583 migliaia.
I debiti per leasing sono relativi all’applicazione dell’IFRS 16 e l’incremento è determinato dalle operazioni di fusione per
incorporazione delle controllate Moschino S.p.a. e Aeffe Retail S.p.A.
20. Altri debiti
Le altre passività a breve sono dettagliate nel prospetto che segue e confrontate con i corrispondenti saldi al 31 dicembre
2022:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
.
%
Debiti verso Istituti previdenziali
2.766
1.834
932
50,8%
Debiti verso dipendenti
3.395
2.214
1.181
53,3%
Debiti verso clienti
1.748
3.126
( 1.378)
(44,1%)
Ratei e risconti passivi
9.460
5
9.455
n.a.
Altri
213
318
( 105)
(33,0%)
Totale
17.582
7.497
10.085
134,5%
I debiti verso gli istituti previdenziali, iscritti al valore nominale, sono relativi agli oneri contributivi relativi alle retribuzioni
dei dipendenti della Società.
Gli incrementi delle varie voci esposte nella tabella sono determinati dalle operazioni di fusione per incorporazione delle
controllate Moschino S.p.a. e Aeffe Retail S.p.A.
In particolare, la voce “ratei e risconti passivi” è relativa ai risconti sulle royalties fatturate dalla maison Moschino.
154
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DI CONTO ECONOMICO
21. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Accounting Policy:
I ricavi delle vendite e delle prestazioni derivano principalmente dalla vendita di beni con il riconoscimento dei ricavi "at
point in time" quando il controllo del bene è stato trasferito al cliente. Questo è previsto sia per la distribuzione Wholesale
(spedizione dei beni al cliente), sia per la distribuzione retail quando il bene viene venduto attraverso un negozio fisico.
Relativamente all'esportazioni di beni il controllo può essere trasferito in varie fasi a seconda della tipologia dell'Incoterm
applicato allo specifico cliente. Ciò premesso porta ad un limitato giudizio sull'identificazione del passaggio di controllo
del bene e del conseguente riconoscimento del ricavo.
Una parte dei ricavi del gruppo deriva dal riconoscimento delle royalties, convenute, in base, ad una percentuale
prestabilita nel contratto con il cliente, sul fatturato netto. Le royalties maturano “at point in time”, quindi nel momento
dell’emissione da parte della licenziataria, delle fatture di vendita dei prodotti concessi.
Determinazione del prezzo della transazione:
La maggior parte dei ricavi della Società derivano da prezzi di listino che possono variare a seconda della tipologia di
prodotto, marchio e regione geografica. Alcuni contratti con Società Retail del Gruppo prevedono il trasferimento del
controllo con diritto di reso.
Relativamente al riconoscimento delle royalties, queste sono calcolate in base ad una percentuale sul fatturato netto
della licenziataria. La percentuale può variare in base alla tipologia di prodotto.
Disaggregazione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni (IFRS 15)
(Valori in migliaia di Euro)
Div. prêt-à
porter
Div. calzature
pelletteria e
accessori
Totale
Aeffe SpA
Esercizio 2023
Area Geografica
145.173
38.523
183.696
Italia
71.699
21.026
92.725
Europa (Italia esclusa) 32.027
6.013
38.040
Asia e Resto del mondo 34.372
9.667
44.039
America 7.075
1.817
8.892
Marchio
145.173
38.523
183.696
Alberta Ferretti 18.928
2.216
21.144
Philosophy
16.236
1.023
17.259
Moschino 109.133
35.279
144.412
Altri 876
5
881
Contratti con le controparti 145.173
38.523
183.696
Wholesale 101.614
17.623
119.237
Retail 29.074
13.950
43.024
Royalties 14.485
6.950
21.435
Tempistica di trasferimento dei beni e servizi
145.173
38.523
183.696
POINT IN TIME (passaggio dei rischi e benefici significativi connessi alla propietà del
bene)
101.614
17.623
119.237
POINT IN TIME (maturazione Royalties sul fatturato della licenziataria) 14.485
6.950
21.435
Nell’esercizio 2023 i ricavi passano da Euro 164.666 migliaia del 2022 a Euro 183.696 migliaia del 2023, con un incremento
del 11,6%. In valore assoluto l’incremento di Euro 19.030 migliaia è determinato dai seguenti fattori intervenuti nel corso
dell’anno 2023:
155
- riduzione dei ricavi del canale wholesale più che compensato dall’incremento dei ricavi del canale retail a seguito
dell’operazione di fusione per incorporazione delle controllate Aeffe Retail S.p.A. e Moschino S.p.A.;
- incremento dei ricavi pari ad Euro 23.151 migliaia per roy e provvigioni a seguito dell’operazione di fusione per
incorporazione della controllata Moschino S.p.A.
Le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Aeffe Retail S.p.A. e Moschino S.p.A. hanno determinato un
incremento totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari ad Euro 66.149 migliaia.
I ricavi sono stati conseguiti per il 50% sul mercato italiano e per il 50% sui mercati esteri.
22. Altri ricavi e proventi
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Affitti attivi
3.089
3.985
( 896)
(22,5%)
Altri ricavi
9.503
6.161
3.342
54,2%
Totale
12.592
10.146
2.446
24,1%
La voce altri ricavi, pari ad Euro 12.592 migliaia nell’esercizio 2023, include principalmente prestazioni di servizi, utili su
cambi di natura commerciale, vendite di materie prime ed imballaggi, credito di imposta R&S e al rilascio di alcuni fondi.
L’incremento è legato principalmente alle operazioni di fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
per Euro 4.701 migliaia, di cui Euro 1.100 migliaia legato alla disdetta del negozio di Capri.
23. Materie prime e di consumo
La voce è così composta:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
60.916
65.187
( 4.271)
(6,6%)
Totale
60.916
65.187
( 4.271)
(6,6%)
Tale voce comprende prevalentemente i costi per acquisti di materie prime quali tessuti, filati, pellami ed accessori,
acquisti di prodotti finiti per la rivendita (prodotti commercializzati) ed imballaggi.
Il decremento dei costi per materie prime è determinato dalla contrazione del fatturato sul canale wholesale rispetto
all’ordinativo del precedente esercizio e dalle operazioni di fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail
S.p.A.
156
24. Costi per servizi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Lavorazioni esterne
18.297
17.902
395
2,2%
Consulenze
25.147
8.385
16.762
199,9%
Pubblicità e promozione
13.467
3.003
10.464
348,5%
Premi e provvigioni
6.311
8.185
( 1.874)
(22,9%)
Trasporti
3.949
4.592
( 643)
(14,0%)
Utenze
1.186
948
238
25,1%
Compensi amministratori e collegio sindacale
2.717
2.510
207
8,2%
Assicurazioni
303
279
24
8,6%
Commissioni bancarie
296
232
64
27,6%
Spese di viaggio
894
630
264
41,9%
Altri servizi
6.457
2.922
3.535
121,0%
Totale
79.024
49.588
29.436
59,4%
I costi per servizi passano da Euro 49.588 migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 79.024 migliaia dell’esercizio 2023, con un
incremento del 59,4%. La variazione è determinata principalmente dalle operazioni di fusione per incorporazione di
Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. e in parte per i costi non ricorrenti sostenuti nell’anno 2023 per la riorganizzazione
della Società e per eventi promozionali straordinari come il 40°anniversario del brand Moschino.
25. Costi per godimento beni di terzi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Affitti passivi
972
338
634
187,6%
Royalties su licenze, brevetti e marchi
597
14.939
( 14.342)
(96,0%)
Noleggi ed altri
388
166
222
133,7%
Totale
1.957
15.443
( 13.486)
(87,3%)
La variazione della voce “costi per godimento beni di terzi” è determinata principalmente dalle operazioni di fusione per
incorporazione di Moschino S.p.A.
26. Costi per il personale
Di seguito il confronto con l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Costi per il personale
46.563
30.288
16.275
53,7%
Totale
46.563
30.288
16.275
53,7%
157
I costi del personale passano da Euro 30.288 migliaia del 2022 a Euro 46.563 migliaia del 2023, con un incremento
dell’53,7% derivante principalmente dall’operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A. e ai costi straordinari di ristrutturazione riorganizzativa intervenuti nel corso dell’esercizio 2023.
Il contratto nazionale di lavoro applicato è quello del settore dell’industria tessile e abbigliamento di Gennaio 2022.
Il numero medio dei dipendenti della Società nel 2023 è il seguente:
Numero medio dipendenti ripartiti per qualifica
31 dicembre
31 dicembre
Variazione
2023
2022
%
Operai
165
143
22
15,4%
Impiegati
595
383
212
55,4%
Dirigenti
20
16
4
25,0%
Totale
780
542
238
43,9%
Le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A. hanno determinato un
incremento di 249 unità (4 dirigenti 236 impiegati 9 operai).
27. Altri oneri operativi
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Imposte e tasse
887
545
342
62,8%
Omaggi
594
188
406
216,0%
Altri oneri operativi 1.905
1.032
873
84,6%
Totale
3.386
1.765
1.621
91,8%
La variazione della voce “altri oneri operativi” è determinata principalmente dalle operazioni di fusione per
incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
La voce “Altri” include principalmente liberalità, contributi ad associazioni di categoria e perdite su cambi.
28. Ammortamenti e Svalutazioni
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali
2.685
567
2.118
373,5%
Ammortamenti immobilizzazioni materiali
3.145
1.287
1.858
144,4%
Ammortamenti attività per diritti d'uso
10.909
2.268
8.641
381,0%
Svalutazioni e accantonamenti
31.587
9.469
22.118
233,6%
Totale
48.326
13.591
34.735
255,6%
La voce passa da Euro 13.591 migliaia dell’esercizio 2022 a Euro 48.326 migliaia dell’esercizio 2023. L’incremento è
determinato dalle operazioni di fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe Retail S.p.A.
La voce “Svalutazioni e accantonamenti” include sia le svalutazioni del costo delle partecipazioni sopra menzionate sia gli
ulteriori accantonamenti al fondo rischi per copertura perdite per la parte di svalutazione eccedente il costo storico delle
partecipazioni medesime.
158
Le svalutazioni del 2023 riguardano le seguenti partecipazioni:
- Moschino Korea Ldt pari ad Euro 4 migliaia;
- Moschino Asia Pacific pari ad Euro 54 migliaia;
- Aeffe Group Inc. pari ad Euro 1.463 migliaia;
- Moschino France Sarl pari ad Euro 9 migliaia;
- Aeffe Germany pari ad Euro 525 migliaia;
- Aeffe Netherlands BV pari ad Euro 25 migliaia.
Gli accantonamenti del 2023 riguardano le seguenti partecipazioni:
- Moschino Shangai Ltd pari ad Euro 11.515 migliaia;
- Moschino Korea Ldt pari ad Euro 2.613 migliaia;
- Moschino Asia Pacific pari ad Euro 3.073 migliaia;
- Aeffe Germany pari ad Euro 401 migliaia;
- Aeffe Netherlands BV pari ad Euro 140 migliaia.
Gli accantonamenti del 2023 riguardano:
- fondo svalutazione crediti verso Moschino Shangai Ltd pari ad Euro 13.091 migliaia;
- fondo svalutazione crediti verso clienti per Euro 500 migliaia;
- fondo indennità suppletiva di clientela per Euro 569 migliaia;
- fondo rischi e perdite future per Euro 250 migliaia.
Infine, nel corso dell’anno 2023 si è proceduto:
- alla svalutazione di Euro 203 migliaia relativamente al negozio di Firenze sulla base dell’impairment test
effettuato;
- a rilasciare il fondo accantonato negli anni precedenti per le seguenti controllate Aeffe Uk Ltd pari ad Euro 2.848
migliaia.
29. Proventi e oneri finanziari
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Interessi attivi
79
261
( 182)
(69,7%)
Sconti finanziari
1
3
( 2)
(66,7%)
Utili su cambi finanziari
13
-
13
n.a.
Proventi finanziari
93
264
( 171)
(64,8%)
Interessi passivi vs banche
5.733
1.911
3.822
200,0%
Differenze cambio
25
233
( 208)
(89,3%)
Altri oneri
404
304
100
32,9%
Oneri finanziari
6.162
2.448
3.714
151,7%
Interessi per leasing
1.490
288
1.202
417,4%
Oneri finanziari su attività per diritti d'uso
1.490
288
1.202
417,4%
Totale
7.559
2.472
5.087
205,8%
Gli oneri finanziari netti passano da Euro 2.472 migliaia del 2022 ad Euro 7.559 migliaia del 2023 con un aumento del
204,8% dovuto principalmente all’aumento dei tassi di interessi (Euribor).
L’incremento degli oneri finanziari determinato dalle operazioni di fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. e Aeffe
Retail S.p.A. ammonta ad Euro 229 migliaia.
Gli interessi per leasing incrementano per effetto delle operazioni di fusione per incorporazione di Moschino S.p.A. e
Aeffe Retail S.p.A..
159
30. Imposte sul reddito
La voce comprende:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Variazione
2023
2022
%
Imposte correnti
598
( 598)
(100,0%)
Imposte differite e anticipate
7.763
962
6.801
707,0%
Totale imposte sul reddito
7.763
1.560
6.203
397,6%
La composizione e i movimenti delle imposte anticipate e differite sono descritti nel paragrafo “Attività e passività fiscali
differite”.
La riconciliazione tra l’imposizione fiscale effettiva e teorica per il 2022 e il 2023 è illustrata nella tabella seguente:
(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio
2023
2022
Risultato prima delle imposte
( 59.343)
( 3.775)
Aliquota fiscale applicata
24,0%
24,0%
Calcolo teorico delle imposte sul reddito (IRES)
( 14.242)
( 906)
Effetto fiscale
6.359
2.128
Totale imposte sul reddito iscritte in bilancio esclusa IRAP (correnti e differite)
( 7.703)
1.222
IRAP (corrente e differita)
(59)
338
Imposte sul reddito iscritte in bilancio (correnti e differite)
( 7.763)
1.560
Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione tra l’onere fiscale iscritto in bilancio e l’onere fiscale teorico, non
si tiene conto dell’IRAP perché, essendo questa un’imposta calcolata su una base imponibile diversa dall’utile ante
imposte, genererebbe degli effetti distorsivi tra un esercizio e l’altro.
31. Risultato per azione
Utile/(perdita) di riferimento
Il calcolo dell’utile/(perdita) per azione base e diluito è basato sui seguenti elementi:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
Da attività in funzionamento e attività cessate
2023
2022
Da attività in funzionamento
Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione
( 51.581)
( 5.335)
Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione
( 51.581)
( 5.335)
Effetti di diluizione
-
-
Utile/(perdita) per determinazione dell'utile diluito per azione
( 51.581)
( 5.335)
Da attività in funzionamento e attività cessate
Utile/(perdita) netto dell'esercizio
( 51.581)
( 5.335)
Utili/(perdite) da attività cessate
-
-
Utile/(perdita) per determinazione dell'utile base per azione
( 51.581)
( 5.335)
Effetti di diluizione
-
-
Utile/(perdita) per determinazione dell'utile diluito per azione
( 51.581)
( 5.335)
Numero azioni di riferimento
N° medio azioni per determinazione dell'utile/(perdita) base per azione
98.425
98.425
Opzioni su azioni
-
-
N° medio azioni per determinazione dell'utile/(perdita) diluito per azione
98.425
98.425
160
Risultato base per azione
La perdita netta attribuibile ai possessori di azioni ordinarie della Società è pari a 51.581 migliaia di euro (dicembre 2022:
-5.335 migliaia di euro).
Risultato diluito per azione
Il calcolo del risultato diluito per azione del periodo gennaio - dicembre 2023, coincide con il calcolo del risultato per
azione base, non essendovi strumenti aventi potenziali effetti diluitivi.
161
COMMENTO ALLE PRINCIPALI VOCI DEL RENDICONTO FINANZIARIO
Il flusso di cassa impiegato nel 2023 è stato pari a Euro 3.201 migliaia.
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Disponibilità liquide di Aeffe S.p.A. al 31/12/23
5.762
Disponibilità liquidi di Moschino S.p.A. fusa per incorporazione
1.963
Disponibilità liquidi di Aeffe Retail S.p.A. fusa per incorporazione
768
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio (A)
8.493
3.992
Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività operativa (B)
8.340
( 13.971)
Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività di investimento (C)
( 11.461)
8.977
Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall'attività finanziaria (D)
( 80)
6.764
Aumento (diminuzione) delle disponibilità liquide nette (E)=(B)+(C)+(D)
( 3.201)
1.770
Disponibilità liquide nette a fine esercizio (F)=(A)+(E)
2.561
5.762
32. Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall’attività operativa
La gestione operativa del 2023 ha generato flussi di cassa pari a Euro 8.340 migliaia.
Il flusso di cassa della gestione operativa è di seguito analizzato nelle sue componenti:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Disponibilità liquide di Aeffe S.p.A. al 31/12/23
5.762
Disponibilità liquidi di Moschino S.p.A. fusa per incorporazione
1.963
Disponibilità liquidi di Aeffe Retail S.p.A. fusa per incorporazione
768
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio (A)
8.493
3.992
Risultato del periodo prima delle imposte
( 59.343)
( 3.775)
Ammortamenti e svalutazioni
48.326
13.591
Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR
( 360)
( 2.945)
Imposte sul reddito corrisposte
1.163
( 458)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
7.560
2.472
Variazione nelle attività e passività operative
8.263
( 22.856)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività operativa
8.340
( 13.971)
33. Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall’attività di investimento
Il flusso di cassa ha impiegato nell’attività di investimento del 2023 Euro 11.461 migliaia.
Le componenti che hanno determinato tale variazione sono di seguito analizzate:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali
( 992)
( 657)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali
( 2.204)
( 368)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso
( 8.263)
1.745
Investimenti (-) / Disinvestimenti (+) e Svalutazioni
( 2)
8.257
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività di investimento
( 11.461)
8.977
162
34. Disponibilità liquide nette (impiegate)/derivanti dall’attività finanziaria
Il flusso di cassa impiegato dall’attività finanziaria nel 2023 è di Euro 80 migliaia.
Le componenti che hanno determinato tale variazione sono di seguito analizzate:
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
Esercizio
2023
2022
Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto
-
13.997
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari
10.760
( 976)
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing
( 79)
( 4.204)
Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari
( 3.202)
419
Proventi (+) e oneri finanziari (-)
( 7.560)
( 2.472)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti dall'attività finanziaria
( 80)
6.764
ALTRE INFORMAZIONI
35. Piani di incentivazione
Relativamente ai piani di incentivazione sul lungo periodo riservati ad amministratori esecutivi di Aeffe S.p.A., si rimanda
a quanto indicato nella Relazione sulla Remunerazione disponibile sul sito internet www.aeffe.com
, sezione governance.
36. Dichiarazione sull’indebitamento
Secondo quanto richiesto dall’orientamento ESMA 32-382-1138 del 4 marzo 2021, in linea con il “Richiamo di attenzione
n. 5/21” del 29 aprile 2021 della Consob, si segnala che l’indebitamento della Società al 31 dicembre 2023 è il seguente:
(valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
2023
2022
A - Disponibilità liquide
2.561
5.761
B - Mezzi equivalenti a disponibilità liquide
C - Altre attività finanziarie correnti
-
-
D - Liquidità (A + B + C)
2.561
5.761
E - Debito finanziario corrente
48.112
31.950
F - Parte corrente del debito finanziario non corrente
27.111
17.871
G - Indebitamento finanziario corrente (E + F)
75.223
49.821
H - Indebitamento finanziario corrente netto (G - D)
72.662
44.060
I - Debito finanziario non corrente
103.640
83.562
J - Crediti finanziari non correnti
-
-
K - Debiti commerciali e altri debiti non correnti
-
-
L - Indebitamento finanziario non corrente (I + J + K)
103.640
83.562
M - Totale indebitamento finanziario (H + L)
176.302
127.622
L’indebitamento finanziario netto della Società si attesta a Euro 176.302 migliaia al 31 dicembre 2023 rispetto a Euro
127.622 migliaia al 31 dicembre 2022 con un peggioramento di Euro 48.680 migliaia.
Le disponibilità liquide di Aeffe S.p.A, per effetto delle fusioni sono incrementate per Euro 2.731 migliaia.
L’indebitamento finanziario al netto dell’effetto dell’applicazione del principio IFRS 16 è pari a Euro 122.113 migliaia al 31
dicembre 2023 rispetto a Euro 117.995 migliaia al 31 dicembre 2022.
Relativamente all’indebitamento finanziario si segnala che la Società, nell’ultimo biennio, ha realizzato due investimenti
strategici di natura straordinaria per un corrispettivo totale di 90 milioni di euro riferiti all’acquisto della partecipazione
minoritaria del 30% della Moschino S.p.A. e al cambio di distribuzione in Cina sul Brand Moschino.
163
37. Operazioni infragruppo
Aeffe S.p.A. opera anche tramite le proprie società controllate, direttamente o indirettamente. Le operazioni compiute
con le stesse sono sostanzialmente relative allo scambio di beni, alla prestazione di servizi ed alla provvista di mezzi
finanziari. Tutte le transazioni si riferiscono alla ordinaria gestione e sono regolate a condizioni di mercato, cioè alle
condizioni che sono o sarebbero applicate fra due parti indipendenti.
L’impatto di tali operazioni sulle singole voci di bilancio 2023 e 2022, peraltro già evidenziato negli appositi schemi
supplementari di Conto Economico e di Stato Patrimoniale è riepilogato nelle seguenti tabelle:
164
COSTI E RICAVI
(Valori in migliaia di Euro)
ricavi delle
vendite e
delle
prestazioni
altri ricavi e
proventi
costi
materie
prime, mat.
di consumo
e merci
costi per
servizi
costi per
godimento
beni di terzi
altri oneri
operativi
proventi
(oneri)
finanziari
Anno 2023
Moschino France Sarl
1.202
3
248
3.205
11
Fashoff Uk Ltd 362
2
12
1.529
5
Moschino Shanghai Ltd 11.366
1.339
Moschino Korea Ltd 2.478
3
Moschino Asia Pacific Ltd
343
31
1.118
32
Moschino Kids Srl 1.991
583
Aeffe Group Inc 5.126
34
1
1.510
( 109)
Gruppo Pollini 12.664
4.201
17.574
197
5
Aeffe Germany Gmbh
800
230
Aeffe Spagna Slu 862
7
Aeffe Netherlands Bv 850
2
8
Totale imprese del gruppo
38.044
4.276
18.663
8.898
5
-
( 61)
Totale voce di bilancio
183.696
12.592
( 60.916)
( 79.024)
( 1.958)
( 3.387)
( 7.560)
Incidenza % sulla voce di
bilancio
20,7%
34,0%
(30,6%)
(11,3%)
(0,3%)
0,0%
0,8%
(Valori in migliaia di Euro)
ricavi delle
vendite e
delle
prestazioni
altri ricavi e
proventi
costi
materie
prime, mat.
di consumo
e merci
costi per
servizi
costi per
godimento
beni di terzi
altri oneri
operativi
proventi
(oneri)
finanziari
Anno 2022
Fashoff Uk Ltd 591
2.119
1
Moschino Shanghai Ltd
10.125
Moschino Korea Ltd 2.451
Moschino France Sarl 620
2
260
Moschino SpA 9.110
41
173
2.083
14.470
( 320)
Moschino Usa Inc
890
Moschino Asia Pacific Ltd
46
Gruppo Pollini 2.473
3.220
16.591
278
8
- 1
Aeffe Retail SpA 15.091
842
16
113
- 2
-
Aeffe Usa Inc. 6.278
1
- 556
- 1
( 78)
Aeffe UK Ltd
( 276)
9
3
250
-
5
3
Aeffe France Sarl 215
1
3
391
- 8
2
Aeffe Germany Gmbh 766
- - - - -
Aeffe Spagna Slu 817
1
- - - - -
Aeffe Netherlands Bv 935
2
- - - - -
Totale imprese del gruppo
50.086
4.117
16.788
6.096
14.478
17
( 392)
Totale voce di bilancio 164.666
10.147
( 65.187) ( 49.588) ( 15.443) ( 1.765) ( 2.472)
Incidenza % sulla voce di
bilancio
30,4%
40,6%
(25,8%)
(12,3%)
(93,8%)
(1,0%)
15,9%
165
CREDITI E DEBITI
(Valori in migliaia di Euro)
Altre attività
Crediti
Commerciali
Altri fondi
Passività
finanziarie
non correnti
Passività non
finanziarie
non correnti
Debiti
Commerciali
Anno 2023
Fashoff UK Ltd 160
1.402
Moschino Shanghai Ltd 11.780
11.515
499
Moschino France Sarl 1.965
3.243
Moschino Korea Ltd 9.111
2.613
1.790
Moschino Usa Inc 4.980
157
Moschino Kids Srl 1.097
158
Moschino Asia Pacific Ltd 3.761 418
3.073
15
Aeffe Group Inc 4
565
Gruppo Pollini 5.677
14.741
Aeffe Germany Gmbh 1.093
401
Aeffe Spagna Slu 214
1
Aeffe Netherlands Bv 924
140
8
Totale imprese del gruppo
3.761
37.423
17.743
-
-
22.579
Totale voce di bilancio 3.856
56.856
19.475
103.641
1.398
63.027
Incidenza % sulla voce di bilancio
97,5%
65,8%
91,1%
0,0%
0,0%
35,8%
(Valori in migliaia di Euro)
Altre attività
Crediti
Commerciali
Altri fondi
Passività
finanziarie
non correnti
Passività
finanziarie
non correnti
Debiti
Commerciali
Anno 2022
Moschino SpA - 27.206
- 17.180
- 32.323
Fashoff Uk Ltd 3.976
Moschino France Sarl
454
Moschino Usa Inc 1
Moschino Asia Pacific Ltd 46
Gruppo Pollini - 5.885
- - - 10.972
Aeffe Retail SpA
-
18.978
-
-
-
10.197
Aeffe Usa Inc. - 1.375
- 2.625
- 1.967
Aeffe UK Ltd 316
3.982
2.848
- - 1.793
Aeffe France Sarl 243
2.445
399
- - 670
Aeffe Germany Gmbh
-
1.268
-
-
-
325
Aeffe Spagna Slu - 259
- - - -
Aeffe Netherlands Bv 501
Totale imprese del gruppo
559
61.899
3.247
19.805
-
62.724
Totale voce di bilancio
559
78.011
4.281
83.562
198
100.421
Incidenza % sulla voce di
bilancio
100,0%
79,3%
75,8%
23,7%
0,0%
62,5%
166
38. Operazioni con parti correlate
Le operazioni compiute dalla Società con società correlate sono sostanzialmente relative allo scambio di beni, alla
prestazione di servizi ed alla provvista di mezzi finanziari. Tutte le transazioni si riferiscono alla ordinaria gestione e sono
regolate a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che sono o sarebbero applicate fra due parti indipendenti.
Si riepilogano nel seguente prospetto i rapporti intrattenuti dalla Società con altri soggetti correlati:
(Valori in migliaia di Euro)
31 dicembre
31 dicembre
Natura
2023
2022
dell'operazione
Azionista Alberta Ferretti con Società Aeffe S.p.a.
Contratto cessione patrimonio artistico e collaborazione stilistica
1.000
1.000
Costo
Società Commerciale Valconca con Società Aeffe S.p.a.
Vendita prodotti
121
141
Ricavo
Costi per servizi
75
75
Costo
Affitto immobile
50
50
Costo
Commerciale
490
513
Credito
Società Ferrim con Società Aeffe S.p.a.
Affitto immobile
1.991
1.872
Costo
Nella seguente tabella si riportano le informazioni relative all’incidenza che le operazioni o posizioni con parti correlate
hanno sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società al 31 dicembre 2023 ed al 31 dicembre 2022.
(Valori in migliaia di Euro)
Bilancio
Val. Ass.
Correlate
%
Bilancio
Val. Ass.
Correlate
%
2023
2023
2022
2022
Incidenza operazioni con parti correlate sulle voci di conto economico
Ricavi delle vendite
183.696
121
0,1%
164.666
141
0,1%
Costi per servizi
79.024
1.075
1,4%
49.588
1.075
2,2%
Incidenza operazioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale
Crediti commerciali
56.856
490
0,9%
37.216
513
1,4%
Incidenza operazioni con parti correlate sui flussi finanziari
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dall'attività operativa
8.340
( 931)
n.a.
( 13.971)
( 850)
6,1%
Incidenza operazioni con parti correlate
sull'indebitamento
Indebitamento finanziario netto senza effetto ifrs16
( 122.114)
( 931)
0,8%
( 117.995)
( 850)
0,7%
Per maggiori si rimanda agli allegati della presenta nota.
39. Transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali
Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 Luglio 2006 n. DEM/6064293, si precisa che nel corso del 2023 la Società non
ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
40. Eventi ed operazioni significative non ricorrenti ai sensi della comunicazione Consob del 28
luglio 2006.
Nel corso del 2023 non sono stati realizzati eventi o operazioni non ricorrenti.
167
41. Garanzie ed impegni
Al 31 dicembre 2023 la Società ha prestato fideiussioni a garanzia di impegni contrattuali verso terzi per Euro 4.394
migliaia (Euro 1.876 migliaia al 31 dicembre 2022).
42. Passività potenziali
In considerazione del fatto che non ci sono contenziosi fiscali significativi non è stato accantonato alcun fondo.
43. Informazioni ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob
Il seguente prospetto, redatto ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, evidenzia i corrispettivi
di competenza dell’esercizio 2023 per i servizi di revisione e per quelli diversi dalla revisione resi dalla stessa Società. Non
vi sono servizi resi da entità appartenenti alla sua rete.
(Valori in migliaia di Euro)
Soggetto che ha
erogato il servizio
Corrispettivi di competenza
dell'esercizio 2023
Revisione contabile
RIA GRANT THORNTON S.p.A.
105
Revisione contabile
BDO ITALIA S.p.A.
21
Dichiarazione di carattere non finanziario (DNF)
BDO ITALIA S.p.A.
24
Revisione dichiarazione di carattere non finanziario (DNF)
RIA GRANT THORNTON S.p.A.
15
Certificazione del credito di imposta R&S
RIA GRANT THORNTON S.p.A.
9
Certificazione del credito di imposta R&S
BDO ITALIA S.p.A.
9
Bilancio consolidato standard ESEF
BDO ITALIA S.p.A.
8
Revisione bilancio consolidato standard ESEF
RIA GRANT THORNTON S.p.A.
8
Visto di conformità iva
RIA GRANT THORNTON S.p.A.
5
Totale
204
168
ALLEGATI NOTE ILLUSTRATIVE
ALLEGATO I: Stato Patrimoniale con parti correlate
ALLEGATO II: Conto Economico con parti correlate
ALLEGATO III: Rendiconto Finanziario con parti correlate
ALLEGATO IV: Prospetto dei dati essenziali del bilancio di esercizio della Fratelli Ferretti Holding S.r.l. al
31 dicembre 2022
169
ALLEGATO I
Stato Patrimoniale con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006
(Valori in migliaia di Euro)
Note
31 dicembre
Di cui parti
31 dicembre
Di cui parti
2023
correlate
2022
correlate
Marchi
36.526
2.520
Altre attività immateriali 1.560
857
Immobilizzazioni immateriali
(1)
38.087
3.377
Terreni 17.320
17.320
Fabbricati
20.629
21.240
Opere su beni di terzi 7.199
602
Impianti e macchinari
1.225
1.107
Attrezzature 107
38
Altre attività materiali
2.434
591
Immobilizzazioni materiali (2) 48.913
40.897
Attività per diritti d'uso
(3)
56.660
7.999
Partecipazioni (4) 50.616
50.594
187.236
187.216
Altre attività
(5)
3.856
3.761
559
559
Imposte anticipate (6) 7.549
1.750
ATTIVITA' NON CORRENTI
205.681
241.817
Rimanenze
(7)
43.982
34.043
Crediti commerciali (8) 56.856
37.913
78.011
62.412
Crediti tributari
(9)
7.787
8.285
Disponibilità liquide (10) 2.561
5.762
Altri crediti
(11)
22.417
14.017
ATTIVITA' CORRENTI
133.603
140.117
TOTALE ATTIVITA'
339.284
381.935
Capitale sociale 24.606
24.606
Altre riserve
72.156
103.599
Utili/(perdite) esercizi precedenti 2.375
2.375
Risultato di esercizio
( 51.581)
( 5.335)
PATRIMONIO NETTO
(12)
47.557
125.246
Accantonamenti (13) 19.475
17.743
4.281
3.247
Imposte differite
(5)
6.757
6.839
Benefici successivi alla cess. del rapporto di lavoro (14) 2.627
2.570
Passività finanziarie
(15)
103.641
4.742
83.562
26.560
Passività non finanziarie (16) 1.398
198
PASSIVITA' NON CORRENTI
133.898
97.451
Debiti commerciali (17) 63.027
22.579
100.421
62.724
Debiti tributari
(18)
1.997
1.498
Passività finanziarie (19) 75.223
1.869
49.821
1.576
Altri debiti (20) 17.582
7.497
PASSIVITA' CORRENTI
157.829
159.238
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
339.284
381.935
170
ALLEGATO II
Conto Economico con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006
(Valori in migliaia di Euro)
Note
Esercizio
di cui Parti
correlate
Esercizio
di cui Parti
correlate
2023
2022
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI
(21)
183.696
38.165
164.666
50.227
Altri ricavi e proventi
(22)
12.592
4.276
10.147
4.117
TOTALE RICAVI
196.288
174.813
Var.rim.prod.in c.so lav., finiti,sem.
( 7.897)
( 255)
Costi per materie prime, mat.di cons. e merci
(23)
( 60.916)
( 18.663)
( 65.187)
( 16.788)
Costi per servizi (24) ( 79.024) ( 9.973) ( 49.588) ( 7.171)
Costi per godimento beni di terzi
(25)
( 1.958)
( 5)
( 15.443)
( 14.478)
Costi per il personale (26) ( 46.563) ( 30.288)
Altri oneri operativi
(27)
( 3.387)
( 1.765)
( 17)
Ammortamenti e svalutazioni (28) ( 48.326) ( 1.563) ( 13.591) ( 1.526)
Proventi/(oneri) finanziari
(29)
( 7.560)
( 276)
( 2.472)
( 656)
RISULTATO ANTE IMPOSTE
( 59.343)
( 3.775)
Imposte dirette sull'esercizio (30) 7.763
( 1.560)
RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO
( 51.581)
( 5.335)
171
ALLEGATO III
Rendiconto Finanziario con parti correlate
Ai sensi della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006
(Valori in migliaia di Euro)
Note
Esercizio
Di cui parti
Esercizio
Di cui parti
2023
2022
Disponibilità liquide di Aeffe S.p.A.
5.762
Disponibilità liquide di Moschino S.p.A. fusa per
incorporazione
1.963
Disponibilità liquidi di Aeffe Retail S.p.A. fusa per
incorporazione
768
Disponibilità liquide nette a inizio esercizio
8.493
3.992
Risultato del periodo prima delle imposte ( 59.343) ( 3.775)
Ammortamenti / svalutazioni
48.326
( 1.563)
13.591
( 1.526)
Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR
( 360)
( 2.945)
Imposte sul reddito corrisposte
1.163
( 458)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
7.560
2.472
Variazione nelle attività e passività operative
8.263
( 15.646)
( 22.856)
( 9.258)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività operativa
(32)
8.340
( 13.971)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali
( 992)
( 657)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali
( 2.204)
( 368)
Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) Attività per diritti d'uso
( 8.263)
1.745
Investimenti e svalutazioni (-) / Disinvestimenti e rivalutazioni
(+)
( 2)
8.257
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività di investimento
(33)
( 11.461)
8.977
Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto
-
13.997
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari
10.760
( 2.625)
( 976)
( 17.865)
Incassi (+) / rimborsi (-) debiti per leasing
( 79)
1.720
( 4.204)
1.700
Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari
( 3.202)
( 3.202)
419
( 137)
Proventi (-) e oneri finanziari (+)
( 7.560)
( 276)
( 2.472)
( 656)
Disponibilità liquide nette (impiegate) / derivanti
dell'attività finanziaria
(34)
( 80)
6.764
Disponibilità liquide nette a fine esercizio
2.561
5.762
172
ALLEGATO IV
Prospetto dei dati essenziali dell’ultimo bilancio di esercizio della Fratelli Ferretti Holding S.r.l. al 31
dicembre 2022
(Valori in unità di euro)
Esercizio
Esercizio
2022
2021
STATO PATRIMONIALE
Immobilizzazioni immateriali
55.066
63.333
Immobilizzazioni materiali
1.235.226
1.427.949
Partecipazioni
54.554.986
54.543.586
Attività non correnti
55.845.278
56.034.868
Crediti commerciali
173.739
174.214
Crediti tributari
1.049.094
1.195.733
Disponibilità liquide
29.254
266.148
Altri crediti
3.374
2.959
Attività correnti
1.255.461
1.639.054
Totale attività
57.100.739
57.673.922
Capitale sociale
100.000
100.000
Riserva sovrapprezzo azioni
49.879.769
50.452.265
Altre riserve
20.000
15.038
Utili (perdite) esercizi precedenti
-1
-
Risultato d'esercizio
( 705.665)
( 167.534)
Patrimonio netto
49.294.103
50.399.769
Accantonamenti
43.095
66.601
Passività finanziarie
-
-
Passività non correnti
43.095
66.601
Debiti commerciali
7.763.541
7.207.552
Passività correnti
7.763.541
7.207.552
Totale patrimonio netto e passività
57.100.739
57.673.922
CONTO ECONOMICO
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
480.953
498.265
Altri ricavi e proventi
4
Totale ricavi
480.953
498.269
Costi operativi
( 695.463)
( 440.359)
Costi per godimento beni di terzi
-
-
Ammortamenti e Svalutazioni
( 275.479)
( 268.177)
Oneri diversi di gestione
( 18.848)
( 15.470)
Proventi/(Oneri) finanziari
( 73.696)
4.784
Risultato ante imposte
( 582.533)
( 220.953)
Imposte Dirette sul Reddito d'Esercizio
( 123.132)
53.419
Risultato netto dell'esercizio
( 705.665)
( 167.534)
173
Attestazione del Bilancio d’esercizio ai sensi dell’art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e
successive modifiche e integrazioni
I sottoscritti Simone Badioli in qualità di Amministratore Delegato di Aeffe S.p.A. e Matteo Scarpellini in qualità di dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Aeffe S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto
dall’art. 154 bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58:
- L’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
- L’effettiva applicazione;
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio, nel corso dell’esercizio 2023.
Si attesta inoltre che il bilancio d’esercizio:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi
del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e
finanziaria dell’emittente.
La relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della
situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.
14 marzo 2024
Amministratore Delegato Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari
Simone Badioli Matteo Scarpellini
81560096E0DA76818C962023-12-3181560096E0DA76818C962022-12-3181560096E0DA76818C962023-01-012023-12-3181560096E0DA76818C962022-01-012022-12-3181560096E0DA76818C962021-12-3181560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:SharePremiumMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:SharePremiumMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:SharePremiumMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:ReserveOfCashFlowHedgesMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:ReserveOfCashFlowHedgesMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:ReserveOfCashFlowHedgesMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:MiscellaneousOtherReservesMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:MiscellaneousOtherReservesMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:MiscellaneousOtherReservesMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:ReserveOfGainsAndLossesOnFinancialAssetsMeasuredAtFairValueThroughOtherComprehensiveIncomeMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:ReserveOfGainsAndLossesOnFinancialAssetsMeasuredAtFairValueThroughOtherComprehensiveIncomeMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:ReserveOfGainsAndLossesOnFinancialAssetsMeasuredAtFairValueThroughOtherComprehensiveIncomeMember81560096E0DA76818C962022-12-31AEF:IasReserveMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31AEF:IasReserveMember81560096E0DA76818C962023-12-31AEF:IasReserveMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:ReserveOfRemeasurementsOfDefinedBenefitPlansMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:ReserveOfRemeasurementsOfDefinedBenefitPlansMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:ReserveOfRemeasurementsOfDefinedBenefitPlansMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:ReserveOfExchangeDifferencesOnTranslationMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:ReserveOfExchangeDifferencesOnTranslationMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:ReserveOfExchangeDifferencesOnTranslationMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsExcludingProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsExcludingProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsExcludingProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:RetainedEarningsProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember81560096E0DA76818C962022-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember81560096E0DA76818C962023-01-012023-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember81560096E0DA76818C962023-12-31ifrs-full:NoncontrollingInterestsMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:IssuedCapitalMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:SharePremiumMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:SharePremiumMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:ReserveOfCashFlowHedgesMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:ReserveOfCashFlowHedgesMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:MiscellaneousOtherReservesMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:MiscellaneousOtherReservesMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:ReserveOfGainsAndLossesOnFinancialAssetsMeasuredAtFairValueThroughOtherComprehensiveIncomeMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:ReserveOfGainsAndLossesOnFinancialAssetsMeasuredAtFairValueThroughOtherComprehensiveIncomeMember81560096E0DA76818C962021-12-31AEF:IasReserveMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31AEF:IasReserveMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:ReserveOfRemeasurementsOfDefinedBenefitPlansMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:ReserveOfRemeasurementsOfDefinedBenefitPlansMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:ReserveOfExchangeDifferencesOnTranslationMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:ReserveOfExchangeDifferencesOnTranslationMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:RetainedEarningsExcludingProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsExcludingProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:RetainedEarningsProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962022-01-012022-12-31ifrs-full:RetainedEarningsProfitLossForReportingPeriodMember81560096E0DA76818C962021-12-31ifrs-full:EquityAttributableToOwnersOfParentMember81560096E0DA76818C962022-01-01202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